12. Fiori mesti

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-=Introduzione=-

 

11 aprile 2007: il testo che segue ha la data del 5 febbraio 2007 e credo di averla scritta sull'onda di un – felicissimo! – periodo che stavo vivendo. Tra le responsabilità che mi sent(iv)o addosso, l'andazzo di mio fratello, Sara che praticamente ha tagliato i ponti con me e incomprensioni varie ed eventuali in famiglia e con gli amici (vedi storie in seguito alla pizzata alla Pace per compleanno di Marco) ho scritto i versi che seguono. Una cupa visione di incompresa solitudine. O almeno credo. Però, e sorrido nel ripensarci, nonostante tutto ho lasciato qualche indizio di vago ottimismo: da ogni esperienza nasce sempre qualcosa, no?

 

 

-= Fiori mesti =-

 

Giacciono fiori su luoghi di morte,

colorati profumi di speranza

petali a raccontar la vita.

Ed io

ho paura del passaggio, di tornare

al cosmo infinito e ritrovarmi

altrove dai sogni miei,

lontano

da quell'abito familiare che mi veste oggi.

Che ci sia Dio o uno zerbino,

un uscio ancora,

oppure un party di gente in festa

sarà solo in quel momento che saprò

se col canovaccio è andata bene.

Sarà improvvisa verità che

sconvolgerà me stesso.

Spero solo d'esser pronto,

d'aver dato ciò che avevo,

nessuna parola vergine

rimasta per sempre in tasca.

Giacciono fiori, ricordo d'anime

volate verso luoghi paralleli.

Un monito ai presenti

Per quei sogni che la vita ad essi affida

che divengan frutti per davvero

e non soltanto abbozzi

di fiori per sempre in lutto.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

Creative Commons License
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti via form mail:

da gabbianella (22 giugno 2007):

decisamente LA PIU' BELLA tra quelle che ho letto! è proprio nel mio stile: efficace introspettività con qualche frase "da diario", leggermente aulica, profondamente distaccata dalla materia, con una velatura di malinconia autunnale...!!!

 

 

Commenti ricevuti su Francamente:

da lightmyfire (23 giugno 2007):

"::.e ritrovarmi
altrove dai sogni miei ,
lontano..."
valgono da soli, questi tre versi...come si diceva una volta il prezzo del biglietto!
splendidi,veramente anche tutto il rsto,ma questi interpetano a fondo anche le mie paure e tutti i miei dubbi,gli hanno dato parola e una splendida parola.
complimenti ,un abbraccio roberto

da Luigi Panzardi (25 giugno 2007):

"fiori mesti" aprono le porte alla riflessione sull'al di là,

Che ci sia Dio o uno zerbino,
un uscio ancora,
oppure un party di gente in festa

a una meditazione pacata, senza traumi, senza domande, ma con una sola sventagliata di ipotesi sul mistero della morte.
La poesia scorre lieve con un pizzico di sana ironia, piacevole, nei limiti del contenuto.
Complimenti, ciao.

 

 

Commenti ricevuti su Poetika:

da enzonapoli (05 luglio 2007):

Triste ma piena di speranza.Bella:)

da roccotarocco (05 luglio 2007):

Triste nel suo insieme ma con la speranza dentro. "Spero solo d'esser pronto, d'aver dato ciò che avevo di non aver ancora in tasca parole ancora vergini. " Piaciuta

da gigggi (05 luglio 2007):

Tanta vogli d'uscir fuori da una corona di fiori..

da angela (11 luglio 2007):

Di fronte all'ignoto ci resta la speranza di aver vissuto davvero, di aver dato il meglio di noi stessi...bella!

 

 

Commenti ricevuti su PoesieRacconti:

da Nello De Vivo (17 febbraio 2008):

Bella la riflessione e sopratutto funzionale con il monito.

da lisa de stefani (17 febbraio 2008):

poesia che ho sentito...
ciao 

 

 

Commenti ricevuti su AltraMusa:

da sempresveva (06 novembre 2008):

Secondo me non saremo mai pronti e soprattutto non avremo concluso il lavoro di vivere.

da Poison (06 novembre 2008):

Una domanda che si fanno molti, cosa ci sarà dopo.. e nell'attesa bisogna fare tesoro di quello che ci hanno insegnato coloro che sono volati nei luoghi paralleli e ai quali si lasciano fiori (i nostri cari che ci hanno lasciato)

 

 

 

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