40. Quello che il pubblico vuole

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[04 settembre 2005: la poesia che segue è del 25 agosto scorso. Parla dello strano mondo dei media e della scelta di cosa proporre alla gente. L'eterna domanda “è più stupido il pubblico o chi fa televisione?” rimarrà senza risposta, come la famosa ed eterna questione “è nato prima l'uovo o la gallina?”, però ho deciso comunque di scrivere qualcosa in merito. In questo caso il punto di vista proposto è quello di chi fornisce lo spettacolo al pubblico. Rimane, a mio avviso, che un uso più consapevole dei mezzi di comunicazione potrebbe rendere il nostro modo di vivere migliore e questo può avvenire se da un lato la gente sente la necessità di un modo nuovo di utilizzare i media e dall'altro se questi non vengono gestiti solo con l'unico scopo di supportare le leggi del mercato e dell'economia. Buona lettura. ]

 

 

-=Quello che il pubblico vuole=-

 

Sono un particolare

Tipo di allevatore:

porto alle folle il cibo

ovvero concedo alle masse

quello che il pubblico vuole.

 

Ogni mattina

Riempio il secchio

Degli umani desideri

Li porto all'ingresso

Del grande recinto mediatico

E, dall'alto del mio sapere,

getto al volgo

ciò che egli vuole.

 

E son brandelli di carne nuda

Quiz televisivi

E canzonette sterili.

E ancora casi umani,

falsi chiromanti,

veline e calciatori

conditi, non dimentichiamolo,

da gustosi reality show

e notiziari manovrati.

 

Do loro

Ciò che essi vogliono.

Se così non fosse

Non si nutrirebbero

Di ciò che fornisco loro.

 

Talvolta giunge qualcuno,

inutili scocciatori,

bussano alla mia porta

e richiedono visite,

analisi e controlli

delle bestie che allevo:

sospettano

che le stia intossicando

rendendole esseri assuefatti

ad un insano

nutrimento di vuoto.

Vorrebbero esaminarle

Studiare

gli effetti del mio cibo

capire

se il volgo

abbisogni d'altro.

 

No, mi spiace,

non mi farò ingannare:

volete solamente

una fetta di un mercato

che mai vi apparterrà.

 

Il pubblico riceve

Esattamente ciò che vuole.

Non importa,

se non può scegliere

o se l'offerta è marcia.

Il pubblico compra sempre

 

E se così non fosse

Crollerebbe un mondo.

 

Scopriremmo quindi il motivo

Di uno scarso investimento

Teso alla cultura

E alle persone

Del Paese tanto famoso

Per le antiche Università

E l'arte

del Rinascimento Italiano.

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti dal sito clubpoeti (ottobre 2005 - dicembre 2005):

da Gighemy :

Intende essere un attacco ai falsi miti della tv? Simpatica poesia, mi piacciono molto i primi versi, poi ha quasi una...caduta...perdita. --- Gighemy

da adriana:

Il contenuto delle tua poesia e' certamente serio, e' bella, ma non colgo l'essenza della poesia, cioe' non da' emozione nel leggerla perche' si perde soprattutto alla fine. Comunque sei bravo e si vede.Puoi migliorare sicuramente perche' i primi versi sono scritti molto bene.Ti saluto
Adriana

da scoriaindustrial:

il messaggio è molto bello, l'ironia ottima quasi al limite di un elegante sarcasmo...ma avrei lavorato di più per personalizzare la forma poetica, iniziando a toglire qualche "duepunti" e per esempio prendiamo la strofa: "E son brandelli di carne nuda
Quiz televisivi
E canzonette sterili.
E ancora casi umani,
falsi chiromanti,
veline e calciatori
conditi, non dimentichiamolo,
da gustosi reality show
e notiziari manovrati"....secondo me è esprimibile molto più poeticamente in due versi al massimo..

da grigio:

Pensa quanto sarebbe stato più efficace un titolo del tipo:"Mr. Audience". Ma francamente, come poesia fa schifo. E scusa la brutalità

da nicolò:

Interessante trattato di semiotica televisiva, ma non dimentichiamo che la tv non dà al pubblico quel che il pubblico vuole, ma quel che ritiene che il pubblico debba volere. E' l'unico mezzo mediatico che ha la capacità di inventare o creare i bisogni, e, soprattutto il bisogno di se.
La poesia non è un gran che, ma in verità mi piace lo spunto se può dar luogo ad un dibattito.
Con stima Antonio

da G.M.Manzoni:

Il contenuto è molto valido, ed espresso bene, nel senso che si capisce bene quello che tu vuoi dire. La forma è un po' ibrida perché, dopo i primi versi armoniosi, un po' cantilenanti, diventa puramente discorsiva, perde cioè quel tono di musicalità che (secondo me) dovrebbe caratterizzare la poesia. Il risultato, comunque non è male. Ogniuno ha i suoi gusti: a me piace

da casti85:

Mi è piaciuta: in certe parti tende un pò troppo alla prosasticità, tanto da sembrare una semplice esposizione in versi;bella la prima strofa e soprattutto l'ultima...poesia impegnata e strettamente connessa all'attualità, condivisa appieno nel contenuto. Saluti

da Aldo Carnevale:

Non male, certamente prosastica, ma non mi eccita
perche` non vi e` sentimento, non "vive".

da lariam:

per come e`scritta e per l`originalita`,ma mi sembra di intravedere,tra le frasi,un profondo disprezzo per l`umanita`(il volgo)ed anche un`offesa per il pubblico (il volgo a cui anche tu appartieni)Forse non l`ho saputa leggere,ma mi ha lasciato la bocca amara e sconforto nel cuore.A proposito la poesia,a braccetto con la musica, dove si sono nascoste,nella moltidudine (del volgo)?? Ciao.

da Paul Sinelli:

Una giusta constatazione frammentata in versi. Un testo efficace. Ma, a mio avviso, poeticamente sterile. Ciao

da camerasud:

Anch'io trovo la "musa" ispiratrice, gravida, inversamente proporzionale alla musicalità poetica, decisamente carente.

da suerdieck.bahia:

quello che il pubblico vuole non lo sa neanche lui. La tua è prosa ma brillante

da Macwalt:

Vero quanto dici
in mancata poesia.
Io nn sono pubblico temo
lontano come sto da scatole
ripetitive di abbonamenti
salati...preferisco scegliere
leggendo, che assuefare cervello
cm nn avessi da scansare le molte
altre trappole tese.

Tutto qui, forse, uscire
dalle pareti strette
micro-manicomi di immagini false
e personaggi noiosi, e lenticchie
vinci il premio, gratta la testa
che nn passa.....Pollice verso
cm in ludi circensi di 2000 anni fa
Aiuterebbe a ritrovare parola
e Poesia, riprova...

ciao

da Bitman:

Molto vicino al commento di Paul Sinelli. Bitman

da RaBbia:

E' scritto male. Il pubblico secondo te perchè vuole questo? Di chi è la colpa? Le cause del problema vanno ricercate in profondità.

da Naked.Lunch:

Fai bene a scagliarti contro il basso livello delle trasmissioni, la moda dei telequiz e dei reality , dei presentatori e di sciacquette o annunciatrici tutte uguali che si somigliano anche nei nomi . Ormai , si utilizza molto spesso come pretesto l'evento televisivo per arrampicarsi in paradossali, esilaranti satire contro le banalità, il cattivo gusto e i luoghi comuni somministrati attraverso il piccolo schermo. In tutti i casi , ci sono anche trasmissioni di qualita' ...ma tralasciando il discorso , cio' che hai scritto e' altrettanto banale e retorico , per nulla interessante e poetico.

da il Tom esitante:

Direi che è uno scritto tanto vero quanto inutile.
Prendiamolo come uno sfogo verso la bassezza in cui siamo finiti.

da Pik:

Hai dimenticato qualcosa: l'aria viziata del...

da marilenarodica:

Il pubblico riceve esattamente ciò che vuole, quando la sua mediocrità somiglia a quella degli attori! Fortunatamente, la poesia non è entrata in questa salla da circo!

da Domenica:

Quello che io vorrei... leggere emozioni.

da lady:

Paragonarsi ad un allevatore sprezzante di desideri umani,scusa ma su quale piedistallo stai? Lady

da alman:

constatazione sprezzante del pubblico (mi ci metto anche io nel pubblico). Messaggio vero, non poesia, non c'è dubbio. Ma il rischio è che chi lo lancia si erga sugli altri, come a dire "io so e voi subite", poi cada tra il volgo così tanto disprezzato e capire di esserne in fondo parte.
ciao.

da argeta brozi:

Dov'è la poesia?!

 

 

 

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