Giovanni Vacca

(1905-1964)

 

A nostro avviso Giovanni Vacca è il più prestigioso figlio di Palese, ove nacque, nella casa di Corso Vittorio Emanuele, e trascorse l'infanzia e la prima giovinezza.

Studente tenace ed orgoglioso, fu dotato di eccezionale volontà, che temprò in mezzo a rinunce e a stenti quotidiani: per andare a scuola raggiungeva a piedi Bitonto, ben preferita allora a Bari, sottoponendosi a un calvario fisico e spirituale oggi inconcepibile. Conseguì il diploma e la laurea quando era già stretto da impegni militari e l'una e l'altra premiarono una costanza ed una fede singolare. Salito ai più alti gradi nell'Arma dei Carabinieri (lo avemmo da ultimo a Bari compitissimo ed operoso Comandante della VIII Brigata Carabinieri), non dimenticò mai il minuscolo borgo  natio, che amò di un amore profondo e geloso, il quale conservò intatto sino alla morte e portò con sè nella tomba, che a Palese volle, nella sua terra, tra quegli alberi il cui profumo egli portava nell'anima.

Fu soldato, in cui il senso dell'ordine e della legge si sposava con il più grande rispetto per la vita umana; fu cittadini fedele, fu padre e figlio esemplare, nobile di mente e di cuore, ancorché modesto di nascita. Ebbe memoria prodigiosa: i luoghi e le persone rivivevano sotto le sue toccanti rievocazioni, nelle quali ti sorprendeva per la lucidità e la freschezza di particolari che noi stessi avevamo dimenticato, per il gusto del ricordo intimo e famigliare, per una nota dialettale di rustico stampo palesino. Ritornava ogni anno a Palese e con tutti parlava e tutti salutava, spesso per primo, per togliere agli altri l'imbarazzo e a lui sia pur piccola possibilità di apparire quel che non voleva.

Non nascondeva l'affetto e la nostalgia per i luoghi a lui cari, né mai si sentiva a disagio tra essi: lo ricordiamo mentre assisteva, dall'angolo di una strada, alla Processione dei Misteri, la sera del Venerdì Santo, come il più umile e modesto cittadino: ed era ormai il Generale dei carabinieri Giovanni Vacca.

Grande è stato l'esempio che ha lasciato, chiara la testimonianza di quel che passano nella vita una volontà indomita e un cuore aperto ai sentimenti più sacri ad un uomo civile; la famiglia, la patria e la fede.

A lui sono intitolate oggi una via di Palese, che è nelle vicinanze della sua casa natia e una Borsa di Studio per lo studente di scuola media inferiore e superiore più meritevole, residente a Palesea

Francesco Maiorano

(Tratto dal periodico "L'Erta" Ottobre-Novembre 1979).     



Giovanni Vacca nacque a Palese nel 1905, al numero 104 della casa di Via Vittorio Emanuele, ove visse per tutta l'infanzia e la sua prima giovinezza.
Studiò con zelo e costante fede, sottoponendosi ad un autentico calvario quotidiano per andare a scuola verso l'allora più vicina Bitonto e tornare a casa a piedi, in un sacrificio fisico e spirituale che oggi appare assai al di sopra delle normali capacità di un giovane.
Volle essere Carabiniere e in quell'Arma continuò gli studi e le diuturne fatiche , conseguendo prima il diploma di Scuola Superiore e poi la laurea in giurisprudenza. Divenuto ufficiale, assolse incarichi prestigiosi salendo ai più alti gradi dell'Arma sino a Generale di Brigata, e sempre distinguendosi per l'alto senso del dovere e per il culto della legge, che si accompagnavano al più grande rispetto per la persona umana. Per i suoi meriti gli fu conferito il comando dell'VIII Brigata Carabinieri, che aveva sede a Bari, e nell'alto incarico rivelò ancora equilibrio ed eleganza di tratto.
Di Palese non si dimenticò mai e alle iniziative dei suoi concittadini fu sempre vicino e amò spesso partecipare personalmente. Sentì e condivise i problemi della Frazione. Ad una commissione di Palesini, i quali gli chiedevano che finalmente a Palese fosse concessa una Stazione dei Carabinieri, egli rispose con autorevole e appassionato interessamento: purtroppo la morte impedì a lui e a noi di veder realizzata la difficile richiesta.
Amò il paese natio di un amore geloso, che durò fino alla sua scomparsa, avvenuta a Roma nell'ottobre 1964.
Fu soldato di tempra eccezionale, cittadino integerrimo, padre e figlio esemplare e spiccò come gentiluomo di razza, nobile di mente e di cuore.
Volle continuamente superarsi, orgoglioso sempre di se stesso e dei suoi sacrifici. Conservò un affetto profondo per i luoghi dell'infanzia, che ogni tanto amò rivedere; ebbe sacro l'amore per la famiglia e i suoi avi. Palese lo considera un mito.
A lui il nostro quartiere ha dedicato una strada, che è nelle vicinanze della casa natia di Giovanni Vacca. Nel 1965 è stata pure intitolata a suo nome un Borsa di Studio, destinata e corrisposta annualmente a quegli studenti di Scuola Media inferiore e superiore, che fossero residenti a Palese, che avessero conseguito meritevole votazione nell'anno e appartenessero a famiglie in disagiate condizioni economiche. Per volontà dei famigliari del generale il fondo originario della Borsa è stato poi devoluto, dall'anno 1990, all'opera nazionale degli orfani dell'Arma dei Carabinieri.
Ma Palese non dimentica i figli che l'hanno illustrata, non dimentica Giovanni Vacca, il cui esempio rimane nella memoria più bella dei Palesini ed esorta le giovani generazioni al sacrificio, alla fede in se stessi, all'amore per la propria terra.

Francesco Maiorano

(Tratto dal periodico "La Voce nella Circoscrizione",numero unico 1999 )