SERAPIDE

 

 

 

 

Il culto di Serapide fu introdotto in Egitto all'epoca di Tolomeo I Sotere (305-282 a.C.) con lo scopo di creare una divinità comune agli Egizi e ai Greci. Tolomeo si richiamò al fatto che il bue Api, nel quale si credeva si manifestasse il dio Ptah, morendo si identificasse, come ogni defunto, in Osiride. Questo Osiride-Api, detto Osoràpis dai Greci, fu collegato con la nuova divinità, Sèrapis. Come Osiride, fu un dio dell'oltretomba e della produzione cerealicola; quest'ultimo aspetto era sottolineato dal fatto che Serapide portava sulla testa un modio. Per il resto la sua iconografia è molto simile a quella dello Zeus greco: folta barba e ampia tunica. Adottato come dio dinastico dai Tolomei, a Serapide venne data in sposa Iside. Da Alessandria, dove il suo tempio (Serapèion) era considerato una delle meraviglie del mondo, il culto di Serapide si estese ai paesi mediterranei e divenne popolare presso i Greci e i Romani. Il favore che raggiunse al di fuori dell'Egitto fu superato solo da quello che venne accordato alla dea Iside.