UN GIOCO CHE E' L'ORGOGLIO DI FIRENZE
NB: I CALCIATORI DEL CALCIO STORICO SONO RIPRESI IN FOTO MINUSCOLA,NON E' MIA INTENZIONE FARLI RICONOSCERE,ANCHE PERCHE TANTI SONO AMICI
REPUBBLICA
La sua storia : Il calcio fiorentino, detto anche "calcio in livrea", e' un gioco che affonda le sue radici nei tempi remoti. Secondo un'antica tradizione "il gioco del calcio" e' nato infatti sulle rive dell'Arno e, soltanto dopo secoli, e' trasmigrato su quella del Tamigi dove, mutato il nome in Foot-Ball, affinate le regole, ha conseguito quella fama, oggi, universalmente riconosciuta. "Il calcio fiorentino" non fu altro che uno dei tanti modi di giocare con quel corpo sferico di varie grandezze, che sappiamo essere stato usato in tutte le parti del mondo. Dai Greci, che chiamavano il gioco "Sferomachia", il ludo, passo' ai Romani che, con il nome di "Harpastum" (strappare a forza) lo giocavano sui terreni sabbiosi applicando precise regole alle quali le due squadre, di uguale numero di giocatori, dovevano attenersi. La competizione aveva carattere virile ed aspro: zuffe, lotte serrate e continui corpo a corpo per il possesso della palla tempravano lo spirito e sviluppavano il fisico dei cittadini e soprattutto dei legionari che abitualmente lo praticavano. L'Arpasto, radicato nel costume di vita dei romani, fu sicuramente introdotto anche nella "colonia Florentia", dove divenne, piu' tardi, il gioco tipico della citta'.
Calcio storico
I GONFALONI DEI QUARTIERI
Il Corteggio si muove dall'antico convento domenicano di Santa Maria Novella, tra squilli di trombe e rullare di tamburi che intonano la Marcia al Campo. Il multicolore corteo, composto da 530 "figuranti", con le "livree" dei calcianti, le cinquecentesche divise dei nobili fiorentini (scelti fra i discendenti delle famiglie storiche cittadine) e dei fanti, con le armi e le bandiere dell'epoca, ci riporta come per incanto nell'eccitante, incantata, allegra e festaiola atmosfera del Rinascimento. Tutto e' come allora: costumi, armi, armature, insegne, musiche e comandi. I 530 partecipanti al corteo, dopo lo squillo ufficiale del Comune di Firenze, sfilano in questo ordine: CONFALONE DI FIRENZE scortato dalla "Famiglia di Palazzo". SERGENTI DEGLI OTTO DI GUARDIA E DI BALIA in corazza e borgognotta piumata. MAESTRO DI CAMPOcon uniforme di velluto nero e armato di spada. SCORTA DEL MAESTRO DI CAMPO composta da due Cornette di Cavalleria e da tre Ufficiali. ARALDO DELLA SIGNORIA con lucco e copricapo a foggia di mazzocchino in panno rosso. BANDIERAIO DELL'ARALDO in uniforme azzurra con l'insegna personale dell'Araldo. CAPITANO DI GUARDIA in divisa di velluto azzurro soppannata di panno paonazzo, dirige il corteo. BANDIERAIO DI FIRENZE con l'insegna della città. PAGGETTO con il "palio" destinato alla squadra vincente. GRUPPO DEI BANDIERAI con le insegne della Parte Guelfa, della Repubblica, del Comune, dei Priori di Liberta', della Chiesa. PALLAIO che porta i palloni del colore delle due squadre che disputeranno la partita. GIUDICE COMMISSARIO in divisa di velluto nero e verde. TRE ARBITRI in divisa nera e rossa. GIUDICI DI CAMPO in numero di 8 (2 per quartiere). GRUPPO DEI MUSICI composto da tamburi, trombe e pifferi. CAPITANO GENERALE DELLE ARTIGLIERIE veste in panno azzurro e velluto scarlatto. UFFICIALI DELLE FANTERIE in numero di 26 preceduti dal Bandieraio con l'insegna della Parte Guelfa. COMANDANTE DELLA COMPAGNIA DEL VAIO nobile a cavallo. ARCHIBUSIERI con morione a barca e corsaletto di cuoio trinciato, armati di archibugio e spada. ALABARDIERI con bacinetto fiorentino e corsaletto di cuoio, armati di alabarda e spada. FANTI DI PALAZZO in corazza, con berretta piumata, armati di picca e spada. QUARIERE DI S.SPIRITO col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI BIANCHI col Capitano e Alfiere. QUARTIERE DI S.CROCE col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI AZZURRI col Capitano e Alfiere. QUARTIERE DI S.M. NOVELLA col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI ROSSI col Capitano e Alfiere. QUARTIERE DI S.GIOVANNI col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI VERDI col Capitano e Alfiere. MAGGIOR GENERAL SERGENTE DELLE MILIZIE nobile Comandante di tutta la Milizia fiorentina, sia a piedi che a cavallo. LANCE SPEZZATE due nobili di scorta al Maggior General Sergente. COLONNELLI E CAPITANI DELLE BANDE A CAVALLO nobili cavalieri. STAFFIERI BOMBARDIERI addetti alla manovra ed la tiro delle quattro colubrine. BOVARI con la vitella ambito premio della squadra vincente. con borgognotta piumata e collarina, milizia cittadina armata di picca e spada. PROCONSOLO DELLE ARTI in lucco di panno nero soppannato di giallo, seguito dal Bandieraio con l'insegna dei Giudici e Notai e da due Nunzi. TRIBUNALE DI MERCATANZIA composto dal Bandieraio con la relativa insegna e da cinque Ufficiali Magistrati. composto da Console, dal Cancelliere e dai 7 Gonfalonieri con l'insegna della rispettiva Arte. composto da Console, dal Cancelliere e dai 14 Gonfalonieri con l'insegna della rispettiva Arte. gruppo di sbandieratori che giostrano le insegne delle 16 Magistrature civili da essi rappresentate. Sono preceduti dal Capitano e dai tamburini. FANTI DELLE CORPORAZIONI in divisa verde e raffaella rossa piumata, armati di picca Madonne in costume cinquecentesco. Nell'ordinprecedenza al Quartiere la cui squadra riportò lae di sfilamento dei quattro Quartieri.
COME SI SVOLGE
Squadre:Il gioco, della durata di 50 minuti, viene effettuato da due squadre di 27 giocatori per parte distinti in: 4 Datori Indietro (portieri) 3 Datori Innanzi (terzini) 5 Sconciatori (mediani) 15 Innanzi o Corridori (attaccanti) Il Campo di Gioco, ricoperto di rena e diviso al centro da una linea bianca, e' di forma rettangolare ed e' limitato nelle sue parti di fondo da una rete che sovrasta una palizzata e che e' disposta per tutta la lunghezza del campo. Tale larghezza corrisponde alla esatta meta' della lunghezza del terreno di gioco. Al centro della rete e' disposta la tenda per il Capitano e quote Alfiere della squadra. Il Premio Alla squadra che avra' realizzato il maggior numero di cacce, il Maestro di Campo consegnera' un vitella di razza Chianina ed il palio mentre i Musici intonano l\rquote inno della vittoria. Dopo la consegna dell'ambito premio, il corteo ricompone lo schieramento iniziale: gli ultimi squilli di tromba ed il rullare dei tamburi si dissolvono cadenzando il rutilante gioco dei vessilli magistralmente giostrati dai Bandierai degli Uffizi . Il corteo sfila imponente e gagliardo come al tempo della
Dove si giocava |
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Il Calcio in livrea si
giocava in molte piazze di Firenze ed ovunque si
presentassero dei vasti spazi che servissero allo scopo. In particolari circostanze il campo di gioco fu singolarissimo ed inconsueto perche', come riportano le cronache del tempo, si gioco' anche sull'Arno ghiacciato. Normalmente pero' si giocava nelle grandi piazze come quella di Santo Spirito , di Santa Maria Novella di Santa Croce ed anche sul "Prato", nell'ampio spazio cioè presso la Porta omonima. Spesso le partite, giocate anche in spazi più ristretti fra squadre ridotte nel numero di componenti, turbavano la tranquillita' dei cittadini. Tanto da dover costringere i Signori di Otto a collocare in prossimita' di tali luoghi i loro bandi in pietra che vietavano espressamente tale gioco. Piazza Santa Croce era il luogo piu' prestigioso dove appunto si svolgevano le partite di grande importanza.
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Gli Uffici e le Magistrature |
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Gli Uffici e le Magistrature, le cui insegne sono rappresentate sulle bandiere dei Bandierai degli Uffizi, costituitisi in Firenze fino dalle epoche più antiche, furono numerosi. Secondo le circostanze civili e sociali e le vicende religiose e politiche succedutesi nel tempo, subirono variazioni nel numero, nel nome e nelle competenze, dovute a soppressioni, incorporamenti e nuove istituzioni. Certamente però tutte avevano una loro propria ragion dessere e tutte erano indispensabili per il buon governo della Repubblica. Tutte le leggi venivano discusse fra la Signoria, che era il Magistrato Supremo, il Gonfaloniere ed i Collegi, seguendo la prassi stabilita, passando per altri magistrati fino alla loro definitiva approvazione ed applicazione pratica. Fra i diversi uffici e magistrati che intorno al 500 esistevano a Firenze, 16 erano di particolare importanza e, si può dire, preminenti sugli altri per le loro caratteristiche poste a tutela della libertà, dellordine, del prestigio della Repubblica e della giustizia nei confronti dei cittadini. Queste 16 magistrature erano: | ||||
Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa Dopo la sconfitta subita dai ghibellini nel 1267, Firenze divenne il centro della Lega Guelfa in Toscana, che si estendeva fino a Bologna e Perugia. Fu perciò costituito un Magistrato retto da cittadini chiamati "Consoli dei Cavalieri"; poco dopo però questo nome fu cambiato in quello di "Capitani di Parte Guelfa" aventi il "fine di tenere in istato la Parte Guelfa". |
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Ufficio dellArchivio Generale Con questa denominazione sindicava in Firenze il particolare ufficio creato per custodire il pubblico archivio. E per archivio si intendeva il luogo dove venivano conservate tutte le scritture pubbliche e private, in modo che potessero essere alloccorrenza esaminate e consultate agevolmente, per stabilire la verità su un determinato atto. Prima del 1518 i notai conservavano i contratti, i testamenti ed ogni altra scrittura presso di sé, ma da questa consuetudine nascevano spesso degli inconvenienti; specialmente dopo la morte del notaio.
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Ufficio del Monte Comune (o Monte delle Graticole) Nel 1343 fu creato in Fiorenza lUfficio del Monte Comune, e per ogni Quartiere fu istituito un libro dove venivano segnate tutte le somme di denaro che i privati cittadini prestavano al Comune, ricevendone naturalmente un frutto annuale dinteressi. La parola "monte" era usata, in questo caso, quale termine economico per indicare loperazione che convogliava un flusso di soldi. Il Monte Comune venne chiamato popolarmente anche "Monte delle Graticole" a causa dei cancelli posti a protezione dei banchi dei funzionari addetti; agli stessi cancelli (che richiamavano limmagine di una graticola) venivano attaccate tutte le comunicazioni del Monte riguardanti i prestiti.
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Ufficio degli Otto di Guardia e Balìa Allo scopo di garantire nel miglior modo possibile la tranquillità e la sicurezza degli abitanti della città e del contado, nel 1375 venne istituito il Magistrato degli Otto di Guardia e Balìa, al quale furono affidate funzioni di polizia. Si disse degli "Otto" poiché componeva di tal numero di Ufficiali, eletti due per quartiere; il nome di "Guardia" lo ebbe perché tutelava la libertà, lordine ed il vivere decente in tutto il territorio cittadino e del Dominio Fiorentino (come dimostrano i numerosi bandi tuttora esistenti su targhe di pietra in tante vie della città); la denominazione di "Balìa" gli derivava dallautorità di ricercare e catturare i violatori della legge, i ribelli, i delinquenti comuni, e di sottoporli alle torture e di condannarli a qualunque pena con processi dallo stesso tribunale degli Otto, le cui sentenze erano inappellabili.
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Magistrato dei Cinque Conservatori del Contado e Dominio Fiorentino Venne costituito il 18 gennaio 1419 e si componeva di cinque cittadini che avevano lautorità di moderare, vigilare e controllare sulle spese (fino a giungere allabolizione di quelle superflue) delle amministrazioni di tutti i Comuni che facevano parte del Dominio Fiorentino. I Cinque Conservatori avevano per insegna una colomba a sinistra posata su un ramoscello verde dolivo, in campo azzurro.
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Conservatori di Legge Una provvisione del 10 febbraio 1428, deliberata dalla Signoria istituì questa magistratura, la cui funzione era quella di tutelare la sicurezza e la giustizia dello Stato mediante la verifica della regolare e legittima elezione degli Ufficiali fiorentini e forestieri che andavano a ricoprire una carica, se essi facevano rispettare gli ordinamenti e le leggi della Repubblica, e se vigilavano sullosservanza dei loro doveri procedendo contro gli eventuali trasgressori, tanto civilmente che criminalmente.
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Tribunale di Mercatanzia Intorno al Trecento, le Arti crearono questa istituzione giuridica che stava al di sopra di esse con la funzione di dirimere le controversie sorte tra Corporazioni, e per esaminare e giudicare le liti commerciali fra mercanti, anche in campo internazionale; doveva però sempre tutelare gli interessi del Comune, che per ragioni di commercio poteva avere contrasti con altri Stati. Lautorità ed il prestigio di questo Tribunale erano enormi, tanto che le sue inappellabili sentenze erano considerate valide anche allestero.
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Capitani di Orsanmichele Il 10 agosto 1291 fu costituita la Compagnia laicale di "Santa Maria di San Michele in Orto" per rendere onore alla Madonna con i canti che tutte le sere i fedeli innalzavano alla miracolosa immagine della Madre di Dio, posta sotto il loggiato di Orsanmichele dove aveva luogo, al mattino, il mercato del grano e delle biade. Questa immagine della Madonna, dipinta su un pilastro da Ugolino da Siena, fu oggetto di grandissima venerazione, e venne addirittura detta "Madonna delle Grazie" per i numerosi miracoli che continuamente Le si attribuivano. Fu proprio fra i numerosissimi devoti che si radunavano ogni sera davanti alla sacra immagine a cantare le laudi che si formò questa Compagnia, detta anche dei "Laudesi" proprio per le "laudi" che essi cantavano.
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Ufficio dei Pupilli Questo Magistrato era costituito da quattro Ufficiali "buoni e onesti uomini e pietosi; dovevano provvedere a tutti i pupilli lasciati sotto loro governo per insino che siano in età perfetta". I pupilli erano i minori di età (sotto i 14 anni se maschi, 12 se femmine) rimasti orfani del padre. Gli Ufficiali tutelavano i beni e le persone dei minori e delle vedove (sempre che i genitori e i mariti non avessero lasciato tutori e curatori speciali), che trovavano in essi dei validissimi difensori dei loro giusti diritti. Sotto la protezione di questo Magistrato vi erano anche i sordomuti e i mentecatti Linsegna consisteva in una figura in calzamaglia rossa e giaccone azzurro, con polsini e colletto bianco; il braccio destro del giovane è a squadra mentre il sinistro pende lungo il fianco; nelle mani del giovane vi è un cartiglio spezzato, il tutto in campo bianco.
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Maestri di Dogana Dogana era il luogo fiscale dove si verificavano le mercanzie soggette a dazio, allatto della loro entrata od uscita dallo Stato, che avveniva per lo più direttamente presso le porte della città aperte lungo le mura di difesa. Per dogana sintese anche la "gabella" o "balzello", cioè la tassa che gravava sulle merci, come daltronde in un certo modo avviene ancor oggi. Questo Ufficio aveva linsegna in campo azzurro nella quale era rappresentata una torre quadra in oro con merli guelfi.
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Maestri del Sale Con questo nome venivano designati gli Ufficiali che gestivano la gabella del sale, detta anche "imposizione del sale" o "imposta del sale". Questa tassa, che oggi si direbbe imposta diretta, consisteva nellimporre ai cittadini che dovevano pagarla (detti "Bocche di sale" o "Bocche salate") a prendere e pagare allo Stato, in base al numero dei componenti la famiglia e alle loro sostanze, la quantità di sale al prezzo che gli Ufficiali stabilivano a loro discrezione. La loro insegna in campo bianco mostrava una coppa coperta, di colore rosso.
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Ufficiali della Grascia "Grascia" ossia "qualsivoglia cosa che serva al vitto degli uomini", fu anche il nome di un Magistrato il quale era preposto soprattutto alla sorveglianza del "giusto prezzo" delle grascie che erano vendute al minuto. A costituire questo Magistrato furono eletti cinque Ufficiali al fine di "rendere ai cittadini buona ragione" i quali fra le loro molte ed importanti incombenze, sovraintendevano allapprovvigionamento di tutti i generi alimentari, allo stabilirne i prezzi di vendita al pubblico ed alla sorveglianza che questi venissero giustamente applicati per evitare illecite speculazioni da parte dei venditori. Linsegna di questa Magistratura mostrava in campo azzurro due delfini doro affrontanti un moggio dello stesso colore dal quale si vedono sporgere 5 spighe di grano al naturale; dalle bocche dei due delfini fuoriescono per metà due montoni rossi.
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Maestri della Gabella dei Contratti La gabella dei contratti era una tassa (o meglio unimposta indiretta) calcolata secondo un tanto per cento ed applicata su qualunque contratto, convenzione o accordo fra due o più persone o parti, atto a costituire un rapporto giuridico patrimoniale opportunamente registrato; in parte corrispondente allUfficio del Registro dei nostri tempi. Con la semplice parola "Contratti" sintendeva indicare questo magistrato. Il Magistrato fu istituito intorno al 1316 e vi furono preposti degli Ufficiali chiamati "Maestri della Gabella dei Contratti" o "Provveditori della Gabella dei Contratti" o anche "Provveditori de Contratti". Questo Magistrato aveva nellinsegna in campo azzurro un leone rampante oro con la lingua rossa, voltato verso sinistra, abbrancante in alto un cartiglio con la scritta "Contratti".
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Ufficio delle Decime La "Decima" fiorentina era unimposta o tributo del dieci per cento che gravava sulle rendite dei beni immobili; fu istituita nel 1494, a carico di tutti i cittadini domiciliati in Firenze e nel Contado, i quali dovevano pagarla annualmente al Comune. Il Magistrato che sopraintendeva allesazione della Decima, era composta da "quattro cittadini abili agli uffizi e di età di almeno anni 35, e per tutta la città dovevano chiamarsi Ufficiali della Decima". Questa Magistratura aveva linsegna a campo bianco con un giglio rosso dimezzato verticalmente a destra, mentre alla sinistra figurava la lettera V dello stesso colore.
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Magistrato dellOnestà Questo Magistrato fu istituito nel 1415 ed a dirigerlo vennero eletti otto cittadini chiamati "Ufficiali dellOnestà", che avevano limportante e delicata funzione di "conservare nel pubblico quella virtù". Tutelavano la moralità ed il buon costume; per lo svolgimento delle loro mansioni "li predetti otto dellOnestà... erano autorizzati... di andare di nocte tempo cum lume e senza lume". Linsegna in campo bianco mostrava due leoni doro rampanti affrontatisi, con un piccolo giglio rosso fra le loro teste.
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Maestri della Zecca Nel secolo XIII fu istituita questa Magistratura ed a presiederla vennero chiamati due Ufficiali, detti prima "Signori della Moneta" e poi "Signori" o "Maestri della Zecca", eletti ogni sei mesi uno dallArte dei Mercanti di Calimala e laltro dallArte del Cambio. Ad essi fu affidata la delicata mansione della sorveglianza sul conio e la fabbricazione delle monete sulle quali facevano imprimere un proprio segno o la propria arme; determinavano il prezzo delle monete forestiere con autorità di consentirne o vietarne la circolazione; avevano licenza di ricercare e condannare i falsari. I Magistrati della Zecca avevano linsegna in campo azzurro addenaiato di fiorini doro.
LA VITELLA: SOLO UN PREMIO ADORATA DAI VINCITORI NESSUN MALE SARA' FATTO A LEI
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