Progetto S.e T.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le classi del Comune di Milano - 5a - scuola elementare Passerini
20 dicembre 2001

Ecco l'ultima classe in visita al Parco Nord per l'anno 2001!

Fa freddo - ma non troppo - per cui possiamo iniziare la nostra attività sulla temperatura e sulla luce nel bosco.
Ci fermiamo all'ingresso del bosco, dove iniziamo le attività facendo alcune riflessioni sull'importanze della luce per la vita delle piante e su come piante diverse reagiscano diversamente alla maggiore o minore quantità di illuminazione.
Infatti esistono piante che non amano la presenza di troppa luce, mentre altre la reclamano in gran quantità: inoltre, all'interno di un bosco, le condizioni di illuminazione sono tra le più varie, per cui si vengono a creare le situazioni più disparate.

Il buio totale nel bosco non esiste.

La luce è sicuramente in collegamento con la temperatura, anche se oggi, vista la nuvolosità costante, la temperatura stessa dovrebbe essere abbastanza costante nel tempo.

I ragazzi mi raccontano che dall'inizio del mese di novembre hanno raccolto le temperature giornaliere dell'aria, realizzandone quindi un grafico rappresentante le variazioni nel tempo.
Questi dati possono quindi essere un punto di partenza per l'attività di oggi: in particolare evidenziamo il valore della temperatura del giorno 5 novembre - che era di 16°C - valore piuttosto elevato per il periodo. Stabiliamo che in quel periodo il riscaldamento nelle case era attivo, per cui, a fronte di una temperatura interna casalinga di 20°C, rileviamo una differenza tra il dentro e il fuori di:

20 - 16 = 4°C

Questo valore potrebbe essere un punto di partenza per definire una ipotetica differenza di temperatura minima perchè si possa parlare di "effetto calorifero" al'interno del bosco.

Prima di cominciare la ricerca dei "caloriferi" prendiamo la temperatura dell'aria:

ore 9.56 - 1,6°C

La classe viene divisa in 4 gruppi che si mettono alla ricerca dei "caloriferi", ovvero di piccoli ambienti dove si presume posa esserci una temperatura dell'aria maggiore rispetto a quella appena misurata.

Mentre i ragazzi sono al lavoro mi aggiro per il bosco con il termometro digitale a rilevare le varie temperature dell'aria: noto una certa variabilità dei valori, tra 0,5°C e 2,5°C.

Una volta terminato il lavoro dei gruppi andiamo ad analizzare ogni singolo ambiente rilevato: si tratta di tre luoghi abbastanza simili tra di loro (l'intorno di tre diversi biancospini) e della zona adiacente ad un tasso (sempreverde).

Per quel che riguarda i tre biancospini i ragazzi mettono in evidenza la loro funzione di protezione - per esempio nei confronti dei piccoli animali che si possono qui riparare - per cui si ipotizza la presenza di una maggiore temperatura nelle strette vicinanze del tronco (anche perchè i gruppi comunicano la sensazione di un certo calore al contatto diretto con i rami delle piante. Inoltre si individua, alla base di una delle tre piante, un'ingresso di tana di arvicola.

In effetti, accostando il termometro al tronco non si rileva un apprezzabile aumento della temperatura (al massimo si arriva a 2,2°C) - probabilmente perchè l'aria fredda nelle immediate vicinanze riesce a condizionare il nostro strumento (sicuramente sarebbe meglio poter praticare un foro nel tronco e prendere immediatamente la temperatura interna).

A partire dalla presenza della tana di arvicola nel terreno, proviamo a prendere la temperatura superficiale dell'ingresso della tana e del terreno spoglio immediatamente circostante - rileviamo un valore di circa 1,1°C (diretta conseguenza del notturno gelo della superficie del terreno). Proviamo quindi a rilevare la temperaura del terreno poco lontano in un luogo con erba e senza neve, otteniamo un valore più alto - 2,3°C.
Valutiamo quindi che questa differenza - minima ma apprezzabile - sia dovuta alla presenza della vegetazione - ottima conservatrice di calore.

Più interessante si rivela invece il quarto luogo - il piccolo tasso - qui rileviamo già alcune differenze di temperatura tra l'interno della chioma ( 1,6°C) e l'esterno, in mezzo alle foglie (2,6°C) - altro segno dell'importanza della presenza diretta della vegetazione.
Ancora più interessante si rivelano i due tassi adiacenti al primo, in mezzo ai quali rileviamo ancora la temperatura - 4,8°C - nettamente più alta delle altre.
In questo caso la differenza tra la temperatura del presunto "calorifero" e quella iniziale è di 3°C - paragonabile a quella esistente tra il dentro e il fuori del 5 novembre (4°C).

Dopo queste considerazioni che ci portano via un po' di tempo ci dedichiamo alla osservazione dei loro disegni: si tratta di immagini dell'animale che sta al freddo - così come interpretato dai ragazzi.

Eccone riportati alcuni: (clicca sulle picole immagini per vederne l'ingrandimento )









Si tratta soprattutto di situazioni di letargo, oppure di riparo delle uova: sottolineamo la differenza di situazione tra il mammifero che ha il pelo per proteggersi, per cui può stare anche sottoterra, e il piccolo uccello che ha più bisogno del calore solare per scaldarsi, piuttosto che il fatto che alcuni animali - rettili e anfibi - utilizzino la tana solamente per il loro riposo invernale.

Osserviamo quindi la situazione delle piantine di sambuco - con molte foglie nuove emesse da poco, che ora si stanno deteriorando: queste si sono trovate "imbrogliate" dalle temperature alte dell'inizio del mese di novembre, per cui hanno anticipato di molti mesi l'apertura delle gemme.
Consideriamo che in quei giorni di novembre si è presentata una situazione molto simile - sia come temperatura che come lunghezza della giornata - al primo periodo primaverile, rendendo così possibile l'imbroglio.

Prima di lasciarci - si è fatto velocemente tardi - istituiamo per l'occasione una nuova stanza - all'interno del sentiero di Greta e Anselmo - la stanza del freddo (e del caldo). Decidiamo che la loro stanza non può che essere quella intorno ai due tassi, che nominiamo come la 17bis - in quanto la pianta del sentiero più vicina è appunto la n°17.
Chiedo quindi alla classe di pensare ad un progetto di allestimento della stanza stessa, da realizzarsi in occasione della visita primaverile.