I dischi volanti di Hitler

 

"  UFO??????  "

 

 

 

I misteri del nazismo

 

 

 L’apparato bellico tedesco ri­sentì particolarmente delle idee ariosofiche che si manife­starono scientificamente attra­verso la cosiddetta fisica aria­na, il concetto secondo cui la razza influen­zava la validità e le qualità di un ricercatore.Teorie ancora oggi controverse come la Ter­ra Cava vennero addirittura insegnale all'u­niversità, mentre le idee di Nikola Tesla una delle menti più geniali dei secolo scorso, fu­rono valutate conce una conferma dell'esistenza e dello sfruttamento dell'energia co­smica Vril.In questo articolo ci occuperemo di un argomento avvincente, le armi segrete di Hitler che solcarono i cieli e provocarono i primi avvistamenti di dischi volanti nei cie­li d'Europa.

Nonostante i limiti della fisica ariana, che portò alla fuga di cervelli all'e­stero, gli scienziati tedeschi utilizzarono concezioni assolutamente all'avanguardia scoprendo effetti sconosciuti fino ad allora a volte sconfinanti nella metafisica. Uno dei principali creatori di progetti di questo tipo fu l'austriacoViktor Schauberger ( 1885- 1950 ) che realizzò un motore ad aspirazione basandosi su una teoria che na­sceva dall'osservazione del comportamento dell'acqua nel fiume presso la sua abitazio­ne. Schauberger descrisse l'acqua come un essere vivo, possedente una sorta di energia o forza vitale. Questa energia si manifeste­rebbe in una inversione del moto all'interno del corso del fiume in particolari condizioni di temperature notturne. Schauberger brevettò l’idea che lo rese ricco applicandosi al trasporto dei tronchi sul fiume e sfruttando la misteriosa energia, e la sua intuizione riuscì a portare a valle il legname i quantità notevolmente superiori rispetto al sistema in uso fino ad allora. Hitler venne a conoscenza del progetto e, affascinato dalle teorie naturali sulla forza cosmica Vril, invitò lo scienziato a Norimberga dove finanziò le sue ricerche con dieci milioni di Reichsmasrk. Schauberger affermava che il mondo della natura era il suo maestro e che i fiumi e le foreste gli avevano suggerito l’aspirazione, il vortice e non l’espulsione o l’esplosione ( come nei motori a scoppio ) sono il migliore per produrre energia. Mentre aria e acqua usano un moto di aspirazione per creare ordine e crescita con produzione di tempera­ture fredde, l'uomo usa metodi distruttivi, con motori che creano il caos e il calore. Secondo lo scienziato, le centrali idroelettriche con acqua spinta a pressione su pale rotanti creerebbero un moto distruttivo,;generando acqua morta. Pertanto, elaborò una turbina ad aspira­zione in grado di rnantenere l'energia vitale, dell'acqua (acqua viva). La sua teoria si concretizzò nel progetto dì: un aeromobile che non bruciava bruciava carburante, creando una zona 'a bassa pressione' a livello ato­mico che sviluppava quella che chiamò energia di gravitazione dia­magnetica. Studiando le possibilità del moto colloidale dell'acqua, nel 1941 applicò un motore d'avviamento d'aereo su una macchina basata su tale concezione. Il motore elettrico, serviva per far girare le, pale di una turbina all'interno dì un cilindro di un metro e mezzo diametro, al cui centro, era fissato un cono vuoto con base aperta. Il cilindro fu riempito fu riempito con acqua vivente, o caricata di energia vitale, e la turbina fu messa in moto raggiungendo velocità straordinarie nelle partei interne del cilindro ed estremamente al cono. L’apparato di levitazione ad acqua funzionava, ma soltanto con una turbina che sfruttava semplicemente ad acqua funzionava, ma soltanto con una turbina che sfruttava semplicemente acqua e aria.

 

 

Le idee di Schauberger vennero riprese da un gruppo di scienziati, tra cui Rudolf Schriever, che era capitano della Luftwaffe e pilota-collaudatore oltre che progettista di aerei sperimentali. La rivista Der Spiegel del numero del 30 marzo 1950 riportò un intervista rilasciata da Schriever il quale affermò che , nei pressi di Praga, nei primi anni 40 vi era una fabbrica della BMW che produsse alcuni dei velivoli noti come "dischi volanti'. In questo impianto come Klaus Habermohl, l'ingegnere italiano Giuseppe Nelluzzo e Walther Miethe (il quale aveva fatto parte del progetto V2, ma che poi si era occupato di progetti a disco) i quali seguirono gli studi di Scllk­riever su un prototipo di velivolo discoidale. Schriever, dopo una serie di prove e di progetti (la serie Fhigelrad -- Ruota Volante), era giunto alla conclusione che un sistema di pale rotanti come quelle di un eli­cottero, con una cabina di pilotaggio centrale, avrebbe assicurato la ne­cessaria stabilità giroscopica. Schriever utilizzò i più recenti studi della BMW sui nuovi motori a turbina e insieme alla casa tedesca , concentrò i suoi sforzi progettuali in un impianto nei dintorni di Praga.

 

  Il primo risultato fu il "Mark II", un disco del diametro di circa sei me­tri e alto due, con un pilota singolo. Sull'asse ruotavano sedici pale, lar­ghe e vicine le une alle altre che dal basso si poteva vedere una super­ficie quasi continua ed era dotato di un turboreattore BMW che soffia­va aria anche sulle pale. Si trattava di un apparecchio dimostrativo che venne seguito dal Flugclrad Mark II i cui problemi legati alla qualità dei materiali disponibili, causarono il decesso di alcuni collaudatori.

 Da Praga, gli scienziati furono spostati a Breslavia, in Polonia, per attuare un programma di produzione di velivoli a disco finanziato dalle SS di Himmler. Programma trasferito dal centro di ricerca di Peenemuende, dove furono in seguito costruite le rivoluzionarie V1 e V2. Secondo alcune voci non confermate, la misteriosa “ società VRIL “ nel 1934, avrebbe costruito un prototipo legato alla forza cosmica con un principio naturale di levitazione secondo le idee di Schauberger « che proprio in quell'anno discusse le sue teorie con Hitler. . II velivolo sarebbe stato denominato "Vril I". anche se al­cuni autori ipotizzano che tale nome era, in realtà, un diverso ap­pellativo dei prototipo sviluppato (la Micthe e Schriever a Bresla­via. li "Vril 1" sarebbe, infatti, il famoso "Haunebu" che sfruttava un motore di nuova concezione progettato sulle idee Schauber,ger, ma realizzato dai tecnici della "società Vril".". In questo caso, data la scarsità di testimonianze_ siamo propensi a credere che il velivolo Vril I fosse davvero l'Haunebu di Micthe, ma anche questo nome presenta un aspetto inso­lito. Haunebu è anch'esso un nome occulto, le­gato all'albero (lei karma germanico e alle teorie ariosofiche sull'origine polare della razza ariana.

 

 L'Haunebu, o Mark I era differente dal progetto di Schriever. Non aveva pale rotanti ma era un semplice disco di 9 metri con superficie liscia e abitacolo centrale a cupola trasparente. Ai lati della cupola vi erano propulsori a pistoni. L'Haunebu Mark I l’impiegò invece, motori a reazione che sfruttavano l'effetto Coanda, sco­perto da Henry Coanda nel 191O.Secondo il qua­le nei fluidi e nei gas 1'energia di spinta si svi­luppa in combinazione su una superficie aumentando considerevolmente la spinta in avanti. L'Haunebu poteva decollare anche in modalita S.T.O.L. (Short Takc o1'f and L,undiilg) cioè verticalmente. inclinando l'ugello del motore a reazione verso il terreno, concetto ora impiegato dai moderni Harrier. Il capitano SS. Hans Cohler. sviluppò un dispositivo negli anni 20-30 che convertiva l’energia gravitazionale e magnetica in energia elettromagnetica sotto forma di corrente elettrica. Nel documento British Intelligence Objectives Sub-Committee final report N 1043 ITEM N 31 dal titolo The invention of Hans Cohler , Relating to a New Source of Power ( ovvero Invenzione di Hans Cohler relativo all’invenzione di una nuova fonte di energia ), recentemente declas­sificato (il rapporto ufficiale tedesco è stato distrutto nei bombar­damenti del 1945),1’invenzione di Cohler sembra essere il disposi­tivo centrale del progetto Haunebu.

A bordo del disco il generatore Cohler era accoppiato ad un generatore di banda Graaf e ad una di­namo sferica a vortice di Marconi (una sfera gigante di mercurio in rotazione) che produceva un campo elettro-gravitazionale attorno al disco che in tal modo si sollevava da terra. Il sistema era chia­mato "Thule Tachyonator” in onore della società segreta da cui era nato il Partito Nazionalsocialista.. A questi dispositivi lavoravano i tecnici tedeschi nelle fabbriche Siemens e AEG.

Verso la fine del conflitto, quando l'Armata Rossa si stava avvicinando pericolosa­mente alle aree dei test, gli scienziatidel Reich dovettero spostare più volte gli impianti distruggendo ogni prova e progetto che non potevano portarsi dietro, al fine di evitare che cadessero in mani nemiche.

Intanto la ricerca andava avanti con le sovvenzioni delle SS che fornivano ogni aiuto necessario in termini tecnici e di finanziamenti, in quanto progetti Wunder Waffen ( Super Armi ) avevano la priorità assoluta. Con L’Haunebu “ Mark IV “ si assiste alla prima forma lenticolare ( cioè formata da due piatti, il superiore rovesciato e a contatto con l’altro ) come si è soliti vedere nelle foto di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Il 14 febbraio 1945, nei cieli di Praga venne effettuato il primo collaudo del “ Mark V “  che raggiunse i 12.000 metri di altezza in meno di tre minuti, fatto confermato dalle testimonianze riportate nell’articolo. Il 17 aprile 1945 Miethe potè avvertire Hitler che la V-7 era stata testata con successo. Si trattava di un velivolo supersonico con 12 motori turbogetto BMW. Durante il primo test raggiunse i 78.000 piedi ( 23.700 metri ) e 80.000 nel secondo.. Nel suo rapporto, Miethe affermò che la V-7 faceva uso di una forma di energia non convenzionale. Tuttavia, queste tecnologie furono sviluppate in una fase bellica troppo avanzata, in quanto pochi giorni dopop l’Armata Rossa sarebbe entrata a Berlino costringendo la Germania alla resa

 

Pertanto i progetti di velivoli discoidali , seppur rivoluzionari, rimasero incompleti e allo stato sperimentale, non raggiungendo mai lo stadio industriale e di conseguenza non portarono ad un capovolgimento della situazione, come invece Hitler aveva sperato.

 Per quanto riguarda le fonti storiche relative ai dischi volanti nazisti, riteniamo importante premettere che le notizie oggi circolanti sul soggetto giungono da rapporti giornalistici, interviste e testimoni oculari, tuttavia non esistono documenti ufficiali in grado di confermare la veridicità. E’ senz’altro vero che i tedeschi svilupparono un programma di velivoli discoidali che continuò dopo la guerra in USA e URSS, grazie all’apporto degli scienziati tedeschi che dopo la resa trovò nuova linfa nelle nazioni vincitrici del conflitto. Il velivolo AVROCAR dell’USAF a cui lavorò Miethe dopo il 1945 è uno dei tanti indizi in tal senso.

I documenti relativi ai progetti “ Vril 7 “ e “ Haunebu “ qui pubblicati non sono tuttavia confermati ufficialmente e sono stati inseriti solo per una piu completa informazione. La probabilità che siano veritieri è allo stato attuale difficilmente appurabile. Per correttezza scientifica e di informazione riportiamo quanto scoperto dallo scrittore tedesco Michael Hesemann che afferma che questi documenti sono dei falsi moderni. Avendo fato esaminare da un tecnico i caratteri di battitura delle lettere in essi riportati, avrebbe scoperto che la macchina da scrivere utilizzata sarebbe una “ Gabriele “, un modello tedesco entrato in produzione nel 1972 e che i disegni dei dischi volanti sarebbero stati ripresi dal libro Space Gravity and Flying Saucers di Leonard Cramp.

 

D’altra parte bisogna anche aggiungere che il Das Neue Zeitalter, di Monaco scrisse nel 1956: “ Viktor Schauberger è stato l’inventore e lo scopritore di una nuova forma di energia, l’implosione che fa uso di aria e acqua, generando luce e movimento “ . Il Tages Anzeiger di Zurigo, ripostò un intervista del 18 novembre 1954 a George Klein, ingegnere impegnato nei test sui velivoli discoidali sperimentali all’epoca  del Reich, che affermo di aver visto con in propri occhi un tale apparecchio raggiungere, durante il test, un’altezza di 30.000  piedi in tre minuti e viaggiare a centinaia di miglia all’ora. Il libro Brighter than a Thousand Suns, la bibbia sulla storia dello sviluppo della bomba atomica, conferma queste notizie affermando che “ velivoli a forma di disco volante con diametri di 16 metri furono fatti volare su Praga il 14 febbraio 1945 e raggiunsero in tre minuti un’altezza di quasi otto miglia. La loro velocità era di 1250 miglia orarie, poi raddoppiata in ulteriori test.  “ . L’agente CIA, Virgil Armstrong affermò. “ scoprimmo che Hitler aveva un arma segreta che oggi chiameremmo UFO o veicolo spaziale “ , aggiungendo nella descrizione le stesse caratteristiche menzionate sopra. Una delle formazioni più interessanti è quella del colonnello Philip J. Corso, a capo della US Army’s Foreign Technology Division ( Divisione Tecnologica Straniera ) e membro del National Council del Presidente Eisenhower. Corso, che negli ultimi anni del­la sua vita (è morto nel 1998) è stato due volte in Italia per la divul­gazione sul fenomeno UFO, ha rivestito un ruolo importante, all'ini­zio degli anni `60, nello studio retro-ingegneristico presso la divisio­ne del Pentagono menzionata sopra, oltre che alla fine del secondo conflitto mondiale proprio in Italia. In un'intervista al "CNI News" del 5 luglio 1997, al giornalista Michael Lindemann che gli chiedeva se c'erano connessioni tra i dischi volanti (in particolare il caso del presunto UFO schiantatosi a Roswell nel Luglio 1947) e la tecnolo­gia segreta nazista, Corso affermò: «Sì, è vero. Nel mio team c'erano scienziati tedeschi. Ebbi modo di parlare spesso di questo con Hermann Hoberth e Wernher von Braun. Io facevo parte del Project Pa­perclip con il generale Trudeau. C'erano stati schianti dovunque ed i tedeschi avevano raccolto anch'essi del materiale. Ci stavano lavo­rando. Non riuscivano a risolvere i problemi dell'apparato propulsi­vo e fecero migliaia di esperimenti con i loro dischi volanti. Ne ave­vano uno che saliva a 12.000 piedi. Ma dove tutti, noi e loro, hanno fallito, è stato il sistema di guida». Per quanto riguarda Roswell, Cor­so scrisse in The Day after Roswell: «La forma così inusuale del di­sco ricordava le ali Horten che i nostri piloti avevano visto alla fine della guerra. Questo ci fece sospettare che i tedeschi si erano imbat­tuti in qualcosa che noi non conoscevamo ancora».

WERNHER VAN BRAUN EX SS,

padre dell'austronautica USA.

Corso affermò che le sue conversazioni con von Braun e Willy Ley ad Alamogordo nei giorni successivi al crash di Roswell, confermarono l'accaduto e gli scienziati tedeschi parlarono di una storia nascosta profondamen­te dietro la faccenda dei "Piatti Volanti". Hermann Hoberth, il padre del razzo moderno, aggiunse toni curiosi alla faccenda affermando: «(...) non possiamo prenderci tutto il merito degli eccezionali risulta­ti in alcuni campi scientifici. Noi siamo stati aiutati da esseri di altri mondi». Lo stesso Von Braun espresse francamente il suo parere sul­l'argomento e disse di non nutrire dubbi sul fatto che i meriti tecno­logici tedeschi ebbero luogo grazie all'aiuto di esseri di altri mondi.

 Alla fine della guerra, USA e Unione Sovietica cercarono di accaparrarsi i migliori cervelli nazisti. I servizi segreti americani chiamarono questa operazione con nome di “ Paperclip “ ( Operazione Graffetta – Il nome derivava dal fatto che le cartelle personali degli scienziati scelti per essere trasferiti negli Stati Uniti si distinguevano dalle altre mediante graffette che univano i loro progetti scientifici ai regolari form di immigrazione ) che trasferì in America illegalmente -  a causa delle leggi immigrazione sugli ufficiali nazisti – almeno 1600 scienziati e i loro congiunti.

Grazie alle tecnologie tedesche basate su idee come il Vril, l’acqua vivente, l’energia vitale, e le macchine volanti discoidali, USA e URSS poterono dare il via alla corsa verso il programma spaziale che portò l’Uomo sulla Luna nel 1969. Le teorie della fisica ariana accettavano una visione naturale del cosmo e della misteriosa essenza che lo circonda, la life-force, mentre i servizi segreti americani, inglesi e russi rapirono gli scienziati nazisti e li convinsero ad applicare le loro invenzioni e scoperte nei nuovi programmi studiati dai vincitori sulla base di quanto avevano fatto i tedeschi sino ad allora. Ma nel loro pragmatismo si occuparono esclusivamente delle realizzazioni belliche, trascurando volontariamente le implicazioni metafisiche dell’essenza della cultura  volkisch, cioè il legame cosmico uomo-ambiente. I progetti sperimentali russi e americani degli anni 50-70 portano l’inconfondibile marchio di fabbrica tedesco, cioè il loro aspetto simile all’originale nazista. Alcuni progetti sono realizzazioni pressoché identiche di velivoli sperimentali nazisti.

A questo punto possiamo concludere questa rassegna storica ricordando che gli avvistamenti di dischi volanti iniziarono ad attrarre 1'O­pinione pubblica da quando il pilota americano Kenneth Arnold avvi­stò i primi UFO nel 1947, oggetti che nel suo disegno esplicativo sono identici ai progetti della serie "HO IX" dei fratelli Horten, i quali, negli anni `30 e '40, realizzarono vari velivoli sperimentali (la componente terrestre del fenomeno ufologico va certamente tenuta in de­bito conto, volutamente confusa da chi ne gestisce occultamente le informazioni, all’interno un fenomeno più ampio di cui sfugge an­cora l'origine. N.d.R.). Gli avvistamenti UFO degli anni `50-70 sono virtualmente simili ai progetti degli Haunebu nazisti e successivi. Marco Dolcetta, politologo e giornalista RAI, autore dell’interessan­tissima opera video Il Nazismo Esoterico con rari filmati d’epoca anche sul soggetto dei dischi volanti nazisti, ci

ha confermato che il motore ad aspirazione di Schauber­ger e i successivi funzionano perfettamente. Egli stesso ha sottoposto ad esperi e scienziati il progetto ricevendone un giudizio positivo.

Trattandosi di energia pulita e dispo­nibile in quantità illimita­te, uno sfruttamento indu­striale provocherebbe tali ripercussioni sull'econo­mia mondiale che i servi­zi segreti alleati evitarono, allora ed evitano a tutt'og­gi di rendere note tali tecnologie e sperimentazioni.

Per conoscere la risposta finale , dobbiamo attendere la totale declassificazione del materiale relativo a questi eventi. Tuttavia, è necessario tenere presente che per il caso “ Roswell “ e più in generale il fenomeno UFO esistono sezioni nei servizi inglesi e statunitensi ( nome in codice “ voliera “, in quanto ogni agente ha il nome di un volatile ) che hanno il compito di diffondere false informazioni e confondere l’opinione pubblica con messaggi e interpretazioni fuorvianti da varie fonti. Ciò è una conseguenza della natura compromettente dei motori per i velivoli discoidali studiati dai nazisti e successivamente perfezionati in USA, sfruttanti energia naturale e pulita.

Affermare che la fenomenologia UFO ha solo matrice esogena alla nostra realtà conviene a chi vuole continuare a tenere nell’ombra tecnologie rivoluzionarie già pronte da 50 anni, figlie dirette di quel nazismo che, sebbene ideatore di una catastrofe tra le più orribili della storia, trovò nell’applicazione tecnologica di concetti antichi e allo stesso tempo alternativi, i segreti di una positiva trasformazione delle fonti energetiche, oggi in mano ad altre potenze e in grado, se applicate, di poter dare loro frutti ancora oggi.

 

 

 

 

 

 

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