ZOHAR
Come già abbiamo avuto modo
di dire Il SEFER YETZIRA (il libro della Formazione)
e quello dello Zohar (il Libro dello Splendore) sono i
testi che hanno contribuito maggiormente, anche se sono
il frutto di commentari biblici portati avanti dai
mistici ebrei fin dal tempo di Mosè, a fare della Cabala
una fonte inesauribile di corrispondenze fra limmanente
e il trascendente. Il fine suggerito dalla Cabala è di
scoprire nella creazione lesistenza di una serie di
entità separate, ma profondamente complementari,
unificate da una rete di rapporti che si estende in tutte
le direzioni. La Cabala è larte delle
corrispondenze. Studiandola e praticandola si impara a
percepire lordine meraviglioso di tutto il creato e
come questo ordine porti a livelli via via superiori, che
gradualmente conducono fino a Dio. Il Sefer Yetzirà,
come abbiamo detto, è il libro che parla della forma e
quindi della materia. Cioè delle lettere dellalfabeto
(Alef - Beit) che danno forma (significato), nome (sostanza,
Alef, Scin, Mem. Aria, Fuoco, Acqua) e numero (leggi) a
tutte le cose create su tutti i livelli, ma che dipendono
per la loro esistenza dalle dieci Luci o Nomi di Dio
rappresentati dalle dieci Sephiroth, le quali
corrispondono alla somma delle lettere del nome con il
quale Dio si è fatto conoscere, Jod He Waw He, (3 + 2 +
3 + 2 = 10). Ed è proprio nello Zohar che troviamo le
dieci Sephiroth ben definite nel loro valore intrinseco,
assoluto e reale su tutti i livelli. Elia prese a dire (Seconda prefazione, Tiqqunè Zohar): Signore dei mondi. Tu sei uno e non rispetto ad un numero. Tu sei eccelso su tutti gli eccelsi, nascosto su tutti i nascosti e il pensiero non ti afferra affatto. Tu sei che hai fatto scaturire i dieci ordini che noi chiamiamo le dieci Sephiroth, per guidare per mezzo loro mondi segreti che non sono stati svelati e mondi che sono stati svelati. Per mezzo loro Tu ti nascondi agli uomini, e sei Tu che le colleghi e le unisci. Per il fatto che Tu ti trovi in esse, chiunque separi una di queste dieci dallaltra è come se ponesse una separazione in te. Queste dieci Sephiroth procedono secondo il loro ordine: ..........lamore, Chesed, il braccio destro; la giustizia, Gheburà, il braccio sinistro; la misericordia, Tiphreth, il corpo; leternità, Netzach, e la maestà, Hod, le due gambe; il fondamento, Yesod, la fine del corpo, il segno del santo patto; il regno, Malkhut, la bocca, che noi chiamiamo Torà orale, la sapienza, Chokcmà, è il cervello, il pensiero interno. Lintelligenza, Binà, è il cuore, di cui è detto: Il cuore comprende. Di queste due ultime Sephiroth è scritto: Le cose segrete appartengono a Dio. La corona eccelsa, Keter Eliyon, cioè la corona regale e Keter Malkut, di cui è scritto: Annunzia dallinizio la fine, è il cranio intorno al quale si pongono i filatteri. Allinterno (la corona) è Jod He Waw He, che è lispirazione divina.............. Dal IV allVIII secolo viene collocata la divulgazione dello Zohar , ma le sue origini vengono attribuite a Rabbi Simon Bar Yochai vissuto nel II° secolo d. C. e a suo figlio Elazar. Il libro è diviso in 21 parti di cui menzioniamo alcune. La prima parte è il libro dello Splendore vero e proprio e contiene omelie e interpretazioni mistiche a singoli versi del Pentateuco secondo lordine dei brani settimanali per la lettura sinagogale. Ricordiamo che il Pentateuco è formato dai primi cinque libri della Bibbia cioè: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio). La seconda parte è chiamata il Libro del Segreto ed è il commento ai capitoli I -VI della Genesi. La terza parte: la Grande Assemblea o Cenacolo Mistico........ La sesta parte: I Palazzi. Il mistico è in grado nellestasi di vedere le sette dimore che lanima dei più attraversa, dopo la morte per giungere a Dio.......La nona parte, le dissertazioni di un fanciullo dalle capacità mistiche eccezionali. La decima, Il Capo dellAccademia. Dissertazioni sul destino dellanima......La ventesima, Tiqqunè Zohar . Ampio commento ai capitoli iniziali della Genesi, con particolare riferimento a significati cabalistici della prima parola del libro Bereshith, al principio. La ventunesima parte, Appendice al Tiqqunè Zohar. Per il cabalista risalire al Dio vivente della Bibbia, ricercarlo, possederlo, costituisce però soltanto una tappa di un lungo tragitto che conduce allintuizione della presenza del Deus Absconditus (LEn Soph dello Zohar), segreto e inaccessibile, radice e motore di tutto. Il mistico percorre la via che conduce a Dio, attraverso la scoperta degli attributi di Dio e delle Sue manifestazioni che teorizza nella celebre dottrina delle Sephiroth o sfere celesti. La Legge divina, appare al cabalista non come lespressione della rivelazione storica di Dio, ma piuttosto come la stessa realtà divina, vivente e diversa in ogni momento. Le frasi, le parole, le stesse lettere sono per il mistico le scintille della divina sapienza. Il cabalista non desidera solo comprendere il significato del racconto biblico, ma desidera soprattutto avere unesperienza personale e intensa della presenza di Dio. È sotto il velame dei simboli misteriosi del Testo Sacro che pulsa la realtà vivente di Dio e luomo la può intuire solo ricercandola con il travaglio della propria anima. Per lo Zohar la chiave per linterpretazione biblica più vera sta nellindividuazione dei rapporti e dei nessi tra i simboli della Bibbia e le Sephiroth. Le Sephiroth non si possono considerare semplicemente come attributi divini perché sono, in qualche modo, Dio stesso che vive e si manifesta e nel loro insieme costituiscono il nome di Dio. LEn Soph, la divinità nascosta è nelle Sephiroth e, pur non esaurendosi in esse, conferisce loro linfa vitale. La creazione nella Cabala non è un movimento che procede da Dio, ma piuttosto un movimento che si sviluppa in Dio. Lo Zohar cerca di sollevarsi dal panteismo con la teoria del peccato originale. NellEden la realtà non era materiale e solo la colpa di Adamo lha fatta precipitare dal livello spirituale a quello sensibile e la Shekhinà andò in esilio. Lo Yuchud, lunione di Dio con la Shekhinà, si potrà ristabilire in maniera permanente nellera messianica. Le dieci Sephiroth sono quindi il corpo, lanima e lo spirito di Dio. Nello Zohar,(I - 246 b) leggiamo: Vieni e considera. Il pensiero abissale (machshabà) è il principio di tutto. Per il fatto che è pensiero, si trova allinterno, segreto e non palese. Spingendosi oltre il pensiero giunge laddove si trova il respiro (ruach) ; e quando giunge in quel luogo prende il nome di parola interna (binà) e pur non essendo segreta come il pensiero precedente è in qualche misura segreta e non udibile. Il respiro (ruach) si diffonde e produce la voce percepibile formata di fuoco, acqua e respiro (Scin, Mem, Alef) e sono anche Nord, Sud e Oriente. La voce comprende tutte le altre facoltà. La voce guida il discorso, che esprime la parola nella sua articolazione; infatti la voce è emessa dal luogo del respiro (ruach) e viene a guidare la parola, affinché le parole siano pronunciate giustamente. Se tu puoi, porgerai mente alle sephiroth che il pensiero abissale, la parola interna, la voce percepibile e il discorso sono la stessa cosa. Tutto è uno. Il pensiero è il principio di tutto e non cè separazione, ma tutto è uno e il legame è uno. Come è scritto : Il Signore è uno, e il Suo nome è uno. Il pensiero quindi si diffuse dal luogo dove era pensiero abissale, segreto non rilevato, fino a stabilirsi nella sede della gola, il luogo che fluisce sempre nel segreto dello spirito vivente. La sede della gola è la sephira della binà (Lintelligenza nel mondo delle sephiroth, la parola interna non udibile nel mondo del linguaggio), dalla quale scorre come fiume perenne la voce percepibile (corrispondente a tiphereth, gloria, nello schema delle sephiroth). Per calarci in maniera più reale nella realtà del Dio vivente cercheremo di immergerci nella fitta rete di corrispondenze che lega fra di loro i molteplici e disparati aspetti della realtà creata. Associando questi disparati e infiniti aspetti della creazione scopriremo continui agganci con lUnità. Tutto è agganciato al tutto. In questa maniera però il nostro studio rischia di complicarsi allinfinito. La maniera quindi più semplice di rappresentare il processo creativo è di suddividerlo in quattro stadi o fasi, simboleggiate dalle quattro lettere del nome di Dio. (Tetragrammaton). Il nome di Dio YHVH è la struttura basilare di tutta la creazione e il modello sul quale è stata pianificata ed eseguita. Ogni fenomeno sacro e profano presente nella scrittura, nella scienza, nellesperienza umana, può venire analizzato secondo lordine successivo delle quattro lettere del Nome Santo. Citeremo alcuni esempi per meglio comprendere ciò che è stato appena affermato. La complessità della personalità umana può venire sintetizzata in quattro diversi tipi: Yud, intuitivo; He, pensante; Waw, sentimentale; He, sensoriale. Le potenzialità dellessere umano: Yud, intelletto; He, pensiero; Waw, voce; He, parola. Le scienze naturali si classificano in quattro regni: Yud, parlante; He, animale; Waw, vegetale; He, minerale. Lalbero si può dividere in quattro parti principali: Yud, radici; He tronco; Waw, rami; He, frutti. Le forze principali della natura: gravità, interazione debole, elettromagnetismo, interazione forte. Luniverso fisico è costituito da quattro sostanze: tempo, spazio, energia, materia. Anche i quattro mondi o universi contemplati nella Cabala corrispondono alle quattro lettere del nome divino: Yud = Azilut = Emanazione = divinità; He = Briah = Creazione = pensiero; Waw = Yetzirah = Formazione = forma; He = Assiah = azione = materia. Ma questi quattro mondi a loro volta fanno parte di quattro categorie principali o fasi di creazione, (che la Luce Infinita, scaturita dal primo atto di Dio nella sua emanazione, determina con il secondo atto creativo, quello dei recipienti) Esse sono: Yud = Partzufim = espressioni; He = Neschamat = anime; Waw = Sephirot = luci; He = Olamot = mondi. Per avere unidea chiara di questo discorso pensiamo alla vita come ad un grande teatro dove i Partzufim sono i ruoli degli attori; le anime gli attori; le Sephiroth sono le luci dei riflettori; e i mondi sono i palcoscenici. I PARTZUFIM sono cinque: il trattino superiore della Yud = il Volto Infinito; Yud = Abba = Padre; He = Ima = Madre; Waw = Zeir Anpin = Volto in Miniatura = Figlio; He = Nuqva = Femmina = Figlia. Questi Principi o espressioni pervadono le altre tre categorie o fasi di creazione che seguono e le proteggono dalla possibilità di ricadere nel Caos Primordiale. Le ANIME sono scintille di Luce Infinita scese nel palcoscenico dei mondi per essere interpreti e attori degli eventi cosmici ed umani. Nella loro essenza più pura le anime sono Parte di Dio dallalto (Giobbe 31, 2). Tuttavia, durante il loro processo di discesa e di incarnazione, esse si dimenticano della loro origine e tendono ad identificarsi con gli stati materiali della creazione. Mentre il loro scopo è quello di essere messaggeri della consapevolezza divina allinterno della creazione stessa. Vi sono cinque gradi dellanima: Nefesch, è lanima animale, quella più vicina al corpo, lintelligenza energetica che ci tiene in vita. Ruach, è lo spirito che pervade emozioni, sentimenti, è lanelito alla libertà dai condizionamenti della materia, è il primo differenziarsi dal mondo animale. Neshamà, è lanima umana vera e propria, la sede della consapevolezza e dellintelletto, la sede del libero arbitrio, il luogo dove risiede la percezione chiara e completa dello scopo della creazione e del nostro ruolo individuale. Chaià, è una parte dellanima che non risiede nel corpo. Essa è uno stato di unione con il cosmo, di partecipazione diretta con le intelligenze che governano il movimento di stelle e galassie è la corrente vitale che sostiene il cosmo intero ed è percettibile solo a sprazzi dallanima umana. Yechidà, è lo stato supremo dellanima, il ricongiungimento perfetto del creato con il Creatore. Le SEPHIROTH. In questa fase i recipienti ricevono una prima rivelazione della Luce sotto forma di un sottile strato luminoso che aderisce alle pareti dei contenitori. Sephirah significa tre cose: numero, storia, pietra preziosa. Le Sephiroth da principio sono numeri, cioè le leggi matematiche e fisiche sulle quali si basa la creazione. Dopodiché le Sephiroth sono storie, racconti, tradizioni, leggende, rivelazioni, specie quelle contenute nelle Sacre Scritture. Il compito è quello di descrivere i mille colori diversi della rivelazione di Dio al mondo. Al terzo livello le Sephiroth diventano Luci, pietre preziose dalle quali emana una luce particolare e benefica. Esse sono come fasci luminosi colorati che scendono ad illuminare il palcoscenico dei mondi. I MONDI. I Mondi che già abbiamo menzionato (Atzilut - emanazione, Briah - creazione, Yetzirah - formazione, Assiah - azione), sono le dimensioni nelle quali la presenza di Dio è maggiormente nascosta e occulta, ma sono i palcoscenici pronti a ricevere i protagonosti (le anime delle vicende cosmiche e umane). Ma al di sopra di questi quattro mondi se ne trova un quinto, che li unifica e li pervade tutti, chiamato Adam Qadmon o Uomo Cosmico Primordiale, considerato la radice del piano completo di tutta la creazione. È langelo Metatron o anello di congiunzione della creazione, con Dio. Già da questo primo inizio possiamo renderci conto che la Cabala può essere complicata e semplice allo stesso tempo, trascendente ed immanente, logica e paradossale, emotiva e meditativa e che il suo linguaggio è multidimensionale, e parla a ciascuno nel modo più esatto. Essa, infatti, è accessibile a tutti coloro che sono in ricerca e non importa quale sia la loro fede dorigine; persone di capacità diversa ricevono messaggi diversi, ma nessuno ne esce a mani vuote. |