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Nessuno è perfetto - il "521"
 

Evinrude 521. Noto come uno dei più affidabili e robusti motori in circolazione, anche il 521 ha alcuni punti deboli, a volte eliminati nel corso del trascorso quarto di secolo di ininterrotta produzione, altri purtroppo ancora presenti nelle serie più recenti, o magari esclusivi di queste.

Il condotto di scarico. Il 521, come ormai quasi tutti i fuoribordo moderni, adotta il doppio scarico coassiale. In pratica, all'interno del gambale " a vista", è presente un secondo condotto, con funzioni di marmitta di scarico, solidale al monoblocco. Su questa fusione in alluminio si attesta anche il tubo di mandata dell'acqua di raffreddamento. Purtroppo l'effetto continuato del calore di scarico e del sale portano rapidamente ad intaccare l'alluminio nella zona immediatamente sottostante il monoblocco sino a perforarlo. Per fortuna le conseguenze dirette si limitano ad un cambio nel "timbro"della rumorosità del motore, che diviene più "metallico", senza dare in genere problemi di funzionamento o raffreddamento. Il problema più grosso è il costo spropositato del ricambio e la necessità di smontare anche il piede per "reimboccare" il tubo dell'acqua.

 

La leva del cambio.Sul 521, solidale alla leva del cambio c'è un dispositivo che assolve alla tripla funzione di fermo per le tre posizioni della leva, anche se il selettore nel piede a sua volta prevede dei riscontri a sfera, di limitatore della velocità nelle tre marce e di blocco del dispositivo di avviamento quando il cambio non è in folle.

I primi modelli, sino al 1981 , utilizzano il classico meccanismo del 18HP OMC, collaudato da oltre un ventennio ( Foto a sx ).

In pratica la leva (in alluminio) presenta un perno che, spostandosi all'interno di una sorta di "scodellino" con tre incavi, la trattiene nelle tre posizioni. Inoltre allo stesso scodellino è fissata una leva incernierata ( in realtà è un unico pezzo), che, grazie alla differente profondità dei tre incavi, si sposta limitando la corsa del leveraggio dell'acceleratore a valori diversi in folle e in retro.

Questo sistema, migliorato nel tempo con l'adozione di una boccola di scorrimento in acciaio anzichè in plastica e di un controdado di blocco sul perno di rotazione della leva, che ne impedisca il fortuito allentamento, presentava un solo problema, di natura estetica, dato dalla formazione di ruggine sullo "scodellino", esposto e realizzato in ferro dolce.

Sempre problemi ha invece dato il blocco dell'avviatore, per via di un leveraggio intermedio, indicato dalla freccia, che, evidentemente sottodimensionato, si deformava mantenendo sempre bloccato lo starter.

Nel 1981, OMC dava luogo ad una discutibile "evoluzione" del sistema adottando un nuovo dispositivo, (Foto a dx), composto da molti più pezzi, prevalentemente in nylon e materiali plastici vari.

In pratica la camma ( foto a destra) risulta stavolta solidale alla leva del cambio ( in plastica), e su di essa va a lavorare un pattino che sposta vericalmente un perno in metallo, caricato a molla, che funge da blocco per il comando acceleratore.

Un ulteriore snodo ( indicato dalla freccia gialla) aziona un cavetto d'acciaio per il blocco dellavviamento, in stile giapponese.

In questo modo, però, il castello tripode risulta sempre vincolato al motore, complicando la vita quando è necessario rimuoverlo per accedere al volano per l'avviamento d'emergenza.

Inoltre sulla camma ( in plastica), molto più soggetta ad usura del precedente scodellino metallico, dopo un pò si presentano inevitabilmente dei gradini che rendono contrastato il cambio marcia, con rischio di rompere la leva.

Oltre a ciò, in seguito a qualche malaugurato errore nel valutare gli spazi di assemblaggio, per sostituire la camma, perlomeno nei primi esemplari, risulta necessario smontare monoblocco e vasca.

Per fortuna in genere è sufficiente addolcire con un pò di carta abrasiva gli avvallamenti sulla camma nella zona indicata dalla freccia per ripristinare una decente scorrevolezza.

 

Termostato di raffreddamento.Il circuito di raffreddamento del 521 è munito di termostato e pressostato in unico blocco. In pratica il solito termostato bimetallico è montato su una molla, per cui, se la pressione dell'acqua risulta elevata oltre la soglia di taratura, l'intero gruppo si sposta permettendo comunque il passaggio dell'acqua.

Questa doppia sicurezza può, in casi particolari, rivelarsi pericolosa.

Se infatti il termostato dovesse bloccarsi in posizione chiusa, alle alte velocità il problema risulterebbe mascherato dall'intervento del pressostato, che permetterebbe comunque la circolazione dell'acqua e la sua uscita dai fori di scarico aereo, mentre alle basse velocità il motore potrebbe surriscaldarsi, senza mai pervenire ad un completo grippaggio, ma comunque portando a rapida usura le fasce elastiche.

Del tutto inaffidabile, anzi ingannevole risulta in questo caso la presenza della spia laterale che, spillata a monte del termostato, rimane sempre in piena efficienza...

 

La centralina elettronica.Sin dalla sua prima versione il 521 /25 hp è equipaggiato con accensione breakerless CD, la cui centralina fu inizialmente alloggiata a fianco della testata, vicino al collettore di scarico.

Tale posizione però rende la centralina estremamente vulnerabile a vibrazioni e surriscaldamenti, nonchè a possibili spruzzi d'acqua, dando vita quindi ad una non trascurabile incidenza di malfunzionamenti dovuti a banale rottura di saldature dei componenti, non ripristinabili in quanto annegati in un unico blocco di resina.

OMC ha impiegato oltre dieci anni per trovare una nuova collocazione ( sotto al volano) a questo delicato componente.

Per i modelli precedenti, in caso di ricorrenti avarie è comunque possibile rimediare semplicemente spostando la centralina nella posizione visibile nelle foto.

La modifica richiede solo lo spostamento (peraltro non indispensabile) di un fermacavo dalla testata alla portina di aspirazione, e dell'attestazione del cavetto di massa, senza neppure staccare i connettori stagni...

Sui modelli elettrici purtroppo spesso quest'area non è disponibile, in quanto già occupata dalla morsettiera di connessione elettrica.

 

Ruggine sulla dentatura del volano Anche sui modelli manuali, il volano è predisposto per servire un eventuale motorino di avviamento grazie ad un anello dentato calato a caldo sulla fusione di alluminio originale.

Per motivi di resistenza, quest'anello è però realizzato in materiale ferroso, e con il tempo dà luogo a ruggine diffusa, che viene poi "sparata" via durante la rotazione. L'unico rimedio è spruzzare spesso il tutto con CRC 6.66.

Questa dentatura è causa anche di un altro inconveniente, ovvero la sgretolatura dell'imbottitura interna Basta infatti tentare di togliere o rimettere la capote col motore in moto per esporre il delicato insonorizzante in materiale espanso all'azione dei denti in movimento (normalmente alloggiati in un'apposito incavo) e ritrovarsi l'interno del motore invaso da minuscoli trucioli di spugna...

 

Il leveraggio dell'acceleratore.Sui modelli fino al 1986 il leveraggio dell'acceleratore è realizzato con ingranaggi e snodi angolari. Con il tempo ciascuno di essi è soggetto ad acquisire giochi e laschi che, sommati tra loro, tendono a rendere impreciso il posizionamento. La cosa si nota soprattutto al minimo, perchè diventa impossibile determinare con precisione la regolazione della corsa e ci si ritrova col motore che a volte si spegne ed altre rimane accelerato.

 

 

Il trucco in questo caso sta nel bypassare il fermo originale posto dietro la manetta di guida ed inserirne un altro, più affidabile, alla sommità del monoblocco, come nell'esempio in foto.

E' sufficiente una piastrina di alluminio o una squadretta da fissare ai bulloni della portina di scarico.

 

Levetta di sblocco capote.Risulta molto esposta all'azione del salino e, in caso di blocco o semplice indurimento, essendo in alluminio o materiale plastico, secondo l'età, è facile romperla.

Curare di tenere sempre ben lubrificato il perno di rotazione attraverso l'ingrassatore a pressione indicato dalla freccia ed accessibile a capote sollevata.

Nella foto è anche visibile l'effetto sugli organi interni di una settimana di attesa prima di far smontare un motore reduce da un tuffo in acqua salata ...

Dopo 24 ore sono sufficienti per danneggiare le piste di rotolamento di un cuscinetto a rulli, oltre 48 potrebbe non esserci più nulla da fare...

L'unica cosa in grado di ritardare la corrosione è evitare il contatto con l'aria, per esempio mantenendo il motore immerso in acqua dolce

 

Bulloni del monoblocco. Il monoblocco è fissato al gambale a mezzo di viti di pessima qualità.

Oltre a presentare la testa di minime dimensioni, con un esagono di presa da ch 5/16" (circa 8mm) contro il 1/2" (circa 12 mm) che il diametro del gambo normalmente richiederebbe, hanno una spiccata tendenza a formare ruggine sulla testa stessa, con il risultato che la stessa si "mangia" e facilmente la chiave slitta al momento di smontare.

Nel dubbio, non forzare e riscaldare preventivamente la zona con una fiamma portatile per facilitare il distacco, facendo attenzione a non fondere qualche particolare in plastica....

 

Gommini sull'avviamento. A partire dal 1989, il castello di avviamento manuale viene fissato al blocco con interposizione di gommini elastici. E' necessario prestare la massima attenzione in fase di smontaggio o tentando l'avviamento senza capote, per non sottoporli a sforzi di taglio, pena la rottura.

Essendo inoltre avvitati e non fissati con dadi passanti, in caso di rottura la sostituzione potrebbe presentare qualche difficoltà...

Più che mai vale il detto secondo cui quel che non c'è...

 

 

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Camillo

last revised 24/02/2007

 

 

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