Stanco dorato tramonto (sulla torre, da ep. 28)
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"Non parlare non dire più
niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...."
(F.Guccini, Canzone delle
domande consuete)
Un momento…
Un momento solo. Aspetta.
Che si calmi l’eco di questo silenzio, il mio
– non il tuo –
che mi incrina.
Tu non devi sentire,
non ora, non qui.
Non capiresti.
Non sai.
Non voglio che tu sappia.
Quanto amo guardarti.
Quanto guardo non amarti.
Quanto non potrò guardarti.
Io che con gli occhi soli ti parlo.
E mi è voce il tuo viso, da sempre
nel tuo tacere te stessa, e tenerti lontana
da chi ti è vicino, per paura che ti ascolti.
Come ti ascolto.
Sempre. E lo farò sempre,
se non nei tuoi occhi, nell’aria che muovi.
Ti sarò accanto, e tornerò sempre
perché tu non mi lasci.
Adesso vengo, aspetta. Vengo a parlarti,
a zittire il mio silenzio assordante di parole normali.
I nostri gusci.
Ma intanto lasciami stare distante, perché tu non senta.
Lasciami un attimo solo stare via,
a pensare quanto non ci diciamo mentre stiamo parlando,
quanto ti chiamo mentre ti sto guardando,
quanto ti amo mentre non ti sto amando.
(* n.d.a.: Il titolo è una voluta citazione di "Ophelia" di F.Guccini)
Silvia Signorini, agosto 2011
pubblicazione sul sito Little Corner settembre 2011
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