ESTATE 2010

VIAGGIO IN FUORISTRADA  ATTRAVERSO

SUDAFRICA ZIMBABWE ZAMBIA MALAWI MOZAMBICO

per vedere le foto cliccate qui sotto sui due link

FOTO DI ZIMBABWE ZAMBIA MALAWI MOZAMBICO

FOTO DAL LIMPOPO AL SUDAFRICA

RESOCONTO DEL VIAGGIO

Il 24 luglio partiamo per il Sudafrica: a Johannesburg ci attende il pulmino che ci porterà a ritirare i 4 fuoristrada attrezzati. Siamo in 12: tre famiglie avranno il Toyota HI lux mentre una coppia avrà il nuovo Toyota Fortuner3.0... molto più potente, con un solo air camping, tanto sono solo in due.

Le auto sono in ordine, attrezzate con due “Roof Tent” frigo, tavolini, sedie, serbatoio gasolio da 160 litri , serbatoio acqua da 80, due fuochi, pentole, sacchi a pelo nuovi, lenzuola, asciugamani.

Un oretta per sbrigare le formalità e caricare i nostri bagagli, e ci fiondiamo in un centro commerciale, dove in un fornitissimo supermercato facciamo una megaspesa,

pensando alla settimana successiva in Zimbabwe.

Nel primo pomeriggio ci dirigiamo a nord sulla N1, percorriamo oltre 400km, quando al tramonto, che in questa stagione arriva presto, intorno alle 17,30, ci fermiamo in un campeggio a una sessantina di km dal confine; la notte è fredda, ma non terribile come lo scorso anno.

Al mattino siamo in frontiera: uscita dal RSA, discretamente rapida; l'ingresso in Zimbabwe è a dir poco sfinente, coda per il visto di entrata, per l' immigrazione, per la carbon tax, per pagare il visto e la carbon tax, per una specie di carnet di importazione temporanea, ecc,ecc quando scopriamo che tra i documenti della mia auto c'è quello della targa e di un bollo auto, ma non quello praticamente identico con scritto origine. Morale della favola 1 ora di contrattazione, e alla fine o torno indietro di 400km o mancia sottobanco con la quale ottengo il timbro. Finalmente entriamo in Zimbabwe, la spesa per visti ed auto è stata di circa 200$ più la mancia estorta.

Ci dirigiamo sulla strada asfaltata verso Gran Zimbabwe; i posti di blocco sono numerosissimi, e purtroppo sono forniti di laser, per cui spesso vengo fermato, minacciato di 30-40$ di multa per velocità eccessiva quando i limiti sono di 60 all'ora (spesso immotivati) poi con 5$ mi lasciano proseguire: Ogni volta via radio avvertiamo le altre 3 auto per cui gli altri arrivano in discesa a 45-50 all'ora con aria indifferente. Questo sarà l' incubo di tutto lo Zimbabwe, ma anche in parte di tutto il viaggio quando si è su asfalto.

In serata siamo al campeggio di Gran Zimbabwe a 100 metri dalle rovine.

Dedichiamo la mattinata alla visita dell'unica costruzione africana in muratura al di sotto di Lalibella, fatto unico tanto che ai tempi della Rodesia era proibito pensare che potesse essere stata costruita da africani. Si tratta di costruzioni con alte mura arroccate su un dirupo.

Nel pomeriggio, ripartiamo per Bulawayo, ci fermiamo in un orfanatrofio di animali, poi non trovando campeggio finiamo a dormire in un lodge senza clienti che per 20$ ci passa delle discrete stanze e ci lascia cucinare i nostri viveri e mangiare nel loro salone ristorante.

Il 28 luglio, dopo aver attraversato Bulawayo, con le sue case coloniali e le sue larghissime strade, che permettevano le inversioni a U ai carri trainati dai  tiri di 12 coppie di buoi,  ci dirigiamo al parco di Motopos. Questo è uno dei posti meglio descritti nei libri di Wilbur Smith con la tomba di Cecil Rodes (che fondò la Rodesia), vediamo decine di spettacolari rupestri, e il parco con non molti animali, ma dove abbiamo incontrato un gruppo di grossi rinoceronti bianchi. 

Per concludere, in serata cercavamo un campeggio, quando Laura scorrendo le info sul T4A del GPS ha trovato un lodge spettacolare, uno dei più suggestivi, ambientato tra le rocce e i macigni del parco, dove con 20$ di supplemento sul prezzo del campeggio, abbiamo vissuto una serata unica.

Il 29 ripassiamo da Bulawayo, e puntiamo sulla statale per raggiungere Hawange, a pranzo siamo sullo sterrato che punta verso il parco, percorsi una trentina di km arriviamo ad una entrata del parco priva di alcun controllo, tergiversiamo alcuni minuti, poi proseguiamo nella visita, passiamo da Ngweshla camp che è al completo, ci chiedono della prenotazione ma faccio il gioco delle tre carte e proseguiamo. E' quasi buio quando arriviamo a Jambili,  confidando sul fatto che a quell'ora non ci possono cacciare , entro nel campeggio deserto con sfrontata sicurezza, dico “scusa se siamo in ritardo”, apro il mio aircamping, mentre aspetto che arrivino gli altri, che avvisati per radio, entrano campeggiando con aria indifferente.

La serata sarà animata da “FUFI” e le sue compagne, un gruppetto di Iene che entrano nel campeggio per carpire qualche avanzo: ciò costituirà un divertente diversivo fino a notte fonda.

Il 30 mattina Daniele e Vittorio partono presto per fare una capatina alle cascate Vittoria, già visitate lo scorso anno; ci troveremo in serata sulle sponde del lago Kariba in campeggio, mentre io e Massimo giriamo per il parco: anche qui gli animali non sono numerosissimi, ma vediamo decine di elefanti, gruppi di giraffe, che non sono così abituati ai turisti, e in effetti in tutta la giornata non incrociamo un solo veicolo di turisti; nel primo pomeriggio lasciamo il parco attraverso un altra uscita secondaria, Dette, e dopo aver saldato le prime staffe dell'aircamping di Massimo , puntiamo su Mlibizi, dove ci raggiungeranno Daniele e Vittorio.

il 31 partiamo e mi sono messo in testa di entrare nel Chizarira da un entrata sud che compare sulle mappe, ma non sul gps, in effetti quella pista è impraticabile e passiamo da una più a est, attraversiamo un campo di cacciatori, (chissà se sono bracconieri o autorizzati?)  entriamo nel parco quando su una pista impervia si stacca un braccetto dello sterzo della macchina di Daniele. Mandiamo  mogli e figli indietro per la pista a cercare il dado, e dopo 500 metri Barbara lo trova. Nel frattempo cerchiamo di capire come risolvere la situazione: la boccola ha distrutto il filetto e il dado prende solo per un giro, lasciando un cm di gioco. Uso la chiave inglese da 10 come distanziale, che blocco con nastro americano, strops e  cinghietti, oltre al giro di dado. A questo punto decidiamo di tornare verso il lago, puntando su Binga, l' ultimo paese prima di affrontare i 400km di piste sassose. La nostra riparazione tiene e in serata siamo a Binga, al mattino un meccanico, non avendo la filiera di misura, provvede a ricostruire il filetto a mano con una lima. Riparazione che terrà per tutto il viaggio. Si riparte verso il Matusadona. Dopo 150 km circa , essendo da un po che, non sento nessuno per radio, mi fermo e dopo una mezz'oretta arrivano gli altri....sugli spuntoni di roccia hanno scoppiato due copertoni, comunque procediamo, sulla pista verso il parco. Pista veramente impegnativa, con molti tratti da 1 e 2 ridotta. E a parte una piccola uscita di strada di Manu ,nessun altro inconveniente. Al tramonto trovo un piccolo spiazzo e decidiamo di fare il campo: notte particolare, quello che impressiona di più è il silenzio assoluto. Nemmeno canti di uccelli, arriva odore di elefanti, che peraltro non vediamo e non sentiamo, e al mattino il campo è circondato da impronte di leopardo, ma viste solo quelle.

Si scende al Lago, ma a parte la bellezza della pista... come esercizio fuoristradistico.....per il resto non ne vale la pena, animali veramente scarsi, per cui in tarda mattinata ripartiamo. Ritornati sulla pista principale, il fondo migliora e in serata arriviamo a Karoi, per un riordino delle auto. Sostituzione e riparazione dei pneumatici, Daniele fa sostituire il cuscinetto del semiassi posteriore che è andato,  Vittorio fa saldare i 4 attacchi dell'aircamping e io uno del mio. Questo è il vero punto debole delle auto. Pieno di tutte le auto, spesa al supermercato e si parte per il Mana Pools: non abbiamo prenotazioni, ma con la ricevuta di Matopos, che non recava il nome del parco, garantiamo che abbiamo prepagato l' ingresso, così ci accettano e ci fanno pagare il solo campeggio. Il parco è molto grazioso con tutti gli animali molto vicini al fiume. Caratteristica sarà la più bella notte in campeggio, senza alcuna barriera. L'esordio avviene quando mia figlia Laura va a lavare i piatti, gira attorno ai servizi e si trova a pochi metri da un elefante che sventola malamente le orecchie, ritirata strategica, arriviamo tutti con le pile e l' elefante se ne va.....il resto della serata sarà dedicato a vedere gli animali direttamente dall'aircamping: 3 iene che girano continuamente, l'elefante che passa a 1 metro dall'auto, ippo che gironzolano a 20 metri da noi, più scimmie e gazzelle più in disparte. Sarà una delle serate più memorabili. Al mattino ulteriore giro, poi puntata al Chitake, dove forse siamo gli unici a non aver visto i leoni, poi partenza per lo Zambia.

In frontiera nuovo casino per i miei documenti non consoni e nuova mancia per uscire; arrivati in Zambia una signora gentilissima ci fa usare il fax e riceviamo il documento corretto mandato da Johannesburg; proseguiamo fino a Kafue dove dormiamo in un alberghetto nel complesso pulito ma posto a 10 metri da una discoteca allucinante che va avanti fino alle 4; dormito nulla.

Il 5 Agosto attraversiamo Lusaka, supermercato, e proseguiamo per Petauke, dove dormiamo.

Al mattino inizia il tratto di fuoristrada che ci porterà al parco di South Luanga, i primi 100km sono di pista facile, poi la pista diviene decisamente più impegnativa, su tratti scarsamente frequentati dai turisti, nel pomeriggio arriviamo al parco tanto da poter fare ancora un giro dalle 16 alle 18 ora del tramonto, e al mattino vediamo gruppo di leoni, elefanti, giraffe, e ippo a volontà. Nel pomeriggio Massimo parte per andare a far saldare le solite staffe, in due staranno a fare il game drive serale per raggiungerci al mattino, ed io parto alle 16 per Chipata, errore di valutazione, la pista non è così veloce e per i 140km impiego almeno 2 ore e mezzo arrivando oramai nottetempo e rompendo le solite staffe: ritroviamo Massimo che è già sistemato in un grazioso campeggio. (come al solito benedette le radiotrasmittenti!)

Al mattina mentre saldo io, arriva Daniele, mentre Vittorio rimane una notte in più al parco. Entriamo in Malawi, frontiera veloce e economica, spendiamo 6€ in tutto ad auto

Passiamo due giornate al lago, la più bella a Cape Clear, dove l'escursione in barca ci porta all'isolotto a vedere le Aquile pescatrici e moltissimi pesci colorati.

Adesso ci dirigiamo in pieno sud a vedere i leoncini in un centro di reintroduzione a Bangula. La mattina seguente sotto una pioggia battente arriviamo alla frontiera con il Mozambico.... peccato che a Vila Nueva de Fronteira, non abbiano i visti da vendere, e nè con dolcezza, nè con tentativo di “mancia” c'è verso di entrare per cui ci cacciano indietro di 300km di per passare da Tete dove arriveremo nottetempo, contrariamente alle regole che ci siamo imposti.

Il 12 agosto puntiamo decisamente verso sud, ma alle 17,30 poco prima del tramonto siamo ancora a circa 130km dal bivio della strada per Beira, non ci sono campeggi, per cui cerco un posto, non visibile dalla statale per fare l'ennesimo campeggio libero: mi inoltro in una piccola stradina alla ricerca di uno spiazzo, dicendo via radio agli altri di aspettare. Percorsi 300 metri arrivo in un largo spiazzo, accanto ai ruderi di una vecchia casa coloniale, c'è un signore cui chiedo se è possibile accamparci....Lui orgoglioso mi dice che quella è la sua proprietà e che siamo i benvenuti. Subito mi faccio raggiungere dagli altri. Il Padrone di casa è il ministro di un culto cristiano, una setta, a noi sconosciuta, iniziamo a regalare maglie, calze, felpe ai bambini, quando il signore ci si presenta con una divisa linda e profumata. A questo punto Daniele gli regala la giaccavento, praticamente nuova del colore della sua divisa....

C'è un momento di incredulità quando il signore e i 5-6 ragazzini si prostrano ringraziando Dio che ci ha mandati!!! Le ragazze sono commosse!! Io non mi lascio perdere la battuta che deve ringraziare Me perchè sono io che li ho portati!!! (ma l'ho fatta solo tra di noi). Sarà una bella serata con i bambini che indossano a strati tutto ciò che i nostri ragazzi gli regalano, e ci regaleranno anche due papaye come segno di riconoscenza.

Il 13 ripartiamo e dopo 80 km si rompe il cuscinetto a metà dell'albero di trasmissione dell'auto di Massimo : mi sdraio sotto, e una volta constatato il danno , l'unica soluzione è smontare l'albero di trasmissione posteriore e far procedere inserendo le 4x4 ed usando la sola trazione anteriore. Così prima di pranzo arriviamo a Villanculo, ove troviamo un ricambista che ha il ”central bering Toyota” e in una oretta lo rimontano ”loro”.

Passiamo questi due giorni di mare divertendoci e facendo l'escursione alle isole di fronte, impressionante è la marea che trasforma il paesaggio in enormi banchi di sabbia che vengono sommersi durante l'alta marea. Veramente un bel posto!!

Il 17 Daniele partirà da Johannesburg quindi il 15 ci separiamo: lui proseguirà sull'asfalto verso Maputo, mentre noi ci addentreremo sulle piste, via Muabsa, Mabote, Massemane, Machaila, Domasse dove dormiamo in campeggio libero, nel pomeriggio Massimo aveva smusato in un ceppo nascosto da un cespuglio riducendo maluccio l’ aspetto del Toyota. Al mattino proseguiamo, passata la ferrovia per Mapai, e ci dirigiamo al Guado sul Limpopo.

Sinceramente era una meta mitica, ma nulla di particolare, passato il quale, dopo una sessantina di km arriviamo alla frontiera con RSA ed entriamo nel Kruger National Park. L'avventura vera è finita, strade asfaltate, campeggi pulitissimi, molti animali, ma molti più turisti, non mi faccio mancare un multavelox di un ranger ( maledetto) appostato tra i cespugli al fondo  di una discesina, dove rimanere nei 50Km orari è veramente impossibile. Trascorriamo comunque due belle giornate nel parco, poi avvicinamento a Johannesburg  e notte in un bel campeggio sul lago di una diga e ultimo giorno al parco di  Richardson, dove hanno leoni bianchi, tigri siberiane, ghepardi ecc e la possibilità di giocare con leoni e ghepardi, indubbiamente una zona turistica, ma nel contempo particolare, ultima notte ospiti di un campeggio sotto forma di club, dove vecchietti gentilissimi ci ospitano con un'accoglienza commovente e... in piemontese: uno di loro aveva i genitori si Saluggia!!!.

Nel pomeriggio del 20 lasciamo le auto, mentre Massimo e Vittorio partiranno il giorno seguente, noi in serata partiamo per il Cairo dove passiamo ancora due giorni, uno alle piramidi e uno per la città, con un caldo torrido e il Ramadan che incombe, per cui è quasi impossibile mangiare prima del tramonto.

E per finire arrivo a Milano.

alcune info:

 8080km al conta km dell auto circa 200 in meno al gps

quasi tutte le tracce e le rotte salvate.

 

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