Il laboratorio - Gli inizi
Come ho già accennato nella mia biografia, la ricerca del laboratorio adatto è durata per circa una anno e mezzo, poi finalmente nell'aprile 2002 grazie ad un altro socio del CAP, Franco Stucchi, il giorno 17 Aprile, alla faccia della scaramanzia,sono finalmente potuto entrare in una ampissimo ambiente, circa 250Mq a Cologno Monzese, nell'hinterland est di Milano.Occupando solo una piccola parte di questo magnifico ambiente, circa 40 Mq sono finalmente partito a costruire per prima cosa il laboratorio.

Qui a sinistra si vede il laboratorio in quei primi giorni, anche se sono gia presenti i disegni del KR2S in fondo su un tavolo. Il primo mese è stato in pratica dedicato all'allestimento del laboratorio, portandovi alcuni utensili che già possedevo e costruendo il tavolo da lavoro oltre che a fissare al muro alcuni pannelli di legno per appendervi un po di attrezzi.

Il tavolo e stato costruito acquistando un piano di compensato multistratto da 30 mm di spessore ed irrigidendolo con due longheroni per tutta la sua lunghezza e con dei traversi per irrigidirlo ulteriormente. La struttura ad oggi non è ancora uno scatolato indeformabile, ma per ora non ve ne è la necessita in ogni caso il tavolo è stato messo in bolla sui cavalletti, la prossima operazione prima di assemblare le fiancate della fusoliera, è stato di aggiungere un altro piano piu largo bloccandolo perfettamente senza alcuna svergolatura ai cavalletti mentre gli stessi verranno bloccati al pavimento.

Il piano è composto da due semipiani da 210 cm di lunghezza e 92 di larghezza, per cui per ottenere un piano abbastanza lungo è stato necessario effettuare una giunzione a metà, a sinistra il particolare dell'unione dei due piani.Le istruzzioni di massima per la realizzazione del piano sono state prese dal sito di Oreste Mucilli (Cozy IV)
Altri oggetti realizzati sono stati la bilancia (figura a destra)per il calcolo delle parti di resina e di catalizzatore per la successiva miscelazione che viene effettuata utilizzando un giradischi riciclato.Queste due ultime idee sono made in Castelfranchi WorkShop e copiate pedestremente con dubbi risultati dal sottoscritto.
A destra si vede il particolare di uno dei due piatti della bilancia.

Un altro oggetto realizzato in proprio è stata una levigatrice a disco in quanto non sono riuscito a trovarne di mio gradimento sul mercato, l'unico oggetto simile è un attrezzo di una nota marca di prodotti per modellismo ma con un piatto piccolo ed un piano d'appoggio altrettanto piccolo, per cui ho optato per la costruzione in proprio.Questa è stata realizzata con l'aiuto di tante persone.A partire da Alberto Albertazzi che mi ha fornito, anzi regalato, il motore di una lavatrice usata, Giorgio Davini che mi ha fatto il progettino su un tovagliolo sull'aeroporto di Alzate in una domenica piovosa e che mi ha indicato dove andare ad acquistare i componenti necessari e, ultimo ma non ultimo, Claudio Zanichelli di Parma che mi ha pazientemente spiegato per e-mail come diavolo collegare un motore trifase.In pratica alla fine delle preparazioni varie il laboratorio aveva l'aspetto che vedete nella fotografia qui sotto.





"Le fiancate"
"Unire le fiancate"
"i traversini"
"Longherone deriva"
"Il traliccio"