02. Gift hunters

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-=Introduzione=-

 

10 febbraio 2008 : quello che segue è un testo del 27 gennaio scorso scritto sull'onda di suggestioni e pensieri scaturiti in me mentre bighellonavo per negozi alla ricerca di idee regalo per San Valentino. Mi muovevo un po' a caso, sperando di trovare qualche spunto e qualche dono interessante e ad un certo punto ho scorto altri alle prese con il mio stesso dilemma. Di conseguenza ho annotato e poi scritto in forma simil-poetica. Buona lettura!

 

 

-= Gift hunters =-

 

E la vedo nei loro occhi

la medesima espressione,

confusione, impalpabile

smarrimento tra scaffali e scaffali

di possibili soluzioni,

luoghi irreali e mai esplorati,

terre sconosciute d'esotico fascino

e intime, dolci, risorse.

 

Lo scorgo nei loro occhi

lo sguardo perplesso

eppure caparbio nel cercare

ancora e ancora

fino alla fine del tempo concesso,

sostenuti dal folle desiderio

di saperla gioiosa e felice.

 

Sono attimi, fugaci istanti,

epifanie di frustrata delusione

nel confrontare questo e quello,

toccando e palpando

idee tramutate in dono.

Indecisi su tutto,

sicuri di nulla.

 

Si incrociano gli sguardi

per un attimo appena:

cacciatori alla ricerca

della medesima preda,

silenti compagni di muta compassione,

l'umano sostegno, omertoso,

alle prese con eterni

dilemmi d'amor commerciale.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

Creative Commons License
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Poetika :

da marcoquarty (31 marzo 2008):

Bel componimento...piaciuto molto! ciao

da pikone (31 marzo 2008):

Una bella poesia fuor di dubbio: unico dilemma la rispondenza del titolo... (cacciatori di regali? by Leo)

da vittorio (31 marzo 2008):

ma perché il titolo in inglese?

da kostantinos (31 marzo 2008):

Cacciatori di regali?Cacciatori di emozioni anche se brevi.Come questo scritto che appare fugace su uno schermo.Pronto a sparire.Pronto a regalare un attimo di emozione

da davidplanter (31 marzo 2008):

Beni emozionali (così li chiama qualcuno). Giusto il tempo di scartare quell'involucro accattivante. Molto bella e ben scritta. Ciao. Davide.

da giuhda (01 aprile 2008):

quanto zucchero!!! ;)

da dorotea (02 aprile 2008):

indecisi su tutto. sicuri di nulla. sicuri del nulla. bella poesia. ben scritta e significativamente incisiva. grazie.

 

Commenti ricevuti su Club Poeti (maggio 2008 - settembre 2008):

da Giacomoni79 (23 maggio 2008):

il titolo in lingua inglese mi ha allontanato molto, purtroppo. E così ho letto senza avere il piacere e il desiderio di ritornare sul testo.Che scorre-pur dilungandosi-in una serie di parole che non mi hanno preso.sarà il sonno?

da imaginaire (23 maggio 2008):

bella e significativa

da grigio (23 maggio 2008):

Ti dico subito che non mi vedo affatto in atteggiamenti simili dal momento che, tirchio di natura, a pensiero non ho mai perseguito la frenesia del consumismo; tanto peggio di chi va in giro a caccia di regali da fare, a poco prezzo. Il testo è scritto bene per l'occorrenza e, dunque, mi piace. Quello che non capisco è il titolo. "Cacciatori di regali", ti avrebbe fatto schifo?

da che guevara (23 maggio 2008):

Gift hunters..."Cacciotori di regali", questo ne è uscito fuori dopo la mia ricerca. Non sono daccordo al consumismo e tanto meno alla frenetica ricerca di oggetti che al momento ci sorprendeno, ma che ritengo brutti e inutili.

da Teodora (23 maggio 2008):

apprezzata! sì sì!

da mimma (23 maggio 2008):

Cacciatori di regali era più bello anche per me, ma a parte questo la tua poesia tocca una piaga: l'insoddisfazione e la maschera umana. Vogliamo fare buona figura spendendo poco magari perché non abbiamo tanti soldi e speriamo che un oggetto possa incarnare il nostro sentimento. Coprire d'amore gli altri coprendoli di regali cercati qui o lì, magari in negozietti che non sono proprio il mercato, ma quasi. Oppure sorprendere con la busta della boutique che ha fatto gli sconti sui resti di magazzino. L'amore non funziona così, il regalo è una corrispondenza esteriore, che non deve diventare compenso o frenesia. Tuttavia, se volete farvi amare da una donna, vi consiglio un mazzetto di fiori invece della torta che portate e mangiate insieme. E che siano freschi, caduchi, personali e belli. La tua poesia è bella.

da Macwalt (23 maggio 2008):

Cm un marchio senza "made particolari"
è marchio di fabbrica ormai invadente
l'homus acquirentae, cm a sostener impulso
, coapzione a pacchettini & spendere

riempiendosi anche di cose inutili
malattia & cura contemporanea

....ne vien fuori una lirica feroce
che parte subito cm flash senza
pietà alcuna, col senso di pena
, forte sulla tenzone, e questo determina un ritmo

ma quasi senza distacco
(siamo un poco tutti "spendaccioni")
, che ne fa sentire qualche limite
di stesura............ma è lodevole l'intento

e alcuni passaggi sn davvero pieni di sorpresa

, cm: ....Sono attimi, fugaci istanti,
epifanie di frustrata delusione..."

. Ciao e stelline

da Riccardo Vandoni (23 maggio 2008):

Certamente ben scritta, mi ha lasciato perplesso per alcune cose. Innanzitutto il titolo esterofilo (oppure è obbligatorio sapere l'inglese?) che, come hai visto, ha costretto molti a fare ricerche e traduzioni...e poi il tono. Visto l'argomento affrontato mi sembra che avresti potuto usare meno solennità e più accessibile ironia. Ma questo è davvero un parere personale. ric

da puffetta156 (23 maggio 2008):

Stiamo sempre a cianciare sulla musicalità, e poi ci indispettiamo per un titolo in Inglese..signori..non è aramaico!!...ci si arriva..e poi...è molto musicale, mi piace il suo suono.
La poesia no, non mi entusiasma particolarmente.
Il titolo mi piace, e per la sua musicalità e per il suo significato...like a gift natural!
Scusate...mi diverto!

da falaghiste (23 maggio 2008):

Sono integralmente d'accordo con Riccardo Vandoni.Aggiungo però che la forma (in questo caso, per me buona) si dovrebbe sempre accordare con la sostanza, in ogni circostanza e specialmente in poesia.

da roberto minardi (23 maggio 2008):

"Avresti potuto usare meno solennità" dice Riccardo che secondo me ha colto nel segno...il tipo di poesia che hai scritto sembra fare quasi a pugni con il tono usato. Per il resto ho apprezzato le intenzioni più di ogni altra cosa. Per quanto riguarda il titolo credo invece che sia la cosa più coerente, visto che quella è un'espressione coniata in inglese e che questa lingua rappresenta il fenomeno consumistico più di qualunque altra. "Cacciatori di regali" al contrario sembra una cosa poetica e potrebbe evocare altre cose. Quello che non capisco a volte è perché in molti usano titoli misteriosi o in lingua straniera e non mettono alcuna nota in calce per aiutare il lettore a capire.

da Bruno Mario (23 maggio 2008):

Scritta bene Piacevole.

da Alleluhia (23 maggio 2008):

Effettivamente, Leonardo, un po' di leggerezza non avrebbe guastato.
Troppo effimero il tema per questi toni severi, in fondo si tratta di regalini, mica della ricerca di un rene... e chi regala ferrari e brillanti questi problemucci non li ha.
Dunque, ironizzata, non sarebbe affatto male. A poi, ciao.

da trimacassi (23 maggio 2008):

Troppo seriosa per l'argomento trattato, cmq scritta bene,
e per il titolo d'accordo con R Minardi. Un saluto

da nuzzo 1985 (23 maggio 2008):

Già... che senso ha il titolo in inglese?

Non molto colpito per il resto,

ciao alla prossima

da Iverson (23 maggio 2008):

Non mi spaventa l'inglese ma non mi prende più di tanto,
a rileggerti con piacere

da grigua (23 maggio 2008):

Ciao! Non mi prende molto sia per tono che per contenuto. Mio limite. Alla prosima.

da Piergiorgio Canu (23 maggio 2008):

Ci sono imperfezioni formali, ma la poesia in generale, è splendida.

da percefal (23 maggio 2008):

Una bella poesia dai toni dissonanti,forse, per via del clima che ha ispirato i versi: qui da noi sono i regali a cacciarci impietosi...tassi che lusingano come serpenti incantatori per tutti. Valido inserimento questo.

da matty78dixie (23 maggio 2008):

"Lo scorgo nei loro occhi
lo sguardo perplesso
eppure caparbio nel cercare
ancora e ancora
fino alla fine del tempo concesso,
sostenuti dal folle desiderio
di saperla gioiosa e felice."


Non so, non è proprio il mio genere ma certi versi li ho trovati molto interessanti. Ciao.

da giovanni67 (24 maggio 2008):

Una lettura che non mi entusiasmato più di tanto, sarà che non rientra nel mio genere.
A rileggerti, Giovanni

da scollo salvatore (24 maggio 2008):

Dopo che i precedenti commenti mi hanno chiarito cosa significasse il titolo, ho riletto la poesia e l'ho apprezzata. Al contrario di quanto ti è stato detto, io non l'ho trovata seriosa, anzi mi pare che essa sia attraversata da un'intelligente ironia che non vuole giudicare le scelte altrui, ma solo rivedere con occhio critco (ed anche indulgente) gli affanni che ci occupano il cuore, distogliendoci dalla comprensione di ciò che dovrebbe veramente importarci.

da Paolam (24 maggio 2008):

Purtroppo anch'io sono tra quelli che non comprendeva il titolo e alla prima lettura non capivo di cosa parlassi, risolto il quesito, la seconda lettura è stata rivelatrice, l'ho sentita anche ironica, questi sguardi smarriti e confusi tra i tanti scaffali a cercare, cercare quel dono per accendere quell'attimo di felicità nell'amata/o . Secondo me hai centrato in pieno il bersaglio mi è piaciuta tantissimo, mi ha trasmesso esattamente le sensazioni che provo in quelle circostanze.Solo il titolo metterei in italiano, non vedo il motivo dell'inglese, a meno che tu non sia stato ispirato da compere londinesi :) Ciao!

da hastrid (24 maggio 2008):

Sembrano quasi gli scaffali della vita e noi a cercare un dono, un modo per conciliare tutto ciò che ci viene richiesto: l'originalità, la bella figura, il valore intrinseco, la bella confezione, i gusti di chi riceve...scelte affannose e difficili..

da maria bellanti (24 maggio 2008):

La resa poetica mi sembra perfettamente aderente a quello che volevi esprimere,; per me è una poesia riuscita

da casti85 (25 maggio 2008):

Il titolo in inglese, se non è un vezzo, rimarca la globalizzazione del consumo, quindi è azzeccato; la poesia è abbastanza ben scritta e non banale, però oltre ad alcune imperfezioni formali mi sembra diluita con versi tra il retorico e lo scontato (ad es gli ultimi 3 della prima strofa o gli ultimi 2 della terza). Avrei forse preferito una minore esplicitezza, ovvero anziché dire come siamo semplicemente mostrarlo e lasciare la ricostruzione al lettore, ma questa è una posizione mia.

da pippibi (25 maggio 2008):

A me è piaciuta, musicalissimo anche il titolo.

da dragonero (25 maggio 2008):

uso di termini che stridono con il titolo ( in inglese ) la poesia ha con sè una vena di arcaicismo letterario che me la rende ostica ( mio limite )

da Ghighemy (26 maggio 2008):

E' una poesia che fa riflettere, davvero tanto. Molto piaciuta, nella forma e nel contenuto. Buone cose

da penna bianca (26 maggio 2008):

D'accordo con Salvatore Scollo anche a me la tua poesia è piaciuta. Trovo che la metafora sia più profonda di quanto appare, mi hai fatto tornare in mente la frenesia dei regali a Natale e la mia personale avversione verso lo shopping, per sfoggiare anch'io un po' d'inglese :-) Comprare, comprare, comprare come sostituto di carenze più profone, di vuoti esistenziali e affettivi che riempiono di cose inutili gli armadi.Ciao,

 

Commenti ricevuti su PoesieRacconti :

da lenny michelotti (12 febbraio 2009):

bella

 

 

 

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