Natale

 

Storia del Natale a seconda di Santo Luca    
(Angelo Gabriele, Pastori)

  « Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: "Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te."

  Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto.

  L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine."

  Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?"

  L'angelo le rispose: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace."

  Maria disse: "Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola."

  E l'angelo la lasciò. »

(Vangeli, Luca 1:26-38)

***

  « In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.

  Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.

  Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

  In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.

  E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: "Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: 'Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia.'"

  E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: "Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!"

  Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: "Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere." Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.

  E, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori.

  Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.

  E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato. Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima che egli fosse concepito. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: "Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore"; e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.

  Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui; e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore. Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, lo prese in braccio, e benedisse Dio, dicendo: "Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele."

  Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui.

  E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: "Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione a te stessa una spada trafiggerà l'anima, affinché i pensieri di molti cuori siano svelati." »

(Vangeli, Luca 2:1-35)

 

Storia del Natale a seconda di Santo Matteo (3 re magi)

 

  « La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo.

  Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati."

  Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele", che tradotto vuol dire: "Dio con noi."

  Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù. »

(Vangeli, Matteo 1:18-25)

***

  « Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo."

  Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Essi gli dissero: "In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: 'E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele.'"

  Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: "Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo."

  Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra.

  Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.

  Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.

  Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via.

  Dopo che furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire."

  Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: "Fuori d'Egitto chiamai mio figlio." »

(Vangeli, Matteo 2:1-15)

Prologo di Santo Giovanni

  « Nel principio era la Parola,
  la Parola era con Dio,
  e la Parola era Dio.
  Essa era nel principio con Dio.
  Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei;
  e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
  In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
  La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta.

  Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto.

  É venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.

  E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. Giovanni gli ha reso testimonianza, esclamando: "Era di lui che io dicevo: 'Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me. Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia.'"

  Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.

  Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.. »

(Vangeli, Giovanni 1:1-18)

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  « Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. »

(Vangeli, Giovanni 8:12)

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  « Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. »

(1. Epistola, Giovanni 4:16)


  La nascita interiore del Cristo o la seconda Nascita:

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"In verità, in verità ti dico
che se uno non è nato d'acqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio.
"
(Giovanni 3:5)

"In verità, in verità vi dico che
se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo;
ma se muore, produce molto frutto.
"
(Giovanni 12:24)