SAGRESTIA E LOCALI ADIACENTI |
|
Tela: POMPONIO AMALTEO (attr.), Gloria dei Ss. Vito, Modesto e Crescenzia. Misure: cm 44 x 21. |
Tela: GIUSEPPE MORETTO |
E’ il probabile
bozzetto preparatorio per la pala dell’Altar Maggiore (opera andata
perduta). Si vedono tre Santi inginocchiati, certamente i Santi titolari
della parrocchia, come si può dedurre dallo stemma degli Altan, grandi
benefattori del duomo, su cui posa il piede il santo che è al centro della
composizione; sopra di loro, in alto, un angelo con tre palme del martirio.
Sul retro della tavola ci sono delle iscrizioni fatte da due mani diverse: la
prima ricorda che quest’opera fu un dono per
le nozze Crescenzia Janis - Gio Batta Altan (29 aprile 1813); la seconda dice
che il figlio degli sposi precedenti, nato il 15 marzo 1816, cede alla chiesa
arcipretale di San Vito “questo bozzetto di altare
dei Santi titolari Vito Modesto e Crescenzia” (Metz-Goi 1977). CANDORE
VINCENS LILIA / VIRGO PRECANTIUM VOCIBUS / AURES BENIGNAS APPLICA / INCHOAVIT
POMPONIUS AMALTHEUS / PERFECIT JOSEPH MORETTUS / MDLXXXVIII (O Vergine, che in candore
superi i gigli, ascolta benigna le preghiere di chi ti invoca.
Iniziò Pomponio Amalteo, completò Giuseppe Moretto,
1588). L’opera è molto
annerita e i colori spenti. Le figure sono ampie e ben disposte, ma si ha
l’impressione di una certa rigidità. Questa tela è stata abbozzata
dall’Amalteo e portata a termine nel 1588 dal genero Giuseppe Moretto
di Portogruaro, “pittor anch’esso di qualche valore... e ben
istruito dal Suocero” (G. De Renaldis 1898), che aveva sposato
Quintilia, artista anch’essa (Cesarini). Il Maniago dice del Moretto
che anche nelle opere di sua invenzione “egli seguiva lo stile del
suocero sì nella composizione, che nel colorito, essendogli per altro in ogni
particolare di molto inferiore”. |
|
|
|
|
|
Tela: |
Tela: |
Tela: |
|
|
|
|
|
|
|
|
Sopra la porta che dal vano scale dà nel retro-coro, è inserito un medaglione
di marmo con busto in bassorilievo raffigurante il sanvitese ANTON LAZZARO MORO e la sottostante dedica: A. LAZZARO
MORO GEOLOGO ACUTO PRIMO DIMOSTRO’ EMERSE LE
MONTAGNE DALLE ACQUE PER OPERA DE FUOCHI SOTTERRANEI N. 1687 - M. 1764 Sopra la porta che dal vano scale dà alla sagrestia, una lapide con questa
iscrizione: PERCHE' LA MEMORIA DEL SACERDOTE DON GIACOMO TRACANELLI DI QUESTO DUOMO DEL
CLERO COOPERATORE DE LA CONGREGAZIONE DI CARITA DE LA CHIESA DI ROSA E DEL SANTUARIO BENEFATTORE GENEROSO
E PIO SIA RICORDATA LA
FABBRICERIA G. B. VENDRAMIN DON G. VEGNADUZZO A. BAZZANA NEL 1930 PP N. 1838 M. 1913 |
|