INTRO ( Davide Castellazzi, da GANTZ n°2, Planet Manga) : Sembra una giornata normale nell'affollata metropolitana di Tokyo, ma presto Masaru e Kei, due amici che si erano persi di vista da tempo, scopriranno che non è così. Un barbone finisce infatti sui binari e, per aiutarlo, i due si gettano a capofitto nel pericolo. Il salvataggio riesce, ma a prezzo della vita dei ragazzi. Inspiegabilmente, però, i due si ritrovano in una stanza chiusa, in compagnia di alcuni sconosciuti (tra cui una bella ragazza che non sfugge all'occhio di Kei) e di una misteriosa sfera nera, pronta a scandire parole ambigue:" Le vostre vecchie vite sono finite. Ora spetta a me decidere cosa fare delle vostre nuove vite". Quindi, segue l'invito a dare la caccia a un buffo essere, indicato come "l'alieno cipolla". Per svolgere questo compito, l'eterogeneo gruppo ha a disposizione alcune avveniristiche tute e delle armi di cui non si conosce il funzionamento. Le ipotesi su quanto sta accadendo sono le più varie: potrebbe trattarsi di un gioco televisivo, dell'effetto ipnosi, di qualche esperimento segreto, di una sorta di oltretomba. Sta di fatto che la caccia ha inizio, e una volta trovato, l'alieno cipolla viene ucciso. Imprevedibilmente, un altro essere del medesimo aspetto, ma adulto (il padre della creature?), entra in scena in cerca di vendetta. Mentre ancora non hanno capito se si tratti di realtà o di finzione, tutti i partecipanti di questo assurdo gioco vedono la propria vita in pericolo.
IL MIO COMMENTO : Gantz è un fumetto fantascientifico che mi coinvolge molto anche se, devo confessarlo, i primi tre numeri sono stati duretti da leggere: tanta violenza e tanto mistero senza che nulla venisse spiegato. Ora sono giunto all'11 volume e devo dire che continua a piacermi e ad appassionarmi. Qualcuno si lamenta che l'autore si stia perdendo: secondo me invece se la sta semplicemente prendendo comoda. (mi ricorda un certo Hagiwara con il suo Bastard!! )
In pratica, le vicende descritte in Gantz riguardano la vita di persone morte che si ritrovano, per qualche strano motivo, in una stanza con questa enorme sfera nera: Gantz. La sfera dona loro delle armi e delle tute e teletrasporta questi "giocatori" in un luogo in cui si svolge la caccia ad un obiettivo che di volta in volta varia. Per rintracciare ed eliminare l'obiettivo è fissato un tempo, scaduto il quale i sopravvissuti vengono riportati nella stanza di partenza. E da qui, una volta ottenuta una valutazione espressa in punti (sembra che una volta ottenuto un certo punteggio si ottenga la libertà), vengono teletrasportati al mondo reale. Ma non per sempre, solo fino alla loro prossima missione: ad ogni inizio di missione corrisponde il ritorno, tramite teletrasporto, nella stanza di Gantz.
Ogni volta che si ritrovano nella stanza con la sfera nera, compaiono nuovi personaggi: ad ogni missione infatti, in molti perdono la vita e non fanno più ritorno. Non solo. Il ritorno alla vita reale riserva delle sorprese. Alcuni, ad esempio Kei Kurono e Masaru Kato , sembra come non siano mai morti. Kei Kishimoto, la ragazza di cui si invaghisce Kurono, scopre che al suo posto, a casa sua, vive un clone.
Inoltre, non è concesso, ai partecipanti, parlare di Gantz pena la morte per l'esplosione di una microbomba impiantata nel cervello. La stessa sorte cui vanno incontro coloro che, durante la caccia nel mondo "pseudo-virtuale" di Gantz, escono dalla zona scelta.
La grandiosità del fumetto sta nell'assurda follia e violenza della caccia quando si tratta di "giocare" confrontata alla vita reale dei ragazzi, vita che è totalmente sconvolta dalla partecipazione forzata a questo gioco. Masaru infatti, ha un fratello minore cui badare ed è fortemente preoccupato: la partecipazione a Gantz lo espone seriamente al pericolo di morire. Una morte che costringerebbe il fratello minore ad un incerto futuro. Kei Kurono invece, trova nella partecipazione a Gantz un modo per riscattarsi, per valorizzarsi. Gli sforzi dei due ragazzi vanno quindi in sensi opposti: Masaru cerca di essere il leader buono e attento, cercando di organizzare il gruppo dei partecipanti in modo da aumentare le possibilità di salvezza di chiunque. Kei invece, tende ad essere molto più individualista e a voler fare l'eroe, galvanizzato dal fatto che nelle prime partite è proprio lui a risolvere la situazione salvando tutti gli altri ed eliminando gli obbiettivi.
I problemi nascono ogni volta che i ragazzi si ritrovano nella stanza della sfera: i nuovi arrivati sono scettici, confusi, non sanno cosa credere. Soprattutto non credono alle parole dei sopravvissuti delle precedenti missioni. Un monaco buddista infatti cerca di convincere tutti a pregare per la salvezza delle loro anime, rifiutando le armi offerte dalla sfera nera e ritenendo la zona di caccia una sorta di anticamera dell'aldilà. Un politico invece, non appena teletrasportato sul campo di gioco, tenta la fuga (venendo ucciso: non si può uscire dall'area di gioco). Una nonna con il nipotino, invece, devono essere difesi e aiutati.
Nascono quindi confronti tra le persone. Ma non solo. Si può notare la diversità dei comportamenti delle persone in situazioni critiche, soprattutto nel confronto con la morte. Gli avversari dei partecipanti al gioco, sono di volta in volta sempre più forti e inquietanti. Di partita in partita, il numero delle vite spente è sempre più catastrofico, tant'è che, al termine dell'ottavo numero, sopravvive solo Kei Kurono.
E da questo punto in poi le vicende in Gantz cambiano: l'autore pone l'obiettivo sul reale, sulla vita di Kei, che ora è terrorizzato da Gantz, che disperatamente vuole sfuggirgli. E non finisce qui, scampato per miracolo alla morte (ha dovuto partecipare da solo ad una missione) scopre che un alieno è riuscito ad arrivare al mondo reale, seguendolo per vendicarsi. E per vendicarsi semina il panico nel liceo del ragazzo uccidendo i suoi compagni di scuola. Inoltre fanno la loro comparsa degli strani personaggi, tra cui Izumi, un ragazzo che è a conoscenza di Gantz. Anzi, è convinto di avervi partecipato e che a tutti i costi vuole tornare nella stanza con la sfera nera.
Bene, per quanto riguarda la storia e la trama, mi fermo qui: vi ho già rivelato anche troppo. Per il resto, vi consiglio di leggerlo, sia per la bellezza dei disegni, sia per il mistero che permea tutto il racconto. Ma non solo. Leggendo questo fumetto mi sono innamorato dei personaggi, di Kei soprattutto. I personaggi sono ben delineati, crescono e maturano. Kei, ad esempio, all'inizio è un ragazzo che pensa solo a sé, che si sente isolato, vuoto. Ben presto inizia, ad avere maggiore fiducia nelle proprie capacità, a farsi più audace. Riscopre l'amicizia e il sacrificio. Trova l'amore, prima per una ragazza incontrata all'interno di Gantz, con la quale è solo un'esperienza fisica, per dimostrarsi vivo, per allontanare la sensazione della morte, e poi quello vero, per una sua compagna di liceo. Un amore sincero che lo scuote nel profondo: capisce di non essere più solo. La partecipazione a Gantz assume quindi un nuovo valore: deve sopravvivere, a tutti i costi. Non si tratta più solo di un'esperienza individuale ma, ora, coinvolge anche altre persone. E la riprova di questo è data dall'alieno che riesce ad arrivare nel mondo reale per vendicarsi e nelle parole e nel comportamento folle di Izumi.
Ma non solo: le emozioni che i personaggi vivono sulla loro pelle sono reali e intense, ben rappresentate. Sembrano freddi, più che altro per l'impiego della computer graphic, mentre invece risultano davvero molto intensi ed espressivi. Soprattutto nei momenti critici. Soprattutto a confronto con la disperazione della morte, nel confronto con nemici inumani, con prove che trascendono le loro capacità.
E ancora, trovo spettacolari le scene di caccia e la potenza delle vignette in cui viene descritta la follia della violenza.
Infine, davvero intense sono le parti che riguardano la vita nel mondo reale, l'ambiente scolastico soprattutto è descritto totalmente, anche nei suoi aspetti più torbidi e crudi. Nasce quindi il confronto tra la follia senza senso del mondo "virtuale" di Gantz, la violenza nella scuola (un personaggio, che compare nel decimo volume, tenta il suicidio per i soprusi e le torture cui è soggetto a scuola) e la violenza nel mondo reale (vedi la strage per le vie di Shinjuku che compie Izumi per cercare disperatamente il modo di tornare dentro Gantz).
Insomma, leggetelo: dovete superare lo scoglio dei primi numeri, in cui tutto è nebuloso e oscuro e pazientare l'evolversi della storia ma vi assicuro che ne vale la pena.