PARROCCHIA

DEI SANTI SEBASTIANO E ANTONIO DI PADOVA

CHIESA S. ANTONIO  SCARCELLI 

CATECHESI FAMIGLIE  -  SABATO ORE 18:30

Anno Sociale 2006/2007

 

 

Luca, cap. 10 vers.  38-42

L’immagine del vero discepolo che l’evangelista Luca descrive in questi versetti è significativa: da notare il passaggio dal tema dell’amore verso il prossimo ( letto e commentato precedentemente ),a quello  dell’ascolto della parola di Dio .

“Mentre Gesù era in cammino, entrò in un villaggio” ( probabilmente il luogo dell’incontro  è  Betania sita presso  Gerusalemme sulla strada di Gerico) e venne accolto in casa da una donna di nome Marta, che viveva  con sua sorella di nome Maria.

Quest’ultima,volendo  sembrare  come una perfetta discepola  che dà alla parola di Dio il posto che merita nella sua vita,  siede  ai piedi di Gesù per ascoltarlo; Marta, al contrario è indaffarata per servirlo adeguatamente, lamentandosi perché la sorella non l’aiuta : ancora non comprende che Gesù più che ricevere vuole dare, (in definitiva ciò che veramente conta non è un buon pranzo, ma la conformità alle aspirazioni ed agli insegnamenti di Gesù ).

In realtà, Maria che sta “seduta ai piedi di Gesù”, è un’immagine tipica del discepolo, ma lo è anche Marta, che, nel suo donarsi, si rende davvero prossimo verso gli altri.

Luca colloca questo episodio subito dopo la parabola del samaritano per illustrare le due facce dell’unico comandamento: l’amore per il prossimo (che consiste nel servizio e la carità) e l’amore per il Signore ( che riguarda invece l’ascolto e il discepolato ) .

Chi ascolta soltanto e non mette in pratica gli insegnamenti di Dio è come colui che ha costruito la propria casa sulla terra senza fondamenta , ma neppure chi troppo si distrae nel fare e non si fa un attento ascoltatore di Gesù è un vero discepolo.

 

<< Signore,non vedi che mia sorella mi ha lasciato sola a servire?Dille dunque di aiutarmi >>. Le parole di Marta a Gesù esprimono un gesto di fiducia e di grande familiarità nei suoi confronti , di stizza per la sorella che la lascia sola; però sono indice di una eccessiva preoccupazione.

Ma Gesù le risponde : << Marta ,Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose >>Le parole con le quali Gesù risponde a Marta ricordano che il servizio non deve assillare al punto da far dimenticare l’ascolto. Il servizio della tavola non è più importante dell’ascolto della Parola, come suggerisce anche un passo degli Atti degli Apostoli (6, 1- 2).

Nel chiamarla per nome, con dolcezza, Egli rivela che il modo di Marta di svolgere il servizio conduce  ad una vita frenetica, di distrazione,di superficialità . Il cibo materiale non è indispensabile al momento: Gesù ha un cibo migliore da offrire , che è "l'unica cosa" veramente  necessaria.

Affannarsi e agitarsi è l’atteggiamento tipico dei pagani,  non perché è pagano l’oggetto della ricerca (in questo caso Dio e il prossimo), ma è pagano il modo di cercare: affannoso, inquieto, agitato.

La ragione di tanta agitazione consiste nel volere occuparsi di “troppe cose ”,che provocano  la tensione che scaturisce quando si vuole troppo, pur essendo sufficiente l’essenziale, quando si dà priorità al secondario trascurando  il necessario . Il troppo è sempre a scapito dell’essenziale, soffoca ciò che realmente si deve perseguire; infatti le “ troppe cose” impediscono non soltanto l’ascolto, ma anche il vero servizio. Fare molto è segno di amore, ma può anche far morire l’amore, perché il troppo “dare”, anche per amore, rischia di togliere spazio alle relazioni interpersonali. L’ospitalità ha bisogno di compagnia, non soltanto di cose.

Da questo racconto risalta  anche un altro particolare: Maria si trova seduta ai piedi di Gesù . Le donne che vivevano in quel tempo, non erano considerate degne di apprendere, di conoscere, di studiare: avevano un ruolo secondario rispetto agli uomini ; praticamente  venivano socialmente e religiosamente emarginate e ridotte a svolgere mansioni nello stretto ambito familiare . Marta vorrebbe far rientrare la sorella nel ruolo tradizionale della donna, ma  l’agire di Gesù tende chiaramente a eliminare quelle leggi che rendono la donna culturalmente impura : un segno, dunque, del superamento della discriminazione della donna,anche il fatto che sono proprio le donne a ricevere l’annuncio della resurrezione  è un episodio straordinario che conferma quanto Gesù abbia cambiato e migliorato mentalità e concezioni di vita.

Luca, dopo aver descritto  la necessità di farsi prossimo , vuole che il discepolo capisca che non si può continuare in un’attività di donazione senza quelle profonde convinzioni che vengono dall’ascolto della parola di Gesù : l’ubbidienza al Padre rende Gesù nostro prossimo ed è l’ubbidienza alla sua Parola che rende noi prossimo per gli altri .

Di qui la necessità dell’ascolto attento ed assiduo della Parola di Dio senza distrazioni, di qui il confronto tra il servizio e l’ascolto, Maria fa la scelta giusta che Gesù  chiama “la parte migliore che nessuno le toglierà” : il servizio passerà ma l’ascolto della Parola sarà eterno.

Tutti noi corriamo il pericolo di cadere nell'errore di Marta, vivendo una disperata e frenetica vita. Gesù è venuto sulla terra per insegnarci questa incredibile verità. Se noi gli credessimo veramente ed abbracciassimo questo insegnamento,il nostro agire sarebbe differente nei confronti di Dio e del prossimo.

“Una sola è la cosa necessaria” di cui abbiamo veramente bisogno, ogni altra produce distrazione e preoccupazione: ascoltare la Parola di Dio per crederci e metterla in pratica; oltre a questo sono poche le cose che contano veramente.

Maria ha scelto la parte migliore, noi abbiamo  fatto la stessa scelta ? O siamo distratti dalle tante cose di ogni giorno, perdendo di vista l'unica cosa che veramente conta ? Come possiamo fare per evitare che questo accada ?

 

Scarcelli , 28/04/2007

 

Famiglia

Giovanna Smedile

Giuseppe Bertino