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In questa piccola città si trova il tempio meglio conservato di tutto l’Egitto. Il tempio, consacrato ad Horus, fu eretto in epoca tolemaica su un tempio più antico, esistente già al tempo di Thot-Mosis III. Per l’imponenza delle sue dimensioni, è da considerarsi il più importante dopo quello di Karnak : 137 metri di lunghezza con un pilone alto 36 metri e un fronte di 79. A guardia dell’ingresso del tempio stanno due bellissime sculture di granito nero, raffiguranti Horus sotto la forma di falcone. Dietro le due statue si alzano le pareti esterne del tempio, con grandi figure di Horus e di Hathor. Nelle grandi scanalature ai lati del portale erano inseriti una volta i pennoni con gli stendardi.
Nell’interno del santuario, è ancora in perfetto stato di conservazione il bellissimo tabernacolo monolitico di granito grigio, alto 4 metri che, come dicono le iscrizioni, fu eseguito sotto Nectanebo II (360 a.C.).
Prima di entrare nel tempio è interessante vedere il "mammisi" costruito sotto Evergete II. In lingua copta "mammisi" significa "luogo del parto", e sta ad indicare il luogo dove simbolicamente, ogni giorno, rinasce Horus : per questo motivo è diventato sacro a tutte le partorienti e a tutte le donne desiderose di avere un figlio.