Esiste la vita nel cosmo?

Cerchiamo di esaminare insieme il problema che Hollywood si pone ormai da molti anni producendo centinaia di film che hanno come protagonisti gli extraterrestri: "esisteranno davvero? Se esistono sono degli esseri intelligenti?"

E' egoistico pensare che nell'universo non esistano altre forme di vita al di fuori di noi!
Il disordine e il caos secondo le leggi della dinamica aumentano con passare del tempo. La 2° legge della dinamica dichiara che il  disordine o entropia aumenta nel tempo, ma si riferisce alla quantità totale; l'ordine può aumentare all'interno di un corpo purchè in misura maggiore diminuisca all'esterno, ciò accade negli esseri viventi.
Per produrre calore un essere vivente deve convertire energia chimica (cibo) e solare in elettrica.
In questo modo l'aumento dell'ordine di un individuo viene controbilanciato dall'aumento della quantità totale di disordine dell'universo.

Un essere vivente è costituito principalmente da 2 elementi: un insieme di istruzioni per sopravvivere e riprodursi (geni) e un meccanismo per sfruttare le istruzioni ricevute (metabolismo).
Gli esseri viventi che conosciamo si basano su uno scheletro di atomi di carbonio, sarebbe immaginabile anche uno scheletro siliceo, ma ciò sarebbe meno vantaggioso.

Quando prendiamo in considerazione la possibilità dell'esistenza di altra vita nell'universo bisogna tener presente il fattore antropico; ci sono due versioni quello forte e quello debole: il principio antropico forte stabilisce che ci siano universi differenti tra loro con valori fisici differenti anch'essi (noi occuperemmo uno, di questi universi), questo però è poco convincente, più credibile è quello debole secondo il quale esisterebbe solo il nostro universo con le costanti fisiche da noi misurate.

La prima domanda che ci poniamo nella ricerca di altre forme di vita è: "Esistono altri pianeti oltre a quelli del sistema solare?"
La risposta è:"si suppone di sì, infatti, perché non dovrebbero esservi quando il nostro Sole è una stella come tutte le altre originatasi dal BIG BANG".
Abbiamo delle testimonianze dell'esistenza di altri pianeti provenienti dalle PULSAR.

Le pulsar sono stelle molto dense e piccole con diametro di pochi Km formatesi in seguito all'esplosione di una supernova (stella di enormi dimensioni che possono esplodere formando una pulsar, una stella di neutroni o un buco nero) che ruotano vorticosamente su se stesse.

I forti campi magnetici generati dalle pulsar generano intense emissioni di onde radio che attraversano periodicamente il cielo, ogni volta che un fascio di onde radio raggiunge la Terra i radio-telescopi registrano un impulso molto marcato.

In alcuni di esse si possono osservare lievi variazioni dell'impulso radio emesso. Questo viene interpretato come interferenze create da pianeti che ruotano intorno ad esse.
E' molto improbabile che su questi pianeti ci sia vita perché ogni essere vivente sarebbe morto in seguito all'esplosione della supernova generatrice della pulsar, e inoltre tutti i pianeti scoperti (all'incirca 100) hanno dimensioni maggiori di quella di Giove. Dall'individuazione di pianeti attorno a diverse pulsar si può facilmente dedurre che una buona percentuale delle centinaia di miliardi di stelle che compongono la nostra galassia sia dotata di pianeti.

Nell’universo esistono stelle molto diverse tra loro molte delle quali incapaci di generare un sistema solare abitabile perché gli eventuali pianeti che orbitano intorno ad esse  sarebbero disturbati da vari fattori (l’attrazione gravitazionale, calore immenso, temperature troppo fredde, alternanza di caldo e freddo ecc.) ma in realtà tutte sembrano avere la medesima composizione chimica, un’analoga struttura fisica e probabilmente si formano tutte nel medesimo modo.

Se così fosse non si esclude che molti sistemi planetari abbiano un notevole numero di pianeti simili alla Terra ed allora  esiste  la possibilità che su di essi possano svilupparsi forme di vita.

Tornando nella nostra Galassia ed analizzando  i dati che si sono pervenuti  dal pianeta Marte possiamo osservare che la superficie appare una landa desolata cosparsa di sassi rossastri e la temperatura è glaciale. L’atmosfera ha pochissima acqua e ciò fa sì che cadendo sulla superficie, a causa del perossidi  che si formano, distrugga i composti organici. Marte è sempre stato così desertico oppure in passato disponeva di molta acqua. Alcune foto prese dalle sonde, mostrano delle curiose striature che gli analisti hanno interpretato come  letti di fiumi.

Indizi indicano che su Marte nel terreno ci sia la presenza di acqua ghiacciata ed altre informazioni lasciano palesemente ad intendere che possedeva una sua atmosfera contenente non solo acqua ma azoto e anidride carbonica (materiale indispensabile per la fotosintesi). Se le cose stessero nel modo sopra evidenziato  poteva diventare un pianeta adatto alla vita. Sfortunatamente era in un’orbita sbagliata.

Si stima che nell'universo ci siano circa 100 miliardi di galassie, e ognuna di esse contenga in media 100 miliardi di stelle. Se moltiplichiamo il numero di stelle con quello di galassie otteniamo un numero enorme di stelle. Se anche solo una piccola parte di queste stelle avesse pianeti in grado di ospitare la vita, sarebbero comunque tantissimi.

La tabella che segue indica il calcolo probabilistico (mi si è intorcigliata la lingua nel leggere questa parola) concernente l'esistenza di forme di vita extraterrestre analizzando tre previsioni. 

 

  previsione ottimista previsione moderata previsione pessimista
Numero delle stelle della nostra galassia 300 miliardi   100 miliardi
Numero dei sistemi solari simili al nostro 1,7 % = 5  miliardi   0,1 % = 100 milioni
Numero dei sistemi solari si al nostro che potrebbero avere un pianeta in posizione 20 % = 1 miliardo   10 % = 10 milioni
Numero dei pianeti adatto alla vita su cui può essersi sviluppata una forma di tipo batterico 100 % = 1  miliardo 50 % di 10 milioni =

 5 milioni

0,01 % = 1000
Numero dei pianeti sui quali da forme di vita di forma batterico avrebbero potuto svilupparsi forme di vita pluricellulari 70 % = 700 milioni 20 % = 1 milione 5 %= 50
Numero dei pianeti  sui quali partendo da forme di vita pluricellulari avrebbero potuto svilupparsi forme di vita intelligenti 90 % = 100 milioni 25 % = 250 mila 2 % = 1
Numero dei pianeti  sui quali partendo da forme di vita intelligenti avrebbero potuto svilupparsi una civiltà tecnologica 100 % = 600 milioni 100 % = 250 mila 5 % = 0,05
Numero dei pianeti  della galassia sui quali esiste oggi una civiltà tecnologica 0,1 % = 600 mila 0,02 % = 50 0,0002 % = 0,0000001
Numero di civiltà tecnologiche oggi nell'universo (100 miliardi di galassie) 60 milioni di miliardi 5 mila miliardi 10 mila

Nell'esaminare i dati (in arancione i più significativi) possiamo riscontrare che la teoria pessimista esclude forme di vita nella nostra galassia (E NOI DOVE SIAMO, PER I PESSIMISTI?!?).

Prendendo in esame i dati concernenti la possibilità di vita tecnologica nella nostra galassia e la moltiplichiamo per il numero di galassie che riteniamo esistano nell'universo otteniamo dei dati che fanno ritenere l'esistenza di altre forme di vita oltre la nostra (anche per i pessimisti).

Per concludere secondo me la vita da qualche parte esiste il problema è individuarla, o se più evoluta di noi, aspettare che essa ci individui.

 


Sito realizzato da Piscioneri Alessandro con la partecipazione di Fabrizio Bertone.
4Cst liceo scientifico Gramsci Ivrea (anno 2002)
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