Abbiamo
bisogno di dilatare il cuore sulla misura del Cuore di Gesù. Quanto lavoro! Ma
è l’unico necessario. Fatto questo, tutto è fatto. Si tratta di amare ognuno
che ci viene accanto come Dio lo ama. E dato che siamo nel tempo, amiamo il
prossimo uno alla volta, senza tener nel cuore rimasugli d’affetto per il
fratello incontrato un minuto prima. Tanto, è lo stesso Gesù che amiamo in
tutti. Ma se rimane il rimasuglio vuol dire che il fratello precedente è stato
amato per noi o per lui... non per Gesù. E qui è il guaio.
La
nostra opera più importante è mantenere la castità di Dio e cioè: mantenere
l’amore in cuore come Gesù ama. Quindi per essere puri non bisogna privare il
cuore e reprimervi l’amore. Bisogna dilatarlo sul Cuore di Gesù ed amare
tutti. E come basta un’ostia santa dei miliardi di ostie sulla terra per
cibarsi di Dio, basta un fratello — quello che la volontà di Dio ci pone
accanto — per comunicarci con l’umanità che è Gesù mistico.
E
comunicarci col fratello è il secondo comandamento, quello che viene subito
dopo l’amore di Dio e come espressione di esso.