Le mille e una notte

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"Notti magiche

Inseguendo André..."

Scherzi a parte, notte magica davvero quella delle lucciole, per André e Oscar...

Io sono una di quelle che adora e vezzeggia la notte del bosco, la difende a spada tratta e si commuove pure quando ci pensa, e anche se ci abbiamo ricamato e riso immaginando l'inimmaginabile (come, quante volte e per quanto tempo...) e i mangafans storcono il naso pensando alla magistrale interpretazione di Oscar mantide religiosa e femme fatale che attira André nientemeno che nella sua camera, nessuno dei cultori dell'anime farebbe a cambio nemmeno con una notte all'Hilton con tutti i comfort, saponettine a forma di cigno comprese...

Per noi quella notte è la perfezione e il miracolo, tenera e dolce, il canto d'amore di due trentenni innamoratissimi e imbranati che per la prima volta "escono insieme".

In fondo è così, tolto il resto... il primo appuntamento di due adulti con un vissuto intriso di sofferenza alle spalle, lei una donna in carriera, lui un innamorato perenne che spargerebbe fiori al suo passaggio, che forse ha perso l'onore ma non la speranza e da tempo attende, attende...

Ebbene sì, ci siamo... lei qualche ora prima gli ha persino chiesto di accompagnarla a casa come si fa da ragazzini, con gli occhi fulgidi e accampando scuse banali da Cappuccetto rosso, e chissà da quanto rimugina, da quanto si rigira nella testa l'idea delle idee...

"Stasera glielo dico..."

Un pomeriggio passato a prepararsi, persino papà ha detto che va bene, ha dato il permesso a quel giovanotto tanto perbene di portare fuori la sua bambina... e dire che lo considerava un poco di buono, un perdigiorno, sarà che non ha fatto il master ma da anni si guadagna da vivere onestamente facendo... beh, un lavoro di sicuro ce l'avrà.

Insomma tutto azzimato il buon padre che da anni ha smesso di volere un maschietto l'ha preso da parte mentre aspettavano che la figliola finisse la sua toeletta e finalmente ha benedetto la loro unione, ancora prima che lei potesse dire uno dei suoi famosissimi "André io..."

E se è pur vero che si tratta di due adulti lui ha le sue fisse, pover'uomo...

Allora, si esce... Ma dove si va?

A ballare no, troppa confusione stasera, in luglio si riempiono anche i posti più scalcinati... Versailles? Mmh meglio di no, non è più un posto frequentabile... Beh allora una bella passeggiata al chiaro di luna, al buio si sta così bene, sarà più facile dirsi e fare di tutto... Meno male che vivono nello stesso grazioso stabile d'epoca, a piani diversi, basta affacciarsi alle scale senza nemmeno bussare e la rimessa è in comune...

Basta un cenno, uno sguardo... "Quando vuoi possiamo andare..."

Forse la cosa più dolce, che colpisce di più è lei, Oscar... per tanti anni così compassata e rigida e mai come in questa serata sprovveduta e iperventilata, che ripassa a memoria la parte della "principiante in amore."

Avanti, chi è senza peccati scagli la prima pietra... è capitato a molte di ritrovarsi ad uscire con un amico, ex amico, molto amico e di camminargli al fianco in silenzio pregando, implorando "Ti prego ti prego fa' che dica qualcosa, che succeda qualcosa..."

Qualcosa, benissimo... è netta l'impressione che Oscar abbia letto in una notte il manuale delle giovinette, che nella prefazione spiega che "di solito la prima mossa spetta al cavaliere" quindi il monologo del "ti amo ti ho sempre amato e sempre ti amerò" toccherebbe al bel giovane con gli occhi verdi.

No cara, lui ha parlato nove puntate fa; anzi ha persino chiesto ufficialmente la tua mano in un momento in cui papà sembrava pronto a diseredarti, per cui la palla passa a te...

Tocca a lei  trovare il tempo giusto, l'attimo in cui rompere il sigillo del silenzio e finalmente parlare... Già ma quando, come?

Cammina, cammina, sembra di sentirle girare le rotelline nella sua testa, e meno male che la divisa è ben stretta per quanto batte forte il cuore, povera piccola (forse mi sto nannyzzando!!)

Beh alla fine dopo tanto pensare lei che fa? Se ne esce con un attacco banale, ridicolo...

"La ferita alla testa ti fa male??"

Ma ovvio che gli fa male...

Nessuno si stupirebbe se lui sfottesse pure un pochino "Beh tesoro, sono stato centrato come un piccione, vedi un po' tu..."

Invece il nostro André non tradisce mai, nemmeno se avesse un palo conficcato in cuore tipo damphir... ed ecco servita la risposta di lui in surplace... "Solo un graffio..."

Non ci credo nemmeno se me lo giuri...

Poveri adulti teneri e innamorati, quante filastrocche canterellate nella mente per calmarsi, per governare il respiro... e quante buone intenzioni infrante al rumore dei passi nell'erba umida, con il rossore che monta e colora le guance scavate dalla febbre di lei che qualche volta fa pensieri strani... Insomma lei, se lui glielo chiedesse "quella cosa" poi la farebbe anche lì, anche subito... La bambina di papà è cresciuta, anche se mamma non le ha detto nulla.

Altro che letto, questa è la vera Oscar emancipata, scatenata, senza remore e senza freni... solo un pochino sconclusionata in amore, ecco...

"Ora glielo dico, glielo dico senz'altro, conto fino a tre e poi giuro che glielo dico... "

"Perché mi hai mentito per tanto tempo..."

Ma cara cosa c'entra adesso?

No ma non volevo dirgli questo, lo so bene perché ha mentito, ma quanto sono stupida tra poco saremo arrivati e... il training autogeno non funziona, ora mi piazzo davanti a lui e a costo di picchiarlo lo costringo a darmi la battuta, così glielo dico... E dai André, dimmi che mi vuoi bene, così poi arrivo io alla grande con un bel "Anch'io!!!" e siamo a cavallo...

Ecco l'uovo di Colombo, serve la battuta di ingresso, l'attacco, e lui diciamolo è una spalla consumata, i nostri eroi calcano i palcoscenici da vent'anni , e lui non ha mai sbagliato una riga senza nemmeno guardare il gobbo (del resto come potrebbe miope com'è?)

"Come a cavallo... cara ma sei sicura di vederci bene tu???"

Più o meno...

No, invece... accantonate le tentazioni da floricultore, rose e lillà, ad André interessano solo le margherite che spera di poter vedere da vicino se solo lei volesse... e lei vuole, c'è baruffa nell'aria stasera e da un po' di giorni, è da un po' che non riesce a fare un passo e con una scusa se la trova vicina con gli occhioni persi, e lui certe cose le conosce bene... di quel calore che fa venire i brividi lui brucia da tempo, per cui "benvenuta tesoro, benvenuta nel mondo dei limoni... di che colore scegli un po' tu..." E fare lo gnorri non gli serve "Io? Mentire a te? Ti giuro di no, potessi morire domani se non è vero..."

Potrebbe essere fatta, invece lei diabolica persiste, a corto d'aria e di idee... Tenta con la tattica materna e affettuosa...

Faccio il bel gesto, gli restituisco la sua libertà, anche l'anello se vuole...0__0

"André tu non ci vedi, per cui io vado a Parigi con i miei uomini e tu torni a casa da nonnina..."

Oh ma se per caso lui dicesse "Grazie cara, ero giusto un po' stanchino, ora giro sui tacchi e trotterello a la maison..."

Ti prego ti prego non dire di sì, potrei morire, non lasciarmi non andare via...

Molto femminile, dire una cosa e sperare il contrario!

"Io una volta sono stata innamorata di Fersen anche se sapevo bene che tu mi volevi bene, che mi amavi..." Meglio la retorica, condita con una furbesca allusione a quello, quell'altro, un pizzico di gelosia?

E nessuno osi dire mai più che Oscar non sa parlare d'amore, quando vuole la lingua le si scioglie che è un piacere, ha coniugato due volte il verbo amare in una frase, fantastica, ormai niente la può fermare, vede l'obiettivo, getta il corpo oltre l'ostacolo e tra le braccia di André... Un' ultima domanda, una di quelle che ti azzera i pensieri e secca la gola, che fai in un solo respiro e possibilmente guardandoti la punta delle scarpe...

"E' mai possibile che tu mi voglia ancora bene André?"

Che in poche parole vuol dire "Lo so che ho sbagliato tutto con te, lo so che mi ami da una vita e mi ami davvero. Se non è troppo tardi, non dire più niente... anzi no, abbracciami e dimmi che va tutto bene, che mi vuoi ancora bene, che abbiamo tempo, che questa notte durerà tutta la vita..."

E non abbiam bisogno di parole per spiegare quello che è nascosto in fondo al nostro cuore... ma ti solleverò tutte le volte che cadrai e raccoglierò i tuoi fiori che per strada perderai, e seguirò il tuo volo senza interferire mai...

Perché quello che voglio... è stare insieme a te...[2]

Eccetera, eccetera...

Va bene, abbiamo scherzato anche troppo e certo peccato per eccessiva elucubrazione...

Ora basta... In fondo nessuno di noi crederebbe mai ad una Oscar che con il fiato corto rifà il verso a se stessa proprio in questa notte. Una notte e un viaggio come tanti, la metafora di tutta una vita... la proiezione ideale di quell' "E ora andiamo André" che ci accompagna dall'alba del primo giorno di Oscar e André nel mondo dei grandi. Dal loro vero primo appuntamento, da quei due ragazzini con i lividi sul viso e le mani unite strette nell'erba, i pugni chiusi di Oscar e la braccia aperte di André. E anche allora il fiato corto, il cuore che esplode, le ginocchia che si piegano, il viso in fiamme e gli occhi che brillano...

"Oh ma allora... forse anche allora... se il mio amore non fosse abbastanza per chiuderci tutta una vita?"

Ed ora che ne hanno fatta di strada, lunga e tortuosa eppure sempre insieme, vicini e solidali, all'improvviso Oscar è stanca, sfibrata... E poi da giorni, da mesi ormai ha in testa una sola cosa, un solo pensiero che la assorda, le gela le mani e le scalda il cuore... Non pensa più a se stessa ma a lui... Sempre e solo a lui, magnifica ossessione di un'intera esistenza passata a cercarsi...

Pensa a come sarebbe se il mondo intorno potesse sparire per un istante ed essere soli, in pace, due cuori in viaggio di notte...

"Forse se chiudo gli occhi sarà più facile..."

A come sarebbe potergli dire "Ti amo, ti amo e tu non sai quanto... potessi chiudere gli occhi e dirtelo in sogno, se fosse facile come pronunciare il tuo nome, amore mio..."

"André io..."

Su il sipario ora, e via i copioni...

Stasera si improvvisa...

Bravi tutti e due, per essere la prima volta fino a qui ve la siete cavata benissimo...

Credo sia il caso di farvi le congratulazioni...

Cento, mille di queste notti ragazzi.

 

 

 

Un po' per celia e un po' per non morir...

Un viaggio di notte mio e di Laura, una fuga nel mondo dei sogni e delle favole.

 

pubblicazione sul sito Little Corner del luglio 2006

 

Mail to luly_thelilacat@yahoo.it

 

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[1][1] E dire che se non era per Laura quasi me ne dimentico pure io...

[2] "Non abbiam bisogno di parole" Ron