Nereo Villa, Dedica de "NUMEROLOGIA BIBLICA,
Considerazioni sulla Matematica Sacra", SeaR Edizioni, Reggio Emilia, aprile 1995

Dedica - Introduzione - Cap. 1° Il nome di Dio - Cap. 2° Facciamo un po' d'ordine (lettere 1ª - 11ª) - Cap. 3° La matematica non è un'opinione - Cap. 4° Facciamo un po' d'ordine (lettere 12ª - 22ª) - Cap. 5° L'altro sistema - Considerazioni conclusive

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Scrivendo queste cose abbiamo provato la stessa contentezza che si prova quando si fa un bel sogno o si legge un racconto a lieto fine. Abbiamo "sognato" che i numeri potrebbero costituire un motivo di pace fra le religioni. Ci siamo sentiti, così, molto vicini alle parole del teologo cattolico Hans Küng, le cui opere sono state messe all'indice dalla sua chiesa: "Non c'è pace tra i popoli di questo mondo senza la pace fra le religioni universali. Non c'è pace fra le religioni universali, senza la pace fra le chiese cristiane"(1)

Queste sue parole riassumono un po' il significato che volevamo dare a questo libro nell'intento di trovare un linguaggio comune a tutto il pianeta, che facesse riflettere sull'importanza della ricerca della verità. Il sogno è, in fondo, quello di una nuova ermeneutica o arte interpretativa delle Scritture.

Il risveglio a volte può essere triste. L'ermeneutica infatti viene ridotta a "dottrina della lingua della fede"(2) e ciò è senz'altro limitativo ai fini della ricerca della verità. Noi crediamo di avere scoperto che la lingua sacra è tanto lingua di fede, quanto di conoscenza.

Infatti, poiché la verità non prende norme da nessuno e si lascia scoprire soltanto da chi si dedica ad essa con amore, quando l'uomo non l'ha a cuore, cioè l'ama ma per amore di sé, per il suo attaccamento alle proprie opinioni, egli agisce contro la comunità umana, dalla quale tende ad estraniarsi. In altre parole non vuole avere orecchi per intendere, diventa un sordo volontario. E la pace non può essere costruita mediante questo tipo di non-volere o di chiusura mentale.

Alle parole di Küng noi associamo queste altre del poeta inglese Coleridge, le quali sintetizzano con molta chiarezza questo nostro punto di vista:

"Chi ama il cristianesimo più della verità,
si accorgerà ben presto
di amare la propria setta cristiana
più del cristianesimo;
e di amare se stesso
più della propria setta"

Noi vorremmo, comunque, che fossero i lettori a trarre le conclusioni di tutto ciò che è stato esposto, sperando che le nostre ricerche invoglino a riflessioni, meditazioni ed ulteriori approfondimenti. La materia qui trattata crediamo sia infinita e quindi il nostro non è che un piccolo contributo alla conoscenza.


NOTE

(1) H. Küng, "Cristianesimo e religioni universali", Ed. Mondadori.
(2) Barbaglio-Dianich, "Nuovo dizionario di teologia", Ed. Paoline, pag. 379.

Data creazione pagina: 08/05/02; ultima modifica: 30/09/12