Anzi ero io qualche anno fa. Sono nato in Paradiso o meglio, in Vico Paradiso alla salute un vicoletto  nei pressi di via Imbriani a Napoli. All'epoca, si partoriva in casa, forse sn nato a mezzanotte, almeno così dicono i miei , minuto più minuto meno.

Ho avuto una buona infanzia, in linea di massima, ricordo che: alle elementari non mi volevano accettare le scuole cominciavano il primo ottobre e io, non avevo ancora compiuto sei anni così mamma aspettò che li compissi e via dal preside dell' "Onorato Fava". Conclusione entrai in una classe gia formata e iniziata da 15 giorni. Il  professore era fantastico ricordo ancora il suo nome prof. Buonomo e lui lo era di nome e di fatto.
I primi cinque anni di scuola passarono in fretta e fra una partita di pallone in cortile e un gioco sul prato magari alla ricerca disperata di quadrifogli, e mi trovai così alle  medie.
A quel punto ecco i problemi. La mia prima cotta con la compagna di banco, la mia prima chitarra frantumata da mamma, perché rimandato a settembre e infine la bocciatura all'esame di licenza, che vergogna! credo di essere  stato l'unico in Italia a non prendermi quell'anno la licenza. Una botta incredibile ma l'anno successivo, andai ancora peggio e forse, mi promossero per anzianità, o per pietà. 
Finalmente ecco le superiori. Avevo sentito parlare di una nuova specializzazione che si sarebbe affacciata negli anni futuri,
L'informatica, ma cos'era? Boh!  E così dissi: "Salvatò  ci iscriviamo al Giordani?" Salvatore era il mio amico d'infanzia inseparabile il quale mi seguiva come un cagnolino fidato, aveva un anno in meno ma mi aveva raggiunto a scuola e lui "Ok Peppe facciamoli neri".
Il Francesco Giordani era una scuola tagliata a metà, il Biennio si faceva a via Terracina "Fuorigrotta" e il triennio alla salita Principe, praticamente nel rione Sanità. Noi due abitando a Materdei dovevamo alzarci all'alba per raggiungere in orario la scuola. Erano sempre, due autobus oppure metrò e autobus. Quindi eravamo sempre in ritardo, ma quelli erano gli anni dei moti studenteschi e praticamente si facevano solo scioperi e manifestazioni. Quella volta tanto che si faceva lezione il prof. Emilio Nitti "Il meglio prof. d'italiano del mondo" ci faceva entrare dalla finestra e "Fate presto che ci vede il preside" quei due anni li ricordo come i migliori della mia vita, avevo: tutti nove sulla pagella, tutte le ragazze della scuola ai mie piedi, e una sola ragazza nel cuore (Claudia), che non mi filava proprio.Durissimo il triennio, forse ero

passato da una classe di mongoloidi ad una classe di mostri, forse il mio cuore era a pezzi per la mancanza della ragazza che per due anni era stato il mio sogno proibito e che purtroppo aveva cambiato scuola. Mah! Non lo so!, i voti cominciarono a scendere e mi trovai di nuovo fra i rimandati a settembre. A me andò persino bene Salvatore e tutti gli amici del biennio purtroppo dovettero rifare la terza. Oramai ero solo in mezzo ai mostri. Ma dico io: "Tutti i premio nobel delle scuole napoletane dovevano venire nella mia classe? Ma a chi avevo fatto male?" il secondo anno andò anche peggio del primo e al diploma ecco un bel 38/60. Che schifezza, avrei preferito il 36 almeno quello era un voto definito, mi potevo inventare la scusa della protesta.Comunque fra le proteste giovanili e il basco alla "Che Guevara" ecco che

la mia immagine cambiava di anno in anno, la barba incolta faceva tendenza e io ero sempre pronto a seguire la moda. Nel frattempo avevo imparato a che, suonare la chitarra, mi faceva guadagnare qualche soldo, quelli giusti per comprare la vespa, gli abiti alla moda, e fare anche qualche bella figura con le ragazze che mi corteggiavano sempre. Ma ero bello? Boh! sta di fatto che per loro sembravo l'unico ragazzo del quartiere.Fra i lavori che ho  fatto?
Ecco, questi solo alcuni: il fotoreporter giornalistico, l'impiegato statale al uff. di collocamento, il Ragioniere in una

ditta di giocattoli, il Tassista, ma nessuno mi piaceva e quindi via dalle cose che mi facevano spegnere, addormentando la mia creatività, volevo divertirmi lavorando e ci sono riuscito oggi sono un musicista affermato, scrivo canzoni, dicono belle, la maggior parte cantate da Consiglia Licciardi (mia Sorella) una  è stata  cantata persino in coppia con i  Gipsy Kings "Alma latina" un'altra in coppia con Roberto Murolo "Sulo 'nu mumento", poi, ho accompagnato con la chitarra Frank Sinatra, che emozione, io e il mito.  Nel frattempo continuo a divertirmi magari sciando eccomi alle Valturiadi  sesto posto , non c'è male! Eh!Oggi spesso sono in tournèe , giro il mondo tutto spesato, Giuro è una pacchia. Auguro a tutti di avere la mia fortuna, di fare sempre le cose che piacciono. Credo sia l'unico modo di restare giovani dentro e fuori,  l'anima

vola alta se i sogni si realizzano sempre.
Potrei raccontare ancora tanti piccoli aneddoti che mi sono capitati nella mia lunghissima carriera artistica anche con personaggi famosi del jet set ma potrei toccare la suscettibilità di qualcuno e il mio è un mondo poco pulito ma tu ricorda sempre: "le persone sono come le vetrate colorate. Brillano e scintillano quando fuori c'è il sole, ma al calar delle tenebre viene rivelata la loro vera bellezza solo se è accesa una luce dall'interno"
Ora ti saluto ma lo faccio con le parole di una mia canzone "Alma Latina" -  corri più forte anima latina - fatti annunciare dal vento del sud - baila en este sueno - alma     mìa - baila con el viento - todavìa

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