CAPITOLO 12

Questo capitolo è dominato da uno stile nitido, da un ragionamento vigoroso e da una successione di fatti di non secondaria importanza.

Non  sembra fuori luogo premettere che il Manzoni fu appassionato studioso di economia politica e autore di piccole opere storiche. Non meravigli, dunque, se nel romanzo si inseriscono vicende storiche, che in definitiva ne sono un complemento.

Per il secondo anno consecutivo vi è una tale scarsità di raccolto, che il pane scarseggia, ed aumenta paurosamente il prezzo.

La popolazione è in fermento, non crede alla carestia ed esige che siano presi adeguati provvedimenti dall’autorità.

E quanto la gente chiede, trova l’approvazione del gran cancelliere Antonio Ferrer, rappresentante del governatore di Milano, don Gonzalo Fernandez, impegnato a comandare l’assedio di Casale Monferrato.

Il gran cancelliere con non lodevole decisione, almeno per quei tempi di carestia, abbassa il prezzo del pane ad un tal limite, che il popolino ne fa abbondanti provviste.

I fornai brontolano; per loro la situazione è insostenibile; e poi, continuando così, il pane finirà presto. Allora i decurioni informano don Gonzalo che, nell’impossibilità di venire, nomina una giunta che decide di rincarare il pane; tale decisione è naturalmente gradita ai fornai, ma il popolo si oppone, diventa furioso; vuota le gerle dei garzoni e assale un forno, malgrado il ridicolo intervento del capitano di giu­stizia.

La situazione è tale, quando Renzo — come si è detto prima — piuttosto che attendere padre Bonaventura in chiesa, arriva, spinto dalla curiosità, nel mezzo del tumulto.

La gente discute concitatamente, incolpa l’autorità; si sente vittima del suo sopruso. E allora la violenza aumenta: si distruggono frulloni e madie e si devastano i forni. Il popolo è sempre più concitato; reclama giustizia; e decide di andare dal vicario e di saccheggiarne la casa. Mentre la folla, dunque, con questi sentimenti bellicosi si avvia verso la casa del vicario, anche Renzo, vinto ancora una volta dalla curiosità, vi si reca; anzi, se finora è stato semplice spettatore, d’ora innanzi  diverrà uno degli attori principali.


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