CRETA

Dove sei, Creta?
Dove sono i tuoi palazzi?
Non più i tori, né i signori,
alimentan la tua gloria.

La tua ascia ormai è riposta,
un filo santo l'ha avvinghiata.
Tu, madre di civiltà, sei ora risucchiata
dall'ombelico di tuo figlio.

Il Toro è prostrato,
il Dio-Gallo scannato,
la Santa uccisa e incoronata,
la Dolce Vergine violata.

Tacciono i Cureti.
Dove sono i tuoi atleti?
Dove i liberi mercanti?
Dove volteggianti donne?

Creta, sei morta insieme al tuo dio…

Ora acque azzurre ti lambiscono,
splendide coste si tuffano nel mare,
ma non sei tu, sei un cadavere che galleggia.

E se Micene ti ha annientata,
il Leone ti ha azzannata,
il Sultano ti ha schiacciata,
l'Ariano ti ha occupata,
il Miope Inglese ti ha amata,
lascia pure che io mi rattristi
vedendo di te solo un misero scheletro

Claudio Rossetti