PEER TO PEER

 Torna a pubblicazioni

 

Tecnologia Peer-to-Peer

Elaborazione distribuita in PtP

Un cambiamento anche per i servizi Internet

Napster

 

 

 

 

Tecnologia Peer-to-Peer

Dopo qualche anno di rifinimento, la tecnologia peer-to-peer (PtP) sta facendo un rientro in grande stile. Una decina di anni fa la principale ragione per creare una rete peer-to-peer - di solito all’interno di un piccolo ufficio o di un gruppo di lavoro - era quella di condividere file o risorse presenti in numero ristretto, come stampanti e scanner. Ricordiamo che si parla di rete peer-to-peer quando le macchine client comunicano direttamente tra di loro invece che passando per un server. In pratica viene impostato una sorta di computer virtuale che consente lo scambio di dati tra piu' computer connessi attraverso una rete che, ovviamente, puo' essere anche Internet.Se comunque c’e' ancora qualcuno che non riesce a immaginare una rete globale che elimini la figura del server come hub centrale, consentendo a migliaia se non milioni di PC di comunicare direttamente, allora probabilmente non ha mai sentito parlare del fenomeno Napster, il cui software viene spesso considerato come il miglior esempio della potenza che il peer-to-peer puo' offrire.

 

 

 

Elaborazione distribuita in PtP

Questo sistema puo' dunque avere diverse applicazioni tra cui quella per l’elaborazione distribuita. Anche se questo concetto e' gia' in giro da un certo tempo, l’infrastruttura delle Intranet e di Internet insieme ad alcune radicali realizzazioni hanno dato vita a sorprendenti applicazioni. Prendiamo ad esempio il Search for  Extraterrestrial Intelligence at Home (SETI@Home) Project presso l’Universita' of California di Berkeley (setiathome.berkeley.edu). La missione del progetto e' quella di elaborare le trasmissioni radio ricevute dal radio telescopio Arecibo di Porto Rico per la rilevazione di segni di vita extraterrestre.Per raggiungere questo obiettivo esistono dei volontari che scaricano un’applicazione che sfrutta i singoli computer di ciascuno di loro per elaborare piccole quantita' di dati. Ogni due-tre giorni il programma scarica i dati provenienti dal telescopio e, mentre le CPU non sono utilizzate, avviene l’elaborazione dei dati per pattern. Una volta completato un pacchetto di dati, i computer inviano i risultati delle analisi al server.Con oltre due milioni di volontari registrati che scaricano ed elaborano i dati, il progetto SETI@Home viene considerato il piu' veloce computer al mondo. Infatti il progetto ha gia' eseguito il piu' grande calcolo cumulativo singolo mai portato a termine. L’idea di sfruttare l’enorme potenza elaborativa distribuita facendola girare su un modello di peer-to-peer computing non si limita alla ricerca di forme di vita extraterrestri. Diverse aziende hanno infatti iniziato a mettere in pratica tale modello. C’e' ad esempio chi propone, come Centrata (http://www.centrata.com/), di creare un sistema che consenta agli utenti di "vendere" una porzione del proprio spazio su disco fisso e del proprio tempo di elaborazione. Se questo sistema dovesse rivelarsi vincente, aziende alla ricerca di potenza di elaborazione o di spazio di memorizzazione non avranno necessariamente piu' bisogno di possedere CPU o di acquistare disk array ridondanti. Al contrario, potrebbero acquistare da Centrata spazio di storage licenziato da utenti di computer situati in qualsiasi posto su Internet. I dati verrebbero cifrati e memorizzati su piu' macchine per ottenere la ridondanza.

 

 

 

 

 

Un cambiamento anche per i servizi Internet

La tecnologia peer-to-peer puo' andare ben oltre lo scambio di file e potrebbe avere enormi implicazioni per Internet in generale. Anche Ebay (http://www.ebay.com/), la famosa casa d’aste on line americana, ha recentemente rivelato di avere un team tecnico con gli occhi puntati sul PtP networking. Ebay ha infatti costruito un solido business sullo scambio di oggetti attraverso il proprio marketplace centralizzato. Si puo' facilmente immaginare cosa accadrebbe se gli utenti non avessero piu' bisogno di eBay come intermediario. L’elaborazione distribuita tramite peer-to-peer potrebbe rivelarsi rivoluzionaria. Come avviene per lo storage dei dati, il tempo di elaborazione potrebbe essere anch’esso acquistato da societa' come Centrata. In questo modo, se un’azienda sta eseguendo delle query impegnative su database o algoritmi particolarmente complicati, condividere l’elaborazione potrebbe rivelarsi una soluzione rivoluzionaria.Altre start-up peer-to-peer come AppleSoup (http://www.applesoup.com/) offriranno servizi di file sharing a pagamento. Diversamente dal modello gratuito di Napster,  AppleSoup protegge i diritti dei possessori dei contenuti dal punto di vista della proprieta' intellettuale, assegnando regole e procedure per la gestione dei diritti. Questi miglioramenti tecnici consentono ai possessori dei contenuti di distribuire e vendere la loro proprieta' mentre le informazioni si spostano direttamente da un disco fisso all’altro attraverso Internet.

 

 

 

 

NAPSTER

Shawn Fanning rinchiuso in una stanza del college della Northeastern University di Boston certo non poteva immaginare di avere messo in moto una catena su scala globale....quando iniziò a scrivere il programma Napster. In fondo si trattava di un'idea piuttosto vecchia, almeno quanto Internet dei primordi: realizzare un sistema, il più semplice possibile, che consentisse lo scambio di file da PC a PC. Il server di rete avrebbe avuto l'unica funzione di catalogare tutti i computer disponibili in quel momento ad offrire i file, in quel caso si parlava di file MP3.E grazie al client Napster è possibile mettere in condivisione le proprie canzoni, richiedendo al server di cercare un particolare titolo. Se il titolo è disponibile tra i PC collegati, il catalogo lo segnala al richiedente e mette in connessione diretta i due computer per lo scambio del file. Ecco che parte il "peer-to-peer", una comunicazione alla pari, bidirezionale, senza alcun intermediario.Il successo di Napster è sicuramente il più significativo della "new economy", partito nel marzo 2000 senza UNA LIRA (anzi, un dollaro) IN MARKETING O PUBBLICITA', in autunno aveva già raggiunto i 5 milioni di utenti e proprio allora l'industria discografica mondiale gli intentò causa per violazioni dei copyright. Oggi, a 11 mesi dalla sua nascita, Napster vanta ben 57 milioni di utenti registrati, con 8,5 milioni di collegamenti giornalieri e una media di 1,6 milioni di utenti presenti in contemporanea.