io pensavo a quella
cattiveria proprio consapevole, pianificata, "giustificata" dalla
volontà di produrre un danno. mica grave eh? una scossa, diciamo. ci ho pensato
un po'. normalmente sono abbastanza condizionata dal timore di non ferire gli
altri. spesso le mie azioni (o la mancanza di azioni)
sono motivate proprio da questo. O dall'affetto, dal desiderio conscio o meno
di compiacere chi amo. però a volte, raramente ma è
capitato, ho assaporato il gusto della cattiveria. un
po' mi sono sorpresa ma ci ho pensato. è così. questo gusto me lo ha dato la vendetta. che
ho esercitato raramente (il rancore,
normalmente, è un sentimento che non mi appartiene) però è capitato. soprattutto quando mi sento ferita immeritatamente (chissà
poi se esistono ferite meritate :) però quel gusto di usare uno sguardo una parola
il sarcasmo quel gusto di intuire che chi ti ha ferito a sua volta sanguina a
causa tua...è un gusto sottile, nascosto, non lo ammetteresti mai nemmeno con
te stesso, un gusto immediatamente superato dal pentimento... ti penti perché
hai assaporato, ti penti perché hai ferito....ma non ti penti di aver colpito.