"IL SEGRETO TRA ME E VOI"(2011)


Come avrete sicuramente visto entrando nel suo sito ufficiale,Emanuela è una grande appassionata di scrittura e oltre alle sue poesie che potete vedere nel suo sito ci regala un racconto pubblicato online ad Agosto 2011 sul sito quotidianoitalia.it,nella rubrica"Racconti d'amore",che s'intitola"Il segreto tra me e voi"!!!
L’ inizio di…”Una storia fantastica” Irlanda del Nord, Waterford, è il 1982, una calda mattinata di fine maggio. Ricordo una bambina bionda con gli occhi scuri, ama giocare da sola per lunghe ore. Indossa abiti colorati; di solito è scalza. La musica e la danza l’accompagnano in ogni gioco. Il rosa, il blu e il giallo predominano nell’arcobaleno disegnato sopra quel vestitino che porta fin sotto al ginocchio.Riscaldata dal sole, si diverte a girare con le braccia aperte fino a perdere l’equilibrio per poi arrendersi alla gravità della terra tra l’erba verde e altissimi girasoli; con lo sguardo aperto osserva il cielo: nuvole rarefatte con la forma di “animali viaggianti”, così li chiama, si spostano con il suono del vento da una parte all’altra fino a disperdersi nell’azzurro.La pelle chiara e le lentiggini sul volto, la rendono buffa, curiosa, diversa dalle altre bambine; quando sorride le si chiudono gli occhi, resta immobile ed imita le ragazzine giapponesi.Il suo gioco preferito è raccontare storie, inventare personaggi, lasciarli interagire: vivere. Le parole dei suoi racconti nascono dal silenzio, da un odore, dall’impulso del movimento, da ciò che respira ed è vivo attorno.Il regalo più bello è “Luce”, un gatto persiano bianco che la mamma le ha donato prima di allontanarsi per un lungo viaggio di lavoro. Luce: fedele ombra. Emily, la mamma di Maya, è sempre con lei vicina e lontana, presente in ogni momento.Maya porta nel cuore i suoi genitori, alle prese con l’avventura, spesso in viaggio per il mondo, impegnati nella ricerca di pietre preziose.Grazie ai racconti dei nonni, alle fotografie di luoghi misteriosi, esotici e all’immaginazione, amica preziosa, Maya rivive momenti felici trascorsi con i suoi genitori. Il papà, Ernest, è molto più impegnato nel lavoro della mamma.Emily ed Ernest tornano da Maya durante le feste per lunghi periodi e restano nella grande casa di campagna, dove Maya è cresciuta e vive con i nonni materni, nobili proprietari terrieri.Il nonno Oscar, grande saggio, indossa bretelle colorate che tirano su larghi pantaloni, e camice a quadri. Porta dei grandi occhiali rossi. I lunghi capelli bianchi sembrano fili di seta; ha mani affusolate, dita lunghe da bravo pianistajazz. La sera, dopo cena, si riuniscono davanti al camino in mattoni rosso porpora, Oscar ascolta il suo cuore accompagnando il battito con le note del pianoforte. Dopo aver gustato due bicchieri di buon vino rosso, insieme alla nonna raccontano storie di maghi, folletti, fate, leggende di boschi fantasticando sui misteri della vita. Dalle finestre del soggiorno, si vedono alti pioppi, alberi di limoni, ciliegi, albicocchi, ulivi e pini. Uno spettacolo della natura che fa da cornice ad un paesaggio magico che in lontananza si riflette in un fiumiciattolo formato da ciottoli e pietre, dove spesso Maya si rifugia per ascoltare i suoni del silenzio che la trasportano in un “viaggio fantastico”. La sua stanza, una mansarda dai colori tenui e caldi, è un altro luogo nel quale, chiusa la porta, Maya si abbandona alle immagini; una sera, mentre scorrono veloci, Luce inizia a picchiettare con la zampa candida sul vetro della finestra appannata. Maya si avvicina e fuori dalla finestra vede un “esserino” con le sembianze di un folletto bagnato dall’acqua piovana che viaggia dentro una vecchia scarpa. Apre la finestra e lentamente la grande scarpa si dirige verso di lei. Luce incuriosito osserva il nuovo venuto che stranamente resta immobile.
Maya porge la mano e l’esserino si presenta:
— Sono Osis, posso entrare?Maya lo prende tra le mani chiudendo la finestra.
— Io sono Maya, lui è Luce.— So chi sei, e conosco il tuo gatto: sono venuto a portarti un messaggio.
— Un messaggio da parte di chi?
— Da parte del mio popolo di folletti, sei stata Scelta, sono secoli che osserviamo la terra e voi umani. Finalmente ti abbiamo trovato.
— Non capisco, cosa potrò mai fare per voi?
— Devi salvarci, salvare il nostro popolo che sta scomparendo, vogliono Cristallizzare il nostro bosco!
— Ma chi, chi vuole fare questo?
— La maga dell’est, Sirbilia, ha fatto in modo che Didì firmasse un accordo, nel quale svelerà i nostri poteri così da renderci visibili agli esseri umani affinché possano studiarci, e realizzare delle sculture con noi. Sirbilia potrà, grazie a noi, arrivare a voi e impossessarsi del pianeta Terra, acquisendo i nostri poteri di immortalità. Didì per molti secoli è stato il nostro Re. Essy, la sua amata, è scomparsa. Credo che la maga dell’est l’abbia rinchiusa nell’albero dei serpenti. Didì ha subito un incantesimo, non ha più i ricordi ed è incapace di regnare sul nostro popolo.
— Aspetta Osis, vai piano, non riesco a ricordare tutto… Sai che già esistono sul pianeta terra delle piccole statuette, sculture di folletti? Guarda ne ho una anch’io, vado a prenderla. Maya prende una statuetta con le sembianze di un folletto e gliela mostra.
— Ah!! Ah! — urla Osis
— E’ identico, sembro io. Vedi, qualcuno ha visto, qualcuno sa, qualcuno conosce il nostro mondo… Ma è finto? Posso toccarlo? Maya, divertita:
— Si, è alto quanto te, ma tu sei caldo, sei vivo!
— Ah! Lui è freddo vuol dire che è morto? Aiuto!
— No, questa è una statuetta; è vuota dentro, è fatta di gesso, è stata colorata, tu non sei colorato. Si raccontano moltissime leggende su di voi, mio nonno ne conosce tante.
— Tuo nonno? E’ lui! Vuole cristallizzarci?
— Non farti prendere dal panico, che c’entra mio nonno? Lui, potrebbe aiutarci!
— Nessuno deve sapere che sono qui, nessuno deve vedermi! Posso apparire solo se lo voglio, e scomparire, guarda. Scompare.
— Dove sei? Torna! Osis riappare:
— E’ divertente? Mi aiuterai?Maya è incuriosita:
— Perchè proprio io?
— Perchè hai dei poteri, ancora non li sai riconoscere, ma con il tempo imparerai. Hai immaginazione, i personaggi vivono in te, puoi riuscire ad interpretarli, potrai entrare nei loro corpi ed essere loro, potrai viaggiare,volare tutte le volte che vorrai.
— Non ho mai pensato di fare questo, deve essere incredibile!
— Basta volerlo. Si è incredibile, potrai essere tutto ciò che vorrai!
— Cosa dovrei fare di preciso?
— Avrai delle missioni. Io sarò al tuo fianco, useremo la tua fantasia, ci farà da tappeto volante. Dovremmo superare molti ostacoli, raggiungere la strega dell’est, sconfiggerla, liberare Essy, annientare l’incantesimo, restituire a Didì i suoi ricordi e il suo amore affinché possano insieme tornare a regnare nel nostro bosco.
— Ma non saprei da dove iniziare, non posso lasciare la mia casa, i miei nonni, Luce.
— Non dovrai andare da nessuna parte, per loro sarai sempre presente, il tuo corpo resterà qui, sembrerà che stai dormendo.
Dormirai un po’ più del normale. Luce puoi portarlo con te, i miei poteri funzionano anche su di lui.
— Ho paura, non mi sento pronta.
— Non devi essere pronta, devi solo avere fiducia!
— Va bene accettiamo, vero Luce?
Luce miagola.
— Mi sembra di sognare, sono emozionata... vedrai ce la faremo insieme. Resta pure qui, puoi dormire su Luce, il suo pelo morbido potrà riscaldarti.
— Ne ho proprio bisogno, il riposo ci accomuna a voi umani.
— Buonanotte piccolo amico.
— Buonanotte?
— Si, noi diciamo così, per augurare un buon riposo, è un modo di dire.
— Modo di dire. Allora, buonanotte buonanotte buonanotte!
— Si dice una volta sola.
— Buonanotte!
Maya si infila nel letto, e spegne la luce.
IL RISVEGLIO
Primo capitolo
I raggi del mattino illuminano la stanza, Osis sprofonda nel pelo bianco di Luce, stiracchiandosi si guarda intorno. Si sente nel suo bosco. I colori pastello delle pareti contrastano con la tappezzeria dai colori caldi, i cuscini, le tende e gli abiti di Maya. Il profumo dei gelsomini arriva dalla finestra a forma di oblò semiaperta. Saltellando da una parte all’altra della stanza si aggira curiosando; ogni tanto scompare e riappare in un punto diverso:fruga nei cassetti, nell’armadio, sotto il letto, sul soffitto, dietro le tende. Maya tiene sulla scrivania un piccolo Bonsai Mayogi, regalo del papà e della mamma, dopo un viaggio in Oriente. Osis si rannicchia vicino al Bonsaie un lamento come un pianto prende il sopravvento. Luce sentendo un suono strano, rotola dal letto e vede il piccolo esserino accanto al Bonsai. Luce lo accarezza con i suoi polpastrelli rosa e porgendogli la coda lo invita adaffondare sul suo pelo. Osis accetta l’invito e comunicando in una lingua che Luce comprende, gli dice che il piccolo Bonsai lo ha riportato al suo villaggio: nel cuore del bosco di “Follettopol” dove la grande quercia secolare, cherappresenta la forza, dona luce, energia e lascia risplendere i colori della natura, è stata privata dei suoi poteri. Sirbilia, con i suoi terribili incantesimi, ha reso il bosco di “Follettopol” grigio e triste.
Luce decide che è giunto il momento di svegliare Maya:
— Dovrà darsi da fare: allenarsi per imparare a riconoscere i suoi poteri.Maya sente un vento leggero sul volto, di colpo apre gli occhi: Osis è sulla punta del suo naso che gioca soffiando una polvere dorata.
— Ma che fai, cos’ è? — dice Maya ancora addormentata.
— Polvere magica, tra meno di un minuto diventerai piccola come me!
— No, devo scendere in cucina, fare colazione, salutare i nonni.Improvvisamente il corpo di Maya si trasforma.
Luce è spaventato. Maya lo vede grandissimo.
— Osis ti prego fammi tornare normale.Osis soffia di nuovo, questa volta polvere d’argento. Maya riacquista le sue proporzioni.
— Non farmi più questi scherzi, non sono abituata a guardare il mondo e vedere tutto gigante!
— Dovrai abituarti a volare, viaggiare velocemente e non essere troppo in vista— Dovrò rapportarmi con un corpo nuovo?
— Proprio così!
— Con Luce come faremo?
— Stesso metodo. Ora scendiamo, desidero gustare uno di quei dolcetti che solo voi terrestri sapete preparare.
Scompare. Maya divertita guarda Luce che miagolando la segue giù per le scale. Osis è sul tavolo della cucina immerso in un barattolo di marmellata di fragole.
Luce salta sul tavolo e miagolando cerca di attirare l’attenzione di Maya che indifferente continua a chiamare:
— Nonna, nonna dove sei?
— Tesoro sono qui fuori, sto potando le rose.Maya esce in giardino, è una calda giornata di fine maggio, le rose sono fiorite e nonna Laila le cura dolcemente. Laila abbraccia Maya.
— Dormito bene mia stellina?
— Si, ho fatto un bel sogno, mi è venuto a trovare un nuovo amico, un personaggio buffo, speciale.
— Ricordi il sogno?
— Perfettamente.
— Allora scrivilo, come fai con tutti gli altri sogni, ma non lasciarlo a metà.
— Lo farò, anche se ho la sensazione che questa volta il mio amico, si chiama Osis, tornerà a farmi compagnia.
Nonno dov’è?
— E’ a pesca, tornerà più tardi, la colazione è sul tavolo, io continuo a curare i fiori, poi mi occupo dei cavalli con Gastone.
— Va bene nonna, dopo prendo i libri e vado a studiare al fiume.
— Non fare tardi per il pranzo.Maya si dirige verso la cucina. Luce continua a miagolare, ha tutte le zampe sporche di marmellata, nel frattempo ha cercato di salvare Osis che è completamente immerso nel barattolo. Osis giace supino stremato ricoperto dalla marmellata di fragole.
Maya è arrabbiata:
— Voi due siete tremendi, ma cosa avete combinato? Luce, invece di aiutarmi! Sei tutto sporco, vieni qui, non scappare.
Osis, come a scusarsi:
— E’ così buona, non potevo resistere, è terapeutica, nonmi fa pensare, risolve tutti i problemi!
— Vieni Osis, ora come si fa? Voi usate l’acqua, il sapone per lavarvi?
Osis finge di sapere:
— Sapone? Si, l’ho sentito, lo conosco, ma non ho mai provato, mettimi in acqua fredda, ci penso io!Maya prende una vaschetta, la riempie d’acqua, come se fosse una piscina, Osis si immerge. La marmellata, densa e corposa, fa fatica a staccarsi dal corpo.
Osis, è preoccupato:
— Non si toglie, e ora?— Così impari ad immergerti nel barattolo.Maya apre la dispensa e trova un sapone alla cannella, ne versa un po’ e si avvicina. Prende Osis tra le mani.
— Umh! Che buon profumino. Ah, scivolo, mi fai il solletico! Certo che voi terrestri avete mille risorse.Inizia a starnutire.
Maya ride:
— E’ la cannella, ti fa sternutire, sei proprio buffo, Osis combina guai!Lentamente la densa marmellata scivola via e il piccolo Osis torna pulito e profumato.
— Voi umani, ogni quanti anni usate il sapone?
— Ma non avevi detto che avevi osservato gli esseri umani? Non credo tu ci abbia osservato attentamente, abbiamo molte cose positive da insegnarvi come il bagno, che si fa tutti i giorni, per non parlare del sapone che si usa spesso per fare tantissime altre cose. Per noi è importante essere puliti e profumati, per stare in armonia con i nostri simili.
— Quindi ora posso essere un vostro simile?
— Non proprio...però non hai più quell’odore di muffa!— Muffa. Che idea che ho avuto! Brava! Hai detto la parola giusta, MUFFA. Vedi, hai i poteri e non sai riconoscerli?
— Ma cosa dici?
— Sono un genio, sono un genio ad aver Scelto te, perché sono io, sono IO che ti ho SCELTA. Noi sconfiggeremo Sirbilia, che vive in un luogo dove regna l’odore di MUFFA, con il sapone alla cannella e la trappola di marmellata alle fragole, libereremo Essy con l’aiuto di Luce. Insomma ce la faremo! Ce la faremo!
— Osis, sai come diciamo noi terrestri? Tutto questo è una follia!
— Maya devi avere fiducia, prima in te e poi in me!
— Se lo dici tu, a me sembri così strambo!— Strambo? Ah, ho capito Strambo, Mambo mi piace tantissimo ballare. Guarda come sono bravo?
Maya divertita:
— Si, va bene, strambo, mambo, sei bravissimo! Lasciamo perdere e aiutami a prendere Luce, devo pulirgli le zampe!
Maya e Osis, riescono a pulire Luce, che torna ad essere color bianco neve.
Finalmente i tre, entusiasti, sono pronti a partire per la PRIMA MISSIONE.

Indietro