Padre Pio

"Generale, è stata brutta quella notte"

Nel novembre 1917 padre Pio era ancora sotto le armi ma si trovava in licenza a San Giovanni Rotondo. La notizia della disfatta di Caporetto amareggiò il suo cuore di italiano. Pregando nella penombra della chiesetta di Santa Maria delle Grazie, pensava ai soldati che combattevano e morivano nel Friuli e nel Veneto.

Pensava soprattutto al generale Luigi Cadorna, comandante supremo dell'esercito italiano, che era anche il suo superiore, essendo padre Pio soldato in quel periodo.

Luigi Cadorna era il grande sconfitto di Caporetto. E per questo era stato immediatamente sostituito nel comando supremo dal generale Armando Diaz.

Uno smacco tremendo per Cadorna che vedeva intaccato il proprio operato militare dal disonore. Si sentiva umiliato, offeso ed era disperato. Voleva farla finita e quella sera del 9 novembre aveva deciso di uccidersi.

Si era chiuso nelle sue stanze, nel Palazzo Zara, a Treviso, dove c'era la sede del comando, e aveva dato ordine alle sentinelle di non lasciar passare nessuno. La rivoltella era già pronta sul tavolo. Il generale si apprestava a scrivere su alcuni fogli le sue ultime volontà.

Ad un tratto vide entrare nella stanza un frate, giovane, che vestiva un saio lacero, aveva la barba e gli occhi accesi. il generale si indigna, si chiede chi lo abbia fatto passare, sta per chiamare le guardie, ma il fraticello gli si fa incontro, lo abbraccia e gli dice che è mandato da Dio.

Restano a parlare. il fraticello conforta il grande generale e lo convince a desistere dai suoi propositi di suicidio. Poi se ne va, misteriosamente, com'era arrivato.

Dopo qualche anno, il generale Cadorna legge su un giornale un articolo che racconta la storia del Cappuccino stigmatizzato del Gargano. Sul giornale c'è anche una foto e il generale riconosce il fraticello che gli aveva salvato la vita.

È il 1920. Luigi Cadorna vuole andare a controllare. Parte per San Giovanni Rotondo. Arriva al convento di Santa Maria delle Grazie, chiede di poter vedere padre Pio. Gli dicono di aspettare. Poco dopo incontra un gruppo di frati e tra essi ne riconosce uno: è proprio quello della misteriosa visita a Treviso la notte del 9 novembre 1917. Gli si avvicina e padre Pio lo accoglie con un sorriso dicendogli: "Generale, l'abbiamo passata veramente brutta quella notte...".