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IN C U B I


State leggendo il racconto breve "Eclissi di Luna" di Arturo Ferrara Viotti, già apparso in Iperspazio Racconti del sito Arte e Letteratura . .


arturo ferrara
"Evocazione"pastelli a cera e china, formato a4

Tutti questi NON SONO. Per questo "sono stati". Ed in verità SONO perché "sono stati". Medito su questa APPARENTE contraddizione chiamata VITA e sull'APPARENTE SEGRETO chiamato MEMORIA.
(da miei Pensieri)


arturo ferrara
"Al di là" olio su tavola in Arte formato 30 x40


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Il Pozzo
di

Arturo Ferrara

Da molto tempo nei suoi sogni c'era un pozzo.Non riusciva mai a vederne il fondo. Si sporgeva sempre di più nel tentativo.
Un senso di vuoto e vertigine invadeva la sua giornata, al risveglio.
Tutta la vita, già da tempo gli sembrava un precipitare in un gorgo oscuro. Ogni pensiero, gesto o azione, in questa prospettiva, gli sembrava non solo inutile, ma pericolosa. Era come uno sporgersi in un vuoto senza fine. Eppure ogni sua speranza era riposta nel vederne, in sogno, il fondo.
Non ha importanza se molti considerano il sogno la pattumiera dell'io,di una improbabile coscienza.... il fondo, il fine, l'inizio di ogni cosa conta. Non si sarebbe calmata forse la mente né forse sarebbero migliorate le prospettive.La fede è come la fiducia, dal momento che indaghi su essa è già persa. Come l'amore, l'onestà, l'inconsapevolezza....Quando i pensieri si aggirano intorno sono i cani che le sbranano. Forse.... oppure no, da una, una sola piccola certezza, una visione si sarebbe potuto inventare un altro mondo, un modo per continuare.
Per esistere prima di tutto occorre nascere e poi non morire.Da molto tempo pensava di non avere nessuna delle due condizioni. Non era mai nato alla società, agli altri, tutti estranei, non era mai comparso veramente nella realtà se non con una figura fittizia di carne e pensieri.Fittizia, falsa a cui si era dato un nome per distinguerla, educarla forse,in verità solo per renderla anonimamente schiava, comune.E, stranamente, pur non sentendosi mai nato alla vita sociale ad un certo punto si era reso conto di essere morto. Morto anche a se stesso, quell'unico pensiero che gli permetteva almeno di avere la consapevolezza del suo stato. In seguito si era reso conto che l'unico concetto che aveva della Morte era quello di dolorosa assenza.Un concetto particolare e generale nello stesso tempo, di per sè infinito e oscuro.....come il pozzo. Tutto ritornava al pozzo, appunto.

La Luna QUELLA notte era grande e piena. Pareva rinchiudere tutte le illusioni della sua vita....l'amore prima di tutto. Molti volti di donna erano contenuti nelle rotondità luminose della Luna. Pensò che tutte quelle forme in verità non erano reali, erano in fondo un solo pallido riflesso dei suoi desideri.
Ognuno vede negli altri, nella vita, nella realtà stessa ciò che può, vuole (o è condizionato a vedere) è tragico e fonte di indicibili errori, credere, fingere che ciò che si sente, pensa, tocca o vede abbia maggior consistenza di una nuvola e non scivoli via come sabbia o acqua, quando si cerca di comprenderlo o trattenerlo, anche solo nella mente.Certo ogni cosa, come fuoco, a cui incautamente ci si è avvicinati, lascia brutte scottature.Passiamo tutti i nostri poveri giorni a curare piaghe che ci siamo procurati da soli e che a furia di pasticciare abbiamo peggiorato e rese croniche.
Quella notte, lo sapeva, avrebbe visto il fondo del pozzo. Il sonno tardava e, nel dormiveglia si girava e rigirava sotto le coperte.
Poi (Era sveglio o dormiva?) ebbe la sensazione di essere proiettato a grande velocità in alto, nella stanza buia, diretto verso la luce,che fitrava poco, poco, dalle fessure delle tapparelle.Non controllava il suo volo ed era come cieco, vedendo solo sprazzi di forme indistinte nell'oscurità....Sentiva rumori strani, come scricchiolii, poi voci stridule...sempre più forti....forse erano bambini che piangevano o esseri che urlavano in una maniera talmente deforme e inumana da suscitare orrore più che compassione.Ora sapeva di star precipitando.Il suo volo s'era arrestato.
Cadeva, cadeva, veloce, diritto, senza speranza.E SAPEVA sapeva anche dove....
In fondo lo aveva sempre voluto....Il pozzo non aveva coperchio e.... lo attendeva.Non fu doloroso.Tutto divenne silenzio. L'oscurità che c'era prima continuava.Ebbe la sensazione di aver avuto sempre gli occhi chiusi (Ma c'era differenza?) provò ad aprirli.Nella tenebra solo per un istante, prima del buio, del silenzio e del nulla....vide la Luna ed aveva il suo sguardo e in Lei,c'era qualcosa che rendeva superfua ogni diversità.
Fu solo un istante nell'eternità, tutto tornò oscuro, silenzioso e assente e nulla ebbe più importanza per nessuno
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