SIMONE®FIRENZE

Firenze conserva un eccezionale patrimonio artistico, gloriosa testimonianza della sua secolare civiltà. Qui vissero Cimabue e Giotto, padri della pittura italiana; Arnolfo e Andrea Pisano, rinnovatori dell'architettura e della scultura; Brunelleschi, Donatello e Masaccio, iniziatori del Rinascimento; Ghiberti e i Della Robbia; Filippo Lippi e l'Angelico; il Botticelli e Paolo Uccello, i geni universali di Leonardo e di Michelangelo. Le loro opere, con quelle di molte altre generazioni di artisti, fino ai maestri del nostro secolo, sono raccolte nei numerosi musei della città. A Firenze, con Dante, nacque la lingua italiana; con Petrarca e con Boccaccio si affermarono gli studi letterari; con l'Umanesimo fu rinnovata la filosofia e valorizzata la cultura classica; con Machiavelli nacque la moderna scienza politica, con Guicciardini la prosa storica e con Galileo si affermò la moderna scienza sperimentale. Fin dai tempi di Carlomagno Firenze fu sede universitaria ed oggi comprende decine di istituti specializzati e un centro di cultura per stranieri. All'intensa attività della città in questo settore contribuiscono Accademie e scuole d'Arte, Istituti scientifici e centri di cultura.

Come arrivare a Firenze

In Aereo
All'Aeroporto Amerigo Vespucci, che dista 5 chilometri dal centro, fanno scalo linee aeree nazionali ed internazionali. Voli giornalieri uniscono regolarmente Firenze con Milano-Linate e con Roma-Fiumicino.

In Treno
La stazione centrale di Firenze, Santa Maria Novella, costituisce un importante nodo di traffico nazionale ed internazionale. La città è collegata alle maggiori linee ferroviarie e quindi ai più importanti centri in Italia e all'estero. Buoni soprattutto i collegamenti con Milano, Bologna, Genova, Roma e Pisa.

Come circolare a Firenze

Mezzi pubblici
Il mezzo più conveniente per muoversi a Firenze è senza dubbio l'Autobus, che permette di raggiungere il centro storico, chiuso al traffico privato. I biglietti si acquistano presso bar, tabaccherie o presso gli uffici delle autolinee urbane ATAF; il prezzo non è elevato ed è valido su tutta la rete urbana.

In taxi
Il servizio di radio-taxi è comodo, ma naturalmente molto più costoso dei mezzi pubblici, specie nei percorsi con traffico intenso. I taxi autorizzati sono bianchi con insegne gialle e la tariffa da pagare viene indicata esclusivamente dal tassametro. Esiste un supplemento notturno ed uno per il bagaglio. I numeri telefonici per chiamare i radio-taxi sono i seguenti: 4798, 4242, 4390.

Negozi e Mercati

Il centro di Firenze è gremito di negozi che vendono di tutto, dall'abbigliamento di alta moda ai libri usati.
Generalmente i negozi sono aperti dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30 in inverno, mentre in estate, nel pomeriggio, aprono alle 16 e chiudono alle 20.
La maggior parte dei grandi negozi accetta carte di credito ed Eurocheques, mentre i piccoli negozi preferiscono i contanti.

I grandi nomi della moda come Gucci e Coveri, si trovano in via de' Tornabuoni, ma anche in via della Vigna Nuova, dove hanno aperto i negozi Armani e Valentino.
Numerosi sono anche i negozi di calzature e le pelletterie: dal classico e sempre elegante Ferragamo, in via de' Tornabuoni 14r, al più abbordabile Cresti, in via Roma 9r. Oltre l'Arno, in via di Santo Spirito 62r, si trova la piccola bottega Francesco, con calzature fatte a mano e sandali a prezzi contenuti. Ricca di negozi di pelletteria è anche la zona intorno a Piazza Santa Croce.

Oltre ai negozi Firenze è ricca anche di Mercati all’aperto. Il Mercato di San Lorenzo è situato al centro della città ed è la meta preferita dei turisti. Al riparo della cinquecentesca Loggia del Porcellino è situato il Mercato Nuovo, dove si possono acquistare articoli in pelle e souvenir. Al Mercato delle Pulci è possibile concludere dei buoni affari nel settore del piccolo antiquariato. L'ultima domenica di ogni mese, fatta eccezione per luglio, il mercato si allarga anche nelle strade adiacenti.

Manifestazioni

Durante tutto l'anno si svolgono a Firenze una serie di manifestazioni che soddisfano le esigenze più varie.

Primeggiano, nella città dove nacque il moderno melodramma, la manifestazioni musicali, dal "Maggio Musicale Fiorentino", alle stagioni liriche estive e invernali.

Il Centro di Firenze per la Moda Italiana organizza numerose manifestazioni commerciali nel corso dell'anno.

Esposizioni di livello internazionale vengono organizzate sia in tema di arte antica che contemporanea. Caratteristiche manifestazioni tradizionali sono il Gioco del Calcio in Costume e la Festa di San Giovanni.

Firenze è celebre per il suo artigianato di alta classe e per l'eleganza delle sue creazioni. Dalla paglia, tipico prodotto fiorentino, usato per piacevoli e originali oggetti di abbigliamento e di arredamento, ai lavori in cuoio e pelle, rinomati per la raffinatezza e l'accurata esecuzione; dalle ceramiche ai vetri; dai lavori in legno a quelli in metallo; una quantità di oggetti desiderabili può fornire occasione di convenienti acquisti, adatti a tutti i gusti, a tutte le età e a tutte le possibilità.

Le confezioni e i capi di abbigliamento hanno, a Firenze, una grazia e un'originalità particolari; ben noti sono gli articoli di biancheria e i preziosi ricami.

Molto ricercati, nella città che dette i natali a Benvenuto Cellini, sono le argenterie e le oreficerie, i gioielli, le filigrane e i tipici mosaici in pietre dure.

Un richiamo particolare è quello esercitato dagli oggetti di grande o piccolo antiquariato, di cui Firenze è vivacissimo centro di scambi.

Cucina

La cucina fiorentina vanta solide tradizioni contadine e si basa su pochi ingredienti fondamentali ma genuini: olio d'oliva, pomodoro, fagioli, erbe aromatiche, prosciutto e salumi. Tra i primi piatti della "cucina povera" meritano segnalazione: la "ribollita", zuppa a base di cavolo nero, fagioli, e altre verdure; le "bruschette", pane abbrustolito strofinato con aglio e olio di oliva, o cosparso di paté di fegatini, pasta d'acciughe o di olive; i "fagioli all"uccelletta", minestra di fagioli bolliti, soffritti in olio con salsa di pomodoro e salvia.

Tra i secondi piatti, quello più famoso è sicuramente la "bistecca alla fiorentina", cotta al sangue e senza sale, aromatizzata con erbe. Tra i secondi meno nobili, il piatto più caratteristico è costituito dalla "trippa alla fiorentina", ricoperta di salsa di pomodoro e cosparsa abbondantemente di parmigiano grattugiato. Tra i piatti di cacciagione ricordiamo il "cinghiale in umido" e la "lepre in salmì". I formaggi più comuni sono il pecorino e la ricotta. I dolci sono semplici, quasi poveri, e i più caratteristici sono i "cantucci", biscottini dolci con mandorle da inzuppare nel vin santo, e la "schiacciata alla fiorentina", coperta di zucchero vanigliato e aromatizzata da una scorza di limone.

La Toscana è una regione famosa anche per i suoi vini. Vi si producono sia i rossi, sia i bianchi, in una gamma che va dai vini da tavola fino a quelli di altissimo pregio, universalmente noti. I rossi più famosi sono il "Brunello di Montalcino", il "Nobile di Montepulciano" e il "Chianti", ricavati dal vitigno Sangiovese e prodotti in collina.

La maggior parte dei vini bianchi proviene dal vitigno Trebbiano, come il leggero e frizzantino "Galestro" e il semplice "Bianco della Toscana". La "Vernaccia di San Gimignano", ottenuta dalle uve Vernaccia, è molto gradevole, come il "Montecarlo", dei dintorni di Lucca.

Tra i vini dolci caratteristico è il "Vin santo", fatto con uve passite Trebbiano e Malvasia, invecchiato per alcuni anni in piccole botti e infine imbottigliato.

Nightlife

Firenze oltre che ricca di arte e di storia offre molte opportunità di divertimento con numerosissimi locali e discoteche dove si può ballare qualunque tipo di musica, oppure ascoltare gruppi che suonano dal vivo, fino a tarda notte.

Per ascoltare e ballare musica progressive, techno e underground ricordiamo il Meccanò in via degli Olmi 1, il Full Up in via della Vigna Vecchia 21-r, il Central Park in via Fosso Macinante e l’Andromeda in via dei Cimatori 13; per la musica commerciale vanno benissimo il Jackie’O in via dell’Erta Canina 24/A, Villa Kasar in Lungarno Colombo 23-r e il Tenax in via Pratese 46; al The Mood in Corso Tintori 4 si suonano house, soul e funky. Numerosi sono anche i locali dove ascoltare e ballare ritmi latino-americani: al Caracol in Via Ginori 10-r e al Girasol in via del Romito 1-r, si ascolta musica messicana; al Maracanà in via Faenza 4, musica brasiliana.

Battistero

Situato in piazza San Giovanni insieme al Duomo e al Campanile di Giotto, il battistero è uno dei più antichi edifici della città, costruito secondo alcuni nell'XI secolo, secondo altri addirittura nel V secolo, sull'area di un edificio romano. La forma ottagonale è scandita dalla bicromia dei marmi bianchi e verdi e dai pilastri a fasce orizzontali. In alto si profilano tre arcate per lato che incorniciano le finestre sormontate dall'attico duecentesco sostenente la copertura piramidale. Celebri le preziose porte bronzee: la "Porta Sud", la più antica, è di Andrea Pisano (1330-36) ed è divisa in 28 pannelli finemente scolpiti; la "Porta Nord", anch'essa divisa in 28 pannelli, fu realizzata da Lorenzo Ghiberti ed alcuni collaboratori illustri, quali Donatello, Paolo Uccello e Masolino (1403-24); la "Porta Est", detta "del Paradiso" perché così la definì Michelangelo, è l'opera più illustre di Ghiberti che la realizzò con la collaborazione di Michelozzo, Gozzoli ed altri (1424-52). L'interno del Battistero, piuttosto austero, ha il pavimento marmoreo decorato con finissime tarsie e la cupola interamente rivestita di preziosi mosaici bizzantineggianti del XIII e XIV secolo. Tra le numerose opere d'arte custodite, lavori di Donatello e di Michelozzo.

Basilica di San Lorenzo

La chiesa primitiva fu consacrata nel 393 da Ambrogio vescovo di Milano; assunse forme romaniche intorno all'anno Mille e fu poi ricostruita, come appare oggi, dal Brunelleschi alla metà del XV secolo e ultimata dal suo allievo Antonio Manetti. E’ impreziosita da due pulpiti di Donatello, dall'elegante tabernacolo marmoreo di Desiderio da Settignano, da opere del Bronzino, del Sogliano, di Filippo Lippi e di Rosso Fiorentino. Affiancano la chiesa la splendida Sacrestia Vecchia, disegnata da Brunelleschi nel 1420 e decorata da Donatello, e la Sacrestia Nuova, costruita da Michelangelo nel 1524 come cappella funeraria della famiglia dei Medici. La Sacrestia Nuova, insieme alla barocca Cappella dei Principi, progettata da Matteo Nigetti, costituiscono il Museo delle Cappelle Medicee. Sulla sinistra della chiesa si trova la Biblioteca Mediceo-Laurenziana, progettata da Michelangelo per conservare la copiosa collezione di antichi manoscritti di proprietà dei Medici.

Basilica di Santa Croce

La basilica gotica di Santa Croce, eretta tra il XIII e il XIV secolo su progetto di Arnolfo di Cambio, ha un aspetto grandioso ed austero. E' universalmente celebre perché vi sono sepolti alcuni dei personaggi più illustri del nostro Paese. Da citare, tra i monumenti più importanti, la tomba dell'Alfieri, costruita dal Canova, quella di Leonardo Bruni, opera di Rossellino, e quella di Carlotta Bonaparte, di Bartolini. L'interno è valorizzato dai radiosi affreschi dipinti all'inizio del XIV secolo da Giotto e dal suo allievo Taddeo Gaddi. Incorporata nel chiostro accanto alla chiesa vi è la Cappella de' Pazzi, del Brunelleschi, uno dei capolavori dell'architettura rinascimentale. Gli altri edifici monastici raggruppati intorno al chiostro ospitano il Museo dell'Opera di Santa Croce, di grande interesse per le celebri opere che custodisce: il Crocifisso di Cimabue, gli affreschi di Taddeo Gaddi e di Andrea Orcagna e il grande bronzo dorato raffigurante San Lodovico di Tolosa, opera di Donatello del 1423.

Campanile di Giotto

Alto 85 metri il campanile di Giotto, capolavoro di arte gotica, sorge in piazza San Giovanni, a fianco del Duomo. Progettato da Giotto nei suoi ultimi anni (1334-37), fu continuato da Andrea Pisano e compiuto da Francesco Talenti nel 1359. La base rettangolare è divisa in due zone: la prima è ornata da bassorilievi di Andrea Pisano e Luca della Robbia che raffigurano le Arti e opere umane; la seconda da figure allegoriche di artisti della scuola di Andrea Pisano. Sopra a queste sono ricavate delle nicchie con statue di Profeti e Sibille. Le statue e i bassorilievi sono sostituiti da copie e trasferiti nel Museo dell'Opera del Duomo. Il campanile s'innalza ancora con due piani di bifore e un terzo aperto da una slanciata trifora sulla quale sporge la balaustra. Una scalinata formata da 412 scalini sale sulla terrazza superiore che offre un ampio panorama sulla città.

Cappella Brancacci

Situata all'interno della duecentesca chiesa di Santa Maria del Carmine, la Cappella Brancacci è famosa per i suoi affreschi, considerati un capolavoro della pittura rinascimentale. Masolino iniziò il lavoro nel 1425, ma molte delle scene dipinte sono opera del suo allievo, Masaccio, che morì prima di completare il ciclo. Filippo Lippi terminò il lavoro 50 anni dopo, nel 1480.

Chiesa della SS. Annunziata

La chiesa, situata nell'omonima piazza, fu fondata dall'ordine dei Serviti nel 1250 e poi ricostruita da Michelozzo tra il 1444 e il 1481. Il Chiostrino dei Voti e il Chiostro dei Morti conservano affreschi di Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Franciabigio e Pontormo. All'interno il tempietto dell'Annunziata, disegnato da Michelozzo, ospita un'immagine della Madonna che ha fama di essere miracolosa.

San Miniato al Monte

Poco sopra Piazzale Michelangelo, si trova la chiesa di San Miniato al Monte, la cui facciata, in marmo bianco e verde, è uno dei più interessanti esempi di romanico fiorentino. Eretta tra l'XI e il XIII secolo, la chiesa conserva opere di grande valore, come la cappella del Crocifisso, di Michelozzo, e la Cappella del Cardinale del Portogallo, entrambe con decorazioni di Luca della Robbia. Splendidi gli affreschi di Spinello Aretino raffiguranti le storie di San Benedetto.

Santa Maria Novella

La chiesa fu edificata dai frati domenicani tra il 1279 e il 1357. La facciata, in marmi bianchi e verdi in stile romanico-gotico, fu completata da Leon Battista Alberti, che ne disegnò tutta la parte superiore. Nel grandioso interno, a tre navate divise da pilastri polistili, sono custodite splendide opere d'arte: la Trinità del Masaccio, gli affreschi di Filippo Lippi e quelli del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni, il Crocifisso di Giotto e il Crocifisso ligneo del Brunelleschi.
Attiguo alla chiesa è l'ingresso al Museo di Santa Maria Novella, con lo splendido Chiostro Verde, il cui nome deriva dal colore dominante del ciclo di affreschi biblici di Paolo Uccello. Nella Sala Capitolare, detta Cappellone degli Spagnoli, si trova un noto affresco di Andrea di Bonaiuto (metà del XIV secolo) che ritrae i domenicani con le sembianze di cani: "domini canes". Annesso al chiostro Verde è il Chiostro dei Morti e la Cappella degli Strozzi, ornata di affreschi trecenteschi.

Santa Trìnita

La chiesa originaria, costruita nella seconda metà dell'XI secolo dai monaci vallombrosiani, era molto sobria e rifletteva l'austerità dell'ordine, fondato a Firenze nel 1092 per ripristinare la frugalità della regola monastica. Agli inizi del Trecento la chiesa fu ampliata e trasformata in forme gotiche. La facciata, in pietra forte, fu realizzata su progetto del Buontalenti alla fina del XVI secolo. All'interno la Cappella Sassetti, con il ciclo di affreschi raffigurante storie di San Francesco d'Assisi, e la tavola con l'Adorazione dei Pastori di Domenico Ghirlandaio.

Santo Spirito

Il quartiere di Santo Spirito in Oltrarno, caratteristico rione di artigiani, restauratori e antiquari, deve il suo nome alla chiesa di Santo Spirito. Progettata dal Brunelleschi e iniziata nel 1444, fu completata soltanto alla fine del XV secolo, molto dopo la sua morte. All'interno l'armonia delle proporzioni è stata in qualche modo alterata dall'elaborato baldacchino barocco dell'altare maggiore, terminato nel 1607 da Giovanni Caccini. La chiesa ha 38 altari laterali, decorati con sculture e dipinti rinascimentali del XV e XVI secolo. Di notevole interesse anche la sagrestia, realizzata su disegno di Giuliano da Sangallo nel 1489.

Convento di San Marco

Fondato nel XIII secolo il convento fu ristrutturato e ampliato da Michelozzo nel 1437, per volere di Cosimo il Vecchio. I sobri chiostri e le semplici celle fanno da sfondo ad un ciclo di affreschi devozionali dipinti dal Beato Angelico tra il 1438 e il 1445. All'interno si trova l'elegante Biblioteca progettata dal Michelozzo nel 1448, contenente antichi codici miniati. Fu la prima biblioteca pubblica del Rinascimento.

Duomo (Cattedrale di Santa Maria del Fiore)

Situata in Piazza San Giovanni la cattedrale gotica di Santa Maria del Fiore, sorta sull'antica basilica di Santa Reparata, fu iniziata nel 1296 da Arnolfo di Cambio e consacrata nel 1436. L'esterno fu compiuto nella seconda metà del XIV secolo, forse da Francesco Talenti. Forte è il distacco fra il corpo della navata e la parte terminale, a ottagono, magnificamente sviluppata con senso plastico della massa architettonica che di gran lunga sorpassa i limiti del gotico e si esalta nella grandiosa struttura della cupola, alta 114 metri, compiuta nel 1436 su progetto del Brunelleschi. Sui fianchi della chiesa, notevoli soprattutto la "Porta della Mandorla" (Rilievo di Nanni di Banco) e la "Porta dei Canonici". La facciata attuale, modesta opera di De Fabris, è del 1887; di quella d'Arnolfo, demolita nel Cinquecento, restano frammenti di sculture nel Museo dell'Opera del Duomo. L'interno, a croce latina, a tre navate, è di linee purissime e maestose. Tra le numerose opere d'arte, notevoli l'affresco per G. Acuto (Paolo Uccello) e quello per Niccolò da Tolentino (Andrea del Castagno). Belle le vetrate di Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Ghiberti e Donatello. Il pavimento di marmi policromi, completato tra il XVI e XVII secolo, è attribuito a Baccio d'Agnolo e a Francesco da Sangallo.

Orsanmichele

In via Calzaiuoli, che collega la piazza del Duomo con piazza della Signoria, si trova l'oratorio di Orsanmichele il cui nome è una sintesi di Orto di San Michele e si riferisce a un giardino da tempo scomparso. La costruzione, progettata da Arnolfo di Cambio, risale al 1337 ed è sorta come loggia per il mercato del grano, ma non fece in tempo ad essere terminata che venne trasformata in chiesa. I muri esterni, ornati di magnifiche trifore di Simone Talenti,hanno 14 nicchie, ognuna contenente una statua del santo protettore delle Arti e delle Corporazioni. Nell'interno s'innalza lo stupendo tabernacolo gotico di Andrea Orcagna (1349-59), decorato da cherubini, intarsiato di marmi policromi e vetro e adorno di bassorilievi.

Palazzo Medici Riccardi

E' il più tipico esempio di palazzo civile rinascimentale. Fu costruito secondo un austero disegno di Michelozzo per Cosimo il Vecchio, nel 1444. Residenza dei Medici per cento anni fu poi acquistato dalla famiglia Riccardi e oggi è sede della Prefettura e dell'Amministrazione provinciale.

All'interno si trovano un elegante cortile, un piccolo giardino all'italiana e la celebre Cappella affrescata da Benozzo Gozzoli nel 1459, rappresentante La Cavalcata dei Magi.

Palazzo Pitti

E' il più grandioso dei palazzi fiorentini: s'innalza su una superficie di oltre tre ettari alle pendici della collina di Boboli. Fu costruito per il banchiere Luca Pitti su progetto attribuito al Brunelleschi, verso la metà del XV secolo.La vastità dell'edificio dimostra la determinazione a rivaleggiare con la famiglia dei Medici. Il fallimento del banchiere provocò la sospensione dei lavori che furono ripresi un secolo dopo quando proprio i Medici comprarono il palazzo per farne la loro residenza. Del 1560 sono il grandioso cortile e le due ali laterali, progettate da Bartolomeo Ammannati. Con Cosimo II dei Medici, nel 1621, iniziarono i lavori per l'ingrandimento del prospetto e per la sistemazione della piazza, eseguiti su progetto di Giulio e Alfonso Parigi. Passato ai Lorena, l'edificio si arricchì dei due rondò (le due ali), terminati da Paoletti e Poccianti nella prima metà dell'Ottocento insieme alla palazzina della Meridiana.

Attualmente hanno sede nel palazzo e nel retrostante Giardino di Boboli alcuni tra i più importanti musei fiorentini: la Galleria Palatina (al primo piano), il Museo degli Argenti (al pian terreno e al mezzanino), la Galleria d'Arte Moderna (all'ultimo piano). Dislocato nella Palazzina del Cavaliere sul versante alto del giardino è il Museo delle Porcellane mentre nella Palazzina della Meridiana si trova la Galleria del Costume.

Palazzo Rucellai

Il palazzo fu costruito tra il 1455 e il 1458 da Bernardo Rossellino, su progetto di Leon Battista Alberti, per conto di Giovanni Rucellai. E' uno degli edifici rinascimentali di Firenze più riccamente decorati. Attualmente ospita il Museo Alinari, dedicato alla storia della fotografia. Primo in Italia, è attualmente l'unica istituzione nazionale dedita esclusivamente alle mostre fotografiche.

Palazzo Strozzi

Capolavoro dell'architettura rinascimentale, Palazzo Strozzi, situato in via de' Tornabuoni, fu iniziato da Benedetto da Maiano nel 1489, su ordine di Filippo Strozzi il Vecchio, e continuato dal Rosselli e dal Cronaca fino al XVI secolo. Del Cronaca è il magnifico cornicione sotto il quale corrono due piani di bifore divisi da cornici dentellate. A pianterreno i portali sono affiancati da finestre rettangolari. Aggiunge monumentalità all'insieme il rivestimento esterno a bugne.

Palazzo Vecchio (Palazzo della Signoria)

Situato in Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio fu eretto tra il XIII e il XIV secolo da Arnolfo di Cambio e completato nel 1322, quando un'enorme campana, usata per chiamare a raccolta i cittadini, fu innalzata sulla cima della torre. E' il più importante edificio civile della città; sede dei Priori delle Arti, della Signoria e residenza ducale. Gran parte dell'interno fu ristrutturato dal Vasari quando Cosimo I dei Medici, nel 1540, si trasferì nel palazzo. I numerosi affreschi (1563-65) celebrano Cosimo I e la sua creazione del Granducato di Toscana. Da visitare il Salone dei Cinquecento, lo studio di Francesco I, il quartiere degli Elementi e la Sala dei Gigli.Il cortile trecentesco, ornato da una graziosa fontana con putto, copia di un originale del Verrocchio, fu poi ristrutturato da Michelozzo.
Palazzo Vecchio dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento italiano, oggi ospita il municipio.
Davanti al palazzo alcune statue tra le quali la copia del famoso David di Michelangelo, la copia del gruppo Giuditta e Oloferne di Donatello, Ercole e Caco del Bandinelli e la copia del Marzocco di Donatello, simbolo della Repubblica fiorentina.

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