Himatoglossum adriaticum (H. Braumann)


La giornata non era delle migliori, in compenso tirava un forte vento che avrebbe allontanato il pericolo di pioggia. Mi recai a Balsorano, nota località fra il Lazio e l’Abruzzo che lo stesso Antonio Di Pede mi aveva raccomandato come una località ricca di orchidee, in un campo non coltivato che prendeva il nome di Colle della Guardia, forse per il meraviglioso panorama che offre, comunque non esitai ad andarci. Gia a prima vista pareva un posto ideale per le orchidee, abbastanza assolato, un pochino in pendio, ricchissimo di bromus. Iniziai subito la mia "caccia alle orchidee" che si esaurì in brevissimo tempo; fui colpito e nel frattempo incredulo nello scoprire che in uno spazio relativamente piccolo vi fossero diversi generi di orchidee. Fra queste quella che sicuramente spiccava di più in grandezza era l’Himantoglossum, che subito dopo accertai che si trattava della specie adriaticum. Erano gli inizi di maggio e ne incontrai tre specie, di cui una sola di esse era fiorita; era appartata rispetto alle altre e spiccava fra il color oro del bromus che la circondava. Era alta circa 50 cm, esclusa la parte sotterranea (radice), l’infiorescenza era piuttosto globosa nonostante i fiori si trovassero ad una distanza fra loro di circa 2 cm. I fiori erano lunghi e patenti rispetto allo stelo e erano lunghi in media 8-10 cm (tenendo presente che la media da me fatta è piuttosto approssimata). L’ovario era ritorto, lungo circa 2 cm mentre i tepali, i due esterni, i due interni e quello mediano erano conniventi (saldati fra loro) e formanti un casco che andava a coprire il gimnostemio. I tepali esterni e quello mediano erano di colore bianco con venature purpuree mentre i tepali interni erano piccolissimi e sottilissimi, circa la settima parte di quello mediano. Lo sperone è molto piccolo, appena accennato.

Se avete già avuto il piacere di incontrare questa specie, il labello avrà sicuramente catturato la vostra attenzione, esso infatti ha una forma del tutto strana, linguiforme (simile alla lingua di un serpente), biforcuta. E’ di color bianco al centro con macchioline color porpora disposte in fila indiana, mentre ai bordi e verso la fine sono viola più intenso.

Il labello dunque è trilobo, i lobi laterali sono molto più piccoli di quello mediano, quest’ultimo a sua volta bilobo, presenta dei bordi irregolari e frastagliati.

Posso affermare con certezza che si trattava di Himantoglossum adriaticum e non di Himantoglossum hiricinium poiché aveva rispetto a quest’ultimo, il lobo mediamo profondamente diviso in due lobi e di forma piuttosto lineare (dico piuttosto perché comunque un po’ arricciato lo è comunque, ma poco rispetto alla specie hiricinium).

Ho ritenuto importante descrivere nei dettagli il luogo di avvistamento, perché penso sia alla base di un buon orchidofilo saper riconoscere, o per lo meno farsi un’idea di quale possa essere l’ambiente adatto alle orchidee, tenendo conto anche che l’Himantoglossum predilige terreni ricchi di Mesobromus.

ANDREA DI MANNO


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