LE BACHECHE FEMMINE RISCHIANO L’ESTINZIONE?!?!

Sono anni, oramai, che la voce attenta e puntuale del WWF ha richiamato il nostro completo e grasso disinteresse sullo stato di abbandono in cui languono le bacheche di Porretta Terme.

Per chi non lo sapesse, questo strano ibrido nato dall’incrocio di una balena di ferro e un tricheco di vetro, ma capace un tempo di vivere pienamente nelle bottiglie di aria aperta, e anche di cantare sotto la pioggia, ha perduto la parola.

Le bacheche, quelle addomesticate, le altre sono ancora selvaggiamente cacciate in alcune parti del mondo degli infedeli, sono state miti compagne dei rialzi di borsa e degli oroscopi dell’uomo moderno.

Sono state con tenitrici di delitti, di atti mancati, di colpe commesse alla leggera, o con pesante determinazione, una somma filosofica o un feuilleton con tutti gli odori e i colori a posto, forse un enorme inganno ottico, che riesce a far apparire un blocco compatto di immondizie come un cristallo del pensiero e viceversa.

Nonostante questo "elogio delle bacheca" sono anni che il passante borghese, o una signora delle Contumelie o lo speziale di turno, o quello che volete, le usa come specchio o le beffeggia, ignorando la loro indole permaloso. La polvere e lo smog le hanno intristite. Per questo le bacheche hanno iniziato a svuotarsi, a piangere in silenzio, a fumetti, a mordere il pandorato dito di padre Pio Pio.

Nei loro pensieri navigano oramai, come golette fantasma di un passato che č stracotto, frammenti ingialliti dei rebus, di orizzontali e verticali, anagrammi anagrafici di una battaglia navale che non porta certo ad una Gerusalemme da liberare, ma ad una Babele siliconata: titoli, fotografie strappate, manifesti della pesca al salmone, preservativi metallurgici, tornei di calcio balilla con parrucca etc. Troviamo le lacrime di Craxi coccodrillo sulla tomba di Pertini, lo sguardo volpino dell’almirante Almirante che prepara l’ammutinamento della Potemkin anticonsumista. Pił in lą non manca un dagherrotipo della Setta del Mazzo, il prode Bottiglione, matta della corte di Andria di Federico II, l’imperatore filosofo del Sacro Romano Imperio.

Che fare, allora?! Poche cose ma ben fatte.

ABBRACCIAMO. BACIAMO. OCCUPIAMO LE BACHECHE CHE RISCHIANO L’ESTINZIONE. DATE RETTA A NOI, RIEMPIAMOLE DI CARTA IGIENICA, DI RAGNI E PAROLE. RIPORTIAMOLE ALLA VITA.

OGNI CITTADINO ADOTTI UNA BACHECA COME MADRE!

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