Miseria e nobiltà 27/09/06 @ 14:01

Scopro questo blog con colpevole ritardo ma faccio volentieri i complimienti al padrone di casa per un blog che vola alto quando il 99% dei blog in cui mi imbatto parla di pene d'amore e di cuori infranti.
Il leitmotiv del tuo spazio e' il rapporto fra Cristianesimo e Islam, non si tratta di un tema nuovo visto che ha attraversato gli ultimi 1.500 anni di storia ed e' tornato di attualita' da almeno 5 anni. Il pendolo della storia, inutile dirlo in un periodo cosi' ampio, e' andato a fasi alterne.
L'Islam ai suoi albori nel '700 ebbe gioco facile nel conquistare, fuoriuscendo dalla penisola saudita, le zone della terrasanta, il maghreb e la penisola iberica perche' erano tutte regioni abitate dalle tribu' barbare che avevano abbattuto un paio di secoli prima l'impero Romano d'occidente ed opposero scarsissima resistenza.
Oltre non riuscirono ad andare per l'opposizione dei franchi e dei bizantini.
L'epopea araba si ferma qui, da quel momento in poi diverranno terra di conquista per le tribu' asiatiche che con le orde mongole di Tamerlano e Gengis Khan faranno cio' che vorranno delle terre sacre all'Islam.
Tali tribu' erano nomadi ma fra esse ci fu chi decise di stabilirsi definitivamente nelle terre conquistate, chi lo fece abbraccio' l'Islam e, proseguendo verso occidente, continuo' la sua campagna militare nel nome di Maometto.
Qualcosa del genere accadde a Roma quando questa conquisto' la Grecia ma la Grecia ebbe notevole influenza sugli usi e costumi romani.
I turchi che riuscirono ad abbattere Bisanzio e a dilagare nei balcani, dove rimasero fino al secolo scorso, giungendo a minacciare Vienna non c'entrano nulla con il nucleo islamico originale.
Sono stati convertiti e non con la forza, ma con altre armi: non avevano un solido impianto religioso e lo hanno trovato li'.
Noi tale impianto lo abbiamo perso e non per colpa dell'Islam cui abbiamo sempre tenuto testa in passato, da Poitiers a Vienna passando per Lepanto.
Storie stravecchie e ormai dimenticate?
Non per tutti.
Nel 1.389 nel giorno di San Vito alla spianata degli uccelli neri (nell'attuale Kossovo) si combatte una battaglia fra serbi e turchi, senza che i primi avessero alcuna speranza di vittoria.
La retorica del sacrificio fa si che quell'episodio rappresenti, nella storiografia serba qualcosa di simile a cio' che Leonida e i suoi 300 spartani significano nell'animo greco. 600 anni dopo nello stesso luogo, quello che fino ad allora era un grigio funzionario del partito comunista della agonizzante Jugoslavia -tale Slobodan Milosevic- si erge, su quei valori e su quel ricordo, a leader di un popolo e che, contro i musulmani kosovari o bosniaci, uso' le maniere forti; e, proprio per questo motivo, venne abbattuto dallo stesso occidente.
Cio' che accade oggi e' solo una logica conseguenza, i simboli della cristianita' vengono rimossi materialmente ma gia' da tempo avevano perso ogni significato e quando c'e' un vuoto di questo tipo per l'Islam diventa facile riempire visto che ha gia' dimostrato di saperlo fare.
Si costruiscono nuove moschee mentre le chiese restano vuote restando utili solo in quanto edifici buoni ad ospitare zingari o altri "emarginati" con le gerarchie ecclesiastiche alte e basse che si adeguano chi piu' chi meno convinto.
Demografia e globalizzazione fanno il resto; d'altronde l'attuale approccio verso l'Islam di governanti e popolazione e' lo stesso del basso impero d'occidente ovvero quello di chi, conscio del proprio inevitabile destino di societa' vecchia, stanca, senza piu' identita'cui fare riferimento ed ormai al capolinea storico cerca solo di uscire di scena dopo aver goduto quel poco che le resta in pace e senza ulteriori complicazioni.
Un cupio dissolvi al termine del quale rimarranno padroni del campo che noi, solo noi, -travolti da improvviso e malgestito benessere- gli avremo lasciato.
Grazie per l'ospitalita', della quale spero di non avere abusato e che mi auguro di poter contraccambiare quanto prima.