Interpellanza a risposta scritta avente per oggetto:

Piazza Risorgimento, alcune domande.

Signor sindaco,
ricevo dal Comitato Spontaneo Centro Città, che si è occupato e si occupa delle sorti del verde pubblico della zona di piazza Risorgimento, un memorandum stilato da un agronomo professionista piuttosto noto (è anche Presidente Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Varese).

Il testo del memorandum è il seguente:


MEMORANDUM

Saronno, 11/08/2005 - rif.. Incarico di consulenza tecnica.

Alla c. a. del Comitato Spontaneo Centro Città, Sig.ra P. Trombetta. da: A. Carugati

Oggetto: Considerazioni sul trapianto delle conifere di p.zza Risorgimento.

Facendo seguito ad un sopralluogo e a un incontro nel quale si sono sottoposte diverse domande tecniche si sottopongono le seguenti considerazioni che prescindono, si rammenta, la conoscenza del progetto edilizio e degli accordi sul trapianto di alberi.

Trapianto sei conifere.

Si confermano i molti dubbi sulla riuscita del trapianto intendendo con ciò la salvaguardia di soggetti arborei che possano essere definiti tali (non relitti) e con prospettive di vita e qualità ornamentale ragionevoli, includendo anche la sicurezza (pericolo di caduta).

L’entità dei tagli e delle relative menomazioni operati ai fini di consentire il trapianto è “da vedere”, una asportazione del 80-90 % della chioma, includendo rami e foglie, e altrettanto dell’apparato radicale. Di colpo, e nella stagione peggiore, si è tolto “da mangiare” e “da bere” ad un soggetto assolutamente impreparato (non indotto ad accumulare riserve) con enormi difficoltà di ripristino di un’attività sufficiente ad autoalimentazione.

Si sono poi aperte delle ferite (i tagli) che nella maggioranza dei casi non verranno cicatrizzate-chiuse e che quindi diverranno delle porte (delle piaghe) attraverso le quali entreranno parassiti, diversi agenti di danno o di malattie.

I nuovi rami e le nuove radici saranno meno “forti”, posticce, più soggetti a subire ma anche a “causare” danni – riferendomi alla sicurezza.

Mi domando se questo non sia più una sorta di accanimento terapeutico che una encomiabile operazione di salvataggio …

A proposito la Committente si sta già glorificando dell’iniziativa e di come soddisfa la cittadinanza, delle sua straordinarietà e delle tecnologie innovative utilizzate ??..... Oppure nell’estrema incertezza attende in modo strategico gli eventi …

Azzardando ( e di molto) una previsione per i prossimi anni, i più probabili accadimenti potrebbero essere: - uno o entrambi gli abeti argentati “secchino” tra 1 mese e 2 anni, anche fornendo una irrigazione continua nella conca di trapianto, principalmente per lo squilibrio radici/foglie; - uno o due cedri, su quattro, cessino l’attività vegetativa tra 1 mese e 2 anni, per stress idrico causato da un insufficiente ricostituzione dell’apparato radicale; - uno o tre cedri cessino l’attività, o si perda l’attività di consistenti porzioni di chioma, tra 2 - 4 anni, per esaurimento delle scorte energetiche con la selezione di solo poche porzioni vitali; - uno o due cedri potrebbero superare i 5 anni e ricostituire un’attività vegetativa sufficiente a ricostituire una chioma e un aspetto quasi tipico della specie, ma con una aspettativa di vita molto incerta in relazione alla rapidità di diffusione di organismi demolitori attraverso le ferite e non, tempi medi 2-10 anni; il costo degli interventi dovrà essere quindi ripartito tra i soggetti che probabilmente o concretamente si salveranno.

Si dà atto che l’intervento è straordinario e che non vi è molta esperienza nell’eseguire lavori simili (forse anche perché molto spesso ha prevalso il buon senso sull’onnipotenza).

Si conclude asserendo che gli alberi così massacrati non restituiranno più il loro effetto ornamentale (diverso sarebbe stato un trapianto rispettoso della chioma e delle radici) e che le mutilazioni inferte sono così gravi che queste implicano un disprezzo degli alberi sia ora che per il futuro, … quindi … perché trapiantarli ??.

Nuova sistemazione p.zza Risorgimento.

Sul quesito “vi è una possibilità di ricostituire una piantagione, “un ambiente”, simile a quello preesistente anziché la posa a dimora di piccoli alberelli” rispondo subito di SI!

Recentemente ho seguito (indirettamente) la realizzazione della nuova sede del “Sole 24 Ore” - Milano, a firma dell’Arch. Renzo Piano dove si prevedeva la realizzazione di un “bosco di querce” sopra dei parcheggi multipiano, la posa di più di 65 alberi già maturi di 8/12 m.

L’opera è stata realizzata e inaugurata dal Presidente A. Ciampi.

Si ritiene, quindi, che con accorgimenti o leggere modifiche del progetto tali da consentire una quantità (una profondità) di terreno sufficiente sia possibile mettere a dimora soggetti vegetali che possano diventare alberi , altofusti, nell’accezione più comune del termine. Una profondità ti terra di m 1,4 – 2,0 è da considerarsi il punto di partenza (2t / mq.).

Un cambiamento dovrebbe sempre tendere al meglio … non al peggio!!!.

Cordiali Saluti.

dott. Alessandro Carugati


Le affermazioni del dott. Carugati contrastano vistosamente con le dichiarazioni a suo tempo rilasciate dall’amministrazione e, riallacciandomi a queste, rivolgo all’Amministrazione le domande che il Comitato mi ha chiesto di farle:

  1. Perchè tanta fretta nel tagliare gli alberi proprio durante il mese di agosto e tanto immobilismo adesso in un cantiere completamente deserto e abbandonato a se stesso? Non si poteva procrastinare il taglio degli alberi in una stagione più propizia per la loro ricrescita?
  2. E' vero, come si sente dire, che l'intervento del genio militare non è più indispensabile?
  3. E a proposito del rogito degli immobili: si è sempre parlato di un contratto super-blindato, di gravose penali da pagare per pochi giorni di ritardo e adesso abbiamo saputo che i lavori sono stati procrastinati di qualche mese e il rogito è stato addirittura spostato in data da definirsi. Perchè allora non aver accettato la richiesta di proroga dell'inizio lavori?
  4. E’ possibile far esprimere ufficialmente la Giunta e il Consiglio comunale su una questione che al Comitato sta particolarmente a cuore: il ripristino dell'ambiente arboreo ad alto fusto sulla piazza?

Distinti saluti.

Giuseppina Minotti
(capogruppo del PRC)
Seregno, 27 settembre 2005
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)