BREVETTO
DI INVENZIONE RM A 000612 del 7/11/2013
(in
corso di rilascio, con rapporto di ricerca EPO del 16/7/2014 favorevole
per tutte le rivendicazioni)
GENERATORE
DI CORRENTE ELETTRICA A FERRO
ROTANTE, CON MAGNETI PERMANENTI INDUTTORI
E STATORE IMMOBILI, PRIVO DI SPAZZOLE, A
ROTAZIONE AGEVOLATA TRAMITE UN SISTEMA A REPULSIONE
MAGNETICA
La presente macchina
elettrica rotante genera elettricità con un sistema di induzione differente dai
normali alternatori, che consente di eliminare totalmente gli effetti
frenanti della reazione di indotto
Può essere implementata in sistemi
di recupero dell'energia tipo il K.E.R.S delle auto ibride
a
nome di CHIANESE DOMENICO di nazionalità italiana
MUGNANO DI NAPOLI (NA)
info : statutpc@libero.it d.chianese@tin.it
IL PRESENTE GENERATORE APPARTIENE AL GENERE DEI GENERATORI A FERRO ROTANTE INVENTATI DA TESLA
I GENERATORI A
FERRO ROTANTE furono inventati da Tesla (BREVETTO US 447.921 A
fine Ottocento - ) e utilizzati anche da Guglielmo Marconi per gli
esperimenti sulle radiotrasmissioni
Essi consentivano di generare correnti a oltre
10.000 hz ed erano utilizzati quasi esclusivamente per questo scopo;
Strutturalmente consistono in uno statore di avvolgimenti indotti, fisso, di forma circolare, che è posto di fronte, contrapposto coassiale e parallelo , ad un altro statore fisso circolare, provvisto di magneti permanenti induttori .
Gli avvolgimenti indotti sono immersi perennemente nel campo magnetico dei magneti induttori che hanno di fronte in linea retta.
Un disco di acciaio ferromagnetico rotante intorno al suo centro è interposto tra i due statori, coassiale e parallelo a entrambi per le facce laterali . Detto disco, denominato anche ferro rotante o girante, presenta una dentatura perimetrale lungo la circonferenza esterna . Quando il disco ruota i denti si interpongono ciclicamente , con i loro vuoti e pieni, tra gli avvolgimenti indotti che sono disposti da un lato del disco rotante e i magneti induttori che sono disposti dallaltro lato del disco rotante, producendo delle continue variazioni nei campi magnetici dei magneti induttori.
In conseguenza di tali variazioni, negli avvolgimenti di statore che sono immersi in tali campi magnetici variabili si produce elettricità.
Il brevetto GB 1332 642 A del 1973 della Plessey Co Ltd (grossa azienda elettronica inglese ) descrive un generatore con disco rotante centrale provvisto di alette ferromagnetiche simili a pale che prendono il posto dei denti. Il funzionamento è simile a quello già descritto ovvero le alette si interpongono ciclicamente tra i magneti induttori e gli avvolgimenti indotti, parandosi davanti ai magneti induttori come uno schermo e interrompendo momentaneamente ad ogni passaggio il campo magnetico che investe gli avvolgimenti indotti. A seguito di queste variazioni del campo magnetico, negli avvolgimenti indotti si genera corrente elettrica .
I generatori a ferro rotante fino ad ora noti, in disuso da svariati decenni, presentavano due aspetti critici caratteristici del loro funzionamento:
ASPETTO CRITICO n. 1) Quando passano davanti ai magneti
induttori, le alette ferromagnetiche del rotore-girante
sono attratte magneticamente da essi ( N.D.R. è tale attrazione
che fa variare il campo magnetico che investe gli avvolgimenti indotti)
e a seguito di questa attrazione le alette sono rallentate
nella loro rotazione . La coppia motrice del generatore deve vincere tale
attrazione magnetica che frena le alette (si pensi, ad esempio, al
momento in cui tutte le alette sono davanti ai magneti induttori e tutte
attratte simultaneamente..)
Pertanto il rotore subisce una prima
coppia resistente che lo frena.
ASPETTO CRITICO n. 2) Quando passano davanti ai magneti
induttori come prima detto, interrompendo il flusso magnetico verso gli
avvolgimenti indotti nei quali di conseguenza si genera corrente
, le alette ferromagnetiche subiscono una magnetizzazione
proprio in quanto ferromagnetiche, attraendo su di
esse quasi tutto il flusso magnetico . La reazione di indotto
degli avvolgimenti di statore, che proprio per tale variazione del campo
magnetico stanno generando corrente proprio in quel momento,
investe pertanto le alette che sono loro davanti e che come detto risultano
momentaneamente magnetizzate con lo stesso polo magnetico dei magneti induttori
che le hanno magnetizzate. Tale reazione di indotto prodotta dagli
avvolgimenti di statore si esprime con un campo magnetico di segno
uguale a quello presente sulle alette magnetizzate, e
pertanto tale campo magnetico si oppone alla rotazione
delle alette.
Si ha quindi , a causa della
reazione di indotto, una seconda coppia resistente che frena il rotore- girante
e che deve essere superata dalla coppia motrice che alimenta la rotazione
del generatore.
Questa nuova versione di generatore a ferro rotante propone
2 soluzioni per le 2
criticità che affliggono
i classici generatori di
questo tipo
A)
SOLUZIONE DEL PROBLEMA POSTO DALLASPETTO CRITICO N. 1
Agevolazione della rotazione mediante
compensazione con sistema a repulsione magnetica
(è loggetto rivendicato dal brevetto
depositato dal sottoscritto e descritto come nuovo passo inventivo dal rapporto
di ricerca EPO del 16/7/2014)
Nelllo schema che segue è illustrato un generatore sul quale
sono presenti dei magneti cosidetti repulsori implementati sia sul
rotore- girante che sulla piastra fissa dei magneti induttori: Quando
durante la rotazione del rotore-girante le alette sono attratte dai
magneti induttori, contemporaneamente i magneti repulsori del
rotore-girante e quelli della piastra fissa sono forzatamente contrapposti
dalla rotazione del rotore indotta dalla stessa attrazione dei
magneti induttori sulle alette, ed avendo detti magneti
repulsori affacciato gli uni verso gli altri lo stesso polo magnetico ,
essi si respingono. La forza attrattiva esercitata pertanto dai magneti
induttori sulle alette viene compensata dalla repulsione che si sprigiona tra i
magneti repulsori della piastra fissa con i magneti repulsori del
rotore-girante, compensando le forze che si innescano sul rotore.
Per far in modo che ciò avvenga in qualsiasi fase della rotazione del
rotore-girante, tutti i magneti repulsori del rotore-girante e quelli
della piastra fissa presentano esternamente affacciato lo stesso polo
magnetico.
La rotazione del rotore-girante
è pertanto compensata ed essa può avvenire senza i rallentamenti dovuti
all'attrazione dei magneti induttori sulle alette.
B): SOLUZIONE DEL PROBLEMA POSTO DALLASPETTO CRITICO N. 2
Smagnetizzazione delle alette per
eludere gli effetti della reazione di indotto degli
avvolgimenti di statore (deriva da una possibile implementazione del brevetto)
Per evitare che la reazione di indotto degli avvolgimenti di
statore freni la rotazione delle alette magnetizzate dal loro passaggio
davanti ai magneti induttori, si procede alla smagnetizzazione delle alette implementando sul
loro corpo (o anche sul corpo del rotore in loro
prossimità) :
DEI MAGNETI REPULSORI
APPOGGIATI SU DI ESSA CON IL LORO LATO MAGNETICO DIVERSO DA QUELLO DEI
MAGNETI INDUTTORI CHE LE MAGNETIZZANO.
Se ad esempio unaletta passa davanti ad un
magnete induttore che gli presenta affacciato un POLO NORD, su di essa deve
essere stato implementato un magnete repulsore appoggiato su di essa con
polarità SUD in modo che i due campi magnetici diversi che si innescano
sullaletta si annullino a vicenda e laletta risulti
smagnetizzata .
Tutte le alette sono smagnetizzate in tal modo,
e affinchè ciò avvenga per qualsiasi aletta in qualsiasi punto della rotazione
del rotore, si può disporre che tutti i magneti induttori di un
generatore presentino esternamente affacciato verso gli avvolgimenti di
statore lo stesso polo magnetico, ad esempio NORD, e che tutti i magneti
repulsori di rotore siano appoggiati sul corpo del rotore, nel punto di
contatto , con polo magnetico SUD.
In tal modo smagnetizzata, ogni aletta potrebbe
transitare davanti agli avvolgimenti di statore senza subire
alterazione nella rotazione poichè il campo magnetico prodotto
dalla reazione di indotto degli avvolgimenti , qualunque sia la sua
entità, non ne impedisce il transito in quanto laletta
non ha carica magnetica.-
IMPLICAZIONI E NUOVE CRITICITA' INDOTTE DALLE SOLUZIONI PROPOSTE
soluzione 1) Una perfetta equilibratura:
1) tra la forza di attrazione esercitata complessivamente dai
magneti induttori sulle alette
2) e la forza repulsiva che si sprigiona complessivamente tra i magneti
repulsori di rotore e i magneti repulsori di piastra
garantisce una rotazione regolare
e senza sforzo del rotore e pertanto la soluzione 1) non implica nuove criticità
soluzione 2) Elusione degli effetti
frenanti della reazione di indotto tramite smagnetizzazione delle alette
1) il campo magnetico prodotto dagli avvolgimenti statorici per reazione di
indotto NON INTERFERISCE con l'eventuale campo
magnetico presente sulle alette IN QUANTO TALE CAMPO
PRESENTE SULLE ALETTE E' STATO SMAGNETIZZATO
come prima detto.
LA REAZIONE DI INDOTTO PERTANTO NON RAPPRESENTA "UNA BARRIERA MAGNETICA" DA
SUPERARE DA PARTE
DELLEALETTE
Pur tuttavia,
la
soluzione n. 2 introduce una nuova criticità in quanto il campo
magnetico prodotto dalla reazione di indotto degli
avvolgimenti statorici
ATTRAE LE ALETTE IN QUANTO ESSE, PUR SMAGNETIZZATE, SONO COMUNQUE
FERROMAGNETICHE.
Tale
attrazione si và ad aggiungere a quella già esercitata dai magneti induttori
sulle alette
la quale
viene annullata dai magneti repulsori come prima detto.
Questa nuova attrazione sulle
alette può comunque essere facilmente controllata anch'essa
dai magneti repulsori ,
dimensionandoli adeguatamente in funzione del regime di rotazione del
generatore e della reazione di indotto che si
suppone
si generi negli avvolgimenti.
Infatti:
Ipotizzando , ad esempio, una rotazione
a velocità costante predeterminata del generatore, sono note le
seguenti componenti:
- si è a conoscenza della forza di attrazione esercitata
complessivamente dai magneti induttori sulle alette
- si è a conoscenza della forza repulsiva che deve sprigionarsi tra i
magneti repulsori di piastra e quelli di rotore per compensare
la suddetta attrazione dei magneti induttori sulle alette
- si è a conoscenza sia del grado
di magnetizzazione assunto dalle alette per il transito
davanti ai magneti induttori, sia
pertanto del grado di
magnetizzazione opposta che bisogna esercitare su
di esse per smagnetizzarle (tramite i magneti repulsori di rotore come prima
detto)
- si è a conoscenza della forza di attrazione puramente magnetica che
la reazione di indotto esercita sulle alette ferromagnetiche smagnetizzate
pertanto:
- in funzioni
di tali forze magnetiche conosciute , i magneti repulsori possono essere
dimensionati con adeguata carica magnetica atta a garantire gli equilibri
di forze attrattive-repulsive tra le suddette parti al fine di
ottenere, alla velocità di rotazione PREDETERMINATA
voluta del generatore, la rotazione senza sforzo del rotore
(soggetta solo al peso del rotore
stesso e alla sua inerzia a ruotare su se stesso)
- in caso di velocità non costante del
generatore, ad esempio in caso di velocità
superiore, l'attrazione magnetica esercitata dalla eccessiva
reazione di indotto prodotta dagli avvolgimenti statorici sulle
alette ferromagnetiche potrebbe frenarne la rotazione , inibendo
pertanto la
caratteristica distintiva di questo tipo di generatore. In caso di velocità inferiori a quella
predeterminata, la compensazione con i magneti repulsori
potrebbe risultaresovradimensionata e frenare a sua volta il
generatore. In questi casi si può
procedere ad equilibrare le forze magnetiche in modo
che il perfetto equilibrio delle forze
attrattive e repulsive tra dette parti si verifiche alla velocità di
rotazione media del rotore
In definitiva si può riassumere che una perfetta equilibratura tra le forze attrattive e le forze repulsive che si innescano sul rotore, nonchè una perfetta smagnetizzazione delle alette , possono consentire alle alette stesse di passare davanti ai magneti induttori e agli avvolgimenti di statore senza subire rallentamenti durante la rotazione del rotore, e che pertanto per l'alimentazione del rotore non è richiesto uno sforzo per vincere la resistenza alla rotazione dovuta agli effetti della reazione di indotto degli avvolgimenti in quanto essa viene neutralizzata smagnetizzando le alette.
La presente tecnica di generazione di corrente elettrica pone
l'interrogativo di come possa influire , o non influire affatto, la presenza di
un carico fortemente resistivo come ad esempio una resistenza freno del
tipo di quelle adottate negli impianti eolici.
Nella presente tecnica di generazione I MAGNETI INDUTTORI SONO FERMI, GLI
AVVOLGIMENTI SONO FERMI, e le ALETTE
FERROMAGNETICHE CHE PRODUCONO LA VARIAZIONE DEI CAMPI MAGNEITICI SONO
SMAGNETIZZATE COME PRIMA DETTO e non sono nè trattenute dai magneti induttori
nè ostacolate dalla reazione di indotto (che non le rileva magnetizzate!)
C'è la possibilità che le resistenze di dumpload non funzionino, ma questo
confermerebbe ulteriormente e forse sarebbe LA PROVA PRATICA che il
generatore può funzionare indipendentemente dal carico e dalla reazione
di indotto che si produce.- Si confermerebbe altresì che l'energia che deve
essere applicata a questo generatore è solo quella che serve per la rotazione
del rotore su se stesso in dipendenza solo del suo peso e della sua inerzia a
ruotare .
LA QUANTITA' DI CORRENTE CHE
PUO' GENERARE IL PRESENTE GENERATORE, NONCHE' IL SUO EFFETTIVO
FUNZIONAMENTO SECONDO LA PRESENTE IMPLEMENTAZIONE , VANNO
SPERIMENTATI CON PROTOTIPI.
Una possibile implementazione
sperimentale EMPIRICA del generatore per verificarne
l'effettivo funzionamento secondo lo schema funzionale
appena descritto, potrebbe
essere:
(vedi anche illustrazione foto originali brevetto più avanti)
- diametro del
generatore 400 mm
- asse rotante del
generatore sostenuto da due cuscinetti a sfere
- 1 piastra porta
magneti induttori
- 1 statore portaavvolgimenti
- 20 avvolgimenti singoli di
statore ognuno da 150 gr. filo rame da 1,18 (nucleo avvolgimenti in
ferro o altro materiale ferromagnetico)
- 20 magneti induttori
(magneti neodimio grado N. 50 diametro 30 mm spessore 15 mm
forza attrazione magnetica 30 kg )
- 20 magneti repulsori di piastra
(magneti neodimio grado N. 50 diametro 30 mm spessore 15 mm forza
attrazione magnetica 30 kg )
- 20 magneti repulsori di rotore
(magneti neodimio grado N. 50 diametro 30 mm spessore 15 mm forza attrazione
magnetica 30 kg )
- una girante con corpo
centrale in materiale antimagnetico e 20 ALETTE FERROMAGNETICHE,
spessore alette 5 mm, larg. 30 mm
(il corpo
centrale antimagnetico consente di smagnetizzare le alette singolarmente e
senza interferenze le une con le altre )
- la smagnetizzazione delle
alette, ovvero della loro estremità che passa davanti ai magneti induttori,
prevede un esatto posizionamento
dei magneti
repulsori sulle alette , anche con distanziatori di appoggio, sia
magnetici che antimagnetici)
- air gap alette-magneti
induttori: 2
mm
air gap alette-core avvolgimenti: 2mm
- (air gap è comunque
variabile nel caso la smagnetizzazione della estremità delle alette non
risulti adeguata)
La distanza, air
gap, che separa i magneti induttori dagli avvolgimenti potrebbe sembrare
eccessiva (9 mm)e la corrente che si
otterrebbe potrebbe sembrare alquanto ridotta, ma il vantaggio che si ha dalla
mancanza degli effetti frenanti della reazione di indotto
compensano largamente tale handicap.
Anche a questa distanza di air gap dovrebbero essere
ottenibili buone potenze se si pensa al fatto che in molti
generatori
vengono ancora utilizzati magneti al neodimio di
grado inferiore all ' N 40 , o anche vengono utilizzati i deboli magneti alla
ferrite.
Si pensi peraltro al caso (di seguito meglio illustrato) di un tale generatore installato su un auto e la cui girante si sostituisca al volano connesso albero motore che ruota con un regime rotatorio minimo di almeno 1500 giri al minuto, circa 25 giri al secondo. Con tale velocità di rotazione della girante si procurebberero 500 impulsi di corrente al secondo in ognuno dei 20 avvolgimenti di statore dai quali forse si potrebbero attendere ragionevolmente "almeno un 100 watt ad avvolgimento ?").
Maggiore sarà la velocità di rotazione della girante-volano, maggiore sarà la corrente, come in qualsiasi generatore.
Ma in questo caso , questi 2 kw totali
elettrici ipotetici ottenibili sarebbero già
stati erogati dal motore nel totale della potenza
meccanica già sprigionata per far ruotare tutto l'apparato motore compreso
il volano-girante, e pertato i 2 kw non graverebbero ulteriormente
sul lavoro del motore ( a differenza dei comuni alternatori i quali, a causa
della reazione di indotto, richiedono al motore una potenza meccanica
supplementare destinata al loro uso esclusivo per
convertirla in energia elettrica )
CONCLUSIONI GENERICHE SUL MODELLO DI GENERATORE PROPOSTO:
- Il presente generatore non sarebbe un'alternativa ai
generatori tradizionali in quanto non è proposto per migliorare
il rapporto di conversione tra l'energia meccanica applicata per la sua
rotazione e l'energia elettrica che se ne ricava.
- La presente invenzione può essere considerata come un sistema "parassita" di congegni rotanti "passivi", ovvero di congegni a cui è stata applicata energia meccanica per il solo movimento rotatorio passivo su se stessi e destinati a null'altra funzione o lavoro.
- L'energia prodotta da questo generatore non
può superare quella spesa per far ruotare su se stesso il rotore-girante
( limite
imposto dal principio di conservazione dell'energia)
POSSIBILE IMPIEGO DEL GENERATORE
Può trovare impiego ottimale in tutti i sistemi rotanti a predeterminate velocità costanti che adottano masse rotanti "passive" le quali possono assumere la forma di rotori-giranti caratteristici della presente invenzione. La rotazione di queste masse rotanti non risulterebbe alterata e pertanto non sarebbe richiesta ulteriore energia per la generazione di corrente elettrica.-
POSSIBILE IMPIEGO SUGLI
AUTOVEICOLI O ANCHE NEL SISTEMA K.E.R.S ELETTRICO
Tra i possibili impieghi questo generatore può essere utilizzato
al posto dei volani delle auto per generare continuamente
energia elettrica dalla loro rotazione (vedi schema) in quanto può
sostituirsi ad essi conservandone la funzione-volano e generando
nel contempo energia elettrica , e ciò senza gravare
ulteriormene sul lavoro del motore in quanto non essendo soggetto alla reazione
di indotto, non richiede ulteriore sforzo del motore.
Pochè i motori delle auto girano ad una velocità
variabile, la presente invenzione può essere dimensionata nei suoi
componenti magnetici per un regime di rotazione medio del motore, tale che l'eccessiva
compensazione o la preponderante reazione di indotto come prima descritte , non aggravino di
molto, alle velocità fuori dalla media
, lo sforzo del motore.-
L'impiego di questo generatore
nei sistemi eolici pone problemi di controllo dell'aerogeneratore in
quanto lo schema adottato sembrerebbe non consentire l'utilizzo della
tecnica di frenatura con resistenze di dumpload come già accennato in
precedenza.
- Si ringrazia anticipatamente chiunque voglia esprimere dei pareri sul funzionamento del presente modello di generatore
email : statutpc@libero.it
.
Il presente generatore è adatto per i sistemi di recupero dell'energia
cinetica tipo KERS e ben si adatta ai volani delle auto
in quanto la girante- volano non subisce alterazione del proprio moto:
vedi esempio che segue:
passo1:
passo 2
disegni originali del brevetto: