Sop'a Palèise (Sopra a Palese)

E', con Sop'a Zànghe, uno dei rioni posti leggermente "in altura" da cui può vedersi il mare. Nel XVI secolo in questa zona si trovava una masseria con torre appartenente alla famiglia modugnese Pascale, probabilmente il primo insediamento presente a Palese, e una chiesa rupestre denominata S. Giovanni delle Camere nei locali, nell'ambito di Palazzo Capitaneo, ove oggi si trova il laboratorio del falegname sig. Chiusolo e nei sotterranei dello stesso palazzo. Nel 1752 la masseria risultava appartenere al Marchese Domenico Antonio Stella ed era indicata  in catasto con il nome "Torre Palese". Centro del rione è la Pineta di Piazza Capitaneo, area destinata a verde pubblico dal Comune di Bari, dopo la donazione avvenuta nel 1936 da parte di Donna Anna Capitaneo da Modugno. Intorno alla Pineta si trovano numerosi monumenti. Il rione, negli ultimi anni, ha visto un notevole ampliamento con la costruzione di diversi complessi edilizi e di una zona residenziale completamente nuova sul prolungamento di Corso Vittorio Emanuele II (oggi Via Leonardo Del Turco): la "Zona 167".  

Vedute del quartiere

Le strade del rione

Piazza Capitaneo, Via Capitaneo (fino alla ferrovia), Via Torre di Brencola, Corso Vittorio Emanuele II(dalla salita), Via Leonardo Del Turco.

Si trovano nel Rione

In Piazza Capitaneo si trova la Pineta, di fronte Palazzo Capitaneo con l'annessa cappella di San Giuseppe, sulla sinistra (verso Corso Vittorio Emanuele II) c'è Villa Amari Cusa, mentre sulla destra (verso la "Zona 167") c'è il  Portico di Papapiccolo, un palmento settecentesco per la pigiatura dell'uva con volta a crociera, e il Villino De Benedictis. All'inizio di Via Leonardo Del Turco si trova un megalite, che originariamente si trovava in mezzo alla campagna, che è stato trasferito in questa collocazione con la costruzione dei complessi residenziali.  Nella "Zona 167" è stato realizzato un nuovo e moderno edificio che ospita la scuola elementare "ex Lovergine" ora Marco Polo.

 

In via Capitaneo, in prossimità dell'ex frantoio Martino (ove oggi ha sede l'Associazione Culturale Centro d'Arte '89), si trova una cisterna sotterranea per la raccolta delle acqua piovane. Tali costruzioni, con volta a botte emergente per quasi un metro sul livello del terreno, erano molto diffuse in passato (se ne trovano anche in altri posti di Palese e in dialetto sono chiamate pescène , ossia piscine) ed erano adibite non solo per la raccolta dell'acqua piovana, ma fungevano anche da neviere. In tali cisterne veniva ammassata  la neve che cadeva d'inverno e veniva conservata grazie alla bassa temperatura di tali depositi ipogei.Alle spalle di Palazzo Capitaneo si trovavano delle cave di tufo, attive sino agli anni Quaranta. Esse continuavano, verso la marina, in contrada Giannone e terminavano nei pressi dell'attuale S.S. 16, ove sorgeva la villa denominata "La Castelluccia". Andando per Via Torre di Brencola, in direzione dell'Aeroporto, in un piccolo viottolo sono visibili i resti di Torre Siracusa; proseguendo si trova  un cippo, collocato al confine tra Bari e Bitonto, che reca un'epigrafe del 1669, leggibile solo in parte, relativa alla concessione di alcune terre della zona, appartenenti al vescovo di Bitonto, in enfiteusi. Andando parallelamente alla ferrovia Bari-Nord, si giunge alla Torre di Ricchizzi che anticamente era una masseria di notevoli dimensioni ma da molti decenni è completamente abbandonata e in degrado.

  Il Portico di Papapiccolo