Progetto S.e T.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le classi del Comune di Milano - 4a - scuola elementare Passerini
14 gennaio 2002

La prima classe in visita al Parco nell'anno 2002 arriva all'appuntamento puntuale.

Ci spostiamo subito verso l'ingresso del bosco, dove ci fermiamo per cercare di capire quale sarà il nostro compito odierno.
Dobbiamo, in buona sostanza, cercare di capire se il bosco del Parco Nord è un ambiente freddo oppure no, e come la temperatura varia nel tempo e nello spazio.

Cominciamo con il richiamare il significato della parola temperatura, ovvero una misura di quanto faccia caldo oppure freddo: i ragazzi mi fanno vedere un cartellone dove sono state riportate le temperature registrate in alcune grandi città italiane negli ultimi mesi (questi dati sono stati ricavati dalla lettura di un quotidiano).
Osserviamo le naturali differenze di temperature tra le città del nord e del sud dell'Italia - notiamo come venerdi scorso la temperatura minima a Milano fosse pari a -6°C, mentre a Palermo fosse di 11°C - con una differenza non indifferente di 17°C.

Anche all'interno del bosco del Parco Nord si possono rilevare delle differenze di temperatura - non così clamorose, ma pur sempre significative: il nostro compito oggi sarà quello di cercare queste differenze.

Cominciamo con il misurare la temperatura dell'aria, che porremo come dato di base per le osservazioni successive: otteniamo il risultato di 2,7°C.

Quindi dividiamo la classe in 4 gruppi che dovranno andare ad individuare dei possibili "caloriferi" delle "coperte", ovvero microlocalità dove le condizioni climatiche possono essere migliori per la vita di piccoli animali (per piccoli animali si intende soprattutto insetti e vermi, ovvero individui con limitate capacità di protezione dal freddo e di spostamento).

I gruppi individuano 4 luoghi, sempre in corrispondenza di un albero - dopo alcune brevi considerazioni passiamo all'analisi di ogni singola località:

1 - terreno nelle immediate vicinanze di un frassino - questo luogo è stato scelto perchè il terreno dava un certo senso di calore - misuriamo la temperatura, sia in corrispondenza della parte rivolta al sole, sia in quella in ombra:

  • ombra - 2,9°C
  • sole - 4°C

la tempeartura rilevata all'ombra non si discosta particolarmente da quella iniziale di riferimento, per cui questo luogo non sembra particolarmente significativo - anche la temperatura al sole è in sintonia con i dati più generali.

2 - terreno nelle immediate vicinanze di un altro frassino - questo luogo è stato scelto perchè ricoperto da foglie - sensazione di calore - misuriamo la temperature appena sotto lo strato di foglie secche, quindi quello del terreno immediatamente sottostante:

  • sotto le foglie - 1.4°C
  • terreno sottostante - 0,1°C

la temperatura è effettivamente bassa, valore non previsto dal gruppo di ragazzi: questo dato risente evidentemente del terreno sottostante, che è ghiacciato. Accenno al fatto che probabilmente questa temperatura rimane costante anche di notte, a differenza della temperatura delle aree circostanti.

3 - corteccia di un grosso olmo - questo luogo è stato scelto per il senso di calore emanato dal tronco e dalla sua corteccia - misuriamo la temperatura lungo i due lati, sud e nord:

  • lato a nord - 3°C
  • lato a sud - 5,2°C

i dati ottenuti sono interessanti, in quanto la differenza tra le due misurazioni è doppia rispetto alle misurazioni della prima località - quindi siamo di fronte ad un effettivo effetto "calorofero" lungo la corteccia dell'olmo.

4 - chioma di un tasso (pianta sempreverde) - senso di protezione dal freddo data dal buio interno di questa pianta - misuriamo anche qui la temperatura in corrispondenza dei due principali versanti:

  • nord - 3,2°C
  • sud - 5°C

anche in questo caso c'è una significativa differenza di temperatura tra i due versanti, vicina ai due gradi.

Come considerazione finale evidenziamo la maggiore significatività di questi due ultimi dati per poter definire una sorta di "calorifero" naturale per i piccoli animali, anche se sottolineo l'importanza dei dati relativi alla seconda postazione - il terreno coperto da foglie - in quanto è sede di una maggiore costanza della temperatura nel corso delle intere 24 ore (quindi anche di notte, quando l'aria circostante si abbassa notevolmente di temperatura).

In effetti, per gli animali, quello che conta non è tanto la temperatura, ma la sua costanza nel tempo, ovvero il fatto che non si verifichino significative diminuzioni di temperatura, per esempio durante la notte.

Gli animali raramente muoiono di freddo - caso mai periscono per la mancanza di cibo collegata alle temperature rigide.

E' ora dell'intervallo, che andiamo a consumare sul pratone, al sole.

Alla fine della ricreazione ci sediamo sul prato e commentiamo i disegni che hanno realizzato sul tema del bosco in inverno: da molti loro disegni emerge la sensazione data dalla bufera di neve avuta il 19 dicembre - in effetti un evento che ha creato rapidamente delle differenze (di temperatura, di pressione) notevoli, anche per molti animali che potrebbero averne risentito almeno in parte.

Ecco riportati alcuni disegni: (clicca sulle picole immagini per vederne l'ingrandimento )









Prima di lasciarci - si è fatto velocemente tardi - istituiamo per l'occasione una nuova stanza - all'interno del sentiero di Greta e Anselmo - la stanza del freddo (e del caldo). Decidiamo che la loro stanza non può che essere quella intorno al grosso olmo, che nominiamo come la 20bis.
Chiedo quindi alla classe di pensare ad un progetto di allestimento della stanza stessa, da realizzarsi in occasione della visita primaverile.