SIMONE® LE COLLINE DI FIESOLE
Castel di Poggio
Il
primitivo insediamento, presumibilmente duecentesco, era stato
edificato inglobando la sommità del poggio, dal quale aveva
derivato il nome e su di esso si era innestata la residenza di
campagna dei Del Manzecca che fu demolita nel 1348 per decreto
della Repubblica fiorentina. Niccolaio degli Alessandri,
imparentato con i Medici, nella seconda metà del XV secolo fece
ricostruire l'intero complesso caratterizzato dalle mura merlate,
l'alta e robusta torre, la dimora signorile e la cappella. Nel
secolo XIX il Castello subì alcune modificazioni come
l'ampliamento della zona occidentale e il rinnovamento
dell'edificio religioso. Negli anni 1921-22 la famiglia
Zamberletti, ultima proprietaria, affidò all'architetto
Castellucci il rinnovamento in stile neo-gotico del complesso
archtettonico, la realizzazione della "sala d'armi" e
le decorazioni in pietra degli interni. Questi elementi, assieme
ai pregevoli arredi mobili, raccolti dagli Zamberletti e
recuperati nella loro collocazione originaria, caratterizzano
ancora oggi gli ambienti monumentali,
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Castello
di Vincigliata
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Museo delle Avanguardie Storiche "Primo
Conti"
Il Museo e la Fondazione Primo Conti hanno sede a
Fiesole a Villa Le Coste, una residenza Quattrocentesca situata
vicino al Teatro Romano, sul versante della collina che guarda il
Mugello, in mezzo a vigne ed ulivi. La villa, in cui Primo Conti
ha abitato per molti anni, fu acquistata dall'artista nel 1945.
Lunghi e pazienti restauri hanno riportato alla luce l'antica
struttura; in una sala del museo, al piano terra, sono visibili
frammenti di affreschi. Il Museo viene aperto al pubblico nel
1987, contiene oltre sessanta olii e più di centocinquanta
disegni dal 1911 al 1985 di Primo Conti e rappresenta "il
frutto ormai consolidato dell'incontro tra una vicenda
individuale e la storia di un'avanguardia, l'emblema vivente del
rispecchiarsi del destino di un singolo in una dimensione
collettiva" (G.Dalla Chiesa). Lo stesso Primo Conti ha
curato la presentazione del percorso pittorico nelle diverse sale
dall'Autoritratto del 19.., un lavoro di
intensa ricerca psicologica, svolto secondo gli schemi di un
realismo sottilmente emotivo, alle prime prove legate
all'esperienza fauve (Autoritratto con accappatoio al
mare del 1915) , alla svolta futurista del '17, dopo
l'incontro di Conti con Balla e Marinetti, (La
cocomeraia, Vicolo notturno, Antignano dall'alto, Simultaneità
di ambienti...del '17), lavori nei quali la lezione
strutturale di scuola toscana è pur sempre viva, fino alla
dinamica avvolgente di opere come Saltimbanco, del 1918 (che
dimostra anche la sua attenzione nei confronti del Cubismo), per
stemperarsi poi nelle prove metafisiche, di rara intensità
pittorica, come Demetrio felice, del 1919. Farà seguito una
adesione, ricca di contenuti umani e personali, al Novecento
italiano, che culminerà in lavori di rara felicità come Bambina
con coniglio di gomma, del 1933 (un esempio fra i molti
dell'artista in questo periodo). Da questa prima raccolta nel
museo, si passa a qualche esempio di lavori del secondo
dopoguerra, ancora di carattere realistico, alle opere
dell'ultimo periodo, quasi tutte impostate su una
riconsiderazione dei motivi del Futurismo, filtrati attraverso le
esperienze delle avanguardie del secondo dopoguerra,
dall'informale, al recupero di un denso postinformale materico,
ad una riproposta di una strutturalità geometrica lucida e
sintetica. Una sezione a parte del museo raccoglie una gustosa e
vivacissima scelta di disegni e di grafica dagli inizi del lavoro
di Conti fino a qualche esempio recente.
Aperto dal lunedì a sabato dalle 9 alle 13
Tempio Etrusco Romano
Il tempio Etrusco di Fiesole, di cui resta una buona parte dei
muri dell'alzato (a causa del rialzamento di livello di età
romana) costituisce una fortunata eccezione, che permette di
conoscere con certezza la pianta effettiva dell'edificio di forma
rettangolare costituita di una sola cella centrale e di due alae
laterali. La costruzione del tempio etrusco viene fatta risalire
tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. Il complesso
era dedicato a una divinità salutare, gli oggetti rinvenuti
durante lo scavo, "teste, gambe, piedi sono certo gli ex
voto per guarigioni ottenute o la consacrazione simbolica di
parti malate onde ottenere la guarigione " (G.Maetzke).
Accanto al tempio si individuano i resti di costruzioni che
servivano per la ricezione e la terapia dei viandanti e dei
pellegrini. La ricostruzione del tempio quasi contemporanea al
teatro e alle Terme segna l'inizio della completa romanizzazione
della città di Fiesole. La tipologia del tempio romano, pur
derivando da quello etrusco, assolve ad una differente funzione.
Per le autorità dello stato romano il rito religioso Ë anche
una celebrazione pubblica che si svolge all'esterno, alla
presenza della popolazione. Abbattuto per cause sconosciute nel I
secolo a.C. il Tempio etrusco di Fiesole, viene riedificato, poco
tempo dopo, dai romani nello stesso luogo ripetendone le
caratteristiche di pianta e di alzato, con solo una leggera
variazione nelle proporzioni. Nella ricostruzione viene inserito
sulla parte frontale un podio colonnato al quale si accede a
mezzo di una monumentale scalinata; nel nuovo fabbricato si usano
blocchi di ampie dimensioni, più grandi di quelli adoperati
nella edificazione del tempio etrusco.
Fontana di Baccio Bandinelli
Restaurata a cura dello scultore Baccio Bandinelli nel 1556. una
vasca in pietra serena è sormontata da una tettoia sorretta da
due colonne tuscaniche. Una testa leonina in marmo bianco è
addossata al muro. Luogo caro al gusto romantico specialmente se
messo in relazione con gli elementi medievali ricostruiti della
villa "il Riposo dei vescovi" sul lato opposto.