La Magia che cos'è per me
di Gabriella Fogli
LA MAGIA
CHE COS'E' PER
ME
Magia, nel senso segreto, spirituale, significa la "Grande Vita", o
vita divina in spirito. La radice è magh, come nel
sanscrito mahat, nel greco megas, nel latino magnus
tutti significanti grande. Molti desiderano studiarla e praticarla, ma
quasi nessuno ha una idea, anche approssimativa, di questa scienza, perchè
di scienza si tratta.
E per
parlare di magia faremo riferimento ad un personaggio tanto discusso e
screditato, di cui i più ignorano chi realmente fosse, e che era Simon
mago.
Simon
Mago era chiamato "Il Grande Potere di Dio", letteralmente "la Potenza
della Deità che è chiamata Grande". Aveva numerosi discepoli che istruiva
in Magia ed utilizzava "esorcismi", incantesimi, filtri, credeva nei
sogni, nelle visioni, e le produceva a volontà, ed inoltre costringeva gli
spiriti inferiori ad obbedirgli.
I
suoi detrattori sostengono che i poteri di cui era dotato li aveva
ottenuti con "l'aiuto del Diavolo". Tuttavia i "miracoli" che operava
erano uguali a quelli di cui si parla nel Nuovo Testamento e lì sono
chiamati "miracoli Divini" e li compivano il Cristo e gli
apostoli.
Simone aveva una compagna di nome Elena che egli chiamava la
sua Epinoia (pensiero). Elena è descritta come una donna bellissima che
Simone aveva incontrato in una casa di malaffare, quindi una
prostituta. Ma per Simone Elena, come abbiamo detto, rappresentava
"Il suo Pensiero", anzi, il "Pensiero
Divino".
Ma
che cos'è il Pensiero Divino? Dobbiamo fare un passo indietro e
cercare di comprendere quale era il pensiero di Simone...Per lui, come per
tutti gli altri Gnostici, il nostro mondo venne creato dagli angeli, che
esso chiamava Eoni, inferiori, e il culmine di tutta la creazione
manifestata era il Fuoco, Principio universale, Potenza infinita, nato
dalla Potenza celata e causa primordiale del mondo manifesto. Questo
Fuoco è duplice, cioè ha un lato manifesto ed un lato celato,
segreto, ed il lato segreto è celato nel suo lato evidente, e il lato
evidente è prodotto dal suo lato celato. Tradotto in parole semplici sta a
significare che il lato visibile è sempre presente
nell'invisibile, e l'invisibile è sempre presente nel visibile. Il
Fuoco conteneva tutto. E tutte le parti del Fuoco sono dotate di
intelligenza e ragione, e sono suscettibili di sviluppo per ampliamento ed
emanazione. Queste parti del Fuoco nella loro emanazione primordiale sono
i "Figli della Fiamma e del Fuoco" o Eoni superiori. Il Fuoco è
il simbolo attivo e vivente della Natura Divina e dietro ad Esso si
trova "l'infinita Potenzialità in Potenzialità" che Simone chiamava "ciò
che stette, sta e starà" o, per esprimerla ancora diversamente "ciò che
fu, che è e che sarà...sempre".
Dal
mondo del Pensiero Potenziale, l'Idea Divina passa all'Azione ed il
Pensiero genera l'Atto. Abbiamo così l'emissione di tre paia di
coppie di emanazioni, dette Sizigie (un paio, una coppia unita) e ogni
coppia è formata da un Eone attivo (il Padre, maschile) e un Eone passivo
(la Madre, femminile), e i loro nomi, secondo Simone, erano:
Quindi, per riassumere, abbiamo: il Fuoco che ha un aspetto
oggettivo e un aspetto celato, l'uno presente nell'altro, contiene il
Tutto e da Lui emanano le prime tre coppie di Sigizie che hanno ognuna un
polarità attiva e una polarità passiva, costituiscono gli Eoni superiori o
"Figli della Fiamma e del Fuoco" e sono i Dhyan Chohan. Ciascuno di questi
esseri primordiali contiene l'intera infinita Potenza del suo Genitore, ma
non è in Atto. Questa Potenza deve essere richiamata tramite una
"immagine", perchè possa manifestarsi in tutta la sua essenza,
virtù, grandezza ed effetti. Solo in questo modo la Potenza può divenire
simile al Suo Genitore, che è la Potenza infinita ed eterna. Se non viene
confermata, attuata, attraverso una immagine la Potenza non entra in
azione e va perduta.
Questo significa che gli Eoni potranno divenire simili al loro
Genitore solo quando ne imiteranno l'azione dando vita a nuovi esseri e
divenendo loro stessi "Potenze in actu".
Abbiamo allora la Potenza del Pensiero e dell'Azione che genera, e
l'effetto dipende dalla potenza del pensiero e dell'azione.
Questi primi sei Eoni, sintetizzati dalla Potenza genitrice che è
il settimo, passarono all'Azione ed emanarono a loro volta sei Eoni
secondari. Scrive Simone:
"E' scritto che vi sono due ramificazioni degli Eoni
universali, senza inizio nè fine, emesse dalla stessa radice, l'invisibile
ed incomprensibile Potenzialità, Sige (Silenzio). Una di queste serie di
Eoni appare dall'alto ed è la Grande Potenza, la Mente Universale (o
Divina Ideazione, il Mahat degli Indù); è maschile e ordina tutte le cose.
L'altra appare da basso, poichè è il Grande Pensiero manifestato, l'Eone
femminile, che genera tutte le cose. Questi due tipi di Eoni
corrispondendo l'uno con l'altro hanno congiunzione e manifestano la
distanza media (la sfera, o piano intermedio) o l'incomprensibile Aria che
non ha nè inizio nè fine."
Questa "Aria" femminile è l'Etere, o la cabalistica Luce astrale. E
nelle ramificazioni degli Eoni riconosciamo l'Albero della Vita". Quindi
il secondo mondo, nato dal Fuoco, secondo Simone, è il principio, l'inizio
di ogni cosa, la Vita Una, ed era governato da un Essere, o Potenza, che
era tanto maschile che femminile, attivo e passivo, buono e cattivo. Come
l'infinita Potenza Primordiale da cui emanò in actu è anche
chiamato "ciò che è stato, sta e starà" ma fino a quando durerà il Cosmo
manifestato. Il secondo ora è diventato a sua volta il primo, ma solo sul
proprio piano o sfera.
Ora
vi prego di fare ben attenzione a comprendere questo, che, mi rendo conto,
non è molto semplice:
"Esso (il Genitore o Padre) era uno. Poichè avendolo il
Pensiero in se stesso, era solo. Non era, tuttavia, il primo, benchè fosse
preesistente; ma manifestando sè stesso da sè stesso, divenne il secondo
(o duale). Nè esso era chiamato Padre prima che esso (il Pensiero) gli
desse questo nome. Perciò come esso stesso sviluppando sè stesso da sè
stesso manifestò a sè stesso il proprio pensiero, così anche il Pensiero
essendo manifestato non agì, ma, vedendo il Padre, lo celò in sè stesso,
cioè celò quella Potenza in sè stesso. E la Potenza (Dunamis cioè: Nous)
ed il Pensiero (Epinoia) sono maschio-femmina. A motivo di ciò si
corrispondono l'un l'altro - poichè la Potenza non differisce in alcun
modo dal Pensiero - essendo uno. Così dalle cose di sopra è trovata la
Potenza e da quelle di sotto il Pensiero. Succede, quindi, che ciò che da
loro è manifestato, pur essendo uno, si riscontra tuttavia duplice,
l'androgino avendo il femminile dentro di sè. Così e la Mente nel
Pensiero, cose inseparabili l'una dall'altra, che, pur essendo una, si
riscontrano tuttavia duali. Egli (Simone) chiama Sigizia la prima delle
sei Potenze e la settima che è con essa, Nous e Epinoia, Cielo e Terra: il
maschio guarda giù dall'alto e riflette per la sua Sigizia (o sposa),
perchè la Terra di sotto riceve quei frutti intellettuali che sono portati
giù dal Cielo e sono affini alla Terra".
Il
Terzo Mondo con la sua terza serie di Eoni e il settimo, il Genitore, è
emanato nello stesso modo, perchè questa è la nota che risuona in ogni
sistema gnostico, cioè uno sviluppo graduale scendendo nella Materia. La
settima Potenza che sintetizza tutto è lo Spirito che plana sulle
acque dello Spazio Indifferenziato, il Narayana o Vishnu in India, lo
Spirito Santo nel Cristianesimo.
Ireneo ci dice che il Pensiero, essendosi separato dal suo genitore
e conoscendo, per mezzo della sua identità di essenza con quello ciò che
doveva sapere, procedette sul piano, o mondo, o sfera, intermedio (ogni
mondo consiste di due piani, il superiore e l'inferiore) per creare le
gerarchie inferiori, Angeli e Podestà, Dominazioni e Osti che a loro volta
crearono, o piuttosto emanarono dalla propria Essenza, il nostro mondo con
i suoi uomini ed esseri.
Ciò
che ne consegue è che ogni essere razionale, che chiamiamo Uomo, è della
stessa essenta e "in potenza" possiede tutti gli attributi degli Eoni
superiori, i Sette primordiali.
E
quindi ogni Uomo ha la possibilità di sviluppare la Potenza di cui è
dotato il più elevato dei suoi genitori, o Padri.
Citiamo di nuovo dai
Philosophumena:
"Così quindi
questo beato e imperituro (principio) è celato in ogni cosa in potenza,
non in atto. Questo è "ciò che è stato, sta e starà": cioè quello che
stava sopra nella Potenza ingenerabile; quello che sta sotto nella
corrente delle acque generate in una immagine; quello che starà in alto,
accanto alla beata infinita Potenza se egli si fa uguale a questa
immagine. Poichè tre, egli dice, sono coloro che stanno, e senza questi
tre Eoni di stabilità non vi è adornamento del generabile che, secondo
loro (i Simoniani) sia nato sulle acque, ed essendo plasmato secondo la
similitudine sia un perfetto e celestiale (Eone), in nessun modo di
pensare inferiore alla ingenerabile Potenza. Così essi dicono:Io e
tu (siamo) uno; prima di me (c'eri) tu; ciò che è dopo te (è)
io.
Questo, egli dice, è la
potenza, divisa in sopra e sotto, che genera sè stessa, alimenta sè
stessa, cerca sè stessa, trova sè stessa; propria madre, padre, fratello,
sposa, figlio e figlia, uno, poichè è la Radice di
tutto".
Di questo triplo Eone il
primo esiste come "Quello che è stato, sta e sarà", il Potere increato,
Atman.
Il secondo è generato nelle
acque scure dello Spazio, o Caos, o Sostanza indifferenziata, Buddhi,
dall'immagine o tramite l'immagine del primo riflessa in quelle acque,
l'immagine di Lui, o ciò che si muove su di esse.
Il Terzo, Manas, sarà dotato
di ogni potere di questa eterna e onnipresente Immagine non appena l'avrà
assimilata in sè stesso.
A un certo punto, però,
successe che gli Eoni inferiori, essendo più "materiali", avevano dentro
di sè più cattiveria di tutti gli altri e quindi l'uomo emanato da loro
aveva il "vizio" della sua origine, un difetto, passatemi il termine, di
fabbricazione. Quale era questo difetto? Invece di emanare l'Uomo come
essere completo secondo il piano universale, in un primo tempo essi, gli
Eoni inferiori, non trasmisero quella Scintilla Divina (Pensiero, sulla
Terra Manas) e questa fu la causa e l'origine del peccato, commesso prima
dagli eoni che si rifiutarono di creare. Alla fine, dopo aver
trattenuto Epinoia prigioniera tra di loro ed averla sottoposta ad ogni
sorta di vessazioni la rinchiusero nel corpo dell'Uomo non più puro.
Ora dovete sapere che Simone
rappresentava sè stesso come il Salvatore disceso sulla Terra per
ritrovare la pecorella smarrita come nella famosa parabola. Ma che
significa questo in realtà?
Dissero che Epinoia, il
pensiero Divino, rinchiusa prigioniera nel corpo non più perfetto
dell'Uomo a causa degli Eoni inferiori si incarnò SEMPRE in corpi
femminili attraverso i secoli e le razze, finchè Simone la trovò e la
riconobbe nella forma di Elena, la prostituta, e che attraverso la loro
unione sessuale potè effettuare le magie che lo resero famoso, magie che
pertanto erano opera del demonio, secondo alcuni padri della
chiesa.
Ma, torno al punto, che cosa
rappresentava in realtà Elena? Che cosa rappresentava la sua unione con
lei?
Rappresentava il matrimonio
del Nous (Atma-Buddhi) col Manas, l'unione tramite la quale VOLONTA' E
PENSIERO diventavano UNO e dotati di poteri Divini.
Atma, essendo di una essenza
pura, il primordiale Fuoco Divino è di tutti i piani, e Buddhi è il suo
veicolo o Pensiero, generato ed a sua volta generante il "Padre" ed è
anche Volontà. In unione, in congiunzione con Manas diventa
maschio-femmina, in questa sfera.
Simone, parlando di sè
stesso come Padre, Figlio e Spirito Santo e di Elena come la sua Epinoia,
Pensiero Divino, intendeva il matrimonio del suo Buddhi con Manas ed Elena
era la Shakti dell'Uomo interiore, la potenza femminile.
Gli angeli inferiori erano
emanazioni di Ennoia, (Pensiero progettante) ed era Ennoia che insegnava
la Scienza della Magia per conquistare e dominare gli angeli creatori
del mondo inferiore. Gli allievi di Ennoia dopo il battesimo (cioè
l'Iniziazione) "risorgevano dai morti", non "invecchiavano più" e
diventavano "immortali".
Già, ma che significava?
Semplicemente il passaggio dall'oscurità dell'ignoranza alla Luce della
Verità, il risveglio dello Spirito Immortale dell'Uomo a vita interiore ed
eterna. Questa era la scienza dei Magi e del Raja Yoga: la
Magia.
Giamblico disse che la Magia
è una scienza alta e sublime, è il grande rimedio per tutto...non ha la
sua fonte nelle limitazioni del corpo e nelle sue passioni, ma la trae dal
nostri Dei superiori, i nostri Ego divini, che, come un filo d'argento, si
dipanano dalla Scintilla in noi fino al primordiale Fuoco
Divino.
Per poter esercitare la
Magia il teurgo deve essere "un Uomo di alta moralità ed un'Anima
casta". Moralità e castità sono due termini che possono prestarsi a
diverse speculazioni ed interpretazioni, e ciò che è morale e casto in una
società può non esserlo in un'altra, può variare a seconda del periodo
storico, della formazione culturale ecc. ecc.
Allora cosa intendere
per Moralità e Castità? Perchè questi attributi sono ritenuti
indispensabili per operare ad un alto livello, assoggettando gli Eoni
inferiori e comunicando con le Entità Spirituali più evolute? Perchè è
pericoloso praticare rituali "magici" senza aver elevato la nostra
coscienza e purificato il nostro pensiero ed il nostro intento? E che
cos'è la Magia?
La Magia è una scienza
tradizionale che si occupa dei segreti della natura e che ci deriva dai
Magi. Esiste una Magia Divina ed una Magia infernale, l'una praticata dal
mago, l'altra dallo stregone, la prima dall'Iniziato, la seconda dal
ciarlatano. Il mago utilizza una Forza che conosce, e soggioga il Diavolo.
Il ciarlatano tenta di usare qualcosa su cui ha dominio relativo ed
è soggiogato dal Diavolo. Va detto altresì che il definire la Magia
come Bianca, Nera o Rossa significa semplicemente differenziare
l'Intento. L'Energia è Energia, nè positiva nè negativa, è l'uso che ne
facciamo che la differenzia. Dice Eliphas Levi: "Il mago è il
sovrano pontefice della natura mentre lo stregone non ne è che il
profanatore". Vorrei anche precisare che, per quanto mi riguarda,
considero la Magia nel suo senso originale, cioè il Mago è colui che ha
domato i demoni interiori, che ha domato e asservito il Drago, che
ha realizzato l'Opera.
Per poter operare, per
giungere cioè alla Scienza ed alla potenza del mago occorrono quattro
cose: SAPERE, OSARE, VOLERE, TACERE. Cioè una intelligenza illuminata
dallo studio, un'audacia senza limiti, una volontà inflessibile ed
una riservatezza che nulla può corrompere. Ma la prima
scienza magica è qualla di conoscere sè stesso, che poi è l'inizio della
Grande Opera, ovvero la creazione di un nuovo sè, e questo significa
dominare e soggiogare interamente tutte le pulsioni, le passioni, le
sensualità, le paure, fino ad arrivare alla "morte".
Occorre saper soffrire,
astenersi e saper morire.
Imparare a vincersi è
imparare a vivere, cedere alle forze ed alle pulsioni della vita significa
farsi travolgere e dominare da loro, ma il vero Mago resiste e doma la sua
natura animale, ed è pronto a morire pur di non venir meno a questo,
perchè sa che mentre muore conquista l'immortalità.
Ecco che allora la forza del
retto Pensiero in unione con il retto Agire tenuti insieme da
una Fede indomita potranno veramente compiere miracoli. Occorre però, dal
mio punto di vista, un'altra osservazione. Riallacciandoci a Simon Mago ed
a Elena, la sua Epinoia, che poi non era una prostituta, (questo è
quello che riportarono, guarda caso, anche della Maddalena, gli antichi
padri della chiesa, tipo Ireneo, forse troppo preoccupati di far fronte a
quelle che chiamavano "Eresie") possiamo osservare che abbiamo due tipi di
polarità, una polarità elettrica ed una polarità magnetica. In origine
erano Uno, il Divino Androgino, ma, in questa dimensione, il principio
maschile ed il principio femminile sono scissi. Diversi, ma
complementari. E devono tornare ad essere Uno.
Gabry |