Il perché dell’Ateismo
di Mark Thomas – traduzione di Steff e Silent-Nami.

 

 

 

 

 

[NOTA: Questo testo è scritto sotto forma di monologo, con le  azioni del narratore tra parentesi quadre]

 

Salve. Mi chiamo Mark, e, sorpresa sorpresa [pausa, guardati intorno, sussurra];

Sono ateo.

Un po’ di storia sulla diffusione della Scienza e del Naturalismo scientifico

OK. Partiamo con un veloce esperimento.

[Prendi una moneta e tienila in mano. Mostrala al pubblico. Lasciala cadere. Ripeti l’operazione con un’altra moneta. Ora prendi in mano una terza moneta.]

Se lo facessi di nuovo, cosa pensate potrebbe succedere? E se noi avessimo qui dieci buoni Cristiani che pregassero affinché questa moneta non cadesse, questa cadrebbe lo stesso? E se ci fossero un migliaio di Musulmani? E un miliardo di persone di qualunque religione? Dovete sapere che la nostra comprensione del mondo e le nostre abilità nel predire cosa succederà sono basate sul naturalismo – il fondamento della scienza. Il naturalismo è il modo che hanno le persone di vivere le loro vite per la maggior parte del tempo.

OK, adesso facciamo un altro esperimento. Se adesso io prendessi due monete, le incollassi insieme e le lasciassi cadere nello stesso istante in cui lasciassi cadere anche una singola moneta, queste arriverebbero a terra con una velocità doppia rispetto alla moneta singola? Aristotele la pensava così 2300 anni fa, e per più di 1900 anni le sue idee rimasero alla base della conoscenza, anche in campi diversi dalla fisica.

Nel 1600 Galileo poi ebbe una nuova idea. Decise di fare un qualcosa che ora sembra banalissimo – sperimentare la presenza di una cosa che ora chiamiamo gravità. Sì, perché lui arrivò alla conclusione che due pesi tenuti assieme sarebbero arrivati a terra alla stessa velocità di un solo peso. Poi fece un esperimento nel tentativo di dimostrarlo. E, indovinate un po’? Era vero!

Fu quello il momento, l’istante d’inizio della vera scienza empirica. Da quel momento la comprensione collettiva dell’universo cambiò in maniera irreversibile.

Galileo inventò anche il telescopio, sapete?, e lo usò per osservare il cielo stellato. Rimase meravigliato. Sulla luna vide montagne e vallate. Non era più solo un bizzarro corpo celeste; era probabilmente composto dello stesso materiale della Terra. Nel 1609 Galileo osservò Giove, e scoprì che aveva quattro lune. Solo che se le lune orbitavano attorno a Giove, allora non tutto orbitava attorno alla Terra, come invece la chiesa Cattolica sosteneva al tempo. L’astronomia aveva più senso se la Terra e gli altri pianeti orbitavano intorno al Sole. Dopo aver scritto un libro sulla materia, Galileo venne chiamato da Roma nel 1633, e gli venne chiesto di abiurare le sue idee.

In realtà non fu proprio una “amichevole richiesta”, quella della Chiesa. Solo 33 anni prima la Chiesa Cattolica firmò l’esecuzione di Giordano Bruno, grande amico di Galileo. Quanti di voi hanno già sentito questo nome? Nel 1600, le autorità Cristiane lo presero dalle carceri dove lo tenevano rinchiuso da otto anni, piantarono un chiodo sulla sua lingua, lo legarono ad un palo, piazzarono i suoi libri e del legno sotto i suoi piedi e lo bruciarono fino alla morte. Il crimine di Bruno fu scrivere delle idee che ai vertici del Cattolicesimo non piacevano – e cioè che ci sarebbero potuti essere altri mondi con altre forme intelligenti di vita oltre alla Terra, che Gesù non possedesse poteri divini, che le anime non potessero andare in paradiso. Per queste idee, considerate eretiche, la Chiesa Cattolica punì questo brillante pensatore con una lenta, agonizzante morte.

Galileo sapeva con chi aveva a che fare. La Chiesa l’avrebbe torturato o addirittura ucciso. Perciò negò. Ma nonostante questo, ricevette comunque una condanna agli arresti domiciliari per il resto della sua vita. L’eliocentrismo venne ufficialmente condannato dalla Chiesa nel 1664, quando Papa Alessandro VII messe a bando tutti i libri che affermassero il movimento della terra.

Ma, sapete, per quanto la Chiesa potesse essere potente, non si poteva cancellare l’ondata della scoperta scientifica, e la Chiesa Cattolica alla fine perdette la sua battaglia contro la nostra attuale visione dell’universo. Solo nel 1992, dopo 12 anni di deliberazioni, ammisero, non senza riluttanza, che Galileo fosse in pieno diritto di sostenere le teorie di Copernico. Ma nessuna ammissione è stata ancora fatta per Bruno, e i suoi testi sono tuttora nella lista Vaticana dei libri proibiti.

Fino ad un paio di centinaia di anni fa, la maggior parte delle persone pensava che gli dei controllassero tutto. Perché il vento soffia? Perché esiste il tuono ed il fulmine? Perché il Sole, la Luna e le stelle apparentemente girano intorno alla Terra? Perché ci si ammala e si muore? Perché le cose accadono? Beh, ovviamente Perché è Dio a volerlo.

Se non sappiamo come qualcosa funziona o perché qualcosa accade, allora è Dio a volerlo. Tale Dio è conosciuto come “il Dio della non conoscenza” (“Dio di ciò che esula dalla conoscenza”), vale a dire “argomento a favore dell’ignoranza”, ed è questo il cuore del conflitto tra scienza e religione. Più capiamo dell’universo, più il settore di “non conoscenza” riservato a Dio diminuisce. Ogni volta che impariamo qualcosa in più, Dio ha meno spazio in cui operare. Quando scoprimmo cos’era a far sì che il sole apparentemente attraversasse il cielo, non ci fu più bisogno del Dio greco Apollo, e del suo carro. Quando imparammo il perché dei fulmini, non ci fu più bisogno di Zeus o Giove o Thor, a seconda delle religioni.

In effetti, la comprensione dei fulmini fu una delle prime aree di battaglia tra la scienza moderna e la religione. Quando Ben Franklin scoprì che il fulmine era semplicemente un’enorme scintilla, inventò il parafulmini, un oggetto assolutamente perfetto per impedire che le scariche colpissero le abitazioni, ma che causò parecchi problemi alla Chiesa. Sì, perché avrebbero dovuto aver fede in Dio, che mai avrebbe potuto lanciare fulmini su una chiesa o avrebbero dovuto invece utilizzare questi nuovi parafulmini?

In effetti ci si accorse che i fulmini colpivano molto più di frequente le chiese rispetto ad altre costruzioni sicuramente più meritevoli  – taverne o case del piacere ad esempio. “Come mai?” si chiesero. Era a causa dell’altezza delle chiese, più elevata rispetto alle altre costruzioni, e la presenza di guglie, o era SATANA e le sue STREGHE?

Spesso la seconda possibilità era quella considerata verità, e con questa motivazione presunte streghe venivano messe al rogo incolpate di incendi e distruzioni di luoghi di culto. Curioso il fatto che quando poi si iniziò a piazzare parafulmini sui tetti delle chiese, i roghi magicamente iniziarono a diminuire.

L’avrete già capito: è o non è questa una chiara ammissione, anche se involontaria, del fatto che persino la Chiesa dava fiducia alla scienza e non alla religione o alla preghiera?

Galileo ed altri iniziarono qualcosa di enorme – la scienza empirica. Attraverso la scienza siamo arrivati ad una buona comprensione del funzionamento del mondo e dell’universo. Grazie all’empirismo sono arrivate spiegazioni sul tempo, i fulmini e i tuoni, i pianeti e le stelle, le malattie e la vita stessa. Non è Dio a controllarle, ma le proprietà fisiche della materia e l’energia.

Questo è il principio al centro del naturalismo – l’idea che materia e energia hanno proprietà che sono riproducibili, comprensibili e quantificabili. Diamo così per scontato questa idea, da non renderci nemmeno conto, di come essa stessa sia basata su diversi credo. Questa “fede”, tuttavia, è ben differente dalla fede religiosa. Questa fede è basata su esperienze compiute e risultati. E’ fede nel fatto che:

¨      Esiste un mondo esterno che esiste indipendentemente dalle nostre menti.

¨      Ci sono leggi naturali, comprensibili e quantificabili che spiegano come le cose accadono nel mondo.

¨      Queste leggi non cambieranno, mentre noi non staremo guardando; l’universo non è completamente caotico.


Finora questa fede è stata ben riposta, considerando gli stupefacenti passi in avanti che ci ha permesso di compiere nella scienza e nella medicina, no?

 

Perché un Dio / degli dei?  Perché no?
Esaminiamo gli argomenti scientifici e logici a giustificazione di Dio

 

L’idea di un Dio supernaturale che si prende cura di noi, che vede e controlla tutto è un qualcosa di estremamente attraente. Riesce a far sembrare le nostre vite mortali meno terrificanti, più sicure. Qualcuno gestisce l’universo e non permetterà che ci succeda niente di brutto.

I filosofi religiosi hanno provato per migliaia di anni a provare l’esistenza di un Dio, utilizzando diversi argomenti. Ci soffermeremo su ognuno di questi.

Un momento però… le vostre facce sembrano tutte chiedermi una cosa. Perché? Perché lo sto facendo? E’ semplicemente perché voglio accendere dubbi nelle persone nel tentativo di togliere loro ciò che riesce a farli felici? No, assolutamente. Lo sto facendo perché voglio diffondere e mostrare la chiara verità delle cose. E spero che anche voi siate qui per lo stesso motivo. Chiaro? Bene.

Ora, le tesi sull’esistenza di Dio si suddividono in diverse aree. Le ho catalogate così:

¨      affermazioni scientifiche

¨      moralità

¨      ricorso all’autorità

¨      profezie e miracoli

¨      ricorso alla fede, alla logica, e alle emozioni

Subito sorge una domanda. Come possiamo esaminare queste tesi? Quale strumento possiamo utilizzare per determinare la verità di una realtà esterna? Beh, abbiamo (primo) la logica; ed abbiamo (secondo) prove empiriche, e verificabili. Logica e prove sono tutto ciò che abbiamo per capire come funziona davvero l’universo. A riprova di ciò abbiamo la loro straordinaria utilità, dimostrata nella scienza e nella medicina, per non parlare della nostra vita quotidiana.

Ci sono persone che sostengono l’esistenza di altri modi di sapere, come il misticismo o la rivelazione. Ma l’unico modo che io conosco per verificare tali affermazioni, è che un presunto mistico sia in grado di predire accuratamente, ripetutamente ed in modo dimostrabile il futuro. E non mi pare di conoscere nessuno che sia, o sia stato, in grado di poterlo fare. Misticismo e rivelazioni sono il risultato di stati di coscienza interni alterati, privi di basi nella realtà esterna. Misticismo e rivelazioni possono contare solo per le persone che le hanno provate in prima persona. Per tutti gli altri, sono semplicemente un racconto.

Inoltre, anche se ci fosse qualcuno in grado di predire il futuro, questo non dimostrerebbe l’esistenza di un Dio. Significherebbe semplicemente che esiste una persona con particolari capacità.

Ma torniamo alle tesi. La debolezza più grande dal punto di vista scientifico nell’usare Dio per spiegare qualsiasi cosa è che la spiegazione non è falsificabile, e quindi nemmeno verificabile. Non c’è modo di creare un esperimento per dimostrare che quel che si dice è sbagliato. Per qualsiasi possibile set di test e risultati, si potrebbe semplicemente dire “è stato Dio”. Perché la Terra e l’universo sembrano così antichi? A causa di Dio. Perché la natura appare così equilibrata? Perché è Dio ad averla creata.

Se assumiamo Dio come spiegazione, non c’è modo né possibilità di capire come il mondo funzioni veramente. Se avessimo utilizzato Dio come causa di ogni evento, la cultura moderna sarebbe impossibile. Non avremmo avuto una reale scienza, ingegneria o medicina; vivremmo ancora nel Medioevo.

Ci sono due tipi scientifici di tesi per provare l’esistenza di un dio. Abbiamo (uno) La Causa Iniziale. E poi (due) il Disegno Intelligente o Creazionismo.

La prima tesi afferma che tutto ha una causa, e che, dal momento che teoricamente non può esistere una serie infinita di cause che si estendono nel passato, allora Dio deve essere la Causa Iniziale – la causa senza causa. Ma questa tesi ha almeno tre problemi.

Il principale è la premessa che ogni evento deve avere una causa. Come abbiamo scoperto nel ventesimo secolo, l’universo è in realtà comandato da effetti quantici, che possono non avere cause. Un ovvio esempio della fisica quantica in atto, è il decadimento di radioattività di un atomo di uranio. Non c’è una causa per questo tipo di evento. Possiamo solo prevederlo con una certa probabilità. La media degli effetti quantici ci dà la visione Newtoniana che abbiamo, ma la fisica Newtoniana non controlla l’Universo, la fisica Newtoniana lo compone. Ora sappiamo che l’Universo ha alla base un livello di incertezza intrinseca che non potrà mai venire scoperto. La fisica quantica ci mostra come gli oggetti possono apparire e scomparire dal nulla. Anche se in uno spazio che si suppone vuoto, particelle denominate virtuali appaiono e scompaiono senza sosta. E’ un processo reale e misurabile. Il fisico e cosmologo Alan Guth ha affermato che l’Universo stesso può essere semplicemente una particella virtuale generata da un evento quantico casuale chiamato “fluttuazione vuota” o “falso vuoto” – un evento senza cause, generato dal nulla, e con un energia complessiva pari a zero.

Potrete dirmi “Alan Guth può sbagliare”. Verissimo. Ma questo, ricordate, non vuol dire che esista un Dio. Vuol dire semplicemente che la teoria di Alan Guth può essere errata.

Il secondo problema della Causa Iniziale è la sua implicazione che “un’infinita serie di eventi è impossibile”.

Sembra affacciarsi l’idea, nel mondo scientifico, che l’universo possa essere infinitamente vecchio, in ciclo eterno tra Big Bang e Big Crunch.

Lo so, la nostra fisica attuale impone che l’universo abbia un solo ciclo di vita, ma la fisica potrà cambiare, con eventuali future scoperte. Un’altra possibilità è che il nostro universo potrebbe essere parte di un altro universo, infinitamente più grande ed eterno; certamente non è una sicurezza, e magari non potremo mai arrivare a scoprire tanto.

Il terzo ed ultimo problema della Causa Iniziale – poi abbiamo finito, lo prometto - è nella concezione stessa dell’assunto, che questo Dio esista in eterno. Perché se ci pensate si scavalca semplicemente la domanda, per generarne però una seconda. Perfino un bambino può chiedere, “ma se Dio ha creato l’Universo, allora chi ha creato Dio?”. Se la risposta è “Dio non ha cause”, allora perché la stessa risposta non può essere applicata all’esistenza dell’Universo – “l’Universo non ha cause”?

Tra l’altro, di quale dio stiamo parlando? Chi utilizza la Causa Iniziale come spiegazione fa sempre riferimento al suo dio. I musulmani pensano che Allah abbia creato l’universo. Gli induisti pensano che Brahma sia stato il creatore. Cristiani e Testimoni di Geova pensano che sia stato il loro Dio. L’idea di un dio come creatore dell’universo ovviamente ci rivela poco sulle caratteristiche del Dio. Quello che queste persone fanno è spiegare un mistero con un altro mistero. Semplicemente non ha senso.

La prossima tesi scientifica – come dicevamo prima – è il Disegno Intelligente, che afferma che la vita sulla Terra ebbe un disegnatore dotato di intelligenza. E’ un concetto che sta prendendo sempre più piede.

Per cercare di evitare le restrizioni dei dogmi religiosi, i sostenitori del Disegno Intelligente affermano che non si sa chi possa essere stato il creatore: potrebbe essere stato un alieno o un dio. Mi sembra abbastanza “furbo”, come ragionamento. Se si tratta di un alieno, allora la domanda è “dove e come l’alieno si è originato?”; se si tratta di un Dio, come alla fine vogliono arrivare a far credere, allora si parla di Creazionismo puro. Per questo motivo tratterò il Disegno Intelligente ed il Creazionismo come se fossero la stessa idea.

I sostenitori del creazionismo fanno diverse affermazioni:

¨      Come un orologio necessita di un orologiaio e un progetto necessita di un progettatore, le leggi fisiche necessitano di un qualcuno che le abbia dettate.

¨      La complessità della vita e dell’universo hanno bisogno di una causa che non può essere parte del mondo naturale.

¨      Le leggi fisiche sono state progettate alla perfezione per la vita.

¨      Il sistema di Vita sulla Terra è stato disegnato.

¨      La seconda legge della termodinamica prova che l’evoluzione è impossibile.

¨      Ciò che veramente affermano è che è stato Dio, il disegnatore.

Ok, partiamo dalla seconda legge della termodinamica, che ci introduce il concetto di entropia, spiegando in pratica che ogni sistema chiuso tenderà alla distruzione per progressiva eliminazione di energia. I creazionisti, da questa legge verificabile, affermano che quindi sarebbe necessaria una forza superiore che si opponga all’entropismo per continuare a far restare in vita il sistema Mondo, che altrimenti sarebbe già distrutto da tempo.

E’ una teoria piuttosto vecchia e chiaramente non applicabile alla Terra, in quanto viviamo in un sistema aperto con energie costantemente provenienti dal nostro Sole. E’ questa la nostra forza superiore, sotto questo punto di vista.

 Consideriamo poi le leggi fisiche. Le leggi fisiche sono in pratica spiegazioni giustificate su come la materia e l’energia si comportano. Nulla a che fare quindi con leggi sulla creazione dell’uomo. Non sappiamo perché i parametri della materia e dell’energia abbiano certi valori, ma questo non significa che ci sia stato un dio che li abbia impostati. La soluzione più semplice alla domanda sull’origine delle leggi fisiche è quella di accettarle come un fatto compiuto, senza spiegazioni. 

Tra l’altro, se è vero che Dio ha creato l’universo per permettere la vita e la nostra esistenza, certamente ha dovuto aspettare parecchio per i risultati. L’universo esiste da circa 13 miliardi di anni. Ci sono voluti circa 9 miliardi di anni per formare la Terra, e i batteri unicellulari iniziarono a formare il nostro ecosistema circa 1 miliardo di anni dopo. La vita sulla terra si evolse e divenne più complessa. Poi gli umani, la presunta ragione di Dio, per la quale si sarebbe generata l’intera creazione, arrivarono negli ultimi centomila anni. Mi sembra un processo piuttosto lungo e complesso per un essere onnipotente che avrebbe potuto generare semplicemente tutto con uno schiocco. Perché tutti questi processi intermedi?

Usare Dio come origine delle leggi fisiche non ha semplicemente senso. Una volta ancora, i religiosi provano a spiegare un mistero attraverso un altro mistero.

La vita è un processo, non un progetto. Necessita di una spiegazione, non di un creatore intelligente. E la spiegazione è la teoria dell’evoluzione. E’ un fatto certo che enormi cambiamenti sulla vita nella terra si siano compiuti. Le teorie sull’evoluzione spiegano il processo che causa questi cambiamenti. La prova dell’evoluzione della vita è chiara. Nel caso aveste qualche dubbio, spendete qualche minuto imparando le teorie sull’evoluzionismo, e poi passate qualche ora in un qualsiasi museo di storia naturale o in una biblioteca. Vedrete l’evidenza. Ricordate, l’ignoranza sul concetto di evoluzione non è un argomento col quale combatterlo.

Le teorie che stanno alla base dell’evoluzione sono assolutamente solide, e continueranno ad essere migliorate con l’aumentare delle nostre conoscenze sulla complessa storia della vita.

Avrete probabilmente sentito persone che sostengono che l’evoluzione è “solo una teoria”. Ma è importante ricordare che il termine “teoria” nella scienza non ha lo stesso significato che nell’uso comune.  Una “teoria” è un concetto unificante che spiega un grande ammontare di dati. Le teorie dell’evoluzione hanno la stessa validità della teoria sulla gravità o della teoria sui germi portatori di malattie.

Lasciatemi fare un esempio comune sull’uso del Creazionismo. [Muoviti sulla destra, e mostra il disegno dell’occhio umano]. “Guardate il fantastico progetto dell’occhio umano”, dicono i Creazionisti, “sicuramente un qualcosa del genere non può essere avvenuto per caso. Ci deve essere stato un Dio a crearlo”. [Muoviti a sinistra]

In realtà è avvenuto proprio per caso. O meglio, è avvenuta per caso la modificazione genetica che ha creato per la prima volta l’occhio umano, il mantenimento nelle specie successive della stessa modifica non è invece avvenuto per caso. Stiamo parlando del cuore della teoria evoluzionistica. Gli individui passano i loro geni e le loro caratteristiche alle successive generazioni. Se un gene rende un individuo più favorevole ad avere figli che sopravvivono, le generazioni successive continueranno ad avere la stessa modificazione genetica e la specie andrà avanti con maggiore successo rispetto alle altre, sopravvivendo. In effetti, le specie sono strutturate per adattarsi all’ambiente circostante, ma il Creatore non è un Dio. Il Creatore è il cieco processo dell’evoluzione della vita.

Gli errori nel progetto dell’occhio umano, in particolare, mostrano proprio le sue origini evoluzionistiche. Quando osserviamo la retina dall’interno, possiamo vedere che gli strati cellulari sono nell’ordine inverso a quello che invece sarebbe ottimale. La luce deve attraversare sette strati cellulari prima di toccare i sensori della luce, poi il segnale deve riattraversare questi sette strati per raggiungere il nervo ottico. Un creatore intelligente avrebbe potuto fare molto di meglio dell’occhio umano.

In effetti l’evoluzione ha fatto un lavoro migliore con l’occhio dell’octopus e del calamaro, che hanno i sensori della luce sulla superficie dell’occhio, dove dovrebbero essere. Casualità.

C’è poi un problema di fondo nell’enunciazione del Disegno Intelligente, e molti creazionisti non lo sanno neanche. Se affermano che le loro vite hanno un qualche tipo di scopo metafisico – in fondo l’intero universo è stato generato per loro! – stanno intrinsecamente affermando quello che poi vorrebbero dimostrare.

Lo “scopo” è un concetto umano. Nell’universo le cose non hanno un senso, semplicemente esistono. Un atomo ha uno scopo? E una roccia? E una stella? E una ameba, una pianta o qualsiasi altro essere vivente hanno un reale scopo esterno? Potremmo dire che gli esseri viventi hanno lo scopo della procreazione, di generare altra vita. Ma dobbiamo renderci conto che è solo un nostro punto di vista, una nostra interpretazione. Rocce, alberi, persone e l’Universo tutto non hanno uno scopo intrinseco. Possiamo creare scopi per noi stessi, e questa è una cosa buona, ma è importante capire che lo scopo è un costrutto umano.

Quando i creazionisti iniziano le loro tesi facendo notare l’ipotetico progetto e scopo della natura, stanno già affermando quello che vogliono provare.

L’idea di base del creazionismo - il concetto che gli umani sono al centro dell’universo - un tempo aveva un senso, quando le persone credevano che la Terra fosse il centro dell’Universo, e che gli umani fossero la ragione per la quale esisteva una Terra ed ogni altra cosa. Le cose erano molto più semplici allora. La Terra era al centro, sopra di noi c’era una solida cupola chiamata firmamento nella quale si trovavano tutte le stelle. Sopra tutto si trovava il Paradiso e sopra ancora Dio.

Ora le cose sono cambiate. Sappiamo che l’universo è praticamente immenso, complesso ed antichissimo. E’ l’alta opinione che abbiamo di noi che ci fa credere di essere al centro di tutto. Ogni bambino crede di essere al centro di qualsiasi altra cosa. Con la crescita e la maturazione della persona, una delle più grandi scoperte è proprio questa: non siamo il centro di nulla. E’ lo stesso per la nostra specie. E’ arrivato il tempo di capire che non siamo al centro di nulla. Il creazionismo propone un Dio che ci ama per giustificare il nostro egocentrismo!

E’ anche necessario notare che se il creazionismo fosse una realtà queste aree della scienza sarebbero del tutto o parzialmente false: biologia evoluzionista, cosmologia, fisica, paleontologia, archeologia, geologia storica, zoologia, botanica, biogeografia, più gran parte della storia umana.

Studi e statistiche hanno dimostrato che la maggior parte delle persone che credono in Dio ci credono proprio in base al Disegno Intelligente. E’ questo il motivo per il quale i creazionisti mettono così tanta energia nel promuovere la loro visione delle cose. Sanno che se la teoria del Disegno Intelligente venisse mai a cadere, gran parte della popolazione dovrebbe ritrattare il loro credo.

Passiamo adesso al secondo punto. Ci sono persone che sostengono il bisogno di una moralità assoluta, e che tutti noi abbiamo un senso della moralità. Sostengono che l’unica origine possibile per questa moralità possa essere Dio.

Io dico che i religiosi assolutisti non hanno morale; quello che loro hanno è un codice di obbedienza, il che non è lo stesso. Dio impone ciò che si suppone morale, e loro obbediscono. Se Dio dicesse che l’uccidere e il rubare fossero morali, loro dovrebbero uccidere e rubare per risultare morali.

In effetti, è esattamente quello che sta accadendo con i suicidi imbottiti di esplosivo in Medioriente, senza contare poi ciò che è accaduto con le Crociate e l’Inquisizione. Il fatto che noi troviamo tutto ciò assurdo ed orribile ci mostra che la moralità non arriva da nessun dio. La vera moralità viene dall’amor proprio e dal senso del giusto insiti nell’essere umano. Dio non passa di certo il test sulla moralità.

Il problema principale che gli assolutisti religiosi si trovano ad affrontare è dove prendere la Parola dei loro dei. Possono utilizzare rivelazioni divine o libri presunti “sacri”. Ma entrambi gli elementi costituiscono un problema: come sappiamo che quella è la vera parola del dio? Abbiamo già parlato della rivelazione, quindi soffermiamoci un attimo sull’idea di un libro sacro.

Tra i libri sacri sono più pratico e familiare con la Bibbia Cristiana, quindi utilizzerò questa come esempio.

La Bibbia è definita da molti come la sorgente della assoluta saggezza e moralità. Si dice che sia la parola di Dio all’umanità. L’avete mai letta? Si contraddice in diverse parti, è spesso difficile o impossibile da interpretare, ed è in gran parte semplicemente noiosa.

Contiene persino due versioni completamente differenti dei Dieci Comandamenti e due versioni sulla progenie di Gesù. Alcune parti della Bibbia mi sembrano scritte come sotto effetto di allucinogeni. Parla di presunte storie di stupro, carneficine e altre uccisioni di massa, gran parte delle quali apparentemente perdonate da Dio. Parla persino di come donne incinte venivano tagliate in due per il volere di Dio contro l’aborto. Nella storia che tutti conoscerete, Dio allaga ed affoga praticamente tutto il creato perché non approva le attività di alcune delle persone frutto della sua creazione. Come può essere questa l’azione di un Dio che ci ama? Dio sembra essere più un assassino di massa schizofrenico che un paladino della virtù morale, Satana a confronto sembra un bravo ragazzo.

Dopo tutto, quante persone ha ucciso Satana? A quelli che pensano che la moralità venga dalla Bibbia chiedo, “Cosa ne pensate della schiavitù e dell’abuso di minori?”. Non una volta nell’intera Bibbia la schiavitù o l’abuso di bambini viene condannato, neanche nei testi riguardanti Gesù. Entrambe le pratiche vengono assolte; persino Gesù si raccomanda sulle modalità di percossa degli schiavi. Scommetto che uno qualsiasi di voi potrebbe fare un lavoro migliore nel definire la moralità rispetto a quello che fa la Bibbia. La bibbia non passa di certo il test sulla moralità.

Gesù morì per i nostri peccati. E’ questo uno dei principali punti della moralità cristiana, ed è formalmente riconosciuto come “sacrificio sostitutivo”. Veniva praticato da molte religioni antiche, quando bruciavano animali sacrificali su un altare. Che moralità può mai essere questa? Quando guardiamo ad altre culture antiche che sacrificano animali od umani, li definiamo barbari e primitivi. Non fa nessuna differenza se la persona che sta per venire sacrificata è d’accordo. Rimane comunque incredibilmente immorale ed ingiusto.

Se si guardano posizioni religiose attuali e nella storia, l’usare la religione come sorgente di moralità risulta quantomeno strano.

Ci sono esponenti appartenenti alla stessa religione con differenti posizioni su problemi morali come la pena di morte, l’aborto, i diritti delle donne. Come è possibile, se tutti ricevono la stessa Parola da Dio? Razzismo, misoginia e schiavismo una volta venivano considerati perfettamente morali dalla maggioranza della popolazione, ed erano considerati come aventi perfino una base religiosa. Lo stesso si dica per l’uccisione in nome di Dio. La religione non può darci risposte a questi problemi morali. La nostra cultura è cambiata, così come le nostre leggi, e questi mali non sono più accettati nelle società moderne. La moralità è un costrutto sociale e legale, non religioso. Sia Dio che la religione non passano il test sulla moralità.

Sono dell’opinione che la maggioranza delle persone inizi a credere in Dio in quanto qualcosa o qualcuno ha detto loro che Dio esiste. E’ chiamato “argomento a favore dell’autorità”. Abbiamo appena parlato della Bibbia, che è una di queste sorgenti. Ci sono altre sorgenti per altre religioni, il Corano per i musulmani, ad esempio.

Cosa vuol dire quando noi crediamo qualcosa basato su un’autorità? Significa che stiamo prendendo le parole di qualcosa/qualcuno come verità. Ci comportiamo in questo modo sotto molti aspetti della nostra vita, per il semplice fatto che non possiamo essere degli esperti in qualsiasi cosa.  Le nostre prime autorità sono i nostri genitori o chi comunque ci fa crescere. Nasciamo senza un’innata conoscenza del mondo, dobbiamo imparare da zero. Presto impariamo da altre fonti, come amici, insegnanti, libri ed altro materiale scritto. Più si impara più sviluppiamo nella nostra mente una mappa di come è il mondo. Questa mappa diventa un filtro. Quando ci capita davanti una nuova idea, noi la compariamo istantaneamente alla mappa mentale che abbiamo. Se ci sta bene, possiamo aggiungerla. Se non funziona, sorge un problema.  Dobbiamo scartare l’idea o modificare la nostra mappa. La modifica della nostra mappa è un qualcosa di complesso e spesso doloroso, perciò la maggior parte delle persone tende a scartare le nuove idee e non considerarle.

Quando utilizziamo un qualcosa/qualcuno come autorità, spesso evitiamo il processo di comparazione, e inseriamo direttamente le nuove idee all’interno della mappa. Questo ci permette di salvare un grosso carico di lavoro mentale. Ma ci porta a credere in cose non sono vere.  Dal momento che non possiamo essere esperti su tutto, abbiamo un problema. A chi e cosa possiamo implicitamente credere?

Per quanto mi riguarda, dal momento che voglio la mia mappa mentale il più accurata possibile, ho scelto il metodo logico scientifico e la ragione come mie autorità ultime. Scienza e ragione, come già detto in precedenza, si sono dimostrati i migliori strumenti per esplorare la realtà. Scienza e ragione non sono perfetti, ma migliorano progressivamente sempre di più e si correggono. Qualsiasi altro strumento è troppo incline alla disinformazione.

Diamo ora un’occhiata alla veridicità storica della Bibbia. Si dice che l’archeologia dimostra che alcuni luoghi e persone nominate nella Bibbia siano esistiti veramente, ragione per la quale la Bibbia dice il vero.

E’ come dire che la storia di “Via col vento” è vera, perché la Guerra Civile è realmente accaduta. Consideriamo un personaggio biblico – Re Erode il Grande, che regnò dal 39 al 4 a.C. La sua presunta strage di innocenti non è menzionata da nessuno storico dell’epoca, ed è conseguentemente una probabile invenzione.

Parliamo ora delle profezie e dei miracoli. Sono continuamente meravigliato di quante poche dimostrazioni bastino alle persone per accettarle. Le profezie che si sono realizzate sono spesso facili da spiegare, una volta appreso che è semplice predire qualcosa se è già accaduto, o che siano state compiute azioni, unicamente per farle avverare.

Ci sono anche molte profezie che non si sono avverate. Come per i miracoli religiosi, le prove sono così inconsistenti che dovrebbero essere considerate semplicemente come racconti. Come disse Carl Sagan, fatti straordinari necessitano di prove straordinarie. Se teniamo conto di questo, cosa è più probabile, che le profezie e i miracoli sono realmente accaduti o che sono semplicemente storielle?

Prendiamo in considerazione un miracolo comunemente conosciuto, la resurrezione di Gesù Cristo. Primo, non ci sono prove verificabili perfino del fatto che fosse realmente vissuto. Secondo, anche se fosse esistito, non c’è assolutamente nessuna prova che dimostri che fosse morto in croce. Tutto ciò rende la presunta "resurrezione" di Gesù, un fatto molto più probabile, in un mero senso "naturale" del termine.

Ora esaminiamo la fede religiosa. Cos’è la fede? E’ la ferma convinzione in qualcosa che non può essere provato. Come disse una volta Mark Twain, “Fede è credere in qualcosa che sai non essere così”. Se hai fede, non hai bisogno prove. Se hai prove, non hai bisogno di fede. Perciò, ogni tentativo di utilizzare la fede come base per provare è intrinsecamente destinato a fallire.

Un recente esempio di fede assoluta e delle sue possibili conseguenze può illustrare le oggettive mancanze della fede religiosa. Vi chiedo, l’11 Settembre 2001, quale fede sia stata la più “reale”. Io sostengo che  furono i piloti suicidi di quei tre aerei che si schiantarono nelle costruzioni. Se credete nella supremazia della fede religiosa, allora non c'è differenza alcuna fra la vostra fede e la loro, poiché si può ridurre tutto ad una questione puramente soggettiva.

La fede religiosa come dimostrazione di Dio, non passa il test.

E gli argomenti logici? Andiamo a vedere le prove che si basano sulla sola ragione. Viene chiamato “argomento ontologico”, e dice in pratica che Dio esiste perché noi possiamo concepirlo. Una delle caratteristiche di Dio è l’esistenza; perciò Dio esiste. Questo argomento è così ottuso da essere ridicola. Confonde l’esistenza delle idee con l’esistenza delle cose reali.

Ci sono alcuni che sostengono che Dio è l’origine della logica, per cui noi non possiamo utilizzare la logica se non presupponiamo l’esistenza di Dio. Sostengono che la logica non può venire generata da materia non formata; perciò Dio formò la materia e creò la logica. Questo argomento è conosciuto come “presupposizionalista” o Argomento Trascendentale dell’Esistenza di Dio. I nomi sono bizzarri, e la mia risposta è semplice. La logica è il modello sul quale si basa il pensiero, e i modelli possono emergere da semplici regole. Ci sono diversi esempi di modelli complessi che nascono da regole semplici, come i fiocchi di neve o le onde.

Non c’è nulla nella nostra esperienza quotidiana che ci indica che qualche potenza più alta è necessaria per la creazione di questi modelli, e nulla che provi che un dio sia necessario per ciò che chiamiamo logica. In più, l’argomento presupposizionalista ci dà poche indicazioni sulle caratteristiche del dio che presuppone – più o meno come la tesi della Causa Iniziale. Questo argomento è semplicemente un modo diverso per rispondere ad una domanda difficile con una semplice risposta, “l’ha fatto Dio”.

Poche cose sono illogiche quanto le religioni. Sono più familiare con il Cristianesimo, perciò soffermiamoci sui suoi assunti di base:

 

¨      Esiste un dio ultraterreno che ha creato ogni cosa ed interviene nel mondo naturale.

¨      Questo Dio ha un figlio nato da una vergine.

¨      Questo figlio ha fatto molti miracoli, incluso quello di resuscitare un morto.

¨      Questo figlio venne ucciso, e tornò in vita due (non tre) giorni dopo.

 

Non c’è nessuna prova empirica verificabile in nessuno di questi assunti.

 

Al contrario, abbiamo tutta l’esperienza, dalla vita di ogni giorno, per riconoscere che le vergini non possono rimanere incinte (non senza la moderna medicina) e che persone rimaste morte per un periodo di tempo, non possono di certo tornare alla vita. Per cui, reputo la fede nelle affermazioni precedenti, illogica.

C’è un argomento a favore dell’esistenza di Dio, chiamato “Scommessa di Pascal”, dal nome di Blaise Pascal, che lo concepì. Considera entrambe le possibilità. O c’è un Dio, o non c’è. Se tu credi in Dio, e Dio esiste, allora vinci e vai in paradiso. Se non credi in Dio, e Dio esiste, allora perdi e vai all’Inferno. Se non c’è un Dio, credendo in lui non hai perso molto,. Dunque la scelta più ovvia è quella di credere, perché è semplicemente la puntata migliore.

La scommessa di Pascal presenta diversi errori. Il problema principale è che non ci fornisce nessuna prova dell’esistenza di Dio; è solo una constatazione sulla maggiore convenienza, un metodo per abbindolare creduloni, tramite la paura. Come altri argomenti che abbiamo già esaminato, manca anche di denotare esattamente a quale Dio ci si riferisca. La scommessa di Pascal potrebbe essere applicata a qualsiasi Dio che offra ricompense o punizioni. Portando il principio all’estremo, e credendovi, sarebbe preferibile scommettere sul Dio col peggior inferno, così da evitarlo.


Un altro problema, con la scommessa di Pascal, è che ignora completamente l’integrità intellettuale. Per fare un esempio, parliamo di Babbo Natale. Ditemi, di chi avreste più rispetto? Di un bambino che scopre che Babbo Natale non esiste e lo afferma a voce alta, o di uno che continua a mentire per ottenere più regali?

Credo che molte persone continuino a credere in Dio perché questa fede li fa sentire confortati; è una reazione emotiva. Permette loro di pregare un Dio, e credere di stare portando a compimento qualcosa. Dà loro un senso di organizzazione e significato alle loro vite, e li fa sentire uniti. Rende il mondo bianco o nero, meno confuso, e più semplice da gestire. Ma, può essere considerata, questa, una prova reale dell’esistenza di Dio? Il conforto è un buon indicatore della veridicità di una realtà esterna? No, non credo. Gorge Bernard Shaw disse bene: “Il fatto che un credente sia più felice di un ateo non ci dice nulla di più significativo, del fatto che un ubriaco sia più felice di un sobrio. Questo tipo di felicità illusoria è una qualità a basso costo, oltre che dannosa.”

La questione riguardante l’esistenza di Dio non è un semplice esercizio filosofico; ha implicazioni pertinenti l’intero mondo in cui viviamo. Mi soffermerò a parlarvi di quattro aree – educazione, politica, medicina, e vita di tutti i giorni.

 

Per quanto riguarda l’educazione, in America, di pari passo con la crescita religiosa, si sta verificando un calo di risultati nelle prove scolastiche dei giovani americani. Come possono imparare a pensare razionalmente, se gli vengono insegnati concetti irrazionali come il creazionismo e l’esistenza di esseri invisibili? Vi riporto alcune inquietanti statistiche: il 47% degli Americani crede che il mondo abbia meno di 10.000 anni. Il 40% pensa che si dovrebbe insegnare il solo creazionismo, nelle scuole; e il 68% pensa che si dovrebbe insegnare sia il creazionismo, che le teorie sull’evoluzione. Il 24% pensa inoltre, che Giovanna D’Arco fosse la moglie di Noè!

La fede in una divinità onnipotente permette alle persone di utilizzare una logica approssimativa. Se si trovano a dover affrontare una questione difficile riguardo i motivi per i quali un certo evento si è verificato, tutto ciò che avranno da dire sarà: “E’ stato Dio.” Dopo di che, la ragione che si cela dietro l’evento, rimarrà un mistero. Questa è la solita, vecchia risposta del “Dio della non-conoscenza”, e si tratta di un gioco di pretesti, tesi ad evitare il problema. Non si risponde a nulla; non si predice nulla, e non insegna nulla. Per opporci a tutto questo, dobbiamo assicurarci che il naturalismo scientifico venga insegnato nelle nostre scuole. Se gli studenti comprenderanno meglio come funziona il mondo, i loro personali “Dei dei fenomeni misteriosi” diminuiranno. Se vogliamo apporre le basi per una forte democrazia, i nostri studenti e futuri cittadini votanti, devono comprendere i semplici principi che governano il mondo che ci circonda, al fine di poter prendere decisioni consapevoli.

Dio benedica l’America. L’abbiamo tutti sentito dire milioni e milioni di volte, specialmente da figure politiche. Si tratta di un concetto davvero pericoloso, perché può darci quell’arroganza e quell’invulnerabilità, dovute ad una presunta leadership divina che mai ci condurrebbe in errore. Ci dà anche l’idea di essere benedetti, e di avere la precisa responsabilità di imporre i nostri credo agli altri paesi del mondo – che essi lo vogliano o meno.

I leader Romani erano soliti richiedere che ogni cittadino Romano pregasse le loro divinità, per assicurarsi la vittoria dei loro eserciti. C’è un vecchio modo di dire che fa più o meno così:

 

¨      Per i Romani, tutte le religioni erano egualmente vere.

¨      Per i filosofi, tutte le religioni sono egualmente false.

¨      Per i politici, tutte le religioni sono egualmente utili.

 

Vi dice nulla? I nostri politici continuano a far sì che Dio e le religioni finiscano dentro la politica. Nel 1988 il Presidente Reagan istituì la Giornata Nazionale della Preghiera. Il 27 Marzo 2003, la deliberazione della Camera numero 153 viene approvata da una maggioranza schiacciante. Richiede al Presidente di emettere la dichiarazione di voler “designare una giornata per l’umiltà, la preghiera e il digiuno per l’intera popolazione degli Stati Uniti.” Noi quindi dobbiamo “ricercare la guida di Dio per raggiungere una maggiore consapevolezza dei nostri fallimenti,” e “per essere determinati nell’affrontare le sfide che si presentano alla nostra nazione.” Il Senato ha approvato all’unanimità una simile legge. Io dico che stiamo diventando un teocrazia di fatto. Non pensate anche voi? [pausa]

Molti leader politici e religiosi affermano che le nostre libertà e i nostri privilegi, provengono direttamente da Dio. Io dico che queste libertà non esistevano fino a che il nostro governo non le creò. Se Dio è la sorgente della Libertà, perché ce n’era così poca prima che la nostra nazione esistesse?

E’ importante ricordarci di come la nostra nazione sia stata la prima, ad essere fondata con un potere derivante da una base non religiosa, completamente laica. Tutte le nazioni formatesi precedentemente avevano re e regine che utilizzavano i loro presunti “Diritti divini, concessi da Dio” per governare. A posto di questa struttura di potere dall’alto verso il basso, i nostri fondatori saggiamente crearono un governo che ricevesse i propri poteri dal consenso dei governati.

Si resero anche conto dell’intrinseca capacità della religione di dividere, e la tennero specificatamente fuori dalla loro Costituzione e governo; Dio non è nemmeno nominato nella nostra Costituzione. Il Trattato di Tripoli, redatto durante l’amministrazione del Presidente Gorge Washington, firmato dal Presidente John Adams, e approvato all’unanimità dal Senato, affermava, “Il Governo degli Stati Uniti non è in alcun modo fondato sulla religione Cristiana.” Come abbiamo potuto, noi, in quanto nazione, dimenticare un dato di fatto così importante? [pausa]

Parliamo adesso di religione e medicina. I leader religiosi si sono spesso dimostrati contro i progressi della scienza medica. Centinaia di anni fa, erano contro le autopsie e l’utilizzo di cadaveri per la ricerca scientifica. Nell’1800 i Cristiani combatterono l’utilizzo degli anestetici, basandosi sull’assunto che la sofferenza corrisponde alla volontà di Dio, e pertanto deve essere sopportata. Quest’assunto era particolarmente conforme a verità, per quanto riguardava i dolori del parto, poiché potevano citare il passo della Bibbia, per sostenere la loro posizione. Attualmente, alcuni gruppi religiosi proibiscono l’uso di trasfusioni sanguigne. Bambini muoiono ogni anno perché i loro genitori impediscono le cure mediche, preferendo riporre la loro fiducia in Dio. Molti leader religiosi stanno impedendo l’accesso al controllo delle nascite, la prevenzione dalle malattie, e l’informazione riguardo la sessualità. Sembra che preferiscano vedere le persone morire di malattia e di fame, piuttosto che permettere all’intera popolazione di avere prodotti che considerano proibiti ed essere informati. Di recente, si sono opposti ad aree della medicina molto promettenti, come la ricerca sulle cellule fetali, quella sulle cellule staminali e la clonazione a scopo terapeutico. Hanno persino convinto il nostro Governo che tali aree di ricerca dovrebbero essere proibite o rigorosamente limitate. Ciò ha notevoli implicazioni nel ridurre i possibili trattamenti medici disponibili per ciascuno di noi. Non tutte le religioni vogliono che la ricerca sia limitata; ma molte sì, e dunque non passano il test medico.

Parliamo di Dio nella vita di tutti i giorni. Se ci fosse davvero un dio personale, l’esistenza di questo Dio sarebbe un fatto ovvio nell’intero universo. Dio interverrebbe negli eventi del mondo, e scavalcherebbe le leggi della fisica per influenzarne i risultati. Le persone che hanno perso degli arti potrebbero vederli riapparire. I bambini uccisi nelle sparatorie potrebbero tornare in vita. Altri veri e propri miracoli accadrebbero. Non ne vedo nessuno, e scommetterei che nessun’altro qui ne ha visti. Non esiste prova valida di intervento divino. Dio non passa il test sulla realtà della vita quotidiana.

Che tipo di Dio potrebbe essere, un Dio invisibile e immateriale? Questo Dio immateriale avrebbe una mente immateriale, e le sole menti di cui abbiamo esempi, sono il risultato di cervelli fisici. Le uniche cose invisibili, immateriali che conosco sono le idee, come i concetti matematici, scientifici e sociali. Benché le idee possano essere importanti per spingere le persone ad agire, esse sono pura creazione umana e non dispongono di una realtà separata. Se la Terra e l’umanità sparissero domani, così farebbero le idee - compresa l’idea di Dio.

Infine comunque, non è essenziale provare che Dio non esista. Spetta a coloro che credono in Dio, provare che il loro Dio esista o meno, poiché sono loro ad asserire l’esistenza di qualcosa che non è immediatamente visibile. Ad esempio, se fossi io ad affermare che c’è un unicorno alto tre metri, rosa e invisibile in questa stanza, e a chiedervi di dargli da mangiare, voi potreste legittimamente aspettarvi un qualche tipo di prova seria della cosa, da parte mia. Lo stesso concetto di prova accompagna coloro che affermano che esista un Dio invisibile, e immateriale. Pertanto, se anche tutte le prove della non-esistenza di Dio venissero falsificate, rimarrebbe comunque ancora necessario per i teisti provare l’effettiva esistenza di questo Dio, se si aspettano di essere presi sul serio.

Alcuni affermano che non possiamo provare la non-esistenza del Dio Cristiano, poiché necessiteremmo di conoscenza assoluta. Errato. Sulla base del modo in cui definiamo Dio, è possibile provare la sua non-esistenza, proprio come è possibile provare che cerchi quadrati non esistono. Il Dio di Abramo è tipicamente definito come avente illimitata volontà, ed essere onnisciente, onnipotente, puro amore ed eterno.

Suona piuttosto bene, sì. Sfortunatamente, questi attributi sono esclusivi, l’uno rispetto all’altro, e quindi non possono esistere in un unico essere, indipendentemente da quanto possa essere sovrannaturale. Dio non può avere sia volontà illimitata, che essere onnisciente, che onnipotente. Se Dio conoscesse il futuro, sarebbe incapace di cambiarlo, e pertanto la sua volontà sarebbe limitata. Per fare un semplice esempio, poniamo che Dio dica quali sono i numeri vincenti della Lotteria di domani, e li scriva su un foglio. Se lo facesse, non potrebbe più cambiare quei numeri. Dio non può sia conoscere il futuro, che avere la possibilità di cambiarlo.

E nemmeno può essere sia “puro amore” che onnipotente, poiché accadono cose davvero terribili, al mondo, e questo Dio di puro amore non ha fatto in modo di evitarle. Questo viene definito come il problema del Male, e credo sia una delle questioni principali, per coloro che tentano di provare l’esistenza di Dio. Come può qualcuno spiegare l’esistenza di un Dio che ci ama, che tutto può, e al contempo sapere di quante cose orribili ci accadono ogni giorno?

L’Antico filosofo Greco Epicuro, sintetizzò perfettamente la questione, scrivendo ciò che segue:

Che Dio voglia togliere il male, e che non possa; o che possa farlo e non voglia.
Se vuole, ma non può, è impotente.
Se può, ma non vuole, è malvagio.

Se, come loro affermano, Dio potesse togliere il male, e Dio volesse veramente farlo, perché c’è il Male, nel mondo?

E tuttavia, l’idea di un Dio onnisciente e onnipotente, e di un dio di puro amore, con illimitata volontà non si estinguerà. Dunque ci ritroviamo di nuovo a discutere di questo argomento. E’ bene ricordare che gli Dei creati dall’umanità, superano il numero di 2500. I Monoteisti non credono in nessuno di questi, ad eccezione di uno. Gli Atei non credono nemmeno in quella eccezione.

La posizione dell’Ateo, è che l’Universo sia comprensibile ed esplicabile in termini naturalistici di scienza e matematica. Non c’è necessità di dimostrare che un qualsiasi Dio (o Dei) esista, né vi sarebbero prove attendibili per farlo.

Perché Ateismo e non Agnosticismo?  Molti sostengono che potrebbe comunque esistere un Dio, che non siamo in grado di poter smentire in modo assolutamente certo, l’esistenza di ogni forma di Dio. Il che è vero, ma l’Agnosticismo comune finisce col mettersi a spaccare il capello in quattro, rendendosi intellettualmente pigro. Noi invece, abbiamo potuto dimostrare che non c’è prova dell’esistenza di alcun Dio, in particolar modo, di uno di tipo personale, come quello Cristiano/Ebreo/Musulmano. Il tipico Dio personale mostrerebbe la propria presenza interagendo col mondo reale, fisico. Come ho già detto, non c’è prova di questo. Pertanto, in questo caso, l’assenza di prova, diviene essa stessa prova di assenza. Rimangono solo quegli Dei che hanno poca interazione con gli uomini e il mondo, o che non ne hanno affatto. Crediamo che gli Antichi Dei Grechi esistano ancora? E cosa vogliamo dire di quelli Romani? E per quanto riguarda Babbo Natale e la Befana? Certo che no. Non esiste prova attendibile dell’esistenza di un tizio vestito di rosso, di vecchine munite di scopa o Dei. Proprio come, in teoria, è possibile per una Chevrolet del ’57 orbitare su Marte, l’esistenza di alcuni Dei potrebbe essere anch’essa possibile, ma molto improbabile. Quindi, meglio essere onesti con noi stessi e guardare al mondo con occhi aperti, e per come il mondo realmente è.

Molte persone religiose, si chiedono come possano gli Atei essere felici, senza un Dio. Per quanto riguarda me, e molti Atei di mia conoscenza, la consapevolezza del nostro Ateismo si è rivelata estremamente liberatoria e ci ha aperto la via per una nuova felicità.

¨      L’Ateismo ci dona la capacità di guardare all’Universo per come realmente esso è, senza i filtri mentali del dogmatismo e della superstizione, che ostacolerebbero questa visione, impedendocene di fatto l’esperienza.

¨      L’Ateismo ci dona la libertà di pensare per noi stessi, di costruirci il nostro proprio pensiero.

¨      L’Ateismo ci permette di fare esperienza del vero amore interpersonale, privo di alcun intervento sovrannaturale.

¨      L’Ateismo ci fa comprendere che dobbiamo fare delle scelte, riguardo il nostro futuro. Non ci sarà un grosso papà buono a proteggerci dalle scelte sbagliate.

¨      L’Ateismo ci insegna a far tesoro di questo momento, di questa vita, e di questo mondo – perché è tutto quel che abbiamo.

La maggior parte degli Atei sono anche Umanisti laici. La filosofia dell’Umanesimo Laico fa sua la posizione atea e aggiunge altri elementi. Afferma la centralità degli uomini, non di Dei immaginari. Siamo noi ad avere il potere, attraverso l’amore, la ragione, la scienza, il coraggio, e la visione, di risolvere i nostri problemi. Siamo noi a costruire il nostro destino. Ognuno di noi è in grado di realizzare la propria crescita personale e di esserne appagato. L’umanesimo fa della felicità, della realizzazione, e della libertà dell’intero genere umano, il suo fine ultimo.

E’ stata una chiacchierata lunga e coinvolgente, vorrei concluderla lasciandovi con una buona notizia, e una cattiva. La cattiva è che non esiste alcun Dio che ci guarda e si prende cura di noi. La buona è che non esiste nessun Inferno, e che possiamo amarci e prenderci cura gli uni degli altri – se questo è ciò che vogliamo.