31. Terrorism

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[11 giugno: questa è del 21 aprile scorso. Dal lontano 11 settembre 2001 son passati quasi 3 anni e da allora sentir parlare di terrorismo, attentati e guerre è diventato la quotidianità. Sinceramente non so cosa pensare. E' uno scontro di culture, di mondi. Uno scontro tra chi sfrutta e chi viene sfruttato. E' uno scontro tra vecchi amici che si divertono a fare i dittatori. E' uno scontro tra gente stupida. E' uno scontro politico. E' uno scontro che miete vittime tra i civili e crea razzismo. E' uno scandalo inutile che porta solo la sofferenza. Questa poesia parla di questo e di ciò che si può osservare. Ad aprile poi risale il rapimento di 4 ostaggi italiani in Iraq (uno di essi è poi stato ucciso). In questi giorni (dico solo che domani ci sono le elezioni per i rappresentanti europei) poi sono stati salvati e liberati. Non lo so, non so più cosa pensare. Dico solo che odio la guerra, che non esistono guerre che non si combattano per il potere, che ci sono troppe cose che non capisco e che non mi tornano i conti (le guerre costano), che sono stanco di sentir parlare di morti. Dico che il presente non è tutto: quale eredità lasceremo a chi verrà dopo di noi? Un mondo in cui tra occidente e medio oriente vi è solo la comunicazione dell'odio? Oppure queste guerre e i protagonisti di questi mesi passeranno e non saranno nemmeno ricordati? Non lo so, non lo so cosa pensare. Certo, non penso che ciò che mi fanno credere sui terroristi e sulle guerre sia vero. Chiunque uccida un uomo è un assassino: sia che si tratti di un criminale sia che si tratti di un terrorista di Al Quaeda, sia che si tratti un uomo comune, di un arabo o di un italiano, sia che si tratti di un pilota “americano” che rade al suolo un ospedale o spara mentre si festeggia un matrimonio. Un assassino è sempre un assassino. E come tale va punito e recuperato. La giustizia, non si applica con la violenza e con la guerra. Nemmeno i barbari del medioevo…]

 

 

-=Terrorism=-

 

Non lo so

Se è merito vostro,

Amici terroristi

Arabi e americani,

israeliani ed europei,

ma è tornato il razzismo.

Di nuovo

L'insegnamento dell'odio.

La sola visione

Dei problemi lontani

Distorce

La reale comprensione del mondo

E di ciò che realmente

Corrisponde al vero.

Non ci sono

Nemmeno mai stato,

io,

né in Iraq

né in America.

L'odio,

l'ignoranza di altre culture

la dimenticanza

di quel che è stato,

l'imposizione

di false verità.

Il paraocchi:

non ci siamo mai

conosciuti abbastanza

per poter capire come fare

a costruirlo il presente.

Un paraocchi,

la guerra è un paraocchi.

La verità,

dov'è la verità?

Non esistono guerre

In nome della pace.

Nessuno ama la guerra

Le nostre religioni

Negano la violenza.

Tutto si riduce

Ad un problema di denaro.

Giochi di potere

Tra sfruttatori e sfruttati,

tra benefattori

e dittatori armati dall'occidente.

Ma i morti sulle strade

Sono coloro che dovevamo salvare.

Quale mondo

Volete raccontare ai bimbi irakeni?

Quale futuro,

per quale futuro seminiamo oggi?

Ogni giorno

Ci ripetono notizie di guerra,

bollettini di morte,

attentati e paura.

Ormai

Sono indifferente.

 

Chi ha vinto, dunque?

Chi ha ragione, dunque?

 

Non so,

non so se questo presente

sia merito vostro,

amici terroristi dell'oriente

e amici terroristi dell'occidente.

 

Non lo so a chi credere.

 

Io sono stanco

Di questo modo di vivere il mondo.

Il futuro

Nasce dal presente.

Cosa può nascere

Dai giorni dell'odio, allora?

Guarda a Cernobyl,

cos'è nato dopo l'esplosione?

Solo un male

Che non si può curare.

Ne portano i segni

Persone innocenti.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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