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Deframmentazione? Che? E' roba che si mangia? Qualcuno leggendo questo termine potrebbe pensarlo e non lo biasimo per questo ma se leggerete questa e le pagine collegate, capirete che questo termine è attribuito a un processo di utilità per migliorare le prestazioni del computer e che ogni tanto andrebbe fatto sul proprio per mantenerlo in efficienza. Tutto
comincia con un rumore. Voi
state semplicemente aprendo un
documento di Word, quando vi
ritrovate a guardare a destra
e manca nel tentativo di
capire chi in casa vostra stia
macinando il caffè. Il disco
fisso pare agitarsi
disperatamente, la lucetta
rossa si accende e spegne a
una velocità furibonda, il
sistema arranca e quel
benedetto file di Word non
accenna ad aprirsi. Ebbene si:
il vostro disco fisso è
frammentato oltre ogni dire.
Se poteste vedere dentro lo
chassis, oltre l'involucro
metallico dell'hard disk,
vedreste il vostro agognato
documento di testo letteral Vi siete mai chiesti come vengono salvati i dati sul disco fisso? Se lo aveste fatto, sapreste già che il vostro PC è molto meno intelligente di quanto possa sembrare. L'area di memorizzazione sul disco fisso è divisa in una serie di piccoli blocchi, a loro volta suddivisi nei cosiddetti "cluster" o "unità di allocazione". I vari programmi che installate i file che salvate durante l'utilizzo di un software e anche quelli creati autonomamente dal PC, vengono suddivisi dal sistema operativo su più cluster ma, e qui sta l'inghippo, non necessariamente vicini gli uni agli altri. In altre parole, il sistema operativo posiziona i vari "pezzetti di file" sui Così facendo, ogni minimo interstizio dell'hard disk viene sfruttato appieno, ma va da sé, i file finiscono per venir frammentati in modo del tutto arbitrario qua e là sulla superficie del disco. Il fenomeno si aggrava man mano che i vecchi programmi vengono installati: in questo modo, infatti, si vengono a creare "zone occupate" alternate a "zone libere",ove queste ultime sono destinate a diventare sempre più piccole e a ospitare frammenti infinitesimali di una miriade di file differenti. Pensate anche ai file le cui dimensioni sono destinate a modificarsi nel tempo. Supponiamo
che scriviate un file di Word
di una data dimensione, in Chiarito il concetto, chiediamoci ora quali fastidi comporti un hard disk frammentato. Il principale è costituito dal rallentamento delle operazioni di lettura su disco. L' hard disk, infatti, è costituito da una testina magnetica ‑ pensate a quella di un "vecchio" giradischi per il vinile ‑ che deve spostarsi avanti e indietro lungo la superficie per andare a leggere i dati memorizzati. Se i cluster relativi al medesimo file sono sparpagliati, la testina sarà costretta a saltare avanti e indietro per poter leggere tutti i dati componenti, rallentando (in maniera anche davvero consistente, fino alla paralisi totale) l'attività di elaborazione del sistema e, quindi, la sua efficienza complessiva. Ma non è tutto. La testina magnetica di un disco fisso frammentato è sottoposta anche a un notevole logorio fisico, che può finire con l'incidere persino sulla vita del disco fisso stesso..... E noi non vogliamo che il nostro disco fisso si rompa, non è vero? (Se non avete capito molto bene il concetto della deframmentazione vi consiglio di leggere l'esempio che ho scritto) Ok, ora che abbiamo compreso in cosa consiste la frammentazione - e che si tratta di un fenomeno assolutamente fisiologico legato all'uso del disco fisso - vediamo come sia possibile ovviare al problema. |