Polarizzazione della luce

I fenomeni legati alla luce possono essere studiati considerando la sua natura corpuscolare oppure quella di radiazione elettromagnetica; il fenomeno della polarizzazione si spiega trattando la luce come una radiazione elettromagnetica. In questo caso un "raggio di luce" (il termine non è proprio preciso, ma utile) si rappresenta come un'oscillazione di un campo elettrico e di un campo magnetico nello spazio; campo elettrico e campo magnetico sono fra loro perpendicolari ed entrambi ancora ortogonali alla direzione di propagazione, come si può vedere in figura.

Per un raggio di luce semplice come quello raffigurato il piano di polarizzazione è quello che passa per l'asse di propagazione perpendicolare al campo elettrico, pertanto quello in cui vibra il campo magnetico. Fra campo elettrico e campo magnetico esiste nel vuoto la seguente relazione:

|E|/|H| = 377 ohm

per cui può bastare la considerazione del campo elettrico a descrivere il comportamento di un raggio di luce. Per i fenomeni di trasmissione nei cristalli liquidi che vogliamo analizzare possiamo anche definire come asse di polarizzazione quello individuato dalla direzione del campo elettrico E. Una sorgente di luce qualsiasi emette raggi luminosi i cui campi elettrici non vibrano tutti nella stessa direzione e pertanto non hanno tutti lo stesso asse di polarizzazione.

Luce polarizzata si genera invece per riflessione su superfici isolanti o metalliche o per rifrazione nel passaggio attraverso materiali con particolare struttura cristallina. In campo fotografico particolarmente fastidiosa è la luce polarizzata che si genera per riflessione ad esempio sull'acqua o sulla neve, in quanto toglie nitidezza alla scena fotografata.