IL SANTO ROSARIO

Come risulta da molte rivelazioni private, dopo la Santa Messa e la devozione alle Cinque Sante Piaghe, il rosario è la preghiera più gradita a Dio. Quando verso il 1200 le eresie degli Albigesi avevano portato tanto male in Italia e nella Francia meridionale, san Domenico, per incarico del Papa, predicò contro questi eretici. Restando però inefficaci le sue prediche, gli apparve la Madonna che gli consegnò il Rosario - la nuova preghiera di 150 Ave Maria al posto dei 150 salmi. Con questa preghiera San Domenico ottenne ben presto la conversione di oltre centomila eretici. La battaglia navale di Lepanto fu vinta contro i Turchi da questa preghiera, ordinata da san Pio V - e così l'Occidente fu salvo dal dominio dei Mussulmani!

Molti Papi, specialmente al nostro tempo, hanno raccomandato il santo Rosario ed essi lo hanno recitato ogni giorno! Tuttavia molti cosiddetti cattolici, hanno poco da gloriarsi di esso e non lo gustano, anche se formato dalla Preghiera stessa di Cristo - il Pater - e il saluto dell'angelo a Maria - Ave Maria e il Gloria, alla SS. Trinità. Esso sarebbe una meravigliosa meditazione dei principali misteri e dei più grandi fatti della Storia Sacra. Il Vangelo e le visioni di Anna Caterina Emmerich, fra le tante, offrono tanta materia per queste meditazioni.

Nella corona dei misteri gaudiosi vediamo Maria nella sua piccola casa di Nazareth, nell'intima preghiera e nell'ardente desiderio della venuta del Messia. Ella non aveva prestato orecchio al Maligno, così fu degna di concepire di Spirito Santo il Figlio di Dio. Poi La vediamo in cammino verso El Karim, dalla sua parente, tutta raccolta nel pensiero della sua Creatura e del Padre e piena di desiderio di annunziare alla sua parente il Salvatore, e starle appresso con tutto l'amore e la sapienza di cui era ricca.

Anche noi dobbiamo essere portatori di Cristo e pronti ad aiutare.

La nascita di Gesù ci deve muovere ad adorarlo, come lo adorano i suoi genitori - i pastori, i Magi e gli Angeli! -. Poi rivolgiamo la nostra preghiera e il nostro pensiero al momento della Presentazione di Gesù al Tempio e all'umile gesto di Maria per la sua purificazione e al ricordo della tremenda profezia del vecchio Simeone. Poi contempliamo l'angosciosa ricerca di Gesù per tre lunghi giorni, finché Lo trovarono nel tempio le misteriose parole di Lui; e chiediamo di non perderlo e di trovarlo poi, nell'eternità, nel Tempio del Cielo dei Cieli! I Misteri dolorosi sono un cammino lungo i luoghi della Passione, dall'Orto al Sinedrio, a Pilato, al Calvario, al Sepolcro... e ricordiamo anche le parole udite dal p. Alt: "Per Te!" e anche per noi.

Il Rosario dei Misteri gloriosi ci ricorda, con la resurrezione di Cristo dai morti e la sua Ascensione e l'Assunzione della Madre, la certezza della nostra risurrezione e della nostra possibilità di salire con Lui nella gloria. La fede Cristiana non è una pazzia o un'illusione. Poi il ricordo dello Spirito Santo, e la Sua assistenza in vita e in morte! Con queste o altre meditazioni reciteremo presto con gioia il Santo Rosario nell'attesa di una recita comune fra cattolici e protestanti. Con Maria, Madre dei Cristiani, e in una riunione comune quaggiù che si perpetui lassù! Questa preghiera potrà ridurre la gravità del minacciato e ormai inevitabile castigo, ha detto il Papa ( GPII ), in Germania, nel 1980, a Fulda.

 

Riportiamo il testo di una lettera circolare inviata a molti Istituti Religiosi da un sacerdote, padre Ernesto Tomé e controfirmata da un Vescovo e altri cinque Sacerdoti; lettera che bene si inserisce in questa pubblicazione per far comprendere la gravità e l'urgenza di soccorrere gli ossessi: coloro che subiscono il più atroce dei tormenti, e che più di ogni altro al mondo sono uniti al Mistero della Passione e della Resurrezione di Cristo.

La vittima, di cui si parla in questa lettera, non è stata ancora liberata completamente, e chiediamo ai nostri lettori il prezioso contributo della preghiera, nella carità in Cristo che tutti deve unirci.

 

Reverenda Madre e Sorelle.

 

 

Sono un Missionario in attesa di partire per l'Africa.

È nella Carità del Signore Gesù che vi scrivo per un caso sconvolgente di possessione diabolica che il Signore ha messo sulla mia strada e che io considero una delle grazie più grandi della mia vita. Un caso che un Vescovo Missionario santo ed esorcista ha definito "del tutto eccezionale e forse unico per gravità di male e per intensità di dolore".

Si tratta di una signorina di 35 anni, sorella di un Sacerdote di Como, straordinariamente cara a Dio, straordinariamente crocifissa e da Lui dotata di doni eccezionali fin dalla più tenera età.All'età di sette anni Giovanna chiese a Gesù di poter fare il Purgatorio quaggiù, e ne fu tosto ascoltata poiché Dio le concesse di vivere a quell'età le pene del purgatorio in un modo impressionante.

Ma il purgatorio di Giovanna era cominciato ancor prima di nascere. Infatti quando ancora era in grembo alla mamma fu raggiunta dall'odio satanico della nonna che la colpì con un maleficio diabolico, maleficio che la nonna le rinnovò per altre cinque volte nell'intento di farla soffrire sempre di più e di farla morire.Giovanna nacque gracilissima, malata, straordinariamente sofferente

nel fisico e nello spirito. Essa non conobbe né fanciullezza né adolescenza né gioia alcuna, ma solo dolore, un dolore che superava di gran lunga la sua stessa età.Ma la crocifissione di Giovanna avvenne all'età di tredici anni, un Giovedì Santo di 23 anni or sono, quando venti sacerdoti spretati e passati al Nemico, facenti parte di una sètta diabolica, la offrirono vittima a Satana durante la "messa nera" o "messa del diavolo" che essi quel giorno e trecento altre volte celebrarono contro di lei.

Durante il rito diabolico essi scrissero con sangue umano l'atto di offerta e di consacrazione di lei a Satana. Una sacerdotessa del demonio rappresentò sull'altare Giovanna, ignara di tutto questo, mentre i presenti invocavano i demoni perché entrassero in lei con tutta la loro forza di male e ne prendessero possesso. E perché le potenze sataniche da essi invocate potessero avere più forza contro di lei, inchiodarono ai muri le Ostie che essi avevano consacrate e le profanarono.Da quel momento cominciò per Giovanna un calvario, un'agonia che, credo, nessuna parola umana potrà mai esprimere. Lucifero, Beelzebub, Satana, con le loro legioni ed altri quattro capi dell'inferno, con miriadi di demoni, entrarono in lei e presero possesso del suo corpo e del suo spirito.

I demoni in forme visibili e spaventose le balzavano addosso e spari­vano in lei. Talvolta le scendevano dalla bocca nello stomaco in forma di serpenti che Giovanna doveva ingoiare con orrore e raccapriccio.Dolori atroci e continui, malattie mai spiegate dai medici, malori e pene di ogni genere la torturarono giorno e notte senza sosta. Giovanna è vissuta quindici anni senza poter mangiare né bere per un vomito continuo che le lacerava le viscere.

La visione dei demoni l'accompagna incessantemente spesso terroriz­zandola.Da quando si è cominciato a pregare per lei molti demoni se ne sono andati, ma quelli che rimangono ancora, e sono i più forti, si sono scatenati con un furore che sgomenta.Talvolta la sollevano da terra, l'avvolgono in fiamme spirituali che lecausano dolori intensissimi, tentano di soffocarla, di fermarle il cuore e di farle del male in ogni modo.

Ma ancor più dei mali fisici, le pene che più hanno straziato Giovanna sono le pene dello spirito, e fra queste, la più tremenda, una disperazione che fa pensare a quella dei dannati. Infatti ella dice che sovente i demoni le comunicano la loro disperazione. Allora è davvero uno strazio il vederla. Si rotola per terra, si strappa i capelli, si scaglia con la testa contro i muri o contro i vetri, si lacera le carni a sangue mentre invoca disperatamente la morte. E qualche volta nel tentativo di sottrarsi a questo impossibile dolore ha tentato di togliersi la vita.

Durante un esorcismo, al quale anch'io partecipavo con cinque miei Confratelli ed un Vescovo missionario, Lucifero disse: "Pochi al mondo potrebbero reggere a tanto dolore: ne basterebbe metà per uccidere chiunque. Voi non lo sapete, ma essa porta l'inferno dentro e io le impedisco di esprimerlo poiché non voglio che sia aiutata. Io godo, godo, godo nell'ucciderla senza farla morire!".

A questo punto il Vescovo che presiedeva l'esorcismo impose a Lucifero di dire, nel Nome di Dio, chi fosse Giovanna. Con la bava alla bocca e il furore negli occhi rispose; "Essa è un'ostia, un olocausto, una vittima per i Sacerdoti una martire, una santa. Essa è la nostra dispera­zione. Con il suo dolore ci ha strappati ben 1.900 sacerdoti: per questo la nostra vendetta su di lei non ha tregua".

Credetelo Sorelle, non ha certo esagerato Lucifero nel dire così. Giovanna stessa, a volte, lo confessa: "Se Dio non mi avesse sorretta e non mi sorreggesse sarei morta mille volte".

Sorelle, in mezzo a tanto dolore, c'è una cosa di cui Giovanna ha veramente bisogno, ora più che mai, che le dona un fortissimo aiuto, un grande sollievo, e che io umilmente oso chiedervi per amore di Dio: il vostro Rosario intero, comunitario, fino alla liberazione che molti indizi sicuri ci fanno ritenere ormai imminente. Vi chiedo questa carità fino all'Immacolata o, se troppo vi sembra, almeno per un mese ancora.

Più volte Lucifero, interrogato durante gli Esorcismi nel Nome di Dio, ha affermato che se ne andranno tutti da Giovanna prestissimo se vi saranno numerose Comunità, un vero esercito, che accetteranno di recitare il Rosario intero quotidiano e comunitario per la sua liberazione. E richiesto perché proprio il Rosario intero, rispose: "Perché è la preghiera più forte, la più esorcizzante, Lei lo ha reso potente. Esso è il nostro flagello, la nostra rovina, la nostra sconfitta". E aggiunse: "Il Rosario ci vince sempre! Ed è la sorgente di grazie incredibili per quanti lo recitano per intero. Per questo noi lo avversiamo e lo combattiamo con tutte le nostre forze ovunque, ma specialmente nelle Comunità la cui forza spezzerebbe ogni nostra resistenza. Molte di esse non lo sanno, ma non v'è male che possa resistere al Rosario intero comunitario".

Queste parole pronunciate da Lucifero hanno suscitato nel cuore di tutti i presenti, gioia, stupore, riconoscenza e commozione.

Per questo, pur sapendo di chiedervi un sacrificio, una penitenza che certo vi costerà, non ho esitato a domandarvelo. Ma sarà per poco. E poi, credetelo, Giovanna ben si merita questa carità. Essa è una creatura innocente e santa, inchiodata alla Croce dall'incredibile follia di Sacer­doti che dovevano essere segno e ministri di uno stupendo Amore e che invece hanno voluto divenire, essi stessi, strumenti di un atroce dolore.

Ma Giovanna non disarma. Essa che vive in stato di vittima per i Sacerdoti, fin dai primi anni della sua fanciullezza, li ha sempre amati, ha pregato, offerto e sofferto per loro, che quasi tutti si sono convertiti. Ed ancora oggi, ogni qualvolta incontra sul suo cammino Sacerdoti e Religiosi lontani da Dio o meno fervorosi, essa li prende nel suo cuore e con tutto l'amore di cui è capace rinnova la sua offerta e sale di nuovo sulla Croce con Gesù.

Ora è lei che ha bisogno di noi, di voi!Per la sua commovente generosità e per la pietà che Dio vi ha usato risparmiandovi ad un così atroce dolore, non negatele questo aiuto! Ve lo chiede Gesù che in lei e con lei sta rivivendo la Sua tremenda Agonia, ve lo chiede la Mamma del Cielo che con autentici miracoli ha accompagna­to ogni passo di Giovanna sul suo calvario; proprio Lei la Mamma del Cielo, ora, ha bisogno dei vostri Rosari per poter celebrare prestissimo questa vittoria che sarà una delle perle più belle della Sua Corona.

Qualche tempo fa Ella disse ad un Sacerdote santo che sta combattendo questa battaglia: "Chiedi alle Comunità, le più generose, a Nome Mio, la carità del Rosario intero, comunitario, recitato ogni giorno per lei, per la sua liberazione, perché lo possa donargliela presto: ne ho bisogno! Dì loro che lo imploro questo aiuto e che per questa carità concederò loro grazie grandi, straordinariamente grandi; che le proteggerò, le difenderò, le salverò nella terribile ora di sangue e di fuoco che sta per abbattersi sul mondo. Il mio Cuore sarà per esse un dolce e sicuro rifugio".

Sorelle, io sento di dover benedire il Signore, e lo faccio più volte al giorno con vivissima riconoscenza, per aver potuto conoscere Giovanna che ormai è entrata nella mia vita come una sorella. Dal giorno che l'ho incontrata per me si è aperto come un mondo nuovo: ho cominciato a rivivere con maggior intensità e con maggior amore la mia donazione a Dio e ai fratelli, e con me, i Sacerdoti che l'hanno conosciuta.

Sono certo che un giorno, ormai molto vicino, anche voi sarete felici di averla incontrata, aiutata e benedirete il Signore poiché in quel giorno molto si parlerà di lei. Infatti Dio ha disegni straordinari su Giovanna, veramente straordinari, e quando suonerà l'ora di questa vittoria su Satana, cose grandi e meravigliose avverranno e molti daranno Gloria a Dio.

Coraggio dunque! Buona battaglia e Buoni Rosari!

Gesù e la Mamma del Cielo, che oggi vi hanno chiamate, vi benedicano e vi colmino dei Loro Doni più santi.

 

Testimoni oculari per aver presenziato a più esorcismi su Giovanna, attestiamo la verità di quanto contenuto nello scritto di P. Tomé, e di vero cuore ci associamo alla sua richiesta di preghiere per la liberazione di Giovanna.Si tratta di un caso veramente grave e straordinario anche per il bene che scaturirà per molti dalla sua liberazione.Per questo anche noi l'affidiamo alla vostra carità ed in particolar modo al vostro Rosario intero che fra tutte le preghiere, e noi lo abbiamo visto, è la più temuta dai demoni.Dio benedirà questa vostra carità con la Sua Benedizione che noi invochiamo generosa su ciascuna di voi e su tutta la Comunità.

Da “ Lotta contro satana “ Ed.Segno 1994

 

 

 
 
 

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