La tradizione vuole che la pioggia di stelle cadenti ricada nella “Notte di San Lorenzo”

Si dice che le stelle cadenti siano le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio,

che si aggirano per sempre nei cieli, scendendo sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì,

creando una magica atmosfera in cui si crede alla possibilità che i propri desideri si possano avverare

 e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca “Stella, mia bella stella, desidero che…”

e si rimane in attesa che il desiderio si avveri nel corso dell’anno. 

 

Dieci Agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero; cadde tra spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero; disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono...

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

Giovanni Pascoli


Notte di San Lorenzo


Distesa sul prato
contemplo incantata
la volta stellata.

Nel silenzio della notte
degli astri segue le rotte
mentre sfrecciano affascinanti
lucciole lampeggianti.

La Luna riflette
maree perfette...
Venere la puntuale
l'ombra che sale...

mi delizia l'Orsa Maggiore
a cui la grande " M" di Cassiopea si oppone
quindi... la "Minore"
in cui spicca la Polare
che individua il nord cardinale
intorno... le costellazioni
di cui Ipparco e Arato
ci regalarono le prime nozioni...

infine quelle tre stelle
simbolo dell'estate :
la luminosa Vega
Deneb... il cigno
e l'aquila Altair...
mi ninnano con melodiose serenate...

Mi addormento lentamente
mentre m'abbaglia fuggente
un'ultima stella cadente


Alice Costa

Notte di San Lorenzo


Notte di San Lorenzo, due sole stelle a brillare nel cielo
all’improvviso limpido dopo nottate di tempesta
verdi e luminose, meravigliosa luce, cadere in un istante
tre i desideri di chi troppo ha aspettato e non si è arreso. .

Notte di San Lorenzo, sembra essere in un campo di grano
tra quelle soffici spighe dorate e i canti dei grilli
da ascoltare per sempre con gli occhi socchiusi
dimenticando quelle terre aride e spinose, solo ferite nel cuore.

Notte di San Lorenzo, tra i sentieri di un bosco gustosi frutti
da assaporare col respiro affannoso di chi ancora ci crede
esplosi come quel vulcano lassù immenso e caldo,
testimone di un amore appena nato alle sue falde.

Enzo Gioitta


Notte di San Lorenzo


T’ho incontrata una notte tra stelle e chimere
e menti
debordanti di desideri.

Abbandonati alla lustra lusinga del sonno
siam volati lontano
in un utopico sogno.

Sopra nuvole alpestri ricoperte di fiori
nelle città maliose
dai mille colori.

Nelle foreste silvestri con polifonici suoni
nel clandestino deserto
nimbo d’amore.

Accarezzavo la tua pelle estiva da mare
invitando l’abbandono
traboccare.

Baciando il tuo corpo dai piedi ai capelli
gl’istinti perversi
aprirono i cancelli.

Dalle tue labbra, si calava un assenso lussurioso
invadendo l’appetenza
con sapore gustoso.

Il tuo seno, un’esuberante corruttela
sobillante, in un paesaggio
senza tela.

Danzando le dolci melodie d’un ritmo crescente
ci lasciammo trasportare
oltre i confini della mente.

Raggiunto l’apogeo del sogno cimelio
mi ritrovai tramontato
in un deludente risveglio.

Il mio giorno era lì, con i suoi distintivi
scippatore d’ideali
innovatore di svaghi lucrativi.

Genesi d’attimi eterni, appassiti a subire menti innocenti
Avviliti
da sottomissioni consenzienti.

Le fotocopie dei giorni, emergevano sempre più sbiadite
le serate, locatrici d’un pensiero
di speranze tradite.

Com’un’ombra vagante, andavo incontro al miraggio
verso l’abbaglio
che aveva rapito il mio raggio.

Incantato nel cielo, d’una notte d’agosto
esprimevo desideri
lontano dal mondo.

Appressavo le stelle, delineavo il tuo volto
t’ho accarezzato i capelli
ho riabbracciato il mio sogno.

Tullio Rossi

Volafarfalla

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