Testo: Calcio Storico Fiorentino

Giglio di FirenzeUN GIOCO CHE E' L'ORGOGLIO DI FIRENZEGiglio di Firenze

NB: I CALCIATORI DEL CALCIO STORICO SONO RIPRESI IN FOTO MINUSCOLA,NON E' MIA INTENZIONE FARLI RICONOSCERE,ANCHE PERCHE TANTI SONO AMICI

Giglio di FirenzeREPUBBLICAGiglio di Firenze

La sua storia : Il calcio fiorentino, detto anche "calcio in livrea", e' un gioco che affonda le sue radici nei tempi remoti. Secondo un'antica tradizione "il gioco del calcio" e' nato infatti sulle rive dell'Arno e, soltanto dopo secoli, e' trasmigrato su quella del Tamigi dove, mutato il nome in Foot-Ball, affinate le regole, ha conseguito quella fama, oggi, universalmente riconosciuta. "Il calcio fiorentino" non fu altro che uno dei tanti modi di giocare con quel corpo sferico di varie grandezze, che sappiamo essere stato usato in tutte le parti del mondo. Dai Greci, che chiamavano il gioco "Sferomachia", il ludo, passo' ai Romani che, con il nome di "Harpastum" (strappare a forza) lo giocavano sui terreni sabbiosi applicando precise regole alle quali le due squadre, di uguale numero di giocatori, dovevano attenersi. La competizione aveva carattere virile ed aspro: zuffe, lotte serrate e continui corpo a corpo per il possesso della palla tempravano lo spirito e sviluppavano il fisico dei cittadini e soprattutto dei legionari che abitualmente lo praticavano. L'Arpasto, radicato nel costume di vita dei romani, fu sicuramente introdotto anche nella "colonia Florentia", dove divenne, piu' tardi, il gioco tipico della citta'.

 

Mappa di Firenze

 

 

 Calcio storico

 

 

 

Giglio di FirenzeI GONFALONI DEI QUARTIERIGiglio di Firenze

Il Corteggio si muove dall'antico convento domenicano di Santa Maria Novella, tra squilli di trombe e rullare di tamburi che intonano la Marcia al Campo. Il multicolore corteo, composto da 530 "figuranti", con le "livree" dei calcianti, le cinquecentesche divise dei nobili fiorentini (scelti fra i discendenti delle famiglie storiche cittadine) e dei fanti, con le armi e le bandiere dell'epoca, ci riporta come per incanto nell'eccitante, incantata, allegra e festaiola atmosfera del Rinascimento. Tutto e' come allora: costumi, armi, armature, insegne, musiche e comandi. I 530 partecipanti al corteo, dopo lo squillo ufficiale del Comune di Firenze, sfilano in questo ordine: CONFALONE DI FIRENZE scortato dalla "Famiglia di Palazzo". SERGENTI DEGLI OTTO DI GUARDIA E DI BALIA in corazza e borgognotta piumata. MAESTRO DI CAMPOcon uniforme di velluto nero e armato di spada. SCORTA DEL MAESTRO DI CAMPO composta da due Cornette di Cavalleria e da tre Ufficiali. ARALDO DELLA SIGNORIA con lucco e copricapo a foggia di mazzocchino in panno rosso. BANDIERAIO DELL'ARALDO in uniforme azzurra con l'insegna personale dell'Araldo. CAPITANO DI GUARDIA in divisa di velluto azzurro soppannata di panno paonazzo, dirige il corteo. BANDIERAIO DI FIRENZE con l'insegna della città. PAGGETTO con il "palio" destinato alla squadra vincente. GRUPPO DEI BANDIERAI con le insegne della Parte Guelfa, della Repubblica, del Comune, dei Priori di Liberta', della Chiesa. PALLAIO che porta i palloni del colore delle due squadre che disputeranno la partita. GIUDICE COMMISSARIO in divisa di velluto nero e verde. TRE ARBITRI in divisa nera e rossa. GIUDICI DI CAMPO in numero di 8 (2 per quartiere). GRUPPO DEI MUSICI composto da tamburi, trombe e pifferi. CAPITANO GENERALE DELLE ARTIGLIERIE veste in panno azzurro e velluto scarlatto. UFFICIALI DELLE FANTERIE in numero di 26 preceduti dal Bandieraio con l'insegna della Parte Guelfa. COMANDANTE DELLA COMPAGNIA DEL VAIO nobile a cavallo. ARCHIBUSIERI con morione a barca e corsaletto di cuoio trinciato, armati di archibugio e spada. ALABARDIERI con bacinetto fiorentino e corsaletto di cuoio, armati di alabarda e spada. FANTI DI PALAZZO in corazza, con berretta piumata, armati di picca e spada. QUARIERE DI S.SPIRITO col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI BIANCHI col Capitano e Alfiere. QUARTIERE DI S.CROCE col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI AZZURRI col Capitano e Alfiere. QUARTIERE DI S.M. NOVELLA col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI ROSSI col Capitano e Alfiere. QUARTIERE DI S.GIOVANNI col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti. CALCIANTI VERDI col Capitano e Alfiere. MAGGIOR GENERAL SERGENTE DELLE MILIZIE nobile Comandante di tutta la Milizia fiorentina, sia a piedi che a cavallo. LANCE SPEZZATE due nobili di scorta al Maggior General Sergente. COLONNELLI E CAPITANI DELLE BANDE A CAVALLO nobili cavalieri. STAFFIERI BOMBARDIERI addetti alla manovra ed la tiro delle quattro colubrine. BOVARI con la vitella ambito premio della squadra vincente. con borgognotta piumata e collarina, milizia cittadina armata di picca e spada. PROCONSOLO DELLE ARTI in lucco di panno nero soppannato di giallo, seguito dal Bandieraio con l'insegna dei Giudici e Notai e da due Nunzi. TRIBUNALE DI MERCATANZIA composto dal Bandieraio con la relativa insegna e da cinque Ufficiali Magistrati. composto da Console, dal Cancelliere e dai 7 Gonfalonieri con l'insegna della rispettiva Arte. composto da Console, dal Cancelliere e dai 14 Gonfalonieri con l'insegna della rispettiva Arte. gruppo di sbandieratori che giostrano le insegne delle 16 Magistrature civili da essi rappresentate. Sono preceduti dal Capitano e dai tamburini. FANTI DELLE CORPORAZIONI in divisa verde e raffaella rossa piumata, armati di picca Madonne in costume cinquecentesco. Nell'ordinprecedenza al Quartiere la cui squadra riportò lae di sfilamento dei quattro Quartieri.

Giglio di FirenzeCOME SI SVOLGEGiglio di Firenze

Squadre:Il gioco, della durata di 50 minuti, viene effettuato da due squadre di 27 giocatori per parte distinti in: 4 Datori Indietro (portieri) 3 Datori Innanzi (terzini) 5 Sconciatori (mediani) 15 Innanzi o Corridori (attaccanti) Il Campo di Gioco, ricoperto di rena e diviso al centro da una linea bianca, e' di forma rettangolare ed e' limitato nelle sue parti di fondo da una rete che sovrasta una palizzata e che e' disposta per tutta la lunghezza del campo. Tale larghezza corrisponde alla esatta meta' della lunghezza del terreno di gioco. Al centro della rete e' disposta la tenda per il Capitano e quote Alfiere della squadra. Il Premio Alla squadra che avra' realizzato il maggior numero di cacce, il Maestro di Campo consegnera' un vitella di razza Chianina ed il palio mentre i Musici intonano l\rquote inno della vittoria. Dopo la consegna dell'ambito premio, il corteo ricompone lo schieramento iniziale: gli ultimi squilli di tromba ed il rullare dei tamburi si dissolvono cadenzando il rutilante gioco dei vessilli magistralmente giostrati dai Bandierai degli Uffizi . Il corteo sfila imponente e gagliardo come al tempo della

Giglio di FirenzeDove si giocavaGiglio di Firenze

Il Calcio in livrea si giocava in molte piazze di Firenze ed ovunque si presentassero dei vasti spazi che servissero allo scopo.

In particolari circostanze il campo di gioco fu singolarissimo ed inconsueto perche', come riportano le cronache del tempo, si gioco' anche sull'Arno ghiacciato.

Normalmente pero' si giocava nelle grandi piazze come quella di Santo Spirito , di Santa Maria Novella di Santa Croce ed anche sul "Prato", nell'ampio spazio cioè presso la Porta omonima.

Spesso le partite, giocate anche in spazi più ristretti fra squadre ridotte nel numero di componenti, turbavano la tranquillita' dei cittadini. Tanto da dover costringere i Signori di Otto a collocare in prossimita' di tali luoghi i loro bandi in pietra che vietavano espressamente tale gioco.

Piazza Santa Croce era il luogo piu' prestigioso dove appunto si svolgevano le partite di grande importanza.

Giglio di FirenzeLe partite passate alla storiaGiglio di Firenze

Numerose sono le partite passate alla storia. Tutte giocate per particolari circostanze, passate alla memoria sia per lo sfarzo esibito e le cause che avevano determinato il gioco, sia per la condizione sociale dei personaggi che a quelle cause avevano dato l'avvio. Ma, fra tutte le partite, la piu' celebre, quella passata agli onori delle cronache e la piu' conosciuta da tutti, per il critico momento storico, e' quella giocata il 17 Febbraio 1530. In questa data si gioco' la partita piu' famosa alla quale si richiama il torneo che tutti gli anni si svolge a Firenze in coincidenza dei festeggiamenti del Santo Patrono. Il gioco si svolse durante l'assedio di Firenze, che doveva portare alla perdita della liberta' repubblicana. La si volle giocare un po' per non interrompere l'usanza del gioco nel periodo di carnevale, un po' come sfida al nemico assediante. Per questa seconda ragione, anzi, fu scelta piazza Santa Croce essendo piu' vicina alle truppe imperiali attestate sulle colline di fronte. Gli squilli di tromba di un gruppo di musici seduti sul tetto della Chiesa, lanciati a scherno dei nemici che li potevano vedere e sentire, accompagnavano le varie accanite fasi di gioco.
Il gesto di sfida indispetti' i soldati dell'imperatore, che da Giramonte spararono un colpo d'artiglieria; la palla pero' passo' alta senza fare ne' danni ne' vittime, provocando soltanto squilli e ironici schiamazzi.

1491 Partita di calcio sull'Arno ghiacciato
1521 Partita di calcio nel cortile del Belvedere del Vaticano
Leone X assiste dalla torre del Borgia
1530 Partita di calcio durante l'assedio di Firenze
1532 Partite di calcio in occasione del passaggio a Firenze di Margherita d'Austria
Cronaca dei festeggiamenti per Margherita d'Austria, la promessa sposa di Alessandro de' Medici. Nell'ambito dei festeggiamenti organizzati da Filippo strozzi vennero giocate anche alcune partite di calcio.
1558 Partita in occasione delle nozze di Lucrezia de' Medici e Alfonso II d'Este
La gioventù fiorentina organizza una partita in Piazza Santa Croce in onore dello sposo. Il Principe di Ferrara si mostra particolarmente entusiasta del gioco.
Quei giocatori che erano stati esclusi in Piazza Santa Croce organizzano una loro partita davanti a Santa Maria Novella. Poichè sono sicuri di non poter competere con il livello di gioco della prima partita, cercano di mostrare la loro superiorità almeno nello sfarzo dell'abbigliamento.
1569 Partita di calcio in onore dell'arciduca Carlo d'Austria
Dopo l'arrivo dell'arciduca d'Austria, fratello di Giovanna d'Asburgo, ha luogo una partita di calcio in Piazza Santa Croce alla presenza di un folto pubblico.
1570 Partita di calcio svoltasi a Roma in occasione della nomina a granduca di Cosimo I de' Medici
La partita dei fiorentini si svolge nelle terme di Diocleziano, predisposte con grande sfarzo per l'avvenimento; i vincitori ricevono i premi dalle mani del cardinale Ferdinando de' Medici.
1575 Partita di calcio in onore del re Enrico III a Lione
A Lione i nobili fiorentini lì residenti gli organizzano una partita che riscuote notevole ammirazione.
1576 Partita di calcio l'ultima domenica di carnevale
La squadra dei bianchi viene guidata tra gli altri da Pietro, figlio di Cosimo I de' Medici. Dopo la partita Pietro si reca al banchetto dei Guicciardini.
1584 Partita di calcio in onore di Eleonora de' Medici e Vincenzo I Gonzaga
Alla fine della corrida viene giocata la partita, durante la quale i giocatori indossano sfarzose divise. Ogni caccia viene salutata da colpi di cannone. Dopo la seconda caccia entrambe le squadre recitano un madrigale. Subito dopo vengono servite vivande, che vengono prima consumate dai giocatori e poi distribuite agli spettatori. La seconda metà della partita dura fino al sopraggiungere dell'oscurità. Sono presenti quasi 40 mila spettatori. Le spese per l'allestimento ammontano a circa 6 mila scudi o più.
1586 Partite di calcio in occasione delle nozze di Virginia de' Medici e Cesare d'Este
La partita del 7 febbraio viene giocata in un modo più tardi in disuso con sei o sette diverse divise. I giocatori che non erano stati scelti per la prima partita ne organizzano un'altra il 17 febbraio in Piazza di Santa Maria Novella. Questi sono vestiti secondo l'uso antico.
1589 Partita di calcio in occasione delle nozze del granduca Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena
Sessanta giovani nobili, sontuosamente vestiti, giocano una partita a cui assiste anche la coppia di granduchi.All'avvenimento sono presenti migliaia di spettatori. Dopo la partita, alla presenza di tutta la corte, vengono distribuiti deliziosi vini e dolci.
1604 Partita di calcio in occasione della visita di Ranuccio I Farnese
1605 Partita di calcio sull'Arno
Cronaca del rigido inverno 1604/1605. Oltre ad altre manifestazioni, viene organizzata anche una partita sul ghiaccio poichè l'Arno è ghiacciato dal 24 Dicembre al 20 Febbraio.
1609 Partita di calcio davanti alla chiesa di Santa Croce in occasione della visita di Carlo I Gonzaga.
1610 Partita di calcio davanti alla chiesa di Santa Croce in occasione della visita dell'ambasciatore spagnolo Don Ferrante Borgia.
1617 Partita di calcio in occasione delle nozze di Caterina de' Medici con Ferdinando Gonzaga
Il Calcio in Livrea viene organizzato da Ainolfo de' Bardi. L'abbigliamento sontuoso dei giocatori, così come le vivande che vengono offerte, suscitano grande impressione.
1626 Partita di calcio in occasione della visita dell'arciduca Leopoldo V d'Austria.
1650 Partita di calcio fra i "Piacevoli" e i "Piattelli"
I Piacevoli hanno una divisa color carne, i Piattelli azzurra. Secondo la tradizione la partita ha uno svolgimento estremamente combattivo, simile a quello di una battaglia, alla fine vincono i Piattelli.
1666 Calcio a PistoiaA Pistoia il calcio fiorentino venne organizzato dai monaci del Monte Oliveto.
1673 Allestimento di una partita di calcio da parte di Orazio Capponi
Per far rinascere l'interesse per il calcio Orazio Capponi organizza un'incontro presso la villa di Jacopo Salviati. E' previsto un banchetto; Pietro Bini è presente.
1680 Partita di calcio in maschera davanti a Santa Maria Novella
I giocatori sono mascherati da contadini e l'entusiasmo del pubblico rende impossibile il regolare svolgimento del gioco.
1681 Duello durante la partita di calcio del 17 gennaio
Cronaca dell'assassinio di Francesco Gerini avvenuto durante la partita per mano di Filippo Piero Strozzi nelle immediate vicinanze del campo.Tutta la città piange la morte di Gerini, Strozzi viene punito per il delitto.
1689 Torneo in occasione delle nozze di Ferdinando de' Medici e Violante Beatrice di Baviera
Il torneo vede in campo la squadra europea e quella "asiatica". Gli europei vincono; la sera ha luogo un ballo a Palazzo Pitti, durante il quale gli Asiatici chiedono la rivincita agli Europei.
1691 Partita di calcio in occasione delle nozze di Anna Maria Luisa de' Medici e Giovanni Guglielmo di Neuburg
I festeggiamenti sono organizzati da Pietro Bini. Nella cerimonia iniziale gli sposi vengono glorificati in un'aura mitologica. Alla partita assistono più di 20 mila spettatori. Il giorno seguente le squadre sfilano attraverso la città con indosso le loro divise, la sera a Palazzo Pitti ha luogo la festa da ballo.
1707 Gesto inconsulto di un caporale di polizia durante una partita di calcio a livrea
Un caporale di polizia arresta un perturbatore della quiete pubblica durante la cerimonia. Ma poi è proprio lui ad essere arrestato e quattro giorni dopo la partita del 20 gennaio viene messo sul cavalletto di tortura, in seguito però viene graziato.
1712 Partita di calcio in occasione del compleanno di Violante Beatrice di Baviera
L'Alfiere da Bagnano viene ferito in uno scontro e portato nel Palazzo dell'Antella. Dopo 25 minuti di cure ritorna in campo.
1715 Interruzione della partita di calcio del 21 gennaio e reazione di Cosimo III de' Medici
Il giocatore Francesco Guiducci urta bruscamente lo spettatore Vespucci che reagisce sguainando la spada.
1732 Partita di calcio in onore dell'Infante Don Carlos di Spagna a Livorno
1739 Partita di calcio in onore di Francesco I di Lorena e Maria Teresa d'Austria
1766 Partita di calcio in occasione della visita di Leopoldo II di Lorena e Maria Luisa di Borbone a Livorno

Gli Uffici e le Magistrature

Gli Uffici e le Magistrature, le cui insegne sono rappresentate sulle bandiere dei Bandierai degli Uffizi, costituitisi in Firenze fino dalle epoche più antiche, furono numerosi. Secondo le circostanze civili e sociali e le vicende religiose e politiche succedutesi nel tempo, subirono variazioni nel numero, nel nome e nelle competenze, dovute a soppressioni, incorporamenti e nuove istituzioni. Certamente però tutte avevano una loro propria ragion d’essere e tutte erano indispensabili per il buon governo della Repubblica. Tutte le leggi venivano discusse fra la Signoria, che era il Magistrato Supremo, il Gonfaloniere ed i Collegi, seguendo la prassi stabilita, passando per altri magistrati fino alla loro definitiva approvazione ed applicazione pratica. Fra i diversi uffici e magistrati che intorno al ‘500 esistevano a Firenze, 16 erano di particolare importanza e, si può dire, preminenti sugli altri per le loro caratteristiche poste a tutela della libertà, dell’ordine, del prestigio della Repubblica e della giustizia nei confronti dei cittadini. Queste 16 magistrature erano:
 

Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa

Dopo la sconfitta subita dai ghibellini nel 1267, Firenze divenne il centro della Lega Guelfa in Toscana, che si estendeva fino a Bologna e Perugia. Fu perciò costituito un Magistrato retto da cittadini chiamati "Consoli dei Cavalieri"; poco dopo però questo nome fu cambiato in quello di "Capitani di Parte Guelfa" aventi il "fine di tenere in istato la Parte Guelfa".

 

Ufficio dell’Archivio Generale Con questa denominazione s’indicava in Firenze il particolare ufficio creato per custodire il pubblico archivio. E per archivio si intendeva il luogo dove venivano conservate tutte le scritture pubbliche e private, in modo che potessero essere all’occorrenza esaminate e consultate agevolmente, per stabilire la verità su un determinato atto. Prima del 1518 i notai conservavano i contratti, i testamenti ed ogni altra scrittura presso di sé, ma da questa consuetudine nascevano spesso degli inconvenienti; specialmente dopo la morte del notaio.


 

Ufficio del Monte Comune (o Monte delle Graticole)

Nel 1343 fu creato in Fiorenza l’Ufficio del Monte Comune, e per ogni Quartiere fu istituito un libro dove venivano segnate tutte le somme di denaro che i privati cittadini prestavano al Comune, ricevendone naturalmente un frutto annuale d’interessi. La parola "monte" era usata, in questo caso, quale termine economico per indicare l’operazione che convogliava un flusso di soldi. Il Monte Comune venne chiamato popolarmente anche "Monte delle Graticole" a causa dei cancelli posti a protezione dei banchi dei funzionari addetti; agli stessi cancelli (che richiamavano l’immagine di una graticola) venivano attaccate tutte le comunicazioni del Monte riguardanti i prestiti.


 

Ufficio degli Otto di Guardia e Balìa

Allo scopo di garantire nel miglior modo possibile la tranquillità e la sicurezza degli abitanti della città e del contado, nel 1375 venne istituito il Magistrato degli Otto di Guardia e Balìa, al quale furono affidate funzioni di polizia. Si disse degli "Otto" poiché componeva di tal numero di Ufficiali, eletti due per quartiere; il nome di "Guardia" lo ebbe perché tutelava la libertà, l’ordine ed il vivere decente in tutto il territorio cittadino e del Dominio Fiorentino (come dimostrano i numerosi bandi tuttora esistenti su targhe di pietra in tante vie della città); la denominazione di "Balìa" gli derivava dall’autorità di ricercare e catturare i violatori della legge, i ribelli, i delinquenti comuni, e di sottoporli alle torture e di condannarli a qualunque pena con processi dallo stesso tribunale degli Otto, le cui sentenze erano inappellabili.


 

Magistrato dei Cinque Conservatori del Contado e Dominio Fiorentino

Venne costituito il 18 gennaio 1419 e si componeva di cinque cittadini che avevano l’autorità di moderare, vigilare e controllare sulle spese (fino a giungere all’abolizione di quelle superflue) delle amministrazioni di tutti i Comuni che facevano parte del Dominio Fiorentino. I Cinque Conservatori avevano per insegna una colomba a sinistra posata su un ramoscello verde d’olivo, in campo azzurro.


 

Conservatori di Legge

Una provvisione del 10 febbraio 1428, deliberata dalla Signoria istituì questa magistratura, la cui funzione era quella di tutelare la sicurezza e la giustizia dello Stato mediante la verifica della regolare e legittima elezione degli Ufficiali fiorentini e forestieri che andavano a ricoprire una carica, se essi facevano rispettare gli ordinamenti e le leggi della Repubblica, e se vigilavano sull’osservanza dei loro doveri procedendo contro gli eventuali trasgressori, tanto civilmente che criminalmente.


 

Tribunale di Mercatanzia

Intorno al Trecento, le Arti crearono questa istituzione giuridica che stava al di sopra di esse con la funzione di dirimere le controversie sorte tra Corporazioni, e per esaminare e giudicare le liti commerciali fra mercanti, anche in campo internazionale; doveva però sempre tutelare gli interessi del Comune, che per ragioni di commercio poteva avere contrasti con altri Stati. L’autorità ed il prestigio di questo Tribunale erano enormi, tanto che le sue inappellabili sentenze erano considerate valide anche all’estero.


 

Capitani di Orsanmichele

Il 10 agosto 1291 fu costituita la Compagnia laicale di "Santa Maria di San Michele in Orto" per rendere onore alla Madonna con i canti che tutte le sere i fedeli innalzavano alla miracolosa immagine della Madre di Dio, posta sotto il loggiato di Orsanmichele dove aveva luogo, al mattino, il mercato del grano e delle biade. Questa immagine della Madonna, dipinta su un pilastro da Ugolino da Siena, fu oggetto di grandissima venerazione, e venne addirittura detta "Madonna delle Grazie" per i numerosi miracoli che continuamente Le si attribuivano. Fu proprio fra i numerosissimi devoti che si radunavano ogni sera davanti alla sacra immagine a cantare le laudi che si formò questa Compagnia, detta anche dei "Laudesi" proprio per le "laudi" che essi cantavano.


 

Ufficio dei Pupilli

Questo Magistrato era costituito da quattro Ufficiali "buoni e onesti uomini e pietosi; dovevano provvedere a tutti i pupilli lasciati sotto loro governo per insino che siano in età perfetta". I pupilli erano i minori di età (sotto i 14 anni se maschi, 12 se femmine) rimasti orfani del padre. Gli Ufficiali tutelavano i beni e le persone dei minori e delle vedove (sempre che i genitori e i mariti non avessero lasciato tutori e curatori speciali), che trovavano in essi dei validissimi difensori dei loro giusti diritti. Sotto la protezione di questo Magistrato vi erano anche i sordomuti e i mentecatti L’insegna consisteva in una figura in calzamaglia rossa e giaccone azzurro, con polsini e colletto bianco; il braccio destro del giovane è a squadra mentre il sinistro pende lungo il fianco; nelle mani del giovane vi è un cartiglio spezzato, il tutto in campo bianco.


 

Maestri di Dogana

Dogana era il luogo fiscale dove si verificavano le mercanzie soggette a dazio, all’atto della loro entrata od uscita dallo Stato, che avveniva per lo più direttamente presso le porte della città aperte lungo le mura di difesa. Per dogana s’intese anche la "gabella" o "balzello", cioè la tassa che gravava sulle merci, come d’altronde in un certo modo avviene ancor oggi. Questo Ufficio aveva l’insegna in campo azzurro nella quale era rappresentata una torre quadra in oro con merli guelfi.


 

Maestri del Sale

Con questo nome venivano designati gli Ufficiali che gestivano la gabella del sale, detta anche "imposizione del sale" o "imposta del sale". Questa tassa, che oggi si direbbe imposta diretta, consisteva nell’imporre ai cittadini che dovevano pagarla (detti "Bocche di sale" o "Bocche salate") a prendere e pagare allo Stato, in base al numero dei componenti la famiglia e alle loro sostanze, la quantità di sale al prezzo che gli Ufficiali stabilivano a loro discrezione. La loro insegna in campo bianco mostrava una coppa coperta, di colore rosso.


 

Ufficiali della Grascia

"Grascia" ossia "qualsivoglia cosa che serva al vitto degli uomini", fu anche il nome di un Magistrato il quale era preposto soprattutto alla sorveglianza del "giusto prezzo" delle grascie che erano vendute al minuto. A costituire questo Magistrato furono eletti cinque Ufficiali al fine di "rendere ai cittadini buona ragione" i quali fra le loro molte ed importanti incombenze, sovraintendevano all’approvvigionamento di tutti i generi alimentari, allo stabilirne i prezzi di vendita al pubblico ed alla sorveglianza che questi venissero giustamente applicati per evitare illecite speculazioni da parte dei venditori. L’insegna di questa Magistratura mostrava in campo azzurro due delfini d’oro affrontanti un moggio dello stesso colore dal quale si vedono sporgere 5 spighe di grano al naturale; dalle bocche dei due delfini fuoriescono per metà due montoni rossi.


 

Maestri della Gabella dei Contratti

La gabella dei contratti era una tassa (o meglio un’imposta indiretta) calcolata secondo un tanto per cento ed applicata su qualunque contratto, convenzione o accordo fra due o più persone o parti, atto a costituire un rapporto giuridico patrimoniale opportunamente registrato; in parte corrispondente all’Ufficio del Registro dei nostri tempi. Con la semplice parola "Contratti" s’intendeva indicare questo magistrato. Il Magistrato fu istituito intorno al 1316 e vi furono preposti degli Ufficiali chiamati "Maestri della Gabella dei Contratti" o "Provveditori della Gabella dei Contratti" o anche "Provveditori de’ Contratti". Questo Magistrato aveva nell’insegna in campo azzurro un leone rampante oro con la lingua rossa, voltato verso sinistra, abbrancante in alto un cartiglio con la scritta "Contratti".


 

Ufficio delle Decime

La "Decima" fiorentina era un’imposta o tributo del dieci per cento che gravava sulle rendite dei beni immobili; fu istituita nel 1494, a carico di tutti i cittadini domiciliati in Firenze e nel Contado, i quali dovevano pagarla annualmente al Comune. Il Magistrato che sopraintendeva all’esazione della Decima, era composta da "quattro cittadini abili agli uffizi e di età di almeno anni 35, e per tutta la città dovevano chiamarsi Ufficiali della Decima". Questa Magistratura aveva l’insegna a campo bianco con un giglio rosso dimezzato verticalmente a destra, mentre alla sinistra figurava la lettera V dello stesso colore.


 

Magistrato dell’Onestà

Questo Magistrato fu istituito nel 1415 ed a dirigerlo vennero eletti otto cittadini chiamati "Ufficiali dell’Onestà", che avevano l’importante e delicata funzione di "conservare nel pubblico quella virtù". Tutelavano la moralità ed il buon costume; per lo svolgimento delle loro mansioni "li predetti otto dell’Onestà... erano autorizzati... di andare di nocte tempo cum lume e senza lume". L’insegna in campo bianco mostrava due leoni d’oro rampanti affrontatisi, con un piccolo giglio rosso fra le loro teste.


 

Maestri della Zecca

Nel secolo XIII fu istituita questa Magistratura ed a presiederla vennero chiamati due Ufficiali, detti prima "Signori della Moneta" e poi "Signori" o "Maestri della Zecca", eletti ogni sei mesi uno dall’Arte dei Mercanti di Calimala e l’altro dall’Arte del Cambio. Ad essi fu affidata la delicata mansione della sorveglianza sul conio e la fabbricazione delle monete sulle quali facevano imprimere un proprio segno o la propria arme; determinavano il prezzo delle monete forestiere con autorità di consentirne o vietarne la circolazione; avevano licenza di ricercare e condannare i falsari. I Magistrati della Zecca avevano l’insegna in campo azzurro addenaiato di fiorini d’oro.

Il Corteo Storico

Il Corteggio si muove dall'antico convento domenicano di Santa Maria Novella, tra squilli di trombe e rullare di tamburi che intonano la Marcia al Campo.

Il multicolore corteo, composto da 530 "figuranti", con le "livree" dei calcianti, le cinquecentesche divise dei nobili fiorentini (scelti fra i discendenti delle famiglie storiche cittadine) e dei fanti, con le armi e le bandiere dell'epoca, ci riporta come per incanto nell'eccitante, incantata, allegra e festaiola atmosfera del Rinascimento. Tutto e' come allora: costumi, armi, armature, insegne, musiche e comandi.


I 530 partecipanti al corteo, dopo lo squillo ufficiale del Comune di Firenze, sfilano in questo ordine:

GONFALONE DI FIRENZE scortato dalla "Famiglia di Palazzo".

SERGENTI DEGLI OTTO DI GUARDIA E DI BALIA in corazza e borgognotta piumata.

MAESTRO DI CAMPO con uniforme di velluto nero e armato di spada.

SCORTA DEL MAESTRO DI CAMPO composta da due Cornette di Cavalleria e da tre Ufficiali.

ARALDO DELLA SIGNORIA con lucco e copricapo a foggia di mazzocchino in panno rosso.

BANDIERAIO DELL'ARALDO in uniforme azzurra con l'insegna personale dell'Araldo.

CAPITANO DI GUARDIA DEL CONTADO E DEL DISTRETTO in divisa di velluto azzurro soppannata di panno paonazzo, dirige il corteo.

BANDIERAIO DI FIRENZE con l'insegna della città.

PAGGETTO con il "palio" destinato alla squadra vincente.

GRUPPO DEI BANDIERAI con le insegne della Parte Guelfa, della Repubblica, del Comune, dei Priori di Liberta', della Chiesa.

PALLAIO che porta i palloni del colore delle due squadre che disputeranno la partita.

GIUDICE COMMISSARIO in divisa di velluto nero e verde.

TRE ARBITRI in divisa nera e rossa.

GIUDICI DI CAMPO in numero di 8 (2 per quartiere).

GRUPPO DEI MUSICI composto da tamburi, trombe e pifferi.

CAPITANO GENERALE DELLE ARTIGLIERIE veste in panno azzurro e velluto scarlatto.

UFFICIALI DELLE FANTERIE in numero di 26 preceduti dal Bandieraio con l'insegna della Parte Guelfa.

COMANDANTE DELLA COMPAGNIA DEL VAIO nobile a cavallo.

ARCHIBUSIERI con morione a barca e corsaletto di cuoio trinciato, armati di archibugio e spada.

ALABARDIERI con bacinetto fiorentino e corsaletto di cuoio, armati di alabarda e spada.

FANTI DI PALAZZO in corazza, con berretta piumata, armati di picca e spada.

QUARTIERE DI SANTO SPIRITO col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti.

CALCIANTI
BIANCHI col Capitano e Alfiere.

QUARTIERE DI SANTA CROCE col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti.

CALCIANTI
AZZURRI col Capitano e Alfiere.

QUARTIERE DI SANTA MARIA NOVELLA col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti.

CALCIANTI
ROSSI col Capitano e Alfiere.

QUARTIERE DI SAN GIOVANNI col nobile Commissario di Quartiere, le insegne i Capitani e i Fanti.

CALCIANTI
VERDI col Capitano e Alfiere.

MAGGIOR GENERAL SERGENTE DELLE MILIZIE nobile Comandante di tutta la Milizia fiorentina, sia a piedi che a cavallo.

LANCE SPEZZATE due nobili di scorta al Maggior General Sergente.

COLONNELLI E CAPITANI DELLE BANDE A CAVALLO nobili cavalieri.

STAFFIERI

BOMBARDIERI addetti alla manovra ed la tiro delle quattro colubrine.

BOVARI con la vitella ambito premio della squadra vincente.

FANTI DELL'ORDINANZA con borgognotta piumata e collarina, milizia cittadina armata di picca e spada.

PROCONSOLO DELLE ARTI in lucco di panno nero soppannato di giallo, seguito dal Bandieraio con l'insegna dei Giudici e Notai e da due Nunzi.

TRIBUNALE DI MERCATANZIA composto dal Bandieraio con la relativa insegna e da cinque Ufficiali Magistrati.

GRUPPO DELLE ARTI MAGGIORI composto da Console, dal Cancelliere e dai 7 Gonfalonieri con l'insegna della rispettiva Arte.

GRUPPO DELLE ARTI MINORI composto da Console, dal Cancelliere e dai 14 Gonfalonieri con l'insegna della rispettiva Arte.

BANDIERAI DEGLI UFFIZI gruppo di sbandieratori che giostrano le insegne delle 16 Magistrature civili da essi rappresentate. Sono preceduti dal Capitano e dai tamburini.

FANTI DELLE CORPORAZIONI in divisa verde e raffaella rossa piumata, armati di picca

MADONNE FIORENTINE Madonne in costume cinquecentesco.

Nell'ordine di sfilamento dei quattro Quartieri, viene data la precedenza al Quartiere la cui squadra riportò la vittoria nella precedente partita.

Attualmente il Calcio Storico Fiorentino, e' piu' di una affascinante e spettacolare manifestazione a livello mondiale.

E' una grande rievocazione storica che anima una tradizione locale contribuendo a tenere vivo, anche in clima moderno, il carattere fiero della citta', conservando l'antico volto di Firenze contro le inevitabili ingiurie del tempo, degli uomini e dei mutati costumi.

Dal 1930, salvo il periodo bellico, si svolgono puntualmente fra le secolari mura cittadine le sfide fra i giocatori (calcianti) dei quattro Quartieri storici di Firenze: i
Bianchi di Santo Spirito, gli Azzurri di Santa Croce, i Rossi di Santa Maria Novella e i Verdi di San Giovanni, nell’incomparabile scenario di Piazza Santa Croce.

Tre (due eliminatorie e la finale) sono le partite che tuttora si svolgono nel mese di giugno a Firenze in occasione degli annuali festeggiamenti del Santo Patrono nell’incomparabile scenario di Piazza Santa Croce, e vogliono idealmente ricollegarsi a quella famosa del 1530.

Il Campo di Gioco

Il campo, ricoperto di rena e diviso al centro da una linea bianca, e' di forma rettangolare ed e' limitato nelle sue parti di fondo da una rete che sovrasta una palizzata e che e' disposta per tutta la lunghezza del campo. Tale larghezza corrisponde alla esatta meta' della lunghezza del terreno di gioco. Al centro della rete e' disposta la tenda per il Capitano e l’Alfiere della squadra.


Composizione delle Squadre

Il gioco, della durata di 50 minuti, viene effettuato da due squadre di 27 giocatori per parte distinti in: 4 Datori Indietro (portieri) 3 Datori Innanzi (terzini) 5 Sconciatori (mediani) 15 Innanzi o Corridori (attaccanti)


Cenni sul Regolamento

L’inizio della partita avviene mediante il lancio del pallone da parte del pallaio sulla linea centrale del campo, e viene salutato da uno sparo di colubrina. Da questo momento i giocatori cercheranno, con qualunque mezzo, di far penetrare il pallone nella rete avversaria e segnare cosi la "caccia" (goal). Il gioco, usando per paragone gli sport contemporanei, e' da considerarsi una fusione di incontri di lotta, di rugby e di football.
I tiri verso la caccia avversaria devono essere fatti con molta precisione poiche' il lancio del pallone al di sopra della rete avversaria, come pure la deviazione del pallone da parte dei difensori sopra la propria rete, procura la segnatura di mezza caccia in favore dell’avversario. Due mezze cacce corrispondono ad una caccia.
Ad ogni segnatura di caccia le squadre si scambiano di campo mentre il punteggio viene segnalato al pubblico mediante appositi tabelloni.


Gli Arbitri

La partita e' diretta dal Giudice Arbitro, coadiuvato da sei segnalinee e dal Giudice Commissario che risiede però fuori campo.


Maestro di Campo

Il Maestro di Campo sorveglia al di sopra di tutti lo svolgersi regolare della partita. Interviene in caso di zuffe per ristabilire l’ordine e mantenere la disciplina sul terreno di gioco.


I Capitani

I due Capitani delle squadre devono sedare le risse e pacificare gli animi dei propri giocatori.


Il Saluto alla Voce e la "Grida"

Al rullare dei tamburi il corteo si schiera e si compie la cerimonia del "saluto alla voce", secondo i comandi e le buone regole dell’etichetta militare del XVI secolo.
Dopo la presentazione delle Milizie, l’Araldo della Signoria annunzia la partita leggendo "la grida" e commette al Maestro di Campo d’incominciare la caccia.

Il Premio

Alla squadra che avra' realizzato il maggior numero di cacce, il Maestro di Campo consegnera' una vitella di razza Chianina ed il palio mentre i Musici intonano l’inno della vittoria. Dopo la consegna dell'ambito premio, il corteo ricompone lo schieramento iniziale: gli ultimi squilli di tromba ed il rullare dei tamburi si dissolvono cadenzando il rutilante gioco dei vessilli magistralmente giostrati dai Bandierai degli Uffizi . Il corteo sfila imponente e gagliardo come al tempo della Repubblica Fiorentina: anche i giocatori, veri rappresentanti del popolo, escono di scena.

LA VITELLA: SOLO UN PREMIO ADORATA DAI VINCITORI NESSUN MALE SARA' FATTO A LEI

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