SIMONE®FIRENZE
Firenze conserva un eccezionale patrimonio artistico, gloriosa testimonianza della sua secolare civiltà. Qui vissero Cimabue e Giotto, padri della pittura italiana; Arnolfo e Andrea Pisano, rinnovatori dell'architettura e della scultura; Brunelleschi, Donatello e Masaccio, iniziatori del Rinascimento; Ghiberti e i Della Robbia; Filippo Lippi e l'Angelico; il Botticelli e Paolo Uccello, i geni universali di Leonardo e di Michelangelo. Le loro opere, con quelle di molte altre generazioni di artisti, fino ai maestri del nostro secolo, sono raccolte nei numerosi musei della città. A Firenze, con Dante, nacque la lingua italiana; con Petrarca e con Boccaccio si affermarono gli studi letterari; con l'Umanesimo fu rinnovata la filosofia e valorizzata la cultura classica; con Machiavelli nacque la moderna scienza politica, con Guicciardini la prosa storica e con Galileo si affermò la moderna scienza sperimentale. Fin dai tempi di Carlomagno Firenze fu sede universitaria ed oggi comprende decine di istituti specializzati e un centro di cultura per stranieri. All'intensa attività della città in questo settore contribuiscono Accademie e scuole d'Arte, Istituti scientifici e centri di cultura. |
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Il centro di Firenze è gremito di negozi che
vendono di tutto, dall'abbigliamento di alta moda ai
libri usati. I grandi
nomi della moda come Gucci e Coveri, si trovano in via
de' Tornabuoni, ma anche in via della Vigna Nuova, dove
hanno aperto i negozi Armani e Valentino. Oltre ai
negozi Firenze è ricca anche di Mercati allaperto.
Il Mercato di San Lorenzo è situato al centro della città
ed è la meta preferita dei turisti. Al riparo della
cinquecentesca Loggia del Porcellino è situato il
Mercato Nuovo, dove si possono acquistare articoli in
pelle e souvenir. Al Mercato delle Pulci è possibile
concludere dei buoni affari nel settore del piccolo
antiquariato. L'ultima domenica di ogni mese, fatta
eccezione per luglio, il mercato si allarga anche nelle
strade adiacenti. |
Durante tutto l'anno si svolgono a Firenze una
serie di manifestazioni che soddisfano le esigenze più
varie. Primeggiano,
nella città dove nacque il moderno melodramma, la
manifestazioni musicali, dal "Maggio Musicale
Fiorentino", alle stagioni liriche estive e
invernali. Il
Centro di Firenze per la Moda Italiana organizza numerose
manifestazioni commerciali nel corso dell'anno. Esposizioni
di livello internazionale vengono organizzate sia in tema
di arte antica che contemporanea. Caratteristiche
manifestazioni tradizionali sono il Gioco del Calcio in
Costume e la Festa di San Giovanni. Firenze
è celebre per il suo artigianato di alta classe e per
l'eleganza delle sue creazioni. Dalla paglia, tipico
prodotto fiorentino, usato per piacevoli e originali
oggetti di abbigliamento e di arredamento, ai lavori in
cuoio e pelle, rinomati per la raffinatezza e l'accurata
esecuzione; dalle ceramiche ai vetri; dai lavori in legno
a quelli in metallo; una quantità di oggetti
desiderabili può fornire occasione di convenienti
acquisti, adatti a tutti i gusti, a tutte le età e a
tutte le possibilità. Le
confezioni e i capi di abbigliamento hanno, a Firenze,
una grazia e un'originalità particolari; ben noti sono
gli articoli di biancheria e i preziosi ricami. Molto
ricercati, nella città che dette i natali a Benvenuto
Cellini, sono le argenterie e le oreficerie, i gioielli,
le filigrane e i tipici mosaici in pietre dure. Un
richiamo particolare è quello esercitato dagli oggetti
di grande o piccolo antiquariato, di cui Firenze è
vivacissimo centro di scambi. |
La cucina fiorentina vanta solide tradizioni
contadine e si basa su pochi ingredienti fondamentali ma
genuini: olio d'oliva, pomodoro, fagioli, erbe
aromatiche, prosciutto e salumi. Tra i primi piatti della
"cucina povera" meritano segnalazione: la
"ribollita", zuppa a base di cavolo nero,
fagioli, e altre verdure; le "bruschette", pane
abbrustolito strofinato con aglio e olio di oliva, o
cosparso di paté di fegatini, pasta d'acciughe o di
olive; i "fagioli all"uccelletta",
minestra di fagioli bolliti, soffritti in olio con salsa
di pomodoro e salvia. Tra i
secondi piatti, quello più famoso è sicuramente la
"bistecca alla fiorentina", cotta al sangue e
senza sale, aromatizzata con erbe. Tra i secondi meno
nobili, il piatto più caratteristico è costituito dalla
"trippa alla fiorentina", ricoperta di salsa di
pomodoro e cosparsa abbondantemente di parmigiano
grattugiato. Tra i piatti di cacciagione ricordiamo il
"cinghiale in umido" e la "lepre in salmì".
I formaggi più comuni sono il pecorino e la ricotta. I
dolci sono semplici, quasi poveri, e i più
caratteristici sono i "cantucci", biscottini
dolci con mandorle da inzuppare nel vin santo, e la
"schiacciata alla fiorentina", coperta di
zucchero vanigliato e aromatizzata da una scorza di
limone. La
Toscana è una regione famosa anche per i suoi vini. Vi
si producono sia i rossi, sia i bianchi, in una gamma che
va dai vini da tavola fino a quelli di altissimo pregio,
universalmente noti. I rossi più famosi sono il "Brunello
di Montalcino", il "Nobile di Montepulciano"
e il "Chianti", ricavati dal vitigno Sangiovese
e prodotti in collina. La
maggior parte dei vini bianchi proviene dal vitigno
Trebbiano, come il leggero e frizzantino "Galestro"
e il semplice "Bianco della Toscana". La "Vernaccia
di San Gimignano", ottenuta dalle uve Vernaccia, è
molto gradevole, come il "Montecarlo", dei
dintorni di Lucca. Tra i
vini dolci caratteristico è il "Vin santo",
fatto con uve passite Trebbiano e Malvasia, invecchiato
per alcuni anni in piccole botti e infine imbottigliato. |
Firenze oltre che ricca di arte e di storia
offre molte opportunità di divertimento con
numerosissimi locali e discoteche dove si può ballare
qualunque tipo di musica, oppure ascoltare gruppi che
suonano dal vivo, fino a tarda notte. Per
ascoltare e ballare musica progressive, techno e
underground ricordiamo il Meccanò in via degli Olmi 1,
il Full Up in via della Vigna Vecchia 21-r, il Central
Park in via Fosso Macinante e lAndromeda in via dei
Cimatori 13; per la musica commerciale vanno benissimo il
JackieO in via dellErta Canina 24/A, Villa
Kasar in Lungarno Colombo 23-r e il Tenax in via Pratese
46; al The Mood in Corso Tintori 4 si suonano house, soul
e funky. Numerosi sono anche i locali dove ascoltare e
ballare ritmi latino-americani: al Caracol in Via Ginori
10-r e al Girasol in via del Romito 1-r, si ascolta
musica messicana; al Maracanà in via Faenza 4, musica
brasiliana. |
Situato in piazza San Giovanni insieme al Duomo
e al Campanile di Giotto, il battistero è uno dei più
antichi edifici della città, costruito secondo alcuni
nell'XI secolo, secondo altri addirittura nel V secolo,
sull'area di un edificio romano. La forma ottagonale è
scandita dalla bicromia dei marmi bianchi e verdi e dai
pilastri a fasce orizzontali. In alto si profilano tre
arcate per lato che incorniciano le finestre sormontate
dall'attico duecentesco sostenente la copertura
piramidale. Celebri le preziose porte bronzee: la "Porta
Sud", la più antica, è di Andrea Pisano (1330-36)
ed è divisa in 28 pannelli finemente scolpiti; la "Porta
Nord", anch'essa divisa in 28 pannelli, fu
realizzata da Lorenzo Ghiberti ed alcuni collaboratori
illustri, quali Donatello, Paolo Uccello e Masolino (1403-24);
la "Porta Est", detta "del Paradiso"
perché così la definì Michelangelo, è l'opera più
illustre di Ghiberti che la realizzò con la
collaborazione di Michelozzo, Gozzoli ed altri (1424-52).
L'interno del Battistero, piuttosto austero, ha il
pavimento marmoreo decorato con finissime tarsie e la
cupola interamente rivestita di preziosi mosaici
bizzantineggianti del XIII e XIV secolo. Tra le numerose
opere d'arte custodite, lavori di Donatello e di
Michelozzo. |
La chiesa primitiva fu consacrata nel 393 da
Ambrogio vescovo di Milano; assunse forme romaniche
intorno all'anno Mille e fu poi ricostruita, come appare
oggi, dal Brunelleschi alla metà del XV secolo e
ultimata dal suo allievo Antonio Manetti. E
impreziosita da due pulpiti di Donatello, dall'elegante
tabernacolo marmoreo di Desiderio da Settignano, da opere
del Bronzino, del Sogliano, di Filippo Lippi e di Rosso
Fiorentino. Affiancano la chiesa la splendida Sacrestia
Vecchia, disegnata da Brunelleschi nel 1420 e decorata da
Donatello, e la Sacrestia Nuova, costruita da
Michelangelo nel 1524 come cappella funeraria della
famiglia dei Medici. La Sacrestia Nuova, insieme alla
barocca Cappella dei Principi, progettata da Matteo
Nigetti, costituiscono il Museo delle Cappelle Medicee.
Sulla sinistra della chiesa si trova la Biblioteca
Mediceo-Laurenziana, progettata da Michelangelo per
conservare la copiosa collezione di antichi manoscritti
di proprietà dei Medici. |
La basilica gotica di Santa Croce, eretta tra il
XIII e il XIV secolo su progetto di Arnolfo di Cambio, ha
un aspetto grandioso ed austero. E' universalmente
celebre perché vi sono sepolti alcuni dei personaggi più
illustri del nostro Paese. Da citare, tra i monumenti più
importanti, la tomba dell'Alfieri, costruita dal Canova,
quella di Leonardo Bruni, opera di Rossellino, e quella
di Carlotta Bonaparte, di Bartolini. L'interno è
valorizzato dai radiosi affreschi dipinti all'inizio del
XIV secolo da Giotto e dal suo allievo Taddeo Gaddi.
Incorporata nel chiostro accanto alla chiesa vi è la
Cappella de' Pazzi, del Brunelleschi, uno dei capolavori
dell'architettura rinascimentale. Gli altri edifici
monastici raggruppati intorno al chiostro ospitano il
Museo dell'Opera di Santa Croce, di grande interesse per
le celebri opere che custodisce: il Crocifisso di
Cimabue, gli affreschi di Taddeo Gaddi e di Andrea
Orcagna e il grande bronzo dorato raffigurante San
Lodovico di Tolosa, opera di Donatello del 1423. |
Alto 85 metri il campanile di Giotto, capolavoro
di arte gotica, sorge in piazza San Giovanni, a fianco
del Duomo. Progettato da Giotto nei suoi ultimi anni (1334-37),
fu continuato da Andrea Pisano e compiuto da Francesco
Talenti nel 1359. La base rettangolare è divisa in due
zone: la prima è ornata da bassorilievi di Andrea Pisano
e Luca della Robbia che raffigurano le Arti e opere
umane; la seconda da figure allegoriche di artisti della
scuola di Andrea Pisano. Sopra a queste sono ricavate
delle nicchie con statue di Profeti e Sibille. Le statue
e i bassorilievi sono sostituiti da copie e trasferiti
nel Museo dell'Opera del Duomo. Il campanile s'innalza
ancora con due piani di bifore e un terzo aperto da una
slanciata trifora sulla quale sporge la balaustra. Una
scalinata formata da 412 scalini sale sulla terrazza
superiore che offre un ampio panorama sulla città. |
Situata all'interno della duecentesca chiesa di
Santa Maria del Carmine, la Cappella Brancacci è famosa
per i suoi affreschi, considerati un capolavoro della
pittura rinascimentale. Masolino iniziò il lavoro nel
1425, ma molte delle scene dipinte sono opera del suo
allievo, Masaccio, che morì prima di completare il ciclo.
Filippo Lippi terminò il lavoro 50 anni dopo, nel 1480. |
La chiesa, situata nell'omonima piazza, fu
fondata dall'ordine dei Serviti nel 1250 e poi
ricostruita da Michelozzo tra il 1444 e il 1481. Il
Chiostrino dei Voti e il Chiostro dei Morti conservano
affreschi di Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino,
Franciabigio e Pontormo. All'interno il tempietto
dell'Annunziata, disegnato da Michelozzo, ospita
un'immagine della Madonna che ha fama di essere
miracolosa. |
Poco sopra Piazzale Michelangelo, si trova la
chiesa di San Miniato al Monte, la cui facciata, in marmo
bianco e verde, è uno dei più interessanti esempi di
romanico fiorentino. Eretta tra l'XI e il XIII secolo, la
chiesa conserva opere di grande valore, come la cappella
del Crocifisso, di Michelozzo, e la Cappella del
Cardinale del Portogallo, entrambe con decorazioni di
Luca della Robbia. Splendidi gli affreschi di Spinello
Aretino raffiguranti le storie di San Benedetto. |
Santa Maria Novella
La chiesa fu edificata dai frati domenicani tra
il 1279 e il 1357. La facciata, in marmi bianchi e verdi
in stile romanico-gotico, fu completata da Leon Battista
Alberti, che ne disegnò tutta la parte superiore. Nel
grandioso interno, a tre navate divise da pilastri
polistili, sono custodite splendide opere d'arte: la
Trinità del Masaccio, gli affreschi di Filippo Lippi e
quelli del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni, il
Crocifisso di Giotto e il Crocifisso ligneo del
Brunelleschi. |
La chiesa originaria, costruita nella seconda
metà dell'XI secolo dai monaci vallombrosiani, era molto
sobria e rifletteva l'austerità dell'ordine, fondato a
Firenze nel 1092 per ripristinare la frugalità della
regola monastica. Agli inizi del Trecento la chiesa fu
ampliata e trasformata in forme gotiche. La facciata, in
pietra forte, fu realizzata su progetto del Buontalenti
alla fina del XVI secolo. All'interno la Cappella
Sassetti, con il ciclo di affreschi raffigurante storie
di San Francesco d'Assisi, e la tavola con l'Adorazione
dei Pastori di Domenico Ghirlandaio. |
Il quartiere di Santo Spirito in Oltrarno,
caratteristico rione di artigiani, restauratori e
antiquari, deve il suo nome alla chiesa di Santo Spirito.
Progettata dal Brunelleschi e iniziata nel 1444, fu
completata soltanto alla fine del XV secolo, molto dopo
la sua morte. All'interno l'armonia delle proporzioni è
stata in qualche modo alterata dall'elaborato baldacchino
barocco dell'altare maggiore, terminato nel 1607 da
Giovanni Caccini. La chiesa ha 38 altari laterali,
decorati con sculture e dipinti rinascimentali del XV e
XVI secolo. Di notevole interesse anche la sagrestia,
realizzata su disegno di Giuliano da Sangallo nel 1489. |
Fondato nel XIII secolo il convento fu
ristrutturato e ampliato da Michelozzo nel 1437, per
volere di Cosimo il Vecchio. I sobri chiostri e le
semplici celle fanno da sfondo ad un ciclo di affreschi
devozionali dipinti dal Beato Angelico tra il 1438 e il
1445. All'interno si trova l'elegante Biblioteca
progettata dal Michelozzo nel 1448, contenente antichi
codici miniati. Fu la prima biblioteca pubblica del
Rinascimento. |
Duomo (Cattedrale di Santa Maria del Fiore)
Situata in Piazza San Giovanni la cattedrale
gotica di Santa Maria del Fiore, sorta sull'antica
basilica di Santa Reparata, fu iniziata nel 1296 da
Arnolfo di Cambio e consacrata nel 1436. L'esterno fu
compiuto nella seconda metà del XIV secolo, forse da
Francesco Talenti. Forte è il distacco fra il corpo
della navata e la parte terminale, a ottagono,
magnificamente sviluppata con senso plastico della massa
architettonica che di gran lunga sorpassa i limiti del
gotico e si esalta nella grandiosa struttura della
cupola, alta 114 metri, compiuta nel 1436 su progetto del
Brunelleschi. Sui fianchi della chiesa, notevoli
soprattutto la "Porta della Mandorla" (Rilievo
di Nanni di Banco) e la "Porta dei Canonici".
La facciata attuale, modesta opera di De Fabris, è del
1887; di quella d'Arnolfo, demolita nel Cinquecento,
restano frammenti di sculture nel Museo dell'Opera del
Duomo. L'interno, a croce latina, a tre navate, è di
linee purissime e maestose. Tra le numerose opere d'arte,
notevoli l'affresco per G. Acuto (Paolo Uccello) e quello
per Niccolò da Tolentino (Andrea del Castagno). Belle le
vetrate di Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Ghiberti e
Donatello. Il pavimento di marmi policromi, completato
tra il XVI e XVII secolo, è attribuito a Baccio d'Agnolo
e a Francesco da Sangallo. |
In via Calzaiuoli, che collega la piazza del
Duomo con piazza della Signoria, si trova l'oratorio di
Orsanmichele il cui nome è una sintesi di Orto di San
Michele e si riferisce a un giardino da tempo scomparso.
La costruzione, progettata da Arnolfo di Cambio, risale
al 1337 ed è sorta come loggia per il mercato del grano,
ma non fece in tempo ad essere terminata che venne
trasformata in chiesa. I muri esterni, ornati di
magnifiche trifore di Simone Talenti,hanno 14 nicchie,
ognuna contenente una statua del santo protettore delle
Arti e delle Corporazioni. Nell'interno s'innalza lo
stupendo tabernacolo gotico di Andrea Orcagna (1349-59),
decorato da cherubini, intarsiato di marmi policromi e
vetro e adorno di bassorilievi. |
Palazzo Medici Riccardi
E' il più tipico esempio di palazzo civile
rinascimentale. Fu costruito secondo un austero disegno
di Michelozzo per Cosimo il Vecchio, nel 1444. Residenza
dei Medici per cento anni fu poi acquistato dalla
famiglia Riccardi e oggi è sede della Prefettura e
dell'Amministrazione provinciale. All'interno
si trovano un elegante cortile, un piccolo giardino
all'italiana e la celebre Cappella affrescata da Benozzo
Gozzoli nel 1459, rappresentante La Cavalcata dei Magi. |
Palazzo Pitti
E' il più grandioso dei palazzi fiorentini:
s'innalza su una superficie di oltre tre ettari alle
pendici della collina di Boboli. Fu costruito per il
banchiere Luca Pitti su progetto attribuito al
Brunelleschi, verso la metà del XV secolo.La vastità
dell'edificio dimostra la determinazione a rivaleggiare
con la famiglia dei Medici. Il fallimento del banchiere
provocò la sospensione dei lavori che furono ripresi un
secolo dopo quando proprio i Medici comprarono il palazzo
per farne la loro residenza. Del 1560 sono il grandioso
cortile e le due ali laterali, progettate da Bartolomeo
Ammannati. Con Cosimo II dei Medici, nel 1621, iniziarono
i lavori per l'ingrandimento del prospetto e per la
sistemazione della piazza, eseguiti su progetto di Giulio
e Alfonso Parigi. Passato ai Lorena, l'edificio si
arricchì dei due rondò (le due ali), terminati da
Paoletti e Poccianti nella prima metà dell'Ottocento
insieme alla palazzina della Meridiana. Attualmente
hanno sede nel palazzo e nel retrostante Giardino di
Boboli alcuni tra i più importanti musei fiorentini: la
Galleria Palatina (al primo piano), il Museo degli
Argenti (al pian terreno e al mezzanino), la Galleria
d'Arte Moderna (all'ultimo piano). Dislocato nella
Palazzina del Cavaliere sul versante alto del giardino è
il Museo delle Porcellane mentre nella Palazzina della
Meridiana si trova la Galleria del Costume. |
Palazzo Rucellai
Il palazzo fu costruito tra il 1455 e il 1458 da
Bernardo Rossellino, su progetto di Leon Battista
Alberti, per conto di Giovanni Rucellai. E' uno degli
edifici rinascimentali di Firenze più riccamente
decorati. Attualmente ospita il Museo Alinari, dedicato
alla storia della fotografia. Primo in Italia, è
attualmente l'unica istituzione nazionale dedita
esclusivamente alle mostre fotografiche. |
Palazzo Strozzi
Capolavoro dell'architettura rinascimentale,
Palazzo Strozzi, situato in via de' Tornabuoni, fu
iniziato da Benedetto da Maiano nel 1489, su ordine di
Filippo Strozzi il Vecchio, e continuato dal Rosselli e
dal Cronaca fino al XVI secolo. Del Cronaca è il
magnifico cornicione sotto il quale corrono due piani di
bifore divisi da cornici dentellate. A pianterreno i
portali sono affiancati da finestre rettangolari.
Aggiunge monumentalità all'insieme il rivestimento
esterno a bugne. |
Palazzo Vecchio (Palazzo della Signoria)
Situato in Piazza della Signoria, Palazzo
Vecchio fu eretto tra il XIII e il XIV secolo da Arnolfo
di Cambio e completato nel 1322, quando un'enorme
campana, usata per chiamare a raccolta i cittadini, fu
innalzata sulla cima della torre. E' il più importante
edificio civile della città; sede dei Priori delle Arti,
della Signoria e residenza ducale. Gran parte
dell'interno fu ristrutturato dal Vasari quando Cosimo I
dei Medici, nel 1540, si trasferì nel palazzo. I
numerosi affreschi (1563-65) celebrano Cosimo I e la sua
creazione del Granducato di Toscana. Da visitare il
Salone dei Cinquecento, lo studio di Francesco I, il
quartiere degli Elementi e la Sala dei Gigli.Il cortile
trecentesco, ornato da una graziosa fontana con putto,
copia di un originale del Verrocchio, fu poi
ristrutturato da Michelozzo. |