Jìnd'a le Turre (Luogo di Torri e Masserie) (Macchie)

   

Il nome di questo rione trae origine dalla presenza nella zona in passato di torri e masserie: Giovanni De Bellis (1892) riferisce nel suo libro il nome più preciso di Torri di Mario. Questa contrada è nota anche con il nome di Macchie (per la presenza in passato di una folta vegetazione mediterranea) che faceva parte dell'agro di Bari e appare menzionata nei catasti sin dalla fine del XVI secolo. L'11 dicembre 1907 il Ministro di Grazia e Giustizia vi istituì un Ufficio dello Stato Civile separato da quello di Bari. La deliberazione del comune di Bari n. 154 del 23 gennaio 1927  riconosceva Macchie come una frazione del capoluogo.

Insieme a Sop'à Zànghe, Macchie è il rione con le maggiori estensioni terriere e zona ove ha trovato sviluppo l'attività agricola (ulivo, mandorlo, vite, alberi da frutta, ortaggi). Il primo nucleo di case, o meglio paliare a forma di trullo sorse in località "Mammagnora" (nell'attuale Aeroporto Militare) e il rione era abitato da pastori e contadini. Testimonianza dell'originaria tradizione contadina del rione è un vecchio frantoio (trappète, in dialetto, cioè trappeto, dal verbo greco trapew che significa pigiare l’uva ) sito in vico XXV di Via Macchie, di proprietà della famiglia Novelli (in via Lepore se ne ricorda un altro in passato appartenuto ad un tale Ranieri) e visibile ancora oggi. Nel rione, come già detto, sorgevano numerose masserie andate distrutte, soprattutto nella zona dell'Aeroporto, e  si ricordano, tra le più importanti, le Masserie Alberotanza e Capruzzi. Ancora oggi sono visibili i resti di diverse masserie andando dalla località "Quattro strade"  verso il quartiere San Paolo: Gaggiano, Triggiano, Prete.

 



La croce in via Macchie (adesso all'interno del teatro all'aperto della Chiesa del Sacro Cuore)

La chiesa del Sacro Cuore

 

Le strade del rione

Via Lepore, Via Macchie e tutti i suoi vicoli, (in particolare vico IV è ancora oggi detto in dialetto "Drète ò Gènuèse", probabilmente per la presenza in passato di una famiglia originaria di Genova), strada per l'Aeroporto.  

 

Si trovano nel Rione

La chiesa del Sacro Cuore, una piccola grotta dedicata alla Madonna di Lourdes, la Ferrovia Bari-Nord con le fermate "Aeroporto" e "Palese-Macchie", l'Aeroporto Civile e quello militare con il quartier generale  della III Regione Aerea, la zona residenziale "Vigne del Re", il cavalcavia della S.S. 16 bis, la Scuola Materna “Macchie”; in Via Macchie, tra i civici 40 e 42, si trova una lapide fatta apporre dal Generale John Pershing, Comandante in capo dell'Armata degli Stati Uniti in Europa, che ricorda la morte avvenuta in battaglia il 20 ottobre 1918 del soldato Francesco Campione di Giuseppe e i servigi da questi resi all'esercito statunitense; in località "Torre d'Inferno" si trovano i ruderi dell'omonima torre, il casello della vecchia linea ferroviaria Bari-Barletta, che fermava anche in località "Quattro strade"; inoltre nella zona sono stati ritrovati diversi sepolcri a tumulo risalenti all'Età del Ferro.

 

Un edificio che in passato ospitava un frantoio