NOVEMBRE/DICEMBRE 2003

BELLA E SEMPRE ATTUALE L'ANTICA TRADIZIONE DELLA RUZZOLA DI ANGHIARI
Il pecorino, o meglio, il cacio stagionato ha generato un gioco popolare, diffuso sin dal Medio Evo, in molte regioni d' Italia, ma soprattutto in Umbria e in Toscana. Il suo nome è "la ruzzola o il ruzzolone". Si prenda una stringa di corda piatta, una forma di formaggio molto duro (oggi, ahimé sostituita da un tondo di legno); si arrotoli la stringa intorno al diametro del formaggio e si lanci per farla rotolare il più lontano possibile. Nel ' 700 il barone spoletino Ancajani annotava che i pizzicaroli di Spoleto erano soliti fare provviste di cacio duro adatto appunto alla ruzzola di cui lo stesso Comune di Spoleto all' inizio dell' 800 emanò un regolamento del gioco e indicò le strade dove veniva consentito. Un segno di grande successo dunque: chissà quante forme di cacio stagionato (chiamato lì anche Roccaccio) venivano consumate! Di contro, nell' archivio storico comunale di Modena, esiste un documento del 1701 che vieta, tra le altre cose, la pratica della ruzzola. Ma il gioco trova tuttora riscontro storico nella provincia di Arezzo. Tra S.Sepolcro e Anghiari sono molti gli appassionati di ruzzola. E anche di questi tempi i giocatori ad Anghiari giocano con passione e raccolgono successi.
Le gare di ruzzola non mancano addirittura in Sicilia, dove il gioco, in quel di Novara di Sicilia, si fa risalire al 1600 con forme di cacio maiorchino stagionato. Anche nelle Marche a San Benedetto de' Frondigliosi si assiste a una rievocazione storica del gioco della ruzzola, così come a Magliano de' Marsi (Aquila). Nel periodo di carnevale la ruzzola del formaggio diventa protagonista, fin dal 1300 a Pontelandolfo (Benevento). Ruzzola e cacio stagionato: un binomio indissolubile!
Le conseguenze di Nuove Acque sul nostro Bilancio Comunale
Tutti sanno delle conseguenze che la gestione Nuove Acque ha avuto sull'aumento dl costo delle bollette; e gli introiti della società sul territorio anghiarese sono oramai tre volte tanto quelli un tempo incassati dalla Amministrazione Comunale sino al 1999.
Ma gli anghiaresi non si possono accorgere direttamente delle negative conseguenze provocate nel nostro Bilancio Comunale. Infatti, complessivamente la comunità anghiarese 'paga' con il suo Bilancio anche il mancato trasferimento a Nuove Acque Spa di alcune quote di ammortamento di mutui contratti dalla nostra amministrazione per opere pubbliche. Con la gestione comunale del servizio acquedotto venivano coperti mutui per complessive vechie lire 190.253.138 , mentre Nuove Acque si è fatta carico di quei mutui per soli 65.451.556 di lire. Sono quindi rimaste a carico del Bilancio Comunale ben 124 milioni e 800.000 lire di quote di ammortamento.
A tali quote si devono aggiungere i pagamenti che il Comune di Anghiari esegue a favore di Nuove Acque per la sua stessa fornitura di acqua.
E quale "ultima novità", Anghiari ha dovuto ricoprire il 'buco di Bilancio' verificatosi nella società  presieduta da Segoni Romeo ( dei DS ).
Il conto che i cittadini non vedono, ma che pagano attraverso il nostro Comune, si avvicina oramai a quasi  90.000 Euro/anno ( fra i 170 e i 180 milioni di vecchie lire )E, come si dice, nella speranza di saperle tutte.
Al cortese lettore le conclusioni da dare sulla applicazione nell'aretino della legge che prevedeva più efficienza, più efficacia e più economicità nella gestione del servizio idrico.
COMUNICATO SU NUOVE ACQUE/ IL PASSO AVANTI: DOPO LE PAROLE, I FATTI
LA SINISTRA HA  FINALMENTE PAURA  DEL GIUDIZIO POPOLARE SU NUOVE ACQUE E, ANCHE QUI AD ANGHIARI, SI DICE CONTRARIA ALLA SCELTA CHE HA FAVORITO  LA PIU' GRANDE MULTINAZIONALE DEL MONDO NEL SETTORE IDRICO E LE AMBIZIONI DI ALCUNI POLITICI DI PARTITO.QUEGLI STESSI POLITICI ARETINI CHE SI OPPONGONO DA SEMPRE AD OGNI  IPOTESI DI RITORNO IN MANI PUBBLICHE DEGLI ACQUEDOTTI ED ALLE DELIBERE NECESSARIE  A TUTELARE  IL NOSTRO COMUNE.
UNA MOZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE PER FAR TORNARE IN MANI PUBBLICHE LA GESTIONE DELLE ACQUE, O IL RIFIUTO DI VOTARE IL NUOVO PRESIDENTE DELL'ATO, RAPPRESENTANO PERCIO' ANCORA UN PRIMO SEGNALE,  UN PRIMO PASSO DOPO 5 ANNI DI BUGIE  SEGUITE ALLA APPROVAZIONE NEL NOSTRO CONSIGLIO COMUNALE DI NUOVE ACQUE SPA. IL CONSIGLIO COMUNALE DI ANGHIARI, LA GIUNTA ED IL SINDACO HANNO IL POTERE DI APPROVARE ATTI PRECISI CHE PERMETTEREBBERO DI RIOTTENERE UNA GESTIONE PUBBLICA  DELL'ACQUEDOTTO E CONSORTILE PUBBLICA DELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE. E QUESTO E' CIO' CHE GLI ANGHIARESI SI ATTENDONO DA MOLTO TEMPO, DAL GIORNO NEL QUALE FU APPROVATO IN CONSIGLIO COMUNALE L'ARRIVO DI NUOVE ACQUE ( Lista Cittadina )
Gli ordini sono ordini 
Sembra inevitabile che il comune di Anghiari si ritrovi un Difensore Civico indicato da un partito politico. È quanto emerge dalla risposta alla nostra interrogazione offertaci dal Sindaco in Consiglio Comunale. A noi che chiedevamo come l'elezione del Difensore Civico subordina ogni altra scelta, compresa quella di una convenzione con la comunità montana, il sindaco ha risposto che tale convenzione comporterà dei risparmi per cui il nome ci viene offerto benevolmente dall'ente montano (e perciò verrà condiviso dalla sinistra anghiarese). Il signor Boschi indicato dal centro sinsitra ( in 'quota' DS secondo la definizione di alcuni 'compagni' ) non è certamente deciso dai cittadini della Valtiberina. Uno scandalo ( noi non utilizziamo mai questa parola, ma qui ci sembre il caso), in quanto il difensore civico è tutela dei cittadini stessi ed è stato creato per tutelare la loro partecipazione alla vita politica amministrativa locale. Non è un caso, infatti, che lo Statuto comunale preveda l'istituzione del difensore civico sotto il titolo " Partecipazione dei cittadini "; sarebbe forse più giusto inserire l'istituzione del difensore civico in un altro sottotitolo " spartizione di ogni poltrona a disposizione ". Una nostra dichiarazione messa a verbale sostiene: " una nomina in realtà di partito che appare contraria allo spirito della legge e del nostro statuto comunale ". Del resto quanto diciamo è confermato dalle stesse modalità di elezione del Difensore Civico ad Anghiari, ove il nostro Statuto prevede una maggioranza dei due terzi dei Consiglieri Comunali ( Art.68 ).
Oltre il Sindaco, è intervenuta nel dibattito la capogruppo dei DS Maddalena Senesi, la quale ha insistito sulla nomina del signor Boschi ad Anghiari adducendo che la Regione finanzierebbe i servizi di carattere consortile. Peccato si dimentichi di affermare che in questo caso non si tratta di un servizio da dare ai cittadini, bensì di un diritto da garantire; e che tale diritto poteva essere istituito in Convenzione con altri singoli comuni, oppure con la stessa provincia di Arezzo come era stato fino ad ora. 
Il risultato della decisione presa dai DS e dalla maggioranza di centrosinistra, sarà quindi quello purtroppo di un Difensore non più Civico, ma partitico; verso il quale, in ogni caso, dovremo corrispondere una cifra stabilita in convenzione.  Tale cifra servirà ai politici per coprirsi da eventuali accuse dei cittadini più che  ai cittadini per difendersi a dagli atti decisi dai politici.

La Toscana cela un tesoro che vale 300 miliardi Euro
I giacimenti geotermici in Toscana hanno un valore potenziale di 300 miliardi. Con il vapore estratto dal sottosuolo si potrebbe produrre una quantità di energia sufficiente a soddisfare per circa 70 anni i consumi nazionali. 
A dirlo sono i dirigenti della 'ENEL green power', e Andrea Masullo docente universitario, che hanno pubblicato un libro sulle fonti rinnovabili. Lo sfruttamento del vapore dei giacimenti di Larderello, di Travale e dell'Amiata in Toscana, sulla base di alcuni calcoli, equivale a 428 anni di fatturato della ENEL, concessionario dei servizi geotermici in Toscana. L'energia è praticamente inesauribile perché, anche se viene fatta una perforazione in più, non porta a cali di pressione; e questo significa che il vapore ha tutto il tempo di riformarsi. 
Attualmente la produzione geotermica in Toscana rappresenta il 23% della produzione elettrica regionale. L'Italia è stato un paese pioniere nel campo della geotermia: la prima lampadina geotermica è stata accesa nel 1904 proprio a Larderello in provinca di Pisa. L'Italia, inoltre, è stata fino a metà degli anni 50 l'unica nazione ad utilizzare la geotermia come fonti industriale per la produzione elettrica. La Giunta regionale toscana ha intenzione di presentare al Consiglio regionale un nuovo provvedimento in tema di sfruttamento delle risorse geotermiche: tale disegno dovrebbe prevedere un ruolo importante per le province toscane e fa seguito ad alcune contestazioni e polemiche sorte fra il gestore ( l'ENEL) e la Regione stessa. Per l'Enel tale provvedimento potrebbe significare un problema in più in un difficile   momento per la gestione della rete elettrica nazionale.In particolar modo nella zona di Piancastagnaio sull'Amiata viene chiesta dalla comunità locale la chiusura di un pozzo per lo sfruttamento geotermico.

Se l'importanza della geotermia quale fonte rinnovabile è riconosciuta da tutti, è vero anche che rappresenta purtroppo anch'essa motivo di polemiche .

LE NOSTRE INTERROGAZIONI
L'assessore Matteagi ha risposto a una nostra interrogazione sui lavori eseguiti presso la Biblioteca comunale. Noi avevamo chiesto che le porte anti incendio, oggi in metallo, fossero rivestite di legno. L'assessore ha garantito che questo verrà fatto. Per quanto riguarda alcuni danni apportati agli stucchi della stessa Biblioteca, i cui locali risalgono al 700, l'assessore ha negato ogni responsabilità sua e della ditta che ha eseguito i lavori. Una visita alla biblioteca comunale fa pensare diversamente.   
Alla nostra interrogazione sulla perdita di alcuni servizi di specialistica presso il distretto sanitario di Anghiari, ha risposto il sindaco in persona. Il sindaco ha accusato il governo ( e la regione Toscana ) di aver tagliato i fondi per la specialistica. A noi risulta in realtà che tale taglio dipende anche dalle scelte effettuate dalla azienda sanitaria locale e dalla sua dirigenza Valtiberina. Ad Anghiari non sono più garantiti i servizi di cardiologia ed otorino. Come è purtroppo vero che si registra da anni un sempre minor livello dei servizi prestati ai cittadini ad Anghiari. È nostra opinione che la difesa d'ufficio fatta da partiti e politici dell' operato della azienda sanitaria n°4, non serva a risolvere i crescenti problemi presenti al distretto sanitario di Anghiari.  Nella nostra risposta abbiamo anche chiesto un incontro con il dottor Attala, responsabile del distretto sanitario della val Tiberina. Il Consigliere Lamagna di Forza Italia ha chiesto, inoltre, la presenza anche del dottor Tarducci. A quanto sembra fra i due dirigenti dell' ASL vi sono opinioni diverse sulla gestione della sanità nei distretti.
Alla nostra interrogazione sul ruolo del difensore civico ad Anghiari e sulle sue competenze, il sindaco ha risposto rinviando al contenuto dello statuto comunale. La nostra interrogazione ben motivata e precisa, chiedeva se il difensore civico avesse dovuto occuparsi di diritti soggettivi pubblici; e se fosse stata sua competenza la tematica ambientale, in presenza di atti e delibere della pubblica amministrazione che non la tutelino. L'ovvietà della risposta del sindaco ci dà ragione di pensare che il difensore civico cittadino dovrà occuparsi di eventuali casi su questi argomenti.
Approvata la nuova composizione e della Commissione edilizia comunale . In tale commissione siederanno oltre gli esperti, due rappresentanti del consiglio comunale: una per la minoranza ed uno per la maggioranza. Per quanto riguarda la commissione edilizia integrata in materia paesistica ed ambientale, la maggioranza nominato tutti e tre gli esperti di competenza del consiglio, non lasciando alla minoranza consiliare il diritto di esprimerne almeno uno. La arroganza della maggioranza è motivata solo dalla voglia di occupare qualsiasi incarico con persone a loro fedeli. Per ottenere questo la maggioranza ha votato in maniera diversificata i tre nomi da loro proposti, negando alla minoranza la possibilità di eleggere almeno un proprio rappresentante.