Biografia
Petrus Maravalli Picenus hoc Opus Fecit Anno… così recita l'etichetta che si trova su alcuni strumenti musicali, sia di eccellenza liutaria che su strumenti musicali di minor rilevanza ma non per questo di minor valenza. Questa frase la si trova sempre accompagnata da un marchio a fuoco che rappresenta fedelmente la firma in brevità del Liutaio.
E' questa affascinante dicitura ed il marchio a fuoco a scatenare un’interessante ricerca affinché ci porti a conoscenza di questo liutaio quasi sconosciuto sia sui siti internet che nel mondo della Liuteria stessa. Trattasi di Pietro Maravalli, di origini Picene, nato nel febbraio 1958 nel comune di Palmiano (Ap) dove veniamo a sapere un’importante notizia: un suo omonimo antenato fu Primo Sindaco del Paese. Giunto in giovane età nel Sud-Est di Roma per motivi lavorativi, completamente estraneo alla Liuteria, conosce per puro fascino e con un incontro casuale il Maestro Liutaio “Felix Vittozzi Romanus” che in città chiamavano “Mastro Felicetto”.
Chi fu il Maestro Vittozzi? Di lui si può visionare l'intervista pubblicata dopo la sua morte su una rivista di liuteria internazionale scritta in bilingue “Arte Liutaria” n°13 del 1989. E' su quest'ultima che, tra le righe finali, con estrema sorpresa e fascino, si evince l'eredità artistica lasciata all’unico allievo Pietro Maravalli.
Curiosità e sete di sapere ci portano all'attenzione dell'intervistatore, il dott. Enea Francesco. Interessante conoscere che quest'ultimo fu esperto studioso storico di personaggi e monumenti della Valle dell’Aniene, dei Monti Simbruini e non solo; inoltre è suggestivo sapere che Enea Francesco fu:insegnante, Vice Presidente della Banca locale, Sindaco del comune di Affile (RM) e Presidente del Distretto Scolastico Sublacense. Venimmo a sapere che, Francesco Enea, un suo fedelissimo amico Spadari Benedetto ed altri, negli anni ‘90, per puro caso trovarono con immensa sorpresa nel controsoffitto dell'antica Chiesa di Santa Felicita Martire di Affile (RM), centinaia di canne di organo antiche.
Cominciò così un’attenta ricerca storica ed una catalogazione di quanto ritrovato; fu in quel periodo che i ricercatori e scopritori si avvalsero della maestria del giovane Liutaio Maravalli, il quale realizzò con legni riciclati un Organo Positivo con sistema a catenacciatura e valvole meccaniche (ancora oggi in Affile vi è traccia di questo particolare strumento, custodito dall'omonimo discendente Francesco Enea – appassionato organista), con il quale fu possibile effettuare i dovuti studi e prove delle canne in argento, piombo ed in legno. Lo studio portò a determinare che il materiale ritrovato fu opera del famosissimo Maestro Organario Catarinozzi, il quale visse in Affile nel XVIII secolo circa, creando una discendenza di Maestri Organari come gli Spadari. Di quest'ultima stirpe vi è ancora oggi una evidente testimonianza,tanto è vero che, nel centro storico del paese di Affile è ancora visibile il cuneo centrale nell'arco del portone d'ingresso della storica casa Spadari: la scultura dello stemma rappresenta una canna d'organo ed una spada .
E’ documentato che in Affile in quel periodo fu costituito un Comitato per la ricostruzione della copia fedelissima dell'organo del Grande Maestro Catarinozzi; lo studio fu effettuato dal succitato gruppo di ritrovamento, la realizzazione invece fu affidata agli organari Augusto Bevilacqua e figli provenienti da Torre Dei Nolfi (Aq), mentre, pochi sanno che la parte scultorea e la doratura in foglia di oro zecchino della facciata fu affidata al Maestro Scultore Pavino Mario tornato emigrante dall'Australia. Anche in questa occasione il Maravalli partecipò prestando assistenza al Pavino, a volte mettendo anche a disposizione propri strumenti ed attrezzi. Il desiderio di visionare l'organo fedelmente ricostruito lo si può appagare, sia su internet che realmente,recandosi ad Affile (RM) e visitando la Chiesa S. Felicita Martire, dove l'organo in questione crea un’atmosfera magica e soprattutto va ascoltato il maestoso suono del particolarissimo registro denominato “Registro Principale Catarinozzi”. Una curiosità è d'obbligo scriverla: la riproduzione fedele di questo organo è talmente particolare e fedele all'originale che vanta il sistema “scavezzo”, cioè si intende una particolare costruzione di organi antichi, ormai in disuso.
Torniamo al Maravalli, pur svolgendo un’attività principale totalmente diversa e lontana dalla liuteria, è così che con fatica, passione e costanza, si avvicinò negli anni ‘80 alla bottega del Maestro Vittozzi, il quale risultò sin da subito molto restio e geloso all'insegnamento della nobilissima arte della Liuteria, ma come dicevo, la forte passione e l'amore per il legno, generò in Maravalli l'umiltà e la giusta dose di pazienza che ogni allievo deve riconoscere al proprio Maestro. Questo fenomeno in Maravalli fu più evidente e con enormi sacrifici, in quanto si doveva scontrare giornalmente con un Maestro autorevole ed autoritario quale era il Vittozzi. Come ogni onesto, rispettoso e riconoscente allievo, il Maravalli esalta oggi questi particolari trasformandoli in fenomeni emozionali, dimostrando un amore morboso verso il proprio maestro e verso la sua arte.
Un particolare fondamentale sulla costruzione dei Liuti del maestro Vittozzi va esaltato, in quanto solo il suo unico allievo l’ha potuto conoscere, ed è con orgoglio che ci porta a conoscenza di alcuni particolari di tecnica di costruzione del Maestro. Il Maestro Vittozzi fu inventore e realizzatore di uno strumento particolare che lui stesso chiamò “Controviolino”; non era un violino, non era una viola, non era un violoncello, ma si trattava di un liuto a forma di violoncello in cui la misura rientrava tra la viola ed il violoncello, però si suonava posato a terra come un violoncello. Non affrettatevi a definire esso una copia della viola da gamba, nulla di tutto ciò. Di questo particolare strumento il Vittozzi ne costruì solamente due e furono verniciati ad olio. Altra particolarità di costruzione dei violini, violoncelli e viole,la si trova nelle “fasce bombate”, particolarità questa che non si trova in nessun liuto storico. A detta del Maestro Vittozzi, per mezzo del suo allievo Maestro Maravalli, la particolarità è racchiusa nel fatto che le camere tonali interne sono pressoché armoniche ed omogenee senza che all'interno si possano creare degli spigoli o angoli i quali andrebbero inevitabilmente a deviare l'armonia delle onde sonore. Altra particolarità sta nei manici delle viole, da cui è evidente la tecnica di costruzione simile al violoncello, cioè con i due spigoli alla fine del dorso del riccio. Altra tecnica particolarissima di costruzione, che anche il Maravalli ancora oggi adotta, è quella di costruire il liuto a ridosso del manico, tecnica inventata dal Maestro Vittozzi, creando una metodologia costruttiva controcorrente, in quanto tutti i liutai e tutte le scuole di liuteria insegnano la costruzione prima del violino/liuto, e poi successivamente viene inserito/innestato il manico.
Il Maestro Maravalli infine è registrato con tessera n. 492 all'Associazione Liutai Artistici Italiani e nell’ottobre del 1990 partecipò alla mostra di Liuteria Artistica Moderna tenutasi nel comune di Bagnacavallo (Ra). Tornando finalmente all’anno 2012 egli conosce il Liutaio di chitarre elettriche Paolucci Gianluca – originario della Marsica - al quale ha dato consigli nella tecnica di costruzione di top per chitarre tipo “Gibson Les Paul”. In quell’occasione il Maravalli ha regalato al Paolucci alcuni legni di Acero stagionati da almeno 80 anni per la realizzazione di manici e top di chitarra, in cambio di consigli utili per la costruzione di due esemplari unici di chitarre elettriche personalizzate da regalare ai propri figli Christian e Chiara.
E' a quest'ultimi che il Maestro Maravalli Pietro donerà un quartetto d’archi completo ciascuno. In più è bello visionare nello stupendo ed affascinante laboratorio del maestro Maravalli la costruzione di un violino da regalare alla propria moglie Licia; fatto curioso e particolare è anche vedere la costruzione di un violino nel quale al posto del riccio è stata scolpita la testa del sopracitato personaggio storico a lui molto caro, dott. Enea Francesco.
Inoltre è doveroso e corretto portare a conoscenza di chiunque legga questo documento che il Maestro Maravalli Pietro, in arte Petrus Maravalli Picenus, non svolge come lavoro principale l'arte Liutaria, ma è certo e documentato che ne ha fatto una delle sue principali passioni.
Infine si rende noto che il 2 giugno 2017 il Presidente Sergio Mattarella ha conferito al maestro Pietro Maravalli l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana in considerazione di particolari benemerenze e per i numerosi meriti professionali riconosciuti.
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A conclusione del presente racconto si precisa che visionando foto e documenti allegati, chiunque sarà interessato all'argomento, potrà richiedere informazioni scrivendo al seguente indirizzo e-mail: pietro.maravalli@gmail.com