I Peanuts entrano nel loro cinquantesimo anno
La prima strip il 2 ottobre 1950


Charlie Brown,
ragazzo di mezza età

Ancora oggi Charles Schulz disegna a mano
i personaggi nel suo studio in California


di TERESA SERRAO

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Quei bambini già adulti, alle volte persino un po' antipatici con la loro sterminata saggezza, sono diventati grandi per davvero. Erano l'alternativa intellettuale a Topolino, quella per chi voleva leggere fumetti sentendosi già uomo, già donna. Il modello ideale per gli adolescenti: saccenti e ingenui, cinici e romantici, un po' sgarbati, un po' bisognosi di tenerezza. Oggi, proprio come i loro primi fan, raggiungono la mezza età, entrano nei fatidici cinquanta.

"Peanuts", "Noccioline", un nome arrivato per caso che all'inizio piaceva poco al loro creatore che lo considerava sinonimo di "insignificante". Invece poi fu proprio quella leggerezza piena di sostanza a imporre la gang di Charlie Brown in tutto il mondo, primo cartoon con tanti diversi personaggi ognuno con la sua personalità. Il pianista, la psicologa, la sportiva... in una continua altalena tra la parodia dei genitori e l'utopia di un mondo diverso. Ancora più di Mickey mouse ci sono stati vicini, nei manifesti, nei cuscini, negli innumerevoli gadgets di cui l'industria dei Peanuts ci ha riempito la casa e la vita.

Charles M.Schulz ha lanciato i suoi piccoli grandi figli nel mondo delle strip il 2 ottobre 1950, in sette diversi paesi. E poi sono cresciuti in più di 2500 giornali in settantacinque luoghi del mondo. Il papà di Charlie Brown, Snoopy, Lucy, Linus, Piperita Patty, Woodstock, Schroeder, ha vissuto nei fumetti fin da quando era piccolo. E per molti anni continuò a farsi chiamare "Sparky", soprannome datogli da uno zio che derivava appunto da un cartone animato. L'alternanza continua tra finzione e realtà continua per tutta la vita. Charlie Brown era il nome di un compagno di scuola di Schulz e una rossa come Piperita gli fece perdere la testa da ragazzo.

Qualche anno dopo aver cominciato, giovanissimo, a lavorare per una piccola rivista già diceva: "So che disegnerò per il resto della mia vita". E ha tenuto fede alla promessa fatta a se stesso: oggi Charles Schulz ha 76 anni e nel suo studio di Santa Rosa, in California, continua a disegnare a mano 350 strip all'anno.


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